Espropriazione per pubblica utilità: procedura ordinaria e procedure accelerate

uo;art. 20 del DPR 08.06.2001 n. 327 è rubricato « La determinazione provvisoria dell’indennità di espropriazione ».

Nel complesso articolato della suddetta disposizione trova disciplina la sequenza procedimentale diretta alla determinazione dell’indennità di espropriazione, o meglio della “giusta indennità”, come di seguito sarà evidenziato, presupposto per l’emanazione del titolo ablativo (decreto di esproprio o atto di cessione volontaria).

S’impone un breve richiamo all’articolo 8 TU.

Per emanare il decreto di esproprio, dispone la norma richiamata, occorrono i seguenti presupposti:
che l’opera da realizzare sia prevista nello strumento urbanistico generale e sul bene da espropriare sia stato apposto il vincolo espropriativo;
che vi sia la dichiarazione di pubblica utilità;
che sia stata determinata, anche in ... _OMISSIS_ ...squo;indennità di esproprio.
L’emanazione del decreto di esproprio, oltre alla conformità urbanistica e all’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio, nonché alla dichiarazione di pubblica utilità, è pertanto sottoposta alla condizione della preliminare determinazione dell’indennità.

A tal fine il testounificatore ha previsto una procedura, che chiameremo “ordinaria” (articolo 20), e due procedure, che chiameremo “accelerate” (articoli 22 e 22 bis), entrambe disciplinate nel Titolo II Capo IV Sez. I « Del modo di determinare l’indennità di espropriazione ».

Solo nell’ipotesi della procedura ordinaria di cui all’art. 20, l’emanazione del decreto di esproprio e l’immissione in possesso nei beni interessati dalla realizzazione dell’opera pubblica, sono preceduti da una rigorosa sequenza procedimentale, con la quale si giunge a... _OMISSIS_ ...ione della “giusta indennità”, oltre – salvo, per l’immissione in possesso, il disposto dell’articolo 20.6 – al pagamento o deposito della stessa.

Nelle procedure accelerate, viceversa, l’ordinario iter procedurale subisce deviazioni di diversa natura ed entità.

La procedura ordinaria risente ancora abbastanza, nella sua struttura generale, del principio che ispirava il Testo unico nella sua originaria versione, sulla base del quale, come sottolineato dal Consiglio di Stato nel parere dell’Adunanza generale 4/2001, l’Amministrazione, prima espropria e poi entra nel fondo privato e comincia a realizzare l’opera.

« In tal modo si torna alla regola per cui la P.A. realizza l’opera sull’area oramai sua, con riduzione delle ipotesi di occupazione appropriativa o usurpativa; si ottengono vari risparmi perché l’Amministrazione occupa l’area e ne... _OMISSIS_ ...etaria solo se l’opera è stata finanziata ed è subito realizzabile; si riducono le ipotesi di retrocessione, divenendo difficilmente ipotizzabili i casi di acquisto delle aree private in assenza della loro utilizzazione; si riduce, conseguentemente, il contenzioso» (così parere Ad. Gen. Consiglio di Stato 29 marzo 2001 n. 4/2001 §13.2.).

Tale regola (incrinata dal sesto comma introdotto dal DLGS 302/2002, come si dirà) rappresentava, e in parte ancora rappresenta, la principale peculiarità della procedura ordinaria rispetto alla procedura accelerata di cui all’art. 22 bis, con il quale il legislatore, con il DLGS 302/2002, ha reintrodotto l’istituto dell’occupazione d’urgenza, consentendo all’Amministrazione, al verificarsi di determinate condizioni, di immettersi nel possesso nel bene in una fase antecedente al trasferimento della proprietà e alla stessa possibilità di accettazione dell’indenni... _OMISSIS_ ... proprietario.

Se si esclude la facoltà prevista dal sesto comma, nel procedimento ordinario l’immissione nel possesso avviene in sede di esecuzione del decreto di esproprio o dell’atto di cessione volontaria, ossia della vicenda traslativa della proprietà, che a sua volta segue la fase di determinazione ed offerta della indennità, nonché il suo deposito o corresponsione, nel caso rispettivamente di rifiuto o accettazione.

Come accennato, tuttavia, anche nella procedura ordinaria si assiste, a seguito dell’innesto – ad opera del DLGS 302/2002 – dell’attuale sesto comma nell’originario impianto, alla possibilità per l’Autorità espropriante di immettersi nel possesso del bene anticipatamente sia rispetto al trasferimento del diritto, sia rispetto al pagamento o deposito dell’indennità: si tratta però di una facoltà esercitabile solo se l’indennità provvisoria sia stata accettata dal... _OMISSIS_ ...CRLF|
La richiesta di immissione anticipata in possesso produce, nei confronti del titolare del bene, un duplice effetto giuridico. E’ innanzitutto fonte di un obbligo poiché il proprietario è tenuto a consentire l’immissione in possesso, tanto è vero che nel caso di opposizione all’immissione l’autorità espropriante può procedervi egualmente con la presenza di due testimoni; ciò tra l’altro esclude che l’Autorità debba procurarsi un’autorizzazione del proprietario ai fini dell’accesso.

E’ contestualmente fonte di un diritto, poiché l’Amministrazione è tenuta a corrispondere un acconto pari all’80 per cento dell’indennità condivisa, sulla base di autocertificazione prodotta dal proprietario attestante la piena e libera proprietà del bene, nonché un’ulteriore somma a titolo di interessi nella misura del tasso legale sull’ indennità, dalla data di immissione in pos... _OMISSIS_ ...agamento dell’acconto e del saldo.

