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La motivazione degli atti di pianificazione

La motivazione delle scelte urbanistiche, sufficientemente espressa in via generale, è desumibile sia dai documenti di accompagnamento all’atto di pianificazione urbanistica, sia dalla coerenza complessiva delle scelte effettuate dall’amministrazione.

La motivazione del provvedimento amministrativo

Ricorre l'ipotesi della motivazione apparente allorché la motivazione, pur essendo materialmente esistente, non rende tuttavia percepibili le ragioni della decisione, perché esibisce argomentazioni obiettivamente inidonee a far riconoscere l'iter logico seguito per la formazione del convincimento e, pertanto, non consente alcun controllo sull'esattezza e sulla logicità del ragionamento del giudice.

Il diritto dei Consiglieri comunali di accedere agli atti amministrativi

Se il diritto di accesso dei consiglieri comunali può essere esercitato per la generalità degli atti comunali e non richiede un onere specifico di motivazione, risulta tuttavia evidente che l’esercizio di tale diritto non può tradursi nella pretesa di un numero abnorme di atti tale da paralizzare l’operatività o limitare la funzionalità dell’ufficio presso il quale gli atti sono depositati.

Il diritto di accesso agli atti amministrativi relativi a denunce ed esposti

Colui il quale subisce un procedimento di controllo o ispettivo ha un interesse qualificato a conoscere integralmente tutti i documenti amministrativi utilizzati nell’esercizio del potere di vigilanza, a cominciare dagli atti d’iniziativa e di preiniziativa, quali denunce o esposti.

Finalità del diritto di accesso agli atti amministrativi

Il diritto di accesso ai documenti amministrativi, come è noto, è posto a garanzia della trasparenza ed imparzialità della P.A. e trova applicazione in ogni tipologia di attività della stessa.

Condizioni di esercizio del diritto d'accesso agli atti amministrativi: l'interesse del soggetto

Per ottenere l’accesso ai documenti amministrativi è necessario dimostrare quell’interesse diretto concreto ed attuale al quale il legislatore subordina l’operatività dell’istituto ad exhibendum.

Rapporto tra tutela dell'accesso agli atti e tutela della riservatezza

Ai sensi dell’art. 22,comma 3, legge n. 241 del 1990, tutti i documenti amministrativi ad eccezione di quelli indicati all'articolo 24, commi 1, 2, 3, 5 e 6 sono accessibili.

Soggetti e controinteressati nel diritto di accesso agli atti amministrativi

L'art. 22, co. 1, legge 241/1990, pur riconoscendo il diritto d'accesso a qualunque interessato non ha introdotto alcun tipo di azione popolare tant'è che ha successivamente ricollegato siffatto interesse all'esigenza di tutela di situazioni giuridicamente rilevanti.

A quale Amministrazione va rivolta la domanda di accesso agli atti amministrativi?

Ricorre l’obbligo di consentire l’accesso da parte dell’Amministrazione o Ente il quale, ancorché diverso dall’Ente o Amministrazione che ha adottato l’atto connesso o presupposto di cui si richiede l’accesso e l’estrazione di copia, ne abbia comunque la materiale disponibilità. La ratio di tale norma è evidentemente quella di arginare un comportamento ostruzionistico e defatigatorio e di consentire una semplificazione dell’accesso al cittadino

Soggetti legittimati a richiedere accesso agli atti amministrativi

La presentazione dell’istanza di accesso agli atti della P.A. effettuata dal legale del ricorrente integra l’esercizio, in nome e per conto dell’interessato, di una pretesa nei confronti dell’amministrazione medesima imputabile a quest’ultimo.

Diritto di accesso agli atti in ambito demaniale

Ai sensi dell'art. 1048, lett. d), D.P.R. 90/2010 sono espressamente sottratti al diritto di accesso gli atti di pianificazione, programmazione, acquisizione, gestione o manutenzione e dismissione di infrastrutture e di aree relative ad opere del demanio e del patrimonio militare.

L’interesse ad accedere agli atti del proprietario di beni occupati dalla P.A.

Deve riconoscersi la sussistenza di tutti i presupposti per l’esercizio al diritto di accesso e, in particolare, della ricorrenza in capo al proprietario di un interesse diretto, concreto e attuale alla ostensione degli atti riguardanti una procedura espropriativa su un proprio fondo già, peraltro, nel possesso dell’amministrazione.

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