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Poteri del sindaco in materia di sgombero di immobili pubblici

Lo sgombero di un bene patrimoniale disponibile, disposto con provvedimento di necessità e urgenza, rientra nella competenza esclusiva del Sindaco.

Organi competenti ad adottare ordinanze ex artt. 50 e 54 T.U. enti locali

Spetta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e non al Sindaco la competenza alla emissione di ordinanze contingibili ed urgenti che vadano ad incidere su servizi pubblici essenziali.

Istruttoria e motivazione delle ordinanze contingibili e urgenti

La situazione di effettivo pericolo di danno grave ed imminente per l'incolumità pubblica, non fronteggiabile con gli ordinari strumenti di amministrazione attiva, deve emergere da approfondita istruttoria.

Presupposti per l'adozione di ordinanze contingibili e urgenti

Gli atti amministrativi che incidono sulla libertà dei consociati debbono ordinariamente avere base legislativa che indichi in maniera puntuale il presupposto fattuale cui è subordinato l’esercizio del potere pertanto solo nei casi di urgenza e contingibilità è consentito l’esercizio di un potere solo finalisticamente orientato, attraverso l’emanazione di provvedimenti il cui contenuto non è predefinito dalla legge.

Circostanze in cui possono essere adottate ordinanze contingibili e urgenti

Presupposto per l’adozione di ordinanze contingibili ed urgenti è il pericolo per l’incolumità pubblica dotato del carattere di eccezionalità tale da rendere indispensabili interventi immediati ed indilazionabili, consistenti nell'imposizione di obblighi di fare o di non fare a carico del privato.

Rapporto tra l'adozione di ordinanze contingibili e urgenti ed altri provvedimenti amministrativi

E' illegittima l'ordinanza contingibile ed urgente che non rechi alcuna traccia dell’indispensabile previa analisi dell’impossibilità di ricorrere agli strumenti ordinari previsti dall’ordinamento per fronteggiare la situazione di (preteso) pericolo.

Potere di requisizione per beni privati per necessità pubblica

Il potere prefettizio di requisizione ha natura eccezionale ed è finalizzato alla cura degli interessi generali non altrimenti tutelabili, giustificato da ragioni di urgenza in presenza di situazioni inaspettate, improvvise e imprevedibili, intese come impossibilità di utilizzare i rimedi ordinari previsti dall'ordinamento.

Ordinanze contingibili e urgenti in ambito di polizia sanitaria cimiteriale

È legittima un’ordinanza contingibile e urgente, riconducibile alla tipologia di cui all’art. 50 del TUEL, con la quale si intende far fronte ad una situazione di pericolo per l’igiene e la salute pubblica derivante dal protrarsi della permanenza di salme mummificate nel deposito cimiteriale comunale, incompatibile con la funzione del deposito stesso e contraria alle norme di igiene pubblica.

Ordinanze contingibili e urgenti ai sensi dell'art. 5 della L. 225/1992

I provvedimenti con cui è dichiarato uno stato di emergenza ex L. 24 febbraio 1992, n. 225, costituiscono espressione di un potere ampiamente discrezionale ed insindacabile, se non sotto i profili di una evidente arbitrarietà, illogicità e irragionevolezza dell’azione amministrativa.

Occupazione temporanea per ragioni di pubblica utilità: art. 49 D.P.R. 327/2001

Con la locuzione “ragioni di pubblica utilità” contenuta nell’art. 49 comma 5 del DPR 327/2001, si indicano genericamente tutti i casi in cui l’utilizzo della proprietà “altrui” (includendo dunque anche i beni di Enti pubblici diversi da quelli competenti), è funzionale a far cessare, o almeno ad attenuare, situazioni pregiudizievoli collettive.

Utilizzabilità dell'ordinanza d'urgenza ai sensi dell'art. 50, co. 5, T.U.E.L. nella gestione del servizio idrico integrato

Il Sindaco non può intervenire con l’ordinanza d'urgenza ai sensi dell'art. 50, co. 5, T.U.E.L. vietare al gestore del servizio idrico l’interruzione della fornitura nei confronti di singoli utenti morosi.

Diffida emessa dal rappresentante del creditore

Anche se la diffida normalmente proviene direttamente dal creditore, quale titolare esclusivo dell’interesse da gestire, già una risalente giurisprudenza ammetteva l’efficacia della diffida intimata dal rappresentante fornito di procura del creditore, portata a conoscenza del debitore adeguatamente, come quella emessa dal difensore che dichiari di agire in nome e per conto del creditore-assistito. In tale eventualità, sorse il problema se la procura dovesse essere, o meno, conferita per iscritto

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