Necessità del piano urbanistico attuativo anche quale presupposto per il rilascio del permesso di costruire

PIANIFICAZIONE --> PIANI URBANISTICI ATTUATIVI --> INDEFETTIBILITÀ

In virtù della regola imperativa sancita dall’art. 9, comma 2, del d.p.r. n. 380/2001, nonché del principio di gerarchia delle fonti pianificatorie, l’intermediazione dello strumento urbanistico attuativo, ove prescritta dal sovraordinato strumento urbanistico generale, rimane presidio indefettibile, insurrogabile e ineludibile di normazione dell’attività edificatoria.

Con l’art. 9 del d.P.R. n. 380 del 2001, per il quale - “nelle aree nelle quali non siano stati approvati gli strumenti urbanistici attuativi previsti dagli strumenti urbanistici generali come presupposto dell’edificazione” - il legislatore ha enunciato il principio della indefettibilità del piano attuativo prescritto dallo strumento generale, già desumibile dalla legge urbanistica n. 1150 del 1942.

Per il principio della indefettibilità del piano a... _OMISSIS_ ...itto dallo strumento generale, è irrilevante ogni indagine di fatto sulla sussistenza o meno ‘nei pressi’ o ‘nella zona’ delle opere di urbanizzazione, anche se, in precedenza, l’amministrazione abbia violato le previsioni dello strumento generale, rilasciando permessi di costruire in assenza del prescritto piano attuativo, tranne il caso del “piccolo” lotto intercluso, da intendere quale area di limitata estensione, circondata da edifici all’interno di un tessuto completamente edificato.

In presenza di una zona già urbanizzata, va esclusa la necessità dello strumento attuativo solo nei casi nei casi nei quali la situazione di fatto, in presenza di una pressoché completa edificazione della zona, sia addirittura incompatibile con un piano attuativo (ad es. il lotto residuale ed intercluso in area completamente urbanizzata), ma non anche nell'ipotesi in cui per effetto di una edificazione disomogenea ci si trov... _OMISSIS_ ...una situazione che esige un intervento idoneo a restituire efficienza all'abitato, riordinando e talora definendo ex novo un disegno urbanistico di completamento della zona.

La necessità della pianificazione attuativa non è esclusa nell’ipotesi in cui, per effetto di una edificazione disomogenea, ci si trovi di fronte ad una situazione che esige un intervento idoneo a restituire efficienza all’abitato, riordinando e talora definendo ex novo un disegno urbanistico di completamento della zona, ad esempio, completando il sistema della viabilità secondaria nella zona o integrando l’urbanizzazione esistente per garantire il rispetto degli standard minimi per spazi e servizi pubblici, nonché per rendere effettive le condizioni di armonico collegamento con le zone contigue, già asservite all’edificazione; ciò, in quanto l’esigenza di un piano attuativo o di lottizzazione, quale presupposto per il rilascio del permesso di costruire, s... _OMISSIS_ ...nche al fine di un armonico raccordo con il preesistente aggregato abitativo, allo scopo di potenziare le opere di urbanizzazione già esistenti e, quindi, anche per assolvere alla più limitata funzione di armonizzare aree già compromesse ed urbanizzate, che richiedano una necessaria pianificazione della maglia, e perciò anche in caso di lotto intercluso o di altri casi analoghi di zona già edificata e urbanizzata.

Allorché uno strumento urbanistico generale (PRG e/o PdF) prevede che la sua attuazione debba avere luogo in determinate parti del territorio comunale mediante uno strumento urbanistico di livello inferiore e in particolare che gli interventi edilizi avvengano solo previa adozione di un piano esecutivo, l’assentibilità all’edificazione può avvenire solo dopo che detto strumento di dettaglio è stato approvato ed è divenuto efficace, di guisa che la presenza di detto strumento può ben dirsi indefettibile.

Il principio sec... _OMISSIS_ ...fusa presenza, in un determinato comprensorio, di sufficienti opere di urbanizzazione primaria e secondaria rende superflua o inutile la formazione di uno strumento attuativo non trova applicazione laddove, per effetto di una edificazione disomogenea (anche abusiva), ci si trovi di fronte ad una situazione che esiga un intervento idoneo a restituire efficienza all'abitato, riordinando e talora definendo ex novo un disegno urbanistico di recupero o completamento della zona.

