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Burocrazia

Il politico deve fare propria l’immagine di colui che sa destreggiarsi con disinvoltura e cognizione di causa nei meandri della burocrazia, e che è in grado di influire più o meno legittimamente sulle decisioni della pubblica amministrazione.

Politica, valori e morale

Il politico non esiste come entità autonoma, è l’espressione fisica, l’ologramma di un determinato e contingente intreccio di valori, interessi, aspettative e speranze.

Politica e scandali

Gli scandali vengono abilmente montati e pilotati soprattutto quando sia necessario distrarre l’opinione pubblica in concomitanza di operazioni delicate dalle quali è bene distogliere l’attenzione: è come gettare l’osso al cane quando si vuol passare.

Espropriazione per pubblica utilità

L’espropriazione per pubblica utilità appartiene alla categoria dei provvedimenti ablatori a carattere reale, il cui fine si riversa nella sottrazione ad un soggetto privato e, in taluni casi, ad un soggetto di diritto pubblico, della proprietà o del possesso di un determinato bene mobile o immobile o, ancora, di altra utilitas per motivi di interessi generali, dietro corresponsione di una somma di denaro a titolo di indennizzo

L’istituto espropriativo nella costituzione e il principio di legalità

Tutti gli istituti giuridici hanno quale condizione legittimante la loro compatibilità e conformità ai canoni e ai principi sanciti dalla Costituzione . L’espropriazione per pubblica utilità non può fare eccezione specie se si considera che, come è stato precedentemente affermato, l’istituto in questione è destinato a incidere sul più sacro e inviolabile dei diritti patrimoniali, ovvero sul diritto di proprietà.

Il procedimento espropriativo

Si è detto che il testo unico in materia di espropri predispone un ampio potere espropriativo i cui confini si estendono sul profilo soggettivo «anche a favore dei privati» e sul profilo oggettivo ricomprendendo sia i beni immobili sia i diritti relativi ad immobili .

i profili urbanistici del procedimento espropriativo

Esiste una necessaria e inossidabile dipendenza funzionale tra la materia dell’urbanistica e l’espropriazione per pubblica utilità, che consente a quest’ultima di assolvere una funzione strumentale rispetto alla prima.

La disciplina del vincolo preordinato all’esproprio

Affinché un vincolo possa definirsi preordinato all’esproprio e, quindi, sottoposto alla disciplina di cui all’art. 9 del d.p.r. n. 327/2001, è necessario che la limitazione della privata proprietà presupponga una sua trasformazione con connessa vanificazione che, contemporaneamente, contempli il trasferimento delle aree da destinare ad opere o ad usi di pubblica utilità.

La reiterazione del vincolo preordinato all'esproprio

il decreto di esproprio può essere emanato solo dopo l’apposizione del vincolo, sicché può registrarsi una contrazione del termine per la sua adozione, «avendo come dies a quo il momento del perfezionamento del vincolo preordinato all’esproprio, e come dies ad quem il termine di scadenza stabilito nel provvedimento di approvazione del progetto.

Responsabilità della P.A. sulle strade comunali extraurbane

Recente giurisprudenza di legittimità afferma l’applicabilità dell’art. 2051 cc, in ragione dell’adesione all’orientamento oggettivistico, anche alla P.A., senza preventive limitazioni connesse alle caratteristiche del custode o del bene custodito. In linea con il carattere oggettivo della responsabilità per danni cagionati dalle cose in custodia, escludibile solo con la dimostrazione, da parte dell’ente pubblico dell’evento imprevisto ed imprevedibile o derivante dalla condotta del danneggiato

La partecipazione al procedimento di apposizione del vincolo

in vista dell’enorme importanza dell’istituto della partecipazione procedimentale, il legislatore del d.p.r. n. 327/2001 ha voluto garantire l’effettiva partecipazione dialettica dei privati nella procedura espropriativa in modo tale che la decisione finale della pubblica amministrazione sia presa in contraddittorio sin dalle prime fasi ovvero a partire dall’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio

Approvazione del progetto in assenza di vincolo preordinato all'esproprio

Nulla quaestio qualora la diversa realizzazione fosse disposta e autorizzata dal Consiglio comunale e sempre che la modificazione sia approvata dalla Regione o dall’ente da questa delegato (rectius la Regione o l’ente delegato non manifestino il proprio dissenso entro il termine di novanta giorni, decorrente dalla ricezione della delibera del Consiglio comunale e della relativa documentazione) e avvenga in pendenza di efficacia del vincolo preordinato all’esproprio

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