TRASFERIMENTO DEL DIRITTO

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Esercizio del diritto di prelazione e retratto in materia agraria

Ai fini dell'esercizio del diritto di prelazione in materia agraria, non rileva la contrapposizione tra "area edificabile" (per la quale non è ammesso tale diritto) e "area non edificabile" (con riguardo alla quale esso è consentito), bensì quella tra aree destinate ad usi "agricoli" e aree destinate, invece, ad "utilizzazione" diversa (ovvero edilizia, industriale o turistica), ancorché non edificabili, purché non suscettibili di utilizzazioni economiche per effetto dello sfruttamento agricolo.

La cartolarizzazione degli immobili pubblici

La cartolarizzazione è stata disposta per uno specifico scopo di pubblico interesse di rilevante importanza, consistente in una generale manovra di privatizzazione destinata a contribuire efficacemente ad un rapido risanamento dei conti pubblici; le norme che regolano la «rivendita», sebbene non rinviino alle disposizioni della contabilità dello Stato, delineano comunque un procedimento sostanzialmente di «evidenza pubblica» per la scelta dell’acquirente degli immobili non abitativi.

Disciplina e forma dell’accordo sulla cessione volontaria dei beni assoggettati ad espropriazione

L’accordo sulla cessione dei beni assoggettati ad espropriazione non può derogare a quanto previsto dall’art. 45 TU espropri e quindi non può essere autonomamente determinato dalle parti ai sensi dell’art. 11 L. 241/1990.

Retrocessione parziale o totale dei beni espropriati per opere pubbliche o di pubblica utilità

La retrocessione sia "parziale" si ha quando, pur essendo stata eseguita l'opera pubblica o di pubblica utilità, emerga che uno o più fondi espropriati non hanno ricevuto, in tutto o in parte, la prevista destinazione.

Limiti e ammissibilità dell'usucapione di fondi illecitamente occupati da parte della p.a.

L'usucapione di un'area occupata illecitamente da parte della p.a. può compiersi solo entro limiti circoscritti, per evitare di reintrodurre una forma surrettizia di espropriazione indiretta in violazione del Protocollo addizionale della C.e.d.u.

Caratteristiche del possesso utile ai fini dell'acquisto della proprietà per usucapione

Il codice civile identifica nell’art. 1163 c.c. le peculiari caratteristiche che deve presentare il c.d. possesso ad usucapionem, il quale deve essere acquisito in forma pacifica, pubblica e stabile (nec vi, nec clam, nec precario), oltre che esser connotato dall’elemento “psicologico” di tener la cosa come propria, ovverosia esercitare facoltà tipiche del diritto di proprietà (animus rem sibi habendi).

Termine utile per l'acquisto della proprietà del bene per usucapione

La continuità del possesso ad usucapionem si ravvisa ogniqualvolta il possessore esplichi costantemente la signoria di fatto sul bene, e lo manifesti con atti di possesso conformi alla qualità e destinazione della cosa; tuttavia, non significa che il possesso debba comportare un'assidua ingerenza sul bene, ma è necessario che permanga in capo al possessore la possibilità concreta di effettuare atti di godimento corrispondenti alla destinazione della res.

Espropriazione per p.u.: l'accordo di cessione volontaria

L’accordo di cessione volontaria non costituisce un atto conclusivo della procedura espropriativa: al fine del passaggio della proprietà del bene dall'espropriato all'espropriante è necessaria la stipula di un atto di cessione.

Condizioni dell'istituto della «cessione volontaria» ai sensi dell’art. 45 D.P.R. n. 327/2001

L'esercizio del diritto di addivenire alla cessione volontaria disciplinata dall’art. 45 D.P.R. n. 327/2001, è prerogativa implicante la sottoposizione dei fondi a una procedura espropriativa fondata su una dichiarazione di pubblica utilità efficace

Compravendita del diritto di proprietà da parte della p.a.

Il contratto di compravendita, non preceduto dalla dichiarazione di pubblica utilità, mediante il quale il proprietario trasferisca il bene all'ente pubblico, e questo si impegni a corrispondere il prezzo della cessione volontaria L. n. 865 del 1971, ex art. 12, realizza la causa tipica del negozio, producendo l'effetto reale ex art. 1376 cod. civ. dietro pagamento di un corrispettivo determinabile ex artt. 1473 e 1474 cod. civ.

Condizioni di legittimità del decreto di esproprio

La legittima emanazione di un decreto di esproprio – momento terminativo della procedura ablatoria- poggia sui seguenti presupposti, secondo quanto si desume dall’art. 8 del D.P.R. 327/2001: a) la previsione dell’opera pubblica nello strumento urbanistico generale e l’apposizione sul bene del vincolo preordinato all’esproprio;b) la dichiarazione di pubblica utilità; c) la determinazione, anche in via provvisoria, dell'indennità di esproprio.

Diritti soggettivi e interessi legittimi nei casi di retrocessione totale e parziale del bene espropriato

Mentre nel caso di retrocessione totale il diritto soggettivo alla retrocessione sorge automaticamente per effetto della mancata realizzazione dell'opera, quindi a prescindere da qualsiasi valutazione discrezionale dell'Amministrazione, nel secondo caso esso nasce solo se e in quanto l'Amministrazione, nel compimento di una valutazione discrezionale in ordine alla quale il privato è titolare di un mero interesse legittimo, abbia dichiarato che quei fondi più non servono all'opera pubblica

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