DEMANIO BENI PUBBLICI

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Legittimazione delle occupazioni dei terreni di uso civico

Perché si possa concedere la legittimazione del possesso delle terre di uso civico appartenenti ai Comuni, frazioni o associazioni, su domanda degli occupatori ex art. 9 della L. n. 1766 del 1927, è necessario che essi abbiano apportato migliorie sostanziali e permanenti, posto che la stessa legittimazione costituisce soluzione da adottare a favore dell'abusivo occupatore solo in presenza di una situazione eccezionale e meritevole di un particolare riguardo.

Attribuzioni e facoltà del Commissario liquidatore per gli usi civici

Con il trasferimento alle Regioni delle relative funzioni amministrative, il Commissario per gli usi civici ha conservato le sole funzioni giurisdizionali, essendo subentrata l’autorità regionale in tutte le funzioni amministrative, tra le quali sono comprese le legittimazioni delle occupazioni delle terre di uso civico.

Il mutamento di destinazione d'uso dei beni di uso civico

La sussistenza di usi civici su beni demaniali non priva gli enti titolari di tali beni dei poteri gestori sugli stessi, ma subordina l’esercizio di questi ultimi, in ipotesi di modifica dell’ordinaria destinazione silvo-pastorale, ad apposita autorizzazione da parte dell’autorità competente (dapprima, Ministero dell’Agricoltura, poi, Regione), in vista della modifica del relativo assetto funzionale.

Il particolare regime giuridico cui sono sottoposti i beni soggetti ad uso civico

Gli usi civici sono caratterizzati da forti vincoli di inalienabilità e di imprescrittibilità, in ragione della finalizzazione alla tutela di un interesse collettivo.

Natura giuridica di antiche regole e usi civici

Il bene gravato da uso civico ha un regime tendenzialmente equiparabile o comunque avvicinabile a quello dei beni demaniali.

Competenze relative agli usi civici

I beni gravati da usi civici continuano a far parte del demanio comunale e come tali rimangono nel potere dispositivo del Comune.

L'assegnazione degli alloggi di servizio ai dipendenti pubblici

L'assegnazione di un alloggio di servizio a un dipendente pubblico non è funzionale al soddisfacimento del solo interesse abitativo, ma ha il fine di agevolare lo svolgimento delle mansioni e di assicurare una maggiore presenza e reperibilità.

Il canone dovuto dagli utenti per l'occupazione degli alloggi di servizio

La normativa privatistica sulle locazioni di immobili, compresa legge sull’equo canone, non trova applicazione ai fini dell’individuazione del canone di occupazione sine titulo di alloggi di servizio.

Il procedimento di rilascio dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività estrattiva

L'autorizzazione alla coltivazione di una cava può essere negata qualora le previsioni del P.R.G. prevedano nella zona interessata il divieto di svolgere attività estrattive, anche se il piano paesistico regionale permette tale tipo di attività.

Norme regionali in materia di autorizzazioni e concessioni per l’attività estrattiva

È incostituzionale la legge regionale che preveda a priori che la Regione non rilascerà l’intesa, prevista dall’art. 1, co. 7, lett. n), l. 239/2004, al conferimento di nuovi titoli minerari per la prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi: tale previsione appare in aperto contrasto con la ratio stessa del principio di leale collaborazione, che impone il rispetto, caso per caso, di una procedura articolata, tale da assicurare lo svolgimento di reiterate trattative.

I casi in cui cave e miniere fanno parte del patrimonio indisponibile dello Stato

Le cave fanno parte del patrimonio indisponibile dello Stato solo quando la disponibilità ne sia sottratta al proprietario del fondo ad opera dell'Autorità mineraria (art. 826 c.c.). Laddove ciò non sia avvenuto, una cava di proprietà dell'amministrazione comunale rientra nel patrimonio disponibile di quest'ultima, senza che neppure l’attività di recupero ambientale da svolgere nell’area possa incidere sulla predetta qualificazione.

I limiti alle concessioni per impianti di telecomunicazione derivanti dal vincolo paesaggistico

Il favor assicurato alla diffusione dell’infrastruttura a rete della comunicazione elettronica, pur comportando una compressione dei poteri urbanistici conformativi ordinariamente spettanti all’amministrazione competente, non consente di derogare alle discipline poste a tutela degli interessi differenziati, come quello naturalistico-ambientale.

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