E’ da rilevare che il pagamento dell’acconto non deve precedere l’immissione in possesso, al quale l’Autorità è legittimata per il solo fatto che vi sia stata condivisione dell’indennità. A riprova della correttezza di detta conclusione è la prescrizione normativa che individua il dies a quo di calcolo degli interessi nella data di immissione in possesso e il dies ad quem nella data di corresponsione dell’acconto e del saldo. Da ciò si evince che il legislatore ha presupposto che al momento del pagamento sia già avvenuta l’immissione nel possesso da parte della Autorità procedente.

Dall’esercizio da parte dell’Autorità della facoltà accordata dall’art. 20.6 consegue una modifica dell’iter procedimentale, con particolare riferimento alle fasi di corresponsione della indennità.

Una volta corrisposto l’acconto sulla ... _OMISSIS_ ...;autocertificazione (20.6), il proprietario ha l’onere di produrre la documentazione prevista dall’art. 20.8, comprovante la piena e libera proprietà del bene. L’Autorità procederà quindi ad ordinare e effettuare i pagamento del saldo secondo le modalità di cui all’art. 20.8 ed art. 26.

Il mancato rispetto dei termini previsti dalla normativa richiamata per l’effettiva corresponsione del saldo, determina la corresponsione di interessi (20.8) che si andranno ad aggiungere a quelli già previsti a fronte della disposta immissione in possesso anticipata (20.6).

Finalità evidente dell’istituto è di consentire un’accelerazione nell’esecuzione dei lavori. Ottenuto il possesso del bene, sarà infatti possibile iniziare la realizzazione dell’opera con anticipo rispetto all’emanazione del decreto di esproprio, che presuppone la corresponsione dell’indennità secondo il meccanismo e nel ri... _OMISSIS_ ...i di cui agli artt. 20 e 26. L’immissione in possesso consente altresì all’Amministrazione di ritardare l’acquisizione del bene e quindi, la redazione del frazionamento, ad un momento in cui l’opera ha raggiunto un fase tale da consentire con sufficiente precisione l’individuazione del bene oggetto di ablazione. Finalità, queste, riscontrabili anche con riferimento all’istituto dell’occupazione d’urgenza, ossia nella procedura accelerata di cui all’art. 22 bis. Non a caso entrambi gli strumenti, tesi ad accelerare la realizzazione dell’opera, sono stati introdotti con lo stesso intervento normativo (DLG 302/2002), a riprova di un comune intento perseguito dal legislatore.

Certo è che l’immissione in possesso cui l’Amministrazione è facoltizzata ai sensi dell’art. 20.6, differisce profondamente dal provvedimento di occupazione d’urgenza di cui all’art. 22 bis... _OMISSIS_ ...rsquo;immissione in possesso con la quale è attuata l’esecuzione del decreto di esproprio ai sensi dell’art. 24.

Rispetto al decreto di occupazione d’urgenza (22 bis), l’immissione in possesso di cui all’art. 20.6 non necessita della sussistenza delle condizioni che costituiscono presupposto indefettibile per il ricorso alla procedura accelerata; unico presupposto è l’intervenuta condivisione della indennità, a sua volta non richiesta nella procedura di occupazione d’urgenza che, infatti, è disposta sulla base della determinazione della indennità e pertanto in un momento antecedente alla sua (eventuale) accettazione.

Elemento comune all’occupazione d’urgenza (22 bis) e nello stesso tempo di differenziazione rispetto al decreto di esproprio, consiste nel fatto che l’immissione in possesso non comporta acquisto della proprietà, che consegue solo all’emanazione del decreto di e... _OMISSIS_ ...recisamente l’art. 23 ricollega al decreto ivi previsto l’effetto traslativo della proprietà o del diritto oggetto dell’espropriazione, sotto la condizione sospensiva che il medesimo decreto sia successivamente notificato ed eseguito; l’esecuzione, come si vedrà più avanti, ha luogo tramite immissione in possesso che conseguentemente determina l’avveramento della condizione sospensiva con effetto ex tunc.

Ben diverso è l’effetto che consegue all’esercizio da parte della P.A. della facoltà concessa dall’art. 20.6, consistente nel possesso del bene, fermo restando l’onere per la stessa Amministrazione di concludere il procedimento tramite l’emanazione del provvedimento acquisitivo. Circostanza questa che accomuna l’istituto in esame con l’occupazione d’urgenza (22 bis), la cui peculiarità sul piano degli effetti rispetto al decreto di esproprio, è stata colta anche da recente giuri... _OMISSIS_ ...ha sottolineato l’autonomia dei due provvedimenti (TAR CZ 821/2007).

Se l’acquisizione anticipata del possesso è elemento comune alla occupazione d’urgenza (22 bis) ed all’esercizio della facoltà concessa alla P.A. dall’art. 20.6, funzionale in entrambi i casi a consentire l’inizio dei lavori, non va sottovalutata la differenziazione di fondo tra i due istituti, sulla quale si fonda se non l’esclusiva, certamente una delle principali motivazioni che, sussistendone i presupposti, dirigono l’Amministrazione procedente a privilegiare la procedura accelerata di cui all’art. 22 bis.

Tale differenziazione deriva dallo stesso presupposto legittimante l’Amministrazione al ricorso alla facoltà di cui all’art. 20.6, consistente nella condivisione dell’indennità.

Per effettuare l’immissione nel possesso in tutti i beni su cui è stata localizzata l’opera ... _OMISSIS_ ...iziare i lavori previa consegna degli stessi all’impresa, l’Amministrazione dovrebbe ottenere la condivisione della indennità offerta da parte di tutte le ditte interessate; è presumibile che ciò, salvo ipotesi di procedimenti che coinvolgono una sola o poche ditte, difficilmente si possa verificare, vanificando, di fatto, la facoltà concessa dalla norma.