L’art. 42 bis, comma 3, del T.U.Es. può essere utilizzato come criterio di calcolo per quantificare Il danno da illecita occupazione

PATOLOGIA - RISARCIMENTO DEL DANNO - OCCUPAZIONE ILLEGITTIMA - CRITERI DI CALCOLO

Nel caso di commissione di un illecito aquiliano, che comporta la sussistenza di un debito di valore, la somma spettante per ciascun anno di occupazione senza titolo va rivalutata anno per anno, col calcolo degli interessi legali sul relativo importo, in base al criterio della ‘progressività a scaglioni’.

Ai fini della quantificazione del ristoro per l'indebita occupazione, occorre tenere conto che l'illecito permanente deve essere risarcito per ogni anno di abusiva occupazione.

Il risarcimento dei danni per il mancato godimento dell’area illegittimamente occupata dalla p.a. è pari al 5% annuo del valore venale del terreno al momento dell’in... _OMISSIS_ ...ito di valore, tale somma (annua) dovrà essere rivalutata (con applicazione degli Indici nazionali dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, calcolati dall’I.S.T.A.T.) e sulla stessa dovranno essere riconosciuti gli interessi al tasso legale, da calcolarsi sulla somma annualmente rivalutata in base ai suddetti indici I.S.T.A.T..

In ordine alla quantificazione del danno da occupazione illegittima, nel caso e nei periodi in cui si appuri che l’area ha destinazione urbanistica edificatoria, il relativo valore deve essere accertato sulla base del valore di terreni edificabili aventi analoghe caratteristiche. Qualora si proceda con il metodo analitico-ricostruttivo si deve tener conto dell’indice territoriale. Nel caso si accerti che l’area ... _OMISSIS_ ...rsquo;arco temprale di riferimento devono essere apprezzate o attraverso la applicazione indici di aggiornamento specifici del mercato immobiliare oppure attraverso accertamenti ad hoc da effettuarsi a cadenza quinquennale. Al valore in tale modo determinato dovrà essere applicata la aliquota del 5% per ogni anno di occupazione fino alla cessazione della situazione illecita. Le somme in tal modo determinate dovranno essere maggiorate di interessi legali e rivalutazione monetaria a decorrere da ciascuna annualità.

Il risarcimento del danno per il mancato godimento di terreni privati a cagione dell’occupazione illegittima da parte della p.a., va quantificato secondo i seguenti criteri: 1) dovrà tenersi conto delle aree effettivamente occupate dalla P.A. per la realizzazione... _OMISSIS_ ...squo;illegittima occupazione; 3) dovrà essere calcolato in una somma pari al 5% annuo (per ciascun anno di illegittima occupazione) del valore venale delle aree in parola (determinato al momento dell’illegittima occupazione), per il periodo di illegittima occupazione (e sino ad effettiva restituzione), nei limiti della prescrizione quinquennale; 4) trattandosi di debito di valore, la somma (annua) di cui al precedente punto n. 3 dovrà essere rivalutata (con applicazione degli Indici nazionali dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, calcolati dall’I.S.T.A.T.) e sulla stessa dovranno essere riconosciuti gli interessi al tasso legale, da calcolarsi sulla somma annualmente rivalutata in base ai suddetti indici I.S.T.A.T., sino all’effettivo soddisfo.
... _OMISSIS_ ...zione stessa e deve, poi, essere attualizzato anno per anno, con l’utilizzo dell'indice ISTAT e, solo sul relativo risultato, deve essere computato il danno per la perdita della possibilità di utilizzo del bene, calcolato attraverso il tasso di interesse legale, che rappresenta, in sostanza, la commisurazione equitativa dei c.d. frutti civili. La somma così risultante dovrà essere maggiorata degli interessi legali, dalla pubblicazione della sentenza di condanna sino alla restituzione effettiva.

Nella liquidazione del danno da occupazione illegittima nessuno dei criteri in astratto utilizzabili gode di una vincolante garanzia di legge, onde il decidente, salvo l'obbligo motivazionale che gli pertiene nel giustificare la scelta operata in concreto, dispone di una lib... _OMISSIS_ ...el pregiudizio sofferto e che impone perciò di correlare l'entità del ristoro dovuto all'entità del pregiudizio effettivamente sofferto.

