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Il danno da illecita occupazione può quantificarsi nell'interesse del 5% annuo sul valore venale del bene, in linea con il parametro di cui all’art. 42 bis, comma 3, del d.P.R. 327/2001, suscettibile di applicazione analogica.
Il danno da occupazione temporanea illegittima va commisurato al valore venale del bene da calcolarsi al momento dello spossessamento ed aggiornato anno per anno.
Le controversie in cui si fa questione di attività di ingerenza e trasformazione di un bene privato conseguenti ad una dichiarazione di pubblica utilità, e quindi espressione di un potere autoritativo, rientrano nella giurisdizione amministrativa.
L'istituto dell'abdicazione, come vicenda giuridica che attribuisce direttamente il bene all’Amministrazione a fronte del versamento del controvalore, non può trovare ingresso nel nostro ordinamento.
La necessità di ricorrere al provvedimento di acquisizione sanante deve emergere da un percorso motivazionale basato su ragioni attuali ed eccezionali che dimostrino in modo chiaro che esso si pone come extrema ratio per la tutela dell'interesse pubblico.
Il D.M. delle Finanze 19/4/1994, n. 701, in attuazione di quanto disposto dall’art. 2, comma 1-quinquies ed 1-septies del d.l. 23/1/1993, n. 16 ha dato l’avvio alla informatizzazione del documento di aggiornamento del catasto edilizio urbano.
La rendita catastale delle unità a destinazione ordinaria è determinata dal prodotto della consistenza per la tariffa d’estimo di pertinenza; la consistenza è misurata con i parametri previsti dal d.p.r. 1142/1949.
Il termine per la presentazione della dichiarazione in catasto è fissato in trenta giorni dal momento in cui le nuove costruzioni sono divenute abitabili o servibili all'uso cui sono destinate e le variazioni dal momento in cui esse si sono verificate.
L’iscrizione in catasto di nuovi soggetti diversi da quelli che detengono diritti reali sui fabbricati costruiti sul lastrico solare o terreno di terzi può essere eseguita liberamente previa esibizione del titolo.
Ogni variazione d’intestazione degli immobili intestati al Demanio pubblico dello Stato può essere eseguita soltanto in presenza dell'atto di concessione o di eventuale altro provvedimento analogo.
Nell’ambito di frazionamento di aree facenti parte di un lotto edificato già censito è necessario, oltre ad individuare l’area urbana, ridefinire il lotto originario, cui devono seguire le correlate variazioni al Catasto Edilizio Urbano.
L'autorizzazione alla coltivazione di una cava può essere negata qualora le previsioni del P.R.G. prevedano nella zona interessata il divieto di svolgere attività estrattive, anche se il piano paesistico regionale permette tale tipo di attività.
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