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Il c.d. «trasferimento di volumetria» o asservimento intersoggettivo

l’esigenza sottesa all’asservimento è quella di permettere al proprietario di concentrare in un unico progetto tutta la volumetria a sua disposizione, o comunque una volumetria superiore a quella che, in condizioni normali, potrebbe essere sviluppata da un unico appezzamento di terreno .

Il problema di fondo della densità edilizia

Il problema di fondo della densità edilizia, consiste nella determinazione della volumetria che può essere assentita su di una superficie di riferimento. Questo problema discende a sua volta dal fatto che, nel nostro ordinamento, l’attività edilizia è normalmente subordinata al rilascio di un titolo abilitativo.

La notificazione degli atti nelle ipotesi di litisconsorzio necessario

Affinché il provvedimento dell’Amministrazione finanziaria venga ad esistenza occorre che questo sia ritualmente notificato al contribuente.

Un'altra possibile lettura della sentenza del 2007

Come si è cercato di illustrare, la sentenza del 2007 è stata accolta in dottrina in maniera assai controversa. Il dibattito si è incentrato soprattutto su un punto: la Cassazione ha introdotto il litisconsorzio necessario nelle obbligazioni solidali tributarie oppure no? E se sì, questa è stata una soluzione positiva?

La disciplina del TUIR sul c.d. “regime di trasparenza”

Nel nostro ordinamento esiste una disparità di trattamento, a livello fiscale, tra società di capitali e società di persone: queste ultime, difatti, non sono soggetti passivi d’imposta. Il reddito da esse prodotto viene imputato ai soci, indipendentemente dalla distribuzione, in applicazione del c.d. “principio di trasparenza”

Brevi considerazioni sull’unitarietà dell’accertamento

l’art. 40 del d.P.R. n. 600 del 1973 prevede che alla rettifica della dichiarazione presentata dalla società (dichiarazione mediante la quale si imputa, ex art. 5 TUIR, il reddito della società in capo ai soci indipendentemente dalla percezione e proporzionalmente alla distribuzione degli utili) si proceda mediante l’adozione di un “unico atto”.

Prolegomeni alla Sentenza 04 giugno 2008, n. 14815. Un commento assai peculiare

Cosa accade se è la società a non impugnare l'avviso, mentre i soci propongono gli atti di accertamento loro notificati (o l'unico accertamento cumulativamente notificato)? Anche in questo caso, per l'Autore, deve risolversi nel senso del processo litisconsortile: «nel o nei relativi giudizi dove venga impugnato il profilo dell'accertamento del reddito della società» è necessario coinvolgere anche quest'ultima in quanto in riferimento a tale doglianza «ciascuno dei separati atti»

3.4 Giugno 2008: le Sezioni Unite della Cassazione intervengono ancora sul litisconsorzio necessario

Il ricorso proposto da uno dei soci o dalla società, anche avverso un solo avviso di rettifica, riguarda inscindibilmente la società ed i soci (salvo che questi prospettino questioni personali), i quali tutti devono essere parte nello stesso processo, e la controversia non può essere decisa limitatamente ad alcuni soltanto di essi.

Verso un nuovo volto del processo tributario?

In presenza di un avviso di accertamento unitario notificato alla società di persone e ai soci, la vertenza sulla legittimità di tale atto va radicata, innanzi al giudice tributario, mediante il coinvolgimento di tutti i soggetti (società e soci)

Le ragioni del litisconsorzio necessario nell’accertamento dei redditi delle società di persone

Posto, dunque, che la riunione non è soluzione sempre in grado di garantire le esigenze di unitarietà logica anche nel processo, ecco che la Corte afferma «che il vero strumento idoneo a risolvere in radice la generalità dei casi è il litisconsorzio necessario» .

Il regime di “trasparenza opzionale” (per le società di capitali) alla luce della Sentenza 04 giugno 2008, n. 14815

Anche talune società di capitali possono optare per il regime di trasparenza fiscale. In questa materia, come si è visto, l’arresto delle Sezioni Unite pronunciato nel 2008 ha avuto un impatto notevole sul panorama dottrinario e, inoltre, i risvolti applicativi da esso derivanti sembrano essere veramente di grande momento.

Litisconsorzio necessario nel processo tributario: riflessioni critiche

si era partiti dall’art. 14, d. lgs. 31 dicembre 1992, n. 546. La domanda fondamentale che l’interprete è tenuto a porsi nell’affrontare la disamina di tale norma è se essa costituisca o meno una c.d. “fattispecie in bianco”, come pacificamente si ritiene per l’art. 102 c.p.c.

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