Le osservazioni dei privati nel contraddittorio preordinato alla dichiarazione di pubblica utilità

Nel paragrafo precedente si è posto l’accento sulla funzione della comunicazione dell’avvio del procedimento ovvero, più propriamente, sulla funzione (rectius sulla duplice veste) della partecipazione dei privati nel procedimento amministrativo e, in particolare, nel procedimento dichiarativo della pubblica utilità.

Si è detto, infatti, che l’ingresso dei privati nel procedimento amministrativo consente la difesa di chi interviene e, contemporaneamente, è in grado di colmare lo stato di asimmetria informativa dell’amministrazione[113].

Ebbene è giunto il momento di capire in che modo l’istituto della comunicazione dell’avvio del procedimento possa concretamente rivestire questa duplice funzione.

L’art. 16, comma 10, del t.u. in materia di espropriazione per pubblica utilità consente, in coerenza con il generale principio di cui all’art. 10 della legge n. 241/1990, al proprietario... _OMISSIS_ ...o interessato di formulare le proprie osservazioni al responsabile del procedimento, nel termine perentorio di trenta giorni dalla comunicazione o dalla pubblicazione dell’avviso[114].

Invero il termine perentorio di trenta giorni, oltre a rappresentare una deroga dei principi generali in materia amministrativa per cui il termine per la presentazione delle osservazione è meramente ordinatorio, costituisce una novità del t.u. introdotta con la novella del 2002. Prima, infatti, la legge stabiliva la possibilità di presentare le osservazioni fino al momento di approvazione del progetto definitivo[115]. Con la riforma apportata dal d. lgs. 302/2002 il legislatore ha ristretto ed esteso le garanzie dei privati, in quanto ha posto un termine oltre il quale i privati non possono presentare le loro osservazioni e, allo stesso tempo, li ha resi consapevoli che l’amministrazione non potrà procedere all’adozione del progetto prima della scadenza de... _OMISSIS_ ...ine, pena l’illegittimità della decisione per violazione delle regole poste a garanzia del contraddittorio[116].

In definitiva, con la previsione di un termine perentorio per la produzione da parte dei privati delle proprie osservazioni viene automaticamente inserito un termine ordinatorio per l’amministrazione per cui questa non potrà procedere all’adozione del progetto prima della scadenza del termine per la presentazione delle osservazioni[117].

Nel fissare il termine il legislatore non ha, però, specificato se il rispetto del medesimo vada valutato in riferimento al momento in cui le osservazioni sono state formulate ovvero in riferimento al momento del loro ricevimento[118].

In base all’applicazione dei principi generali sanciti in materia decadenziale, il termine può definirsi rispettato se coloro che producono le osservazioni possono provare il suo rