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Liquidazione del danno da «occupazione acquisitiva» e «da occupazione usurpativa»

A norma del D.P.R. n. 327 del 2001, art. 55, il danno da occupazione acquisitiva è liquidato in misura pari al valore venale del bene cui va aggiunto il deprezzamento subito dalla parte residua del terreno e il valore dei manufatti già esistenti sul terreno e distrutti per costruire l'opera pubblica.

Occupazione sine titulo: la liquidazione del danno extracontrattuale

La liquidazione del danno extracontrattuale, quando occorre tener conto degli acconti versati anteriormente dal danneggiante, dev'essere compiuta sottraendo questi importi in maniera che i termini del calcolo siano omogenei; ciò si può conseguire sottraendo gli acconti dal valore del danno al momento del versamento degli stessi acconti oppure rivalutando l'importo degli acconti alla data della liquidazione finale del danno.

Risarcimento del danno da occupazione sine titulo: stimare il valore venale del bene

Dagli atti di compravendita (ed ancor più dal loro numero), non dipendendo affatto il valore venale di un immobile, che proprio perché di particolare pregio può non venir alienato dal suo proprietario, nonché da tutti quelli di una medesima zona.

La ritenuta fiscale sulle somme ricevute a titolo di risarcimento danni dalla P.A.

Deve escludersi il risarcimento del danno relativo a quanto dovuto a titolo d’imposta sulle somme liquidate a titolo di risarcimento in quanto l'Amministrazione non può considerarsi legittimato passivo nei confronti di tale domanda restitutoria.

L'interesse legittimo pretensivo al risarcimento danni per occupazione illegittima

Se l'interesse legittimo di cui si chiede il risarcimento è pretensivo, al fine di ritenere la sussistenza o meno del diritto al risarcimento del danno, occorre valutare, a mezzo di un giudizio prognostico, da condurre in base alla normativa applicabile, se colui che ha richiesto il risarcimento fosse titolare di una mera aspettativa, come tale non tutelabile, o di una situazione che, secondo un criterio di normalità, era destinata ad un esito favorevole.

Acquisizione del bene illegittimamente occupato: la rilevazione del valore venale

Il danno subito per l’occupazione acquisitiva va liquidato tenendo conto del valore venale del fondo dal momento dell’immissione in possesso da parte dell’Amministrazione (in caso di occupazione usurpativa) o della scadenza del termine di occupazione legittima del terreno (in caso di occupazione appropriativa).

Discrezionalità amministrativa della P.A.: l'eccesso e lo sviamento di potere

Il vizio di eccesso di potere, in quanto vizio dell'attività amministrativa discrezionale, non è configurabile allorché l'atto che si assume illegittimo costituisca espressione di un'attività vincolata, come è quella di repressione degli abusi edilizi.

Attività amministrativa viziata: l'eccesso di potere per disparità di trattamento

Il vizio di eccesso di potere per disparità di trattamento presuppone non l'analogia, ma l'identità oggettiva delle situazioni di fatto e di diritto, con la conseguenza che la relativa censura è ammissibile solo nel caso di assoluta e indiscutibile identità di situazioni, sì da comportare la totale, manifesta illogicità ed irrazionalità dell'operato della P.A..

L'agire amministrativo viziato da eccesso di potere per contraddittorietà estrinseca

La contraddittorietà tra gli atti del procedimento si può rinvenire solo allorquando sussista, tra più atti successivi di un medesimo procedimento, un contrasto inconciliabile tale da far dubitare su quale sia l'effettiva volontà dell'Amministrazione; non sussiste invece tra atti di distinti ed autonomi procedimenti.

Prescrizione del risarcimento danni in seguito ad occupazione acquisitiva del fondo

Per effetto dell'irreversibile trasformazione del bene illegittimamente appreso, appare palese la natura permanente dell'illecito, finché dura l'illegittima occupazione del bene senza che vi sia un eventuale titolo idoneo a determinare il trasferimento della proprietà in capo all'Amministrazione. Va di conseguenza esclusa la sussistenza di alcuna prescrizione del relativo diritto al risarcimento.

Emissione tardiva del decreto di espropriazione e legittimità dell'occupazione

L'annullamento dell'ordinanza di occupazione d’urgenza, facendo venir meno retroattivamente il titolo che giustificava l’occupazione del bene, travolge la distinzione tra la situazione anteriore e quella successiva alla scadenza del termine previsto nell’ordinanza medesima, configurandosi l’occupazione per entrambi tali periodi come "usurpativa". Giustificata pertanto è la domanda risarcitoria e non quella indennitaria.

Conseguenze derivanti da un'erronea determinazione dell'indennità d'esproprio

La contraddizione tra due provvedimenti, quello di occupazione e quello di determinazione dell'indennità, in ordine alla qualificazione del fondo, considerato vigneto nel primo, incolto nel secondo provvedimento, determina che quest'ultimo è illegittimo per eccesso di potere, laddove non contiene alcuna indicazione che possa consentire di comprendere le ragioni della diversa qualificazione, deteriore, del fondo del privato.

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