Guiso-Gallisay contro Italia: i criteri del risarcimento

Passando all’individuazione dei criteri per quantificare tale risarcimento la Corte ha ritenuto, condividendo la posizione espressa dalla Camera, che l’applicazione della giurisprudenza Papamichalopoulos alle cause in materia di espropriazione indiretta potesse generare delle anomalie.

E se il primo argomento speso è integralmente sovrapponibile a quello esposto dalla Camera quanto alle differenze esistenti nella fattispecie concreta rispetto al caso Papamichalopoulos, il secondo costituisce invece un’assoluta novità.

Osserva infatti la Corte che nella causa Papamichalopoulos era venuto all’esame l’occupazione di un terreno operata senza alcun fondamento giuridico, mentre nella presente causa i terreni erano stati occupati secondo una procedura di urgenza e in base ad una dichiarazione di pubblica utilità ai fini della costruzione di case popolari e di centri ricreativi -p.102 -. In definitiva, secondo la Grande... _OMISSIS_ ...ificità della causa Papamichalopoulos rendeva inappropriata l’applicazione dei principi che da essa scaturiscono, in punto di quantificazione del risarcimento, alle cause di espropriazione indiretta.

Quel che non poteva essere messo in discussione era soltanto il diritto dei proprietari ad ottenere il valore pieno ed integrale dei fondi occupati.

D’altra parte, quantificare automaticamente le perdite subite dai ricorrenti in maniera corrispondente al valore lordo delle opere realizzate dallo Stato poteva introdurre delle disparità di trattamento tra i ricorrenti in funzione della natura dell’opera pubblica costruita dall’amministrazione, che non necessariamente è collegata al valore potenziale del terreno nella sua qualità originaria.

Riaffermato l’argomento per cui questo metodo di risarcimento conferiva all’indennizzo per danno materiale uno scopo punitivo o dissuasivo nei confronti dello... _OMISSIS_ ...o, la Grande Camera motivava il nuovo orientamento anche in relazione agli sviluppi intervenuti nel diritto interno ed al fatto che in materia di diritto di proprietà i giudici nazionali prendevano in considerazione la giurisprudenza della Corte.

Il giudice europeo affermava poi che i nuovi principi stabiliti nella sentenza potevano essere applicati dai giudici italiani nelle controversie che essi devono o dovranno dirimere -p.104 sent. -.

Per questi motivi la Grande Camera ha abbandonato il criterio risarcitorio rappresentato dal costo sostenuto dallo Stato per l’edificazione degli immobili sui terreni, introducendo tuttavia un’ulteriore non marginale differenza rispetto alla decisione della Camera, ritenendo che per stimare il valore venale dei terreni occorresse fare riferimento non alla sentenza del tribunale di Nuoro del 14 luglio 1997 (o meglio al suo passaggio in giudicato - v. p.93 Corte dir. uomo, 8.12.2005, cit.: ... _OMISSIS_ ...onséquent, les requérants n’ont eu la « sécurité juridique » concernant la privation du terrain que le 17 octobre 2004, date à laquelle le jugement définitif du tribunal de Nuoro a acquis force de chose jugée.”-), ma all’epoca in essa individuata come momento del trasferimento della proprietà, coincidente con la scadenza del termine di occupazione d’urgenza avvenuta una parte dei terreni nel 1982 e di un'altra parte nel 1983 - affermazione, quest’ultima, in stridente contrasto con quella espressa dalla Corte europea medesima nella sentenza resa tra le stesse parti nel 2005 divenuta definitiva -.

Il valore attribuito ai terreni in quella circostanza – decurtato delle somme ricevute dai proprietari - doveva peraltro essere attualizzato ai valori correnti al momento della decisione per compensare gli effetti distorsivi dell'inflazione medio tempore maturata ed a tale importo occorreva aggiungere gli interessi l... _OMISSIS_ ...nsare, almeno in parte, il lungo lasso di tempo decorso dallo spossessamento dei terreni, da computare sul capitale progressivamente rivalutato.

Sulla base di tali elementi e statuendo secondo equità, la Corte ha liquidato ai ricorrenti la somma di 2.100.000 euro, con la non marginale precisazione che a tale importo andava aggiunto “qualsiasi altro ammontare che può essere dovuto a titolo di imposta su questa somma.” - p.106 sent. -

La Corte passava poi a valutare la perdita di chances subita dai ricorrenti in seguito all’espropriazione - p.107 - ritenendo evidentemente dovuto al proprietario un valore aggiunto rispetto al valore venale del fondo.

La Corte ha ritenuto di riconoscere il pregiudizio derivante dall’indisponibilità dei terreni per il periodo compreso fra l’occupazione legittima (1977) e la perdita della proprietà (1983) liquidandolo in via equitativa in euro 45.000, con la precisazion... _OMISSIS_ ...rto era stato quantificato detraendo la somma già ottenuta dai ricorrenti a livello interno a titolo di indennità di occupazione.

La Corte ha poi confermato il danno morale liquidato dalla Camera in 15.000 euro per ciascuno dei ricorrenti.

Nel dispositivo si è infine chiarito che ai ricorrenti andava riconosciuto ogni importo relativo all’imposta eventualmente dovuta dai ricorrenti sugli importi liquidati.

Resta solo da ricordare che la decisione espressa dalla Grande Camera non è stata adottata all’unanimità, ma con l’opinione dissenziente del giudice Spilmann che ha ribadito le ragioni esposte dal giudice Tulkens nell’opinione dissenziente esposta in occasione della sentenza del 21 ottobre 2008 della Camera, osservando che con la decisione del dicembre 2009 la maggioranza si era discostata dalla propria giurisprudenza adottata in modo conforme ai principi del diritto internazionale in materia di rip... _OMISSIS_ ...
Infatti, nella giurisprudenza internazionale, questa situazione comporta l’obbligo di versare un indennizzo non soltanto per la perdita diretta, ma anche per qualsiasi altra perdita derivata.

Secondo l’opinione dissenziente la sentenza adottata dalla Grande Camera aveva confermato la sentenza della Camera per quanto riguarda l’inversione di giurisprudenza, prendendone però le distanze quanto alla data da tenere in considerazione ai fini della valutazione delle aree così adottando una posizione ancor più restrittiva.

Infatti, considerando come data critica la data in cui i ricorrenti hanno perso la proprietà dei terreni, la maggioranza non aveva considerato il potenziale economico del terreno che va tenuto in conto nel quadro di un completo risarcimento del pregiudizio subito.

In definitiva, secondo il giudice Spilmann la decisione della Grande Camera aveva come effetto quello di annullare l... _OMISSIS_ ...ra presa di possesso illecito ed espropriazione lecita.

Per di più la decisione con la quale un giudice nazionale prende atto dell’occupazione illegale di un terreno e dichiara l’espropriazione indiretta di quest’ultimo non poteva avere l’effetto di regolarizzare la situazione denunciata, limitandosi a ratificare una situazione illegale, situazione che non poteva pertanto essere corretta in assenza di una riparazione conforme ai criteri che si applicano ai casi di privazione illegale dei beni.