La necessità della presentazione di un previo piano attuativo si impone qualora si tratti di asservire per la prima volta all’edificazione, mediante la costruzione di uno o più fabbricati, aree non ancora urbanizzate che obiettivamente richiedano, per il loro armonico raccordo col preesistente aggregato abitativo, la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria. In tal caso non può prescindersi dalla previa predisposizione di un piano esecutivo (piano di lottiz... _OMISSIS_ ... particolareggiato) quale presupposto per il rilascio della concessione edilizia.

Si può prescindere dalla lottizzazione convenzionata prescritta dalle norme di piano solo, in pratica, nei casi eccezionali in cui nel comprensorio interessato sussista una situazione di fatto corrispondente a quella che deriverebbe dall'attuazione della lottizzazione stessa, ovvero in presenza di opere di urbanizzazione primaria e secondaria pari agli standard urbanistici minimi prescritti.

Lo strumento urbanistico attuativo si rende necessario anche in presenza di zone parzialmente urbanizzate che sono comunque esposte al rischio di compromissione dei valori urbanistici e nelle quali la pianificazione di dettaglio può conseguire l'effetto di correggere e compensare il disordine edificativo in atto.

Il piano attuativo è necessario non solo per i lotti interclusi insistenti in zone urbanizzate ma anche per le aree già compromesse da fenomeni di u... _OMISSIS_ ...pontanea e incontrollata.

Nelle aree già compromesse da fenomeni di urbanizzazione spontanea e incontrollata non è ipotizzabile che il piano attuativo possa essere eluso con titoli edilizi singoli pur attenendo questi ultimi a lotti prospicienti su aree urbanizzate e intercluse.

L'esonero dal piano attuativo o da quello di lottizzazione non può avvenire nei casi in cui la pianificazione urbanistica possa ancora conseguire l'effetto di correggere e compensare il disordine edificativo in atto.

L’esigenza di un piano attuativo, quale presupposto per il rilascio del permesso di costruire, può legittimamente essere imposta ove la zona non sia totalmente edificata ed urbanizzata, anche al fine di un armonico raccordo con il preesistente aggregato abitativo, allo scopo di potenziare le opere di urbanizzazione già esistenti e, quindi, anche alla più limitata funzione di armonizzare le aree già parzialmente urbanizzate.

... _OMISSIS_ ...itenersi legittimo un intervento urbanistico eseguito in assenza di piano di lottizzazione in assenza di una prova rigorosa della preesistenza e sufficienza delle opere di urbanizzazione primaria, tali da rendere del tutto superfluo lo strumento attuativo.

Costituisce regola generale ed imperativa, in materia di governo del territorio, il rispetto delle previsioni del P.R.G. che impongano, per una determinata zona, la pianificazione di dettaglio: tali prescrizioni sono vincolanti e idonee ad inibire l’intervento diretto costruttivo.

In sede amministrativa o giurisdizionale non possono essere effettuate indagini volte a verificare se sia tecnicamente possibile edificare anche in assenza del piano attuativo previsto come necessario dalle norme urbanistiche locali: diversamente opinando, verrebbe vanificata la funzione del piano attuativo, la cui indefettibile approvazione, se ritarda, può essere stimolata dall’interessato con gli s... _OMISSIS_ ...titi dal sistema.

Il piano attuativo è necessario anche in presenza di zone parzialmente urbanizzate che sono comunque esposte al rischio di compromissione dei valori urbanistici e nelle quali la pianificazione di dettaglio può conseguire l’effetto di correggere e compensare il disordine edificativo in atto.

l principio secondo il quale non occorrono strumenti attuativi per il rilascio di concessioni edilizie in zone già urbanizzate è applicabile solo nei casi nei quali la situazione di fatto, in presenza di una pressoché completa edificazione della zona, sia addirittura incompatibile con un piano attuativo, ma non anche nelle ipotesi in cui, per effetto di un’edificazione disomogenea, ci si trovi di fronte ad una situazione che esige un piano attuativo idoneo a restituire efficienza all’abitato, riordinando e talora definendo “ex novo” un disegno urbanistico di completamento della zona nonché realizzando o pote... _OMISSIS_ ...e ed i servizi necessari a soddisfare i bisogni della collettività.

Si può prescindere dalla lottizzazione convenzionata prescritta dalle norme di piano solo nei casi eccezionali in cui nel comprensorio interessato sussista una situazione di fatto corrispondente a quella che deriverebbe dall'attuazione della lottizzazione stessa, ovvero in presenza di opere di urbanizzazione primaria e secondaria pari agli standard urbanistici minimi prescritti.

L'esigenza di un piano di lottizzazione, quale presupposto per il rilascio della concessione edilizia, s'impone anche al fine di un armonico raccordo con il preesistente aggregato abitativo, allo scopo di potenziare le opere di urbanizzazione già esistenti, e, quindi, anche alla più limitata funzione di armonizzare aree già compromesse ed urbanizzate, che richiedano una necessaria pianificazione della maglia, onde essa potrebbe essere rinvenuta finanche in caso di lotto intercluso o di altri casi ana... _OMISSIS_ ...ià edificata e urbanizzata.

L'art. 9, comma 2, d.P.R. 380/2001 ha espressamente affermato il principio della indefettibilità del piano attuativo, il quale - quando è prescritto dallo strumento urbanistico generale - non ammette equipollenti, nel senso che in sede amministrativa o in quella giurisdizionale non possono essere effettuate indagini volte a verificare se sia tecnicamente possibile realizzare costruzioni, che ad avviso del legislatore incidono negativamente sul razionale assetto del territorio, vanificando la funzione del piano attuativo.

In ipotesi di compendio di notevole ampiezza non appare illogico né arbitrario subordinarne l’edificabilità alla formazione di un piano attuativo, da ritenersi superfluo solo nel caso limite del c.d. lotto intercluso mentre ben può essere prescritto, secondo una valutazione di merito sottratta al sindacato di legittimità, ogni qual volta le dimensioni del comparto e dell’intervento edi... _OMISSIS_ ...iscano l’opportunità.

Non basta la mera esistenza di opere di urbanizzazione per escludere la dovutezza della pianificazione attuativa, ma è necessario che le opere esistenti siano sufficienti, in un rapporto di proporzionalità fra i bisogni degli abitanti già insediati e da insediare e la qualità e quantità degli impianti urbanizzanti già disponibili destinati soddisfarli.

La subordinazione all’intervento di uno strumento di secondo grado nasce dall'assenza, in seno allo strumento urbanistico generale, di una disciplina dettagliata dello sviluppo urbano per alcune zone e quindi dalla necessità di rimettere alla strumentazione urbanistica di secondo grado questa disciplina.

Si deve ritenere che la subordinazione dell'edificazione alla strumentazione urbanistica intermedia abbia, quanto alla soddisfazione degli standards, ragion d’essere fino a quando la stessa sia soddisfatta con la realizzazione delle opere ... _OMISSIS_ ...ne o, in assenza di una soddisfazione totale, fino a quando residuino aree idonee a soddisfare le esigenze di uno specifico servizio pubblico e, conseguentemente, lo strumento attuativo abbia la sua ragion d’essere nell’ubicare in tale area un servizio pubblico e così sottrarla all’edificazione privata.

Una situazione di accentuata urbanizzazione può determinare la necessità di apportare modifiche agli strumenti di pianificazione urbanistica (che possono anche essere sollecitate dai cittadini con gli strumenti previsti dall’ordinamento), ma non può comunque mai giustificare la realizzazione di opere edilizie in assenza di alcun titolo abilitativo e quindi abusive.

L'indagine sulla concreta necessità di un previo piano di lottizzazione, ai fini concessori, deve mirare a verificare la sussistenza effettiva di esigenze di prima urbanizzazione dell'area, non potendo queste essere escluse laddove i terreni, anche se... _OMISSIS_ ...dificati, siano ancora suscettibili di ricevere una ordinata sistemazione mediante i piani attuativi (tra i quali rientra appunto la lottizzazione convenzionata).

E' legittima l’esigenza di inserire la nuova edificazione in un contesto compositivo che postula, secondo un’impostazione conforme ai principi generali del diritto urbanistico, il ricorso allo strumento attuativo.

Il terzo livello di pianificazione, costituito dai piani...


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