ESPROPRIAZIONE PER P U

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Accettazione dell'indennità di esproprio

L’accettazione deve essere espressa, non potendosi attribuire al silenzio della ditta l’effetto di un consenso. In caso di silenzio l’indennità si intende rifiutata. Quanto alla forma, deve ritenersi, anche se non espressamente prescritto, che l’accettazione debba avere forma scritta perché le conseguenze sul piano procedimentale e sostanziale della relativa dichiarazione appaiono difficilmente conciliabili con una sua manifestazione verbale. L’accettazione deve essere incondizionata nel quantum

Accettazione dell'indennità provvisoria e definitiva

Il termine di 30 giorni accordato al proprietario per l’accettazione della indennità offerta, decorrenti dalla data di notifica non è, con riferimento all'attività del proprietario espropriando, perentorio; l’inutile decorso dello stesso, infatti, non priva il proprietario della facoltà di esercitare il diritto al medesimo riconosciuto anche in un secondo momento. Con riferimento all’attività dell’Autorità espropriante il termine avrà semmai natura sollecitatoria ed, eventualmente, comminatoria

Cessione pro quota e rideterminazione dell’indennità provvisoria di espropriazione

Le SS.UU. della Corte di Cassazione hanno affermato la natura unitaria della indennità di espropriazione; il corrispondente diritto di credito non è frazionabile in diritti autonomi fino a quando la indennità stessa, unitariamente intesa, non diventi definitiva. Per quanto riguarda la rettifica di errori od omissioni non può mettersi in dubbio la possibilità per l’autorità espropriante di correggere ed integrare il provvedimento di determinazione dell'indennità provvisoria che risulti errato

Effetti dell’accettazione: la corresponsione della indennità di esproprio

L’accettazione dell’indennità produce una serie di effetti per il prosieguo della procedura. Una volta intervenuta, infatti, il proprietario è tenuto a produrre la documentazione comprovante, anche con attestazione notarile, la piena e libera proprietà del bene. Mentre la dichiarazione di assenza di diritti di terzi non è soggetta a termine, per quanto riguarda la produzione della documentazione il legislatore ha previsto il termine di 60 giorni decorrenti dalla comunicazione dell'accettazione

Accettazione dell'indennità: promotore dell'esproprio ed Autorità espropriante

Nell’ipotesi in cui promotore dell’espropriazione ed Autorità espropriante siano soggetti diversi, caso su cui è centrato l’art.26, vien da chiedersi se quest'ultima, possa o debba darne immediatamente notizia al promotore, facendo decorrere i 60 giorni contemporaneamente al perfezionamento degli adempimenti. La risposta non può tuttavia che essere negativa, perché il promotore ha facoltà di eseguire il pagamento durante tutti i 60 giorni, quindi l'ordinanza deve essere fin da subito esecutiva

Il pagamento dell'indennità da esproprio in presenza di diritti di terzi

Secondo la distinzione classica, i diritti che conferiscono facoltà di godimento di un bene possono essere reali o di obbligazione. I diritti reali sono caratterizzati da assolutezza, esclusività, immediatezza. I diritti di obbligazione nascono da un vincolo personale che lega creditore e debitore: in questo caso il godimento del fondo è oggetto di una prestazione contrattuale. I primi sono diritti sulle cose e seguono le cose, i secondi sono diritti nei confronti di persone e seguono le persone

Il deposito dell'indennità di esproprio

Diverse sono le ipotesi in cui l’Autorità espropriante dovrà ordinare il deposito dell’indennità provvisoria presso la Cassa depositi e prestiti. Il fatto che sia intervenuta l’accettazione incide sulla somma oggetto di deposito, che non dovrà essere oggetto di decurtazione e dovrà essere incrementata delle maggiorazioni di cui all’art. 45.2. Il rifiuto della indennità costituisce invece il fallimento dei tentativi di accordo, cui sono stati funzionali i momenti di contraddittorio tra le parti

Le somme depositate come indennità da esproprio

Nello svincolo delle somme depositate, occorre distinguere due ipotesi: che il deposito sia stato effettuato per mancata accettazione dell’indennità, o che sia stato depositato perché vincolato a diritti di terzi, senza tuttavia che si verificassero le condizioni per il pagamento diretto. Nella prima ipotesi, l’articolo 26.5 stabilisce che il proprietario può in qualunque momento percepire la somma depositata con riserva di chiedere in sede giurisdizionale l’importo effettivamente spettante

Effetti del ritardato pagamento o deposito dell'indennità di esproprio

I termini per il compimento delle attività non sono irrilevanti, potendo assumere conseguenze negative per l’Ente. Come espressamente disposto, nel caso di ritardato pagamento oltre il sessantesimo giorno dalla produzione della documentazione attestante la piena e libera proprietà del bene, al proprietario sono dovuti gli interessi nella misura del tasso legale. Anche nel caso di ritardata erogazione dell’acconto dell’80% rispetto all’immissione in possesso, genera interessi per il proprietario

Il sistema della tassazione degli importi a titolo di indennità per occupazione acquisitiva e sanante

Gli enti eroganti, all'atto del pagamento delle somme (occupazione temporanea, risarcimento per occupazione acquisitiva, rivalutazione ed interessi) devono operare una ritenuta a titolo di imposta nella misura del 20%. È facoltà del contribuente optare, in sede di dichiarazione annuale dei redditi, per la tassazione ordinaria, nel qual caso la ritenuta si considera effettuata a titolo di acconto. Tenuti al pagamento di tale importo sono soltanto i soggetti che non esercitano imprese commerciali

Legalità e art.42 bis t.u.e: due tesi a confronto

Rispetto alla scelta legislativa operata con l'art. 42 bis, potrebbero permanere delle perplessità rispetto alla compatibilità costituzionale di una previsione normativa che pretenderebbe, attraverso una valutazione ex post dell'amministrazione, di paralizzare la posizione dominicale del privato, incisa dall'illecita modificazione del bene, impedendone le garanzie procedimentali spettanti al proprietario legittimamente espropriato, unitamente alla possibilità di riespansione del diritto.

I tanti dubbi sull'art. 42 bis t.u.espropriazioni

Leggendo l'art 42 bis permane la volontà del legislatore di offrire un'autorizzazione in bianco ad acquisire aree private, senza il rispetto delle forme garantite dal procedimento di espropriazione e con la sola necessità di dare conto delle ragioni che ne richiedono l'acquisto e delle circostanze che hanno condotto all'utilizzazione dell'area, con l’ulteriore prevista ponderazione fra l’interesse pubblico e privato, e l’esame dell’assenza di valide alternative all’adozione del provvedimento

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