PIANIFICAZIONE URBANISTICA

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Derogabilità e termini prescrizionali dell'efficacia dei piani urbanistici attuativi

Le conseguenze della scadenza dell'efficacia del piano attuativo (ovvero dei piani a questo equiparati) si esauriscono nell’ambito della sola disciplina urbanistica, non potendo invece incidere sulla validità ed efficacia delle obbligazioni assunte dai soggetti attuatori degli interventi.Resta quindi in vigore il complesso delle prescrizioni in cui questo si articola, in particolare per quanto concerne gli obblighi correlati alla cessione delle aree destinate alle opere di urbanizzazione.

Necessità del piano urbanistico attuativo anche quale presupposto per il rilascio del permesso di costruire

Con l’art. 9 del d.P.R. n. 380 del 2001, per il quale - “nelle aree nelle quali non siano stati approvati gli strumenti urbanistici attuativi previsti dagli strumenti urbanistici generali come presupposto dell’edificazione” - il legislatore ha enunciato il principio della indefettibilità del piano attuativo prescritto dallo strumento generale, già desumibile dalla legge urbanistica n. 1150 del 1942.

Destinazione di un’area ad edilizia economica e popolare

Il piano P.E.E.P. disciplina le aree destinate all’edilizia economica e popolare e, di conseguenza, non può contenere una regolamentazione di aree aventi diversa destinazione ed esterne alla sua perimetrazione.

Il principio del perfetto pareggio economico nella realizzazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica

Il principio del perfetto pareggio economico di cui all'art. 35 della L. n. 865 del 1971, comporta che per le aree concesse in superficie debba sussistere piena corrispondenza tra entrate e uscite, da cui discende la doverosità del rimborso, da parte degli assegnatari delle aree o loro aventi causa, di tutte le spese sostenute per l'acquisto delle medesime aree o, più in generale, per consentire l'intervento edilizio in questione.

Il diritto al recupero delle somme pagate per l'acquisizione delle aree incluse nel P.E.E.P.

In relazione a una convenzione per la costruzione di case di tipo economico e popolare, nonostante la pregressa quantificazione sia del costo delle aree sia delle spese di urbanizzazione, il comune ha diritto a ripetere dai singoli acquirenti degli alloggi edificati l'importo pro-quota di quanto effettivamente speso, sia per l'acquisizione delle aree che per le spese di urbanizzazione. Quand'anche nessuna previsione fosse contenuta in convenzione, dovrebbe ritenersi operante ex art.1339 cod.civ.

Durata del piano di lottizzazione

Il piano di lottizzazione ha natura di piano particolareggiato di attuazione, sicché, ai sensi dell’art. 17, comma 1, della legge 17.8.1942 n. 1150, decorso il termine stabilito per l’esecuzione esso diventa inefficace per la parte in cui non abbia avuto attuazione, rimanendo soltanto fermo a tempo indeterminato l'obbligo di osservare, nella costruzione di nuovi edifici e nella modificazione di quelli esistenti, gli allineamenti e le prescrizioni di zona stabiliti dal piano stesso.

Funzione ed effetti del piano di lottizzazione

Il piano di lottizzazione, sia esso di iniziativa pubblica che privata, ha lo scopo di asservire un’area non urbanizzata all’edificazione consentendo la realizzazione contestuale delle opere di urbanizzazione e dei fabbricati per uso privato.

Piani urbanistici attuativi: i Programmi di Recupero Urbano

I Programmi di Recupero Urbano rientrano tra i nuovi strumenti urbanistici di pianificazione “indiretta”, che il Legislatore ha accostato al P.R.G. ed alle sue varianti generali e dei quali il piano particolareggiato in variante rappresenta solo un tipo.

La natura di atto generale di pianificazione del piano di insediamento produttivo

Il Piano degli Insediamenti Produttivi, costituisce, dal punto di vista tecnico, un piano di zonizzazione attuativo, che disciplina la realizzazione di “impianti produttivi di carattere industriale, artigianale, commerciale e turistico”.

L'integrale copertura dei costi sostenuti per l’acquisizione delle aree da assegnare in zona P.I.P.

Che la spesa per l’acquisizione delle aree espropriate in ambito PIP sia stata assai più alta di quanto preventivato in sede di convenzione, rientra nell’alea normale del giudizio, intentato dai proprietari dei suoli espropriati, ed il Comune non può certo ritenersi responsabile, nei confronti degli acquirenti dei lotti dell’area p. i. p., a cagione della presunta inadeguatezza della difesa tecnica, in detto giudizio espletata dal professionista incaricato.

Il programma costruttivo di edilizia residenziale pubblica

A differenza del Piano adottato ai sensi della legge n. 167 del 1962, la localizzazione di un intervento costruttivo, da realizzarsi in attuazione del predetto Piano, ai sensi dell’art. 51 della legge 22 ottobre 1971 n. 865 non ha una connotazione pianificatioria, ma ha un carattere immediatamente operativo, in quanto più limitatamente inteso ad assicurare la realizzazione di un programma costruttivo già finanziato e definito in tutte le sue parti essenziali.

Diverse tipologie di variante urbanistica

L’adozione di una variante che interessi aree determinate del piano regolatore generale richiede una motivazione specifica che non è necessaria, invece, allorché la destinazione di un’area muti per effetto della adozione di un nuovo strumento urbanistico generale, che provveda ad una nuova e complessiva definizione del territorio comunale.

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