Ove il Comune si determini di esercitare il potere previsto dall'art. 42 bis del d.P.R. n. 327 del 2001, l’indennizzo dovuto deve essere liquidato secondo i criteri indicati dalla stessa norma, già comprensivo del ristoro del periodo di occupazione illegittima. Ove al contrario l’ente locale si determini per la restituzione del bene o per la sua cessione contrattuale dovrà corrispondere il risarcimento del danno per il mancato godimento del bene da parte del proprietario determinato dalla perpetrazione dell’occupazione a seguito della scadenza del termine di occupazione legittima sino alla data di cessazione dell’illecit... _OMISSIS_ ...a interessata; 2) tenendo conto del valore venale delle aree interessate come emergenti dalla C.T.U. depositata agli atti processuali; 3) con sua individuazione alla data di inizio dell’illegittima occupazione. Il tasso del 5% andrà poi applicato su tale valore attualizzato di anno in anno con l’utilizzo dell'indice ISTAT sino alla data di cessazione dell’illecito (e dunque sulla somma via via rivalutata).

Il quantum spettante per risarcire il danno da occupazione illegittima deve essere determinato in misura è pari al cinque per cento annuo sul valore venale del bene in linea con il parametro fatto proprio dal legislatore con l’art. 42-bis comma 3 del DPR 327/2001, suscettibile di applicazione analogica in quanto espressione di un principio generale; per... _OMISSIS_ ...aree della stessa tipologia di quella oggetto di stima (si possono prendere in esame gli atti di compravendita di terreni finitimi); sarà necessario devalutare e aggiornare (attualizzare) anno per anno i valori medi al mq. per il terreno interessato secondo gli indici dell’andamento dei prezzi del mercato immobiliare pubblicati nei siti internet delle maggiori e più accreditate Società di studi e degli Osservatori del mercato immobiliare; sul risultato ottenuto deve essere applicato il 5% annuo (per l’intero periodo che va dall’inizio dell’illegittima detenzione fino alla data dell’effettiva restituzione o acquisizione dell'area).

In assenza di prova di una diversa entità del danno, per giurisprudenza pacifica deve essere necessariamente seguito, p... _OMISSIS_ ... commisurato ad una percentuale annua del valore venale del bene.

Si presume che alla privazione assoluta del godimento del bene, siccome occupato per la realizzazione di un’opera pubblica, corrisponda la privazione dell'esercizio delle ampie facoltà inerenti al diritto di proprietà, il cui risarcimento la giurisprudenza ritiene quantificabile in via equitativa nella misura degli interessi legali su base annua, calcolati sul valore venale dei suoli occupati, che può essere determinato utilizzando quale parametro di riferimento la stima fatta dal consulente tecnico d’ufficio nominato nel giudizio civile, attesa l’identità di presupposti e criteri su cui poggia, con rivalutazione anno per anno, trattandosi di debito di valore, per tutta la durata del periodo di o... _OMISSIS_ ...vamente le conseguenze patrimoniali dell'emanazione dell'atto di acquisizione sanante.

Si presume che alla privazione assoluta del godimento del bene occupato per la realizzazione di un’opera pubblica, corrisponda la privazione dell'esercizio delle ampie facoltà inerenti al diritto di proprietà, il cui risarcimento è quantificabile in via equitativa nella misura degli interessi legali su base annua, calcolati sul valore venale dei suoli occupati, da stimare secondo il criterio sintetico-comparativo, con rivalutazione anno per anno, trattandosi di debito di valore, per tutta la durata del periodo di occupazione illegittima, facendo applicazione degli articoli 2043 e 1226 c.c. esclusa quindi l’estensione analogica dei parametri previsti dall'art. 42 bis T.U.Es. che dis... _OMISSIS_ ...lore attuale (ovvero al momento della pubblicazione della sentenza di condanna) - secondo il criterio della taxatio rei utilizzabile in tutti i casi di risarcimento del danno da illecito aquiliano, con l’utilizzo dell’equità integrativa di cui all’art. 1226 c.c. – e quindi comprensivo degli accessori quali gli interessi compensativi e la rivalutazione monetaria del debito di valore.

L’importo risarcitorio per occupazione illegittima può essere quantificato al valore attuale (ovvero al momento della pubblicazione della sentenza di condanna) - secondo il criterio della taxatio rei utilizzabile in tutti i casi di risarcimento del danno da illecito aquiliano, con l’utilizzo dell’equità integrativa di cui all’art. 1226 c.c. – e qu... _OMISSIS_ ...enersi conto della maggiore o minore estensione dell’area occupata, della durata dell’occupazione, dell’uso che fino a quel momento ne aveva fatto il suo proprietario, di circostanze attinenti al proprietario (se, ad es., è un imprenditore o un agricoltore o comunque è un soggetto che impiega o può impiegare proficuamente quel bene per scopi produttivi) oppure al bene stesso (destinazione urbanistica del bene occupato, il contesto territoriale e il tessuto economico in cui esso è inserito, la possibilità, in atto o in potenza, di adoperare quel bene per scopi economici o di svago).


PATOLOGIA - RISARCIMENTO DEL DANNO - OCCUPAZIONE ILLEGITTIMA - CRITERI DI CALCOLO - ART. 42 BIS DPR 327/2001

Nel caso di adozione di decreto ex a... _OMISSIS_ ...rrispondere ai proprietari: - un indennizzo corrispondente al valore venale dei terreni occupati al momento dell’adozione del provvedimento di acquisizione, oltre il 10% di tale valore per il ristoro del danno non patrimoniale (art. 42-bis, primo e terzo comma); - il risarcimento per l’occupazione illegittima, da computare nella misura dell’interesse del 5% sul valore venale del terreno occupato al momento dell’adozione del provvedimento di acquisizione (art. 42-bis, terzo comma). Dalle somme dovute dovranno esser detratte, secondo i criteri di imputazione di cui agli artt. 1993 e 1194 c.c., quelle eventualmente già corrisposte a titolo di indennità di esproprio/occupazione.

Il danno da illecita occupazione può quantificarsi, con valutazione equitativa e... _OMISSIS_ ...quo;art. 42 bis, comma 3, del d.P.R. n. 327/2001, suscettibile di applicazione analogica in quanto espressione di un principio generale.

Dovendo quantificare il risarcimento del danno derivante dal mancato godimento della proprietà per il periodo di occupazione sine titulo, nel caso della mancanza di specifica prova del danno da parte del proprietario, appare equo individuare quale criterio di calcolo, in applicazione analogica di quello dettato dall'art. 42 bis T.U.Es., il 5% del valore venale dei suoli de quibus (valore da determinarsi avuto riguardo alla vocazione economica e alla destinazione urbanistica dei suoli stessi) individuato per ciascun anno di occupazione.

Il danno per mancato godimento del bene a cagione dell’occupazione divenuta illegittima ... _OMISSIS_ ..., e, dunque, in una somma pari al 5% annuo (per ciascun anno di illegittima occupazione) del valore del terreno.

Il risarcimento del danno da occupazione illegittima può essere determinato tramite l’indicazione dei criteri di liquidazione ai sensi dell’art. 34 co. 4 c.p.a. e va commisurato, in analogia a quanto previsto dall’art. 42 bis d.P.R. 327/2001 ed in difetto di diversa prova, al 5% annuo sul valore venale del bene per il periodo suddetto.

Per l’individuazione delle modalità di calcolo della somma dovuta a titolo di risarcimento per un'occupazione sine titulo, riferita all’ipotesi di restituzione, in assenza di espresse indicazioni, devono comunque trovare applicazione in via equitativa, ai sensi dell'art. 34, comma 4, c.p.a., i m... _OMISSIS_ ...ne dell’indennizzo dovuto in caso di acquisizione sanante, siffatto meccanismo di computo va integralmente applicato anche ai fini del risarcimento del danno. In tale situazione, pertanto, il valore venale da prendere a base non è quello determinabile per ogni singolo anno di occupazione illecita, bensì quello posseduto dal bene al momento dell’esproprio.

È legittimo quantificare il danno da occupazione illegittima facendo generico rinvio ai criteri espressi dall’art. 42-bis DPR 327/2001, norma che, in quanto espressione di un principio generale, è suscettibile di applicazione analogica in sede di valutazione equitativa del danno suddetto.

Per quanto attiene al danno da occupazione illegittima, i criteri di valutazione di esso sono quelli indi... _OMISSIS_ ... dell’art. 42-bis T.U. espropriazioni, la p.a. oltre ad adottare tutti i provvedimenti necessari a definire la procedura espropriativa (frazionamento e trascrizione) deve corrispondere: un indennizzo corrispondente al valore venale dei terreni occupati al momento dell’adozione del provvedimento di acquisizione, oltre il 10% per il ristoro del danno non patrimoniale con la precisazione che eventuali contestazioni sulla misura dell’indennizzo esulano dalla giurisdizione del giudice amministrativo, sulla base della consolidata giurisprudenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione; il risarcimento per l’occupazione illegittima, da computare con la decorrenza sopra specificata nella misura dell’interesse del 5% sul valore venale del terreno occupato al momen... _OMISSIS_ ...i del citato art. 42-bis, dovranno esser detratte, secondo i criteri di imputazione di cui agli artt. 1993 e 1194 c.c., quelle eventualmente già corrisposte a titolo di indennità di esproprio / occupazione.

In caso di adozione di decreto di acquisizione ex art. 42-bis T.U. espropriazioni, l’ente oltre ad adottare tutti i provvedimenti necessari a definire la procedura espropriativa (frazionamento e trascrizione) deve corrispondere ai proprietari del bene illegittimamente occupato: un indennizzo corrispondente al valore venale dei terreni occupati al momento dell’adozione del provvedimento di acquisizione, oltre il 10% per il ristoro del danno non patrimoniale; il risarcimento per l’occupazione illegittima, da computare con la decorrenza sopra specificata nella... _OMISSIS_ ... di restituzione previa riduzione in pristino, sia nel caso di acquisizione ai sensi del citato art. 42-bis, dovranno esser detratte, secondo i criteri di imputazione di cui agli artt. 1993 e 1194 c.c., quelle eventualmente già corrisposte a titolo di indennità di esproprio/occupazione.

Il risarcimento del danno per mancato godimento del bene illegittimamente occupato decorre dall’effettiva occupazione dell’area e sino alla restituzione (o all’emanazione del provvedimento di acquisizione sanante), e deve essere maggiorato di interessi legali e rivalutazione monetaria. Tali danni ai sensi del comma 3 dell’art. 42 bis del D.Lgs. 327/2001 devono essere pari al 5% del valore venale del terreno.

I criteri di valutazione del danno da occupazione ill... _OMISSIS_ ...ccupazione senza titolo deve essere quantificato nel 5% annuo del valore venale, ai sensi dell’art. 42-bis comma 3 del DPR 327/2001. Si tratta di una misura equitativa già definita dal legislatore, e applicabile anche alle occupazioni iniziate anteriormente alla modifica normativa (v. art. 42-bis comma 8 del DPR 327/2001). Eventuali danni di importo superiore richiederebbero una specifica dimostrazione.

Ai fini della quantificazione del risarcimento per l’occupazione senza titolo, in mancanza di prova di un maggior danno, è utilizzabil...

Il presente articolo è un'aggregazione di sintesi di pronunce giudiziali estratte da un nostro codice o repertorio, nel quale le sintesi qui visibili sono associate agli estremi e agli estratti originali delle pronunce a cui si riferiscono (vedasi il sampler del prodotto). Possono essere presenti sintesi ripetitive o similari, derivanti da pronunce di contenuto ripetitivo o similare. 

Autore

Accordino, Salvatore

Avvocato, funzionario legale - Responsabile di servizio presso Ministero delle infrastrutture e dei trasporti - Provveditorato OO.PP. Sicilia Calabria