PIANIFICAZIONE URBANISTICA

Stai vedendo 40-48 di 81 risultati

Il provvedimento di stralcio del P.R.G.

Il cd. stralcio di un piano regolatore generale costituisce uno strumento alternativo alla non approvazione del piano, determinato dall'esigenza di economizzare l’attività amministrativa e di attribuire una regolamentazione urbanistica definitiva anche solo ad una parte, comunque prevalente, del territorio.

Condizioni di legittimità e contenuto del P.R.G.

Il piano regolatore è lo strumento attraverso cui trovano composizione i vari interessi espressi dal territorio e la sua stessa formazione consente l’emersione di quei motivi imperativi di interesse generale ai quali, secondo i principi comunitari, vanno ricondotti i limiti all’esercizio delle attività economiche.

Durata ed effetti del P.R.G.

Nella Regione Friuli Venezia Giulia, le direttive impartite dal Consiglio comunale nella predisposizione di un nuovo PRGC e delle varianti al PRGC in vigore, previste dall'art. 31 della l.r. 19 novembre 1991, n. 52, assumono le caratteristiche di linee guida a contenuto vincolante per quanto riguarda la zonizzazione del territorio.

Le indicazioni grafiche del piano regolatore generale e le prescrizioni normative

In base al principio generale di tutela dell’affidamento, in caso di contrasto tra tavole planimetriche allegate allo strumento urbanistico, il dubbio circa la disciplina di piano da applicare ad un determinata area va risolto nel senso meno oneroso per la proprietà.

La pubblicazione del P.R.G. quale condizione di efficacia normativa

Le prescrizioni del P.R.G., una volta approvate e pubblicate nelle forme previste, hanno valore di prescrizione di ordine generale di contenuto normativo, e come tali sono assistite da una presunzione legale di conoscenza da parte dei destinatari.

Rinnovazione della procedura di approvazione del P.R.G. e sua ripubblicazione

Qualora la nuova disciplina urbanistica dettata a seguito delle osservazioni dell'Ente preposto alla approvazione, non comporti una rielaborazione complessiva del piano, ovvero un mutamento delle sue caratteristiche essenziali e dei criteri che presiedono alla sua stessa impostazione, ma comporti modifiche con incidenza limitata ad una singola area di trasformazione, essa non è tale da stravolgere il piano e comportare nella sostanza una nuova adozione.

Pianificazione urbanistica e zonizzazione del territorio comunale

La c.d."zonizzazione" non postula e non presuppone solo l'individuazione di un territorio - ossia una operazione puramente ricognitiva - bensì la qualificazione di esso, e pertanto una valutazione, alla stregua delle categorie offerte dal legislatore; trattasi, pertanto, di una scelta che, se pur discrezionale, non può certamente operarsi sulla base di schemi casuali e indefiniti dovendo ricollegarsi ad una logica motivatoria predeterminata e conoscibile.

La classificazione di un'area come destinata ad uso agricolo (zona E)

La destinazione agricola contemplata dal regime urbanistico generale può essere volta a sottrarre parti del territorio comunale a nuove edificazioni, ovvero a garantire ai cittadini l’equilibrio delle condizioni di vivibilità, assicurando loro quella quota di valori naturalistici e ambientali necessaria a compensare gli effetti dell’espansione urbana.

Cessata efficacia dei piani urbanistici attuativi: applicabilità delle misure di salvaguardia e della zonizzazione

Alla scadenza del piano di lottizzazione sopravvivono, esclusivamente, la destinazione di zona, la destinazione ad uso pubblico di un bene privato, gli allineamenti, le prescrizioni di ordine generale e quant’altro attenga all’armonico assetto del territorio, trattandosi di misure che devono rimanere inalterate fino all’intervento di una nuova pianificazione.

Discrezionalità della p.a. nella pianificazione degli standard urbanistici

La suddivisione del territorio in zone, che costituisce esercizio di potere amministrativo di tipo tecnico discrezionale, risponde all’esigenza di assicurare un ordinato assetto e sviluppo del territorio e, in particolare, le previsioni recate dal d.m. n. 1444 del 1968 concernenti la zonizzazione per standard sono funzionali a garantire la congrua dotazione di spazi da riservare a fini pubblici.

I vincoli urbanistici apposti dal p.r.g. ai fini della suddivisione in Zone Territoriali Omogenee

I vincoli apposti dal Comune in sede di piano regolatore generale ai fini della zonizzazione delle aree hanno natura conformativa e non espropriativa con validità a tempo indeterminato e senza obbligo di indennizzo.

Determinazione del fabbisogno di alloggi da destinare ad edilizia economica e popolare: i piani P.E.E.P.

La disciplina degli apprestamenti di aree mediante espropriazione e della connessa realizzazione su di esse d'edifici destinati ad alloggi di tipo economico e popolare non rientra nella materia dell'edilizia e dell'urbanistica ma, per la rilevanza sociale che la connota, in quella dei servizi pubblici.

Pagina 4 di 7 4