Politica, valori e morale

In un vecchio film con Eddie Murphy, “il distinto gentiluomo”, il protagonista, eletto come deputato al Congresso degli Stati Uniti, riesce ad entrare nella Commissione più ambita, Energia e Industria, ed ha così accesso ai fondi occulti che le lobby del settore elargiscono ai componenti della Commissione in cambio di favori. La scena topica è quella in cui il corrotto e potente Dick Dodge, presidente della Commissione, dopo aver spuntato un aumento delle tangenti per autorizzare nuovi pericolosi elettrodotti, se ne va a ricevere commosso davanti ai giornalisti una bambina affetta da tumore a causa dei campi magnetici prodotti dai cavi dell’alta tensione sospesi sopra la sua scuola.

Naturalmente il regista ha voluto calcare la mano nel descrivere l’amoralità dei politici, e sarebbe ridicolo e offensivo nei confronti di chi svolge con autentico senso di servizio la missione del politico, fare di tutta l’erba un fascio ed... _OMISSIS_ ...iscriminatamente a tutti i politici questo genere di comportamenti.

Ma nel contempo è indubbio che molti politici non si facciano molti scrupoli nel perseguire decisioni opache con doppi fini.

Ci sono paesi in piena recessione e sull’orlo del baratro finanziario, dove vengono tagliati i servizi essenziali ai cittadini e le tasse soffocano le imprese, ma dove incredibilmente rimane all’ordine del giorno l’acquisto di inutili caccia militari o nuove navi da guerra per somme colossali, ed è ovvio chiedersi in questi casi se dietro non ci siano i Dick Dodge della situazione.

Nessuno è così ingenuo da pensare che possa esistere una politica completamente libera da condizionamenti e da corruzione. Non viviamo in un mondo perfetto e la carne è debole; la gente è da sempre abituata a convivere con le ruberie dei colletti bianchi, dei ‘distinti gentiluomini’.

Ma non stiamo vivendo tem... _OMISSIS_ ...asse, e i politici devono fare attenzione a che la loro arroganza e il loro distacco dai bisogni della gente non siano tali da innescare tensioni sociali difficilmente controllabili, come dimostrano le recenti sommosse in Turchia e Brasile (paesi - peraltro - il cui poderoso progresso economico degli ultimi anni non lasciava presagire rivolte del genere, ma dove evidentemente – ciononostante - covano problemi).

I politici accorti non valicano mai un invisibile confine dettato dalle circostanze e dai tempi.

In casi estremi, di fronte al pericolo supremo della sopravvivenza stessa della nazione, al cupo presagio della distruzione di qualunque prospettiva di benessere, prosperità e lavoro per i figli del proprio popolo e per le future generazioni, i politici vengono a trovarsi di fronte a un bivio.

Strada A) reagiscono come un solo petto e un solo cuore, cercando di opporsi con ogni mezzo alla catastrofe collettiva, superan... _OMISSIS_ ...i particolari per il bene superiore della nazione, tralasciando liti e beghe intestine, ciascuno facendo la sua parte per soccorrere la patria in pericolo.

Strada B) vivacchiano rassegnati al disastro, cercando di arraffare a mani basse il più possibile prima che sia troppo tardi, in modo da mettere economicamente al sicuro loro e i loro discendenti.

La strada scelta dipende ovviamente dalla tempra morale dei politici della nazione in questione.

Certo è che dalle rape non si può cavar sangue.

Il politico è una persona che ha catalizzato il consenso di un certo numero di concittadini attorno a idee, propositi, intenti, e in generale attorno ad una determinata visione della vita e della società. Oppure, più semplicemente, è una persona influente che ha raccolto il consenso di persone alle quali sono stati promessi vantaggi pratici immediati e diretti. Nella maggior parte dei casi entrambe le cose.

... _OMISSIS_ ...a succede che una massa di voti affluisca su di una persona indipendentemente da quello che ha detto o fatto, ma in quanto appartenente ad un progetto politico su cui si è occasionalmente riversato per protesta il voto di elettori indecisi o delusi dalle altre forze politiche.

In questi casi il politico accorto realizza umilmente di avere avuto un colpo di fortuna per demerito degli avversari, e riassesta la scala di valori della sua proposta politica adattandola alle nuove istanze di un elettorato più ampio e articolato di quello di partenza.

Se invece il politico ‘miracolato’ dal voto di protesta cede al delirio di onnipotenza, pensando di essere all’improvviso amato follemente dal popolo, e si irrigidisce con arroganza nel suo programma originario, che spesso i nuovi elettori nemmeno conoscono, è destinato ad avere di lì a poco una amara disillusione.

Il politico non esiste come entità autonoma, è l... _OMISSIS_ ...one fisica, l’ologramma di un determinato e contingente intreccio di valori, interessi, aspettative e speranze. Quando questo intreccio si materializza attorno ad un politico, questi deve sforzarsi di rappresentare al meglio il suddetto intreccio, che altrimenti andrà presto a materializzarsi attorno ad un altro politico, lasciando il precedente politico accartocciato in un angolo, come un burattino senza fili.

L’intreccio di valori, interessi ed aspettative è ondivago, volubile, mutevole. Il politico deve essere altrettanto ondivago, volubile, mutevole.

La coerenza del politico non esiste, non può esistere.

Egli deve essere svelto ad adattarsi alle situazioni, abile a manovrare congiure e ad ordire continuamente intrighi con amici e nemici nel torbido sottobosco del palazzo, per mantenersi a galla nella quotidiana lotta di potere.

La politica è l’arte pragmatica del possibile, del compromesso,... _OMISSIS_ ...pur di ottenere un risultato giudicato utile - anche con il più mortale dei nemici, anche con chi ha compiuto conclamate nefandezze, in una eterna e complessa partita a scacchi, con pedine, mosse e contromosse, tattiche di breve periodo e strategie di lungo periodo.

L’alternativa è non partecipate al gioco, non fare nulla e non ottenere alcun risultato, ma starsene in un angolo ad abbaiare alla luna.

La rigidità e la coerenza sono di ostacolo al compromesso, alla partita, agli accordi, alle alleanze, e in definitiva impediscono di ‘portare a casa’ alcunché per i propri elettori. Il politico è come un cacciatore: dopo la caccia non può tornare dai suoi elettori con le mani in mano, altrimenti i suoi elettori cominceranno ad abbandonarlo, lo lasceranno ben presto a cianciare da solo.

Questa è l’essenza stessa della democrazia. Si è autosufficienti solo con la maggioranza assoluta dei voti, ma poiché ciò è... _OMISSIS_ ...aro se non impossibile che avvenga, almeno nelle democrazie occidentali, si governa necessariamente scendendo a patti con gli avversari, anche se siano stati demonizzati in campagna elettorale.

Ciascuno dispone di una scala di valori non negoziabili.

Nei politici questa scala deve essere alquanto corta.

Salvo casi eccezionali, la politica non è un mestiere per puri, casti, integerrimi, moralmente integri ed idealisti: questi, se pur hanno l’avventura di entrarvi, ben presto ne escono sdegnosamente, o vengono emarginati e resi inoffensivi, buoni vieppiù come specchietto per le allodole.

La politica è – per definizione – sporca.

Fare politica significa sporcarsi, con un vario grado di intensità. Semplicemente negoziando compromessi sciatti e arrendevoli col nemico. Oppure entrando senza pudore in piccoli salotti impregnati del fetore della corruzione, accettando amicizie equivoche,... _OMISSIS_ ...nziamenti o benefici da faccendieri occulti, incassando migliaia di voti da organizzazioni mafiose, trattando con delinquenti conclamati e inseguiti dalla giustizia (ancorché siano colleghi seduti in Parlamento) e talvolta distruggendo deliberatamente e senza pietà innocenti.

Ciclicamente emergono scandali economici di entità colossale, e viene da chiedersi come sia possibile che i leader apicali dei partiti coinvolti non fossero stati al corrente di tali enormi flussi illeciti di denaro, soprattutto quando questi flussi siano stati utilizzati per finanziare le strutture e le campagne elettorali del partito, e vien da chiedersi se sia credibile che l’unico responsabile di tutto fosse il tesoriere (non raramente, peraltro, vittima di strani malori e anticipate luttuose dipartite, tali dal farne un mestiere alquanto insalubre).

Con ogni probabilità, negli apparati al vertice dei partiti politici il tempo dell’innocenza è finito da ... _OMISSIS_ ...
Certo, ci sono fatti moralmente più gravi di altri.

Un conto è rubare volgarmente per sé, magari per far passare un provvedimento contrario alla salute pubblica, come nel film di Eddie Murphy. Un conto è trovarsi a dover gestire la responsabilità dell’apparato del partito, e accettare un finanziamento che ne consenta la sopravvivenza, senza prendere nulla per sé. Un conto è crearsi una ‘normale’ rete di clientele, un conto è accettare i voti della mafia.

Nulla di tutto ciò, comunque, è eticamente integro.

I finanziamenti occulti che affluiscono ad un partito hanno infatti sempre un prezzo, un tornaconto che non sarebbe stato possibile raggiungere dai finanziatori seguendo metodi legittimi e democratici, alla luce del sole.

C’è chi sostiene che il problema è risolto dal finanziamento pubblico ai partiti, il quale li emancipa dalla necessità di avvalersi di indebite linfe finanzia... _OMISSIS_ ...LF| Ma, a parte il fatto che il finanziamento pubblico ai partiti è alquanto impopolare e quindi difficili da realizzare, l’esperienza dimostra il contrario, e cioè che più soldi i partiti maneggiano, più bisogni e appetiti trovano da dover soddisfare, in un processo di espansione infinito: i partiti sono un pozzo senza fondo. E in ogni caso non è dato riscontrare che la disponibilità di fondi pubblici renda più schizzinosi i ‘tesorieri’.

I gradi e le sfumature di illegittimità in cui vengono a trovarsi i politici sono troppo numerosi per poterne tracciare la casistica; rimane però abbastanza ovvio ritenere che più in alto il politico si trova nella gerarchia decisionale del partito, meno immune deve essere rispetto alla conoscenza e responsabilità dei grandi movimenti di denaro occulto che riguardano il suo partito, e questo tanto più quanto minore è il tasso di ricambio della classe dirigente.

Gli accordi più fruttuosi s... _OMISSIS_ ...attabili, tra uomini di mondo, finti nemici che si coprono vicendevolmente le spalle, ciascuno minacciosamente solerte nel serbare i segreti dell’altro, ciascuno a legittimare e a tenere in vita il proprio nemico ufficiale, con il fine ultimo di spartirsi l’offerta politica.

È evidente allora l’importanza per ciascun politico di conoscere gli scheletri negli armadi dei suoi compagni e dei suoi avversari.

La conoscenza degli intrallazzi altrui, infatti, è la migliore polizza di sopravvivenza politica e un ottimo viatico per una brillante carriera.

Ciascun politico cerca di nascondere i propri intrallazzi e contemporaneamente di conoscere quelli degli altri, ma alla fine su ogni politico da qualche parte c’è un dossier riservato.

I politici sanno che coloro tra di essi che hanno accesso alle fonti di informazione riservata, ovvero, più prosaicamente, allo spionaggio, hanno un eccezionale va... _OMISSIS_ ...tivo, e quindi assai ambiti – e assegnati in modo assai oculato – sono i posti a contatto con i servizi segreti civili e militari e con gli apparati di intelligence.

Ancora più preziose sono le entrature di fiduciari in consigli di amministrazione delle gradi società di gestione del traffico telefonico mobile, che rappresentano oggi (come vari scandali lasciano trapelare di tanto in tanto) le più formidabili centrali di spionaggio, sol se si pensi al fatto che - al di là delle intercettazioni e delle localizzazioni geografiche - i microfoni e le videocamere dei cellulari possono essere trasformati all’insaputa dei possessori come microfoni e videocamere ambientali.

Naturalmente ciascun paese è dotato di organismi a garanzia della privacy dei cittadini e di regole che disciplinano le intercettazioni. Ma di ciò non mette nemmeno conto occuparsi, solo gli sprovveduti possono credere che ciò sia sufficiente a fermare i politici... _OMISSIS_ ... gli scandali.

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