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Il contratto di Trust: soggetti attivi e relativi poteri

L’istituto del trust è molto utilizzato nel settore della tutela degli incapaci, e va così a sostituirsi agli strumenti ormai antichi e ritenuti obsoleti della inabilitazione ed interdizione. Tuttavia, nasce la questione in merito alla soggezione o meno del trustee al regime autorizzatorio previsto dal nostro codice civile per gli atti di straordinaria amministrazione che coinvolgono beni in trust. Questo poiché il trustee agisce comunque nell’interesse del soggetto incapace.

Scritture contabili ed imposizione fiscale nel contratto di Trust

La tenuta delle scritture contabili nel Libro degli Eventi oltre che per annotare le vicende in cui il trust incorre nella sua esistenza giuridica, è finalizzato all’adempimento di una specifica obbligazione giuridica: il rendicontato. Gli elementi della contabilità che confluiscono nel rendiconto, per prassi, sono: lo stato patrimoniale, il conto reddito e le note esplicative, che contengono tutti i fattori utili alla comprensione dei dati contenuti nello stato patrimoniale e nel conto reddito

Trust e politiche antiriciclaggio: la sostituzione del trustee

La legge finanziaria del 2007 incide fortemente sulla disciplina dei trust interni, fornendo non solo delle linee guida per la definizione dei soggetti che vengono a contatto con l’istituto nel nostro ordinamento[1], anzi, imponendo degli adempimenti a carico dei professionisti che svolgono attività di costituzione e gestione di trust in Italia. La disciplina vuole infatti evitare che il trust venga “italianizzato” ai fini di eludere la legge, evadere i tributi, e riciclare denaro sporco.

La strumentalizzazione del Trust a fini elusivi e il Trust autodichiarato

Con l’espressione trust elusivo si descrive il trust finalizzato ad eludere la legge a danno dei creditori o del fisco. Il giudice dovrà dunque operare un preventivo vaglio di riconoscibilità del trust instaurando una sorta di giudizio incidentale. Il criterio attraverso il quale viene valutato il trust è la meritevolezza degli interessi. Per questo motivo, la finalità elusiva di un disponente che, con astuzia, cerca di mettere al riparo i propri averi a danno dei creditori, incontra uno scoglio

L'obbligo di riqualificazione urbanistica a seguito di decadenza dei vincoli espropriativi

La mancata riqualificazione urbanistica di area incisa da vincoli decaduti nei termini normativamente previsti, espone l'amministrazione al risarcimento del danno causato dal mancato rispetto di termini per la conclusione del procedimento (ex art. 2 bis l. n. 241/1990); la responsabilità dell’amministrazione è da vagliare secondo i criteri del danno da ritardo “puro”, la cui sussistenza prescinde dunque dal quid e dal quomodo della futura regolazione urbanistica del terreno.

Cause di risarcimento danni per illeciti della P.A.

In ipotesi di occupazione sine titulo il risarcimento del danno deve operare in relazione all'illegittima occupazione del bene (illecito permanente), e deve pertanto coprire le voci di danno per il mancato godimento, dal momento del perfezionamento della fattispecie illecita fino alla sua giuridica regolarizzazione, ossia sino alla restituzione del bene (salva la possibilità per l’amministrazione di avvalersi in via postuma dello strumento di cui all'art. 42-bis TU).

Prescrizione del risarcimento danni per occupazione illegittima

Con la proposizione dell'opposizione alla stima si verifica l'interruzione della prescrizione anche del diritto al risarcimento del danno richiesto per la verificatasi accessione appropriativa; ciò anche nell'ipotesi in cui il giudice dell'opposizione si pronunci per l'incompetenza, dovendosi pur sempre ritenere che l'effetto interruttivo permanente si produca fino al giudicato dichiarativo dell'incompetenza.

Risarcimento danni ed edificabilità legale del fondo occupato dalla P.A.

Deve ritenersi avente natura edificabile formalmente e sostanzialmente edificatoria ai fini risarcitori l'area ubicata in zona di espansione C2 con esclusione delle aree soggette a vincolo (viabilità) le cui aree andranno dunque qualificate come non edificabili.

Risarcimento danni da parte della P.A.: l'annullamento e la revoca dell'atto amministrativo

In base a un consolidato orientamento giurisprudenziale, nell'ambito della responsabilità da attività provvedimentale, l'annullamento di un atto amministrativo per vizi formali o per vizi che, comunque, consentono il nuovo esercizio del potere, permettendo all'Amministrazione di ripronunciarsi sulla spettanza del bene della vita preteso, esclude la configurabilità di danni risarcibili, derivanti dal mancato conseguimento dell'utilità finale.

Differenze e conseguenze derivanti dalla violazione/elusione del giudicato da parte della P.A.

La violazione del giudicato si ha quando la P.A., nel riesercitare il potere oggetto della sentenza di annullamento, viola prescrizioni puntuali contenute nella sentenza. L’elusione si ha invece quando l’amministrazione esercita un potere diverso da quello oggetto della sentenza di annullamento, il risultato ottenuto con l’esercizio del diverso potere è identico a quello proprio del provvedimento annullato, il diverso potere non poggia su presupposti di legge.

Risarcimento danni da reiterazione dei vincoli espropriativi

Qualora il vincolo venga a scadenza, e non sia reiterato né prorogato, ogni compressione al diritto di proprietà viene meno ed, a meno che in attuazione del vincolo venuto a scadere la p.a. non abbia emanato ulteriori provvedimenti a carattere ablatorio o posto in essere comportamenti in sé lesivi del diritto di proprietà, non è configurabile alcuna pretesa risarcitoria e/o indennitaria in capo al privato proprietario.

Risarcimento danni per l'occupazione appropriativa di un'azienda agricola

In ipotesi di occupazione appropriativa è dovuta all'affittuario un'indennità da valutare sulla scorta delle tabelle regionali dei valori agricoli medi al momento dell'occupazione definitiva, il cui importo va detratto da quello spettante al proprietario determinato in base al valore venale del bene.

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