DEMANIO BENI PUBBLICI

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I requisiti in base ai quali una strada può rientrare nella categoria delle vie vicinali pubbliche

Ai fini della classificazione di una strada come vicinale rileva l'idoneità a far fronte o meno ad esigenze apprezzabili di uso pubblico. Non può essere considerata tale una strada priva di collegamento funzionale con gli insediamenti urbani.

La manutenzione delle strade pubbliche

Ai sensi dell’articolo 14 del Codice della strada, spetta agli enti proprietari (e ai concessionari delle autostrade) provvedere alla loro manutenzione, gestione e pulizia, comprese le loro pertinenze e arredo, nonché attrezzature, impianti e servizi e, quindi, non limitatamente al solo nastro stradale, ma anche alle piazzole di sosta, onde siano garantite la sicurezza e la fluidità della circolazione.

Demanio e patrimonio pubblico: gli impianti pubblicitari stradali

Il provvedimento abilitativo alla collocazione del mezzo pubblicitario è provvedimento tipizzato previsto a tutela di interesse distinto da quello che caratterizza l'imposta sulla pubblicità e segnatamente a tutela dell'amministrazione e della gestione del suolo pubblico.

Requisiti per potere definire una strada ad «uso pubblico»

La presenza di assi viari su cui si aprono vicoli ciechi, l'assenza di limitazioni all’accesso di pedoni e veicoli, la presenza di opere urbanizzative (servizi di acquedotto, illuminazione), lo svolgimento dei servizi comunali di spazzatura e raccolta rifiuti e l'incontestata assunzione a carico dell’amministrazione comunale dei lavori di manutenzione, integrano una presunzione di assoggettamento all'uso pubblico, in termini di gravità, precisione e concordanza dei convergenti indici fattuali

Canoni per la concessione d'uso del demanio stradale (art. 27 C.d.S.)

Le concessioni e le autorizzazioni che giustificano l’imposizione del canone non ricognitorio di cui all'art. 27 del decreto legislativo numero 285 del 1992 sono caratterizzate dal tratto comune di sottrarre in tutto o in parte l’uso pubblico della strada a fronte dell’utilizzazione eccezionale da parte del singolo.

Provvedimenti limitativi della circolazione stradale nei centri abitati

I provvedimenti limitativi della circolazione stradale nei centri abitati sono espressione di scelte latamente discrezionali, devolute alla esclusiva competenza decisionale dell’autorità amministrativa, che coprono un arco molto esteso di soluzioni possibili, incidenti su valori costituzionali spesso contrapposti, che devono essere contemperati secondo criteri di ragionevolezza.

Caratteristiche e requisiti delle strade assoggettate ad uso pubblico

L'uso pubblico di una strada deve essere inteso come comportamento della collettività contrassegnato dalla convinzione di esercitare il diritto di uso della strada, palesata da una situazione dei luoghi che non consente di distinguere la strada in questione da una qualsiasi altra strada della rete viaria pubblica.

L'esercizio dei poteri di autotutela possessoria sul demanio stradale

Il potere di autotutela demaniale, ai sensi dell’art. 378 l. 20 marzo 1865, n. 2248, allegato F non è riducibile all’azione possessoria privatistica (artt. 1168 e ss. cod. civ.): a base di esso vi è la finalità di ripristinare la disponibilità del bene pubblico in favore della collettività, quest’ultima non sia stata esercitata in via di fatto e quali ne siano le cause.

Il procedimento di rilascio dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività estrattiva

L'autorizzazione alla coltivazione di una cava può essere negata qualora le previsioni del P.R.G. prevedano nella zona interessata il divieto di svolgere attività estrattive, anche se il piano paesistico regionale permette tale tipo di attività.

Norme regionali in materia di autorizzazioni e concessioni per l’attività estrattiva

È incostituzionale la legge regionale che preveda a priori che la Regione non rilascerà l’intesa, prevista dall’art. 1, co. 7, lett. n), l. 239/2004, al conferimento di nuovi titoli minerari per la prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi: tale previsione appare in aperto contrasto con la ratio stessa del principio di leale collaborazione, che impone il rispetto, caso per caso, di una procedura articolata, tale da assicurare lo svolgimento di reiterate trattative.

I casi in cui cave e miniere fanno parte del patrimonio indisponibile dello Stato

Le cave fanno parte del patrimonio indisponibile dello Stato solo quando la disponibilità ne sia sottratta al proprietario del fondo ad opera dell'Autorità mineraria (art. 826 c.c.). Laddove ciò non sia avvenuto, una cava di proprietà dell'amministrazione comunale rientra nel patrimonio disponibile di quest'ultima, senza che neppure l’attività di recupero ambientale da svolgere nell’area possa incidere sulla predetta qualificazione.

I limiti alle concessioni per impianti di telecomunicazione derivanti dal vincolo paesaggistico

Il favor assicurato alla diffusione dell’infrastruttura a rete della comunicazione elettronica, pur comportando una compressione dei poteri urbanistici conformativi ordinariamente spettanti all’amministrazione competente, non consente di derogare alle discipline poste a tutela degli interessi differenziati, come quello naturalistico-ambientale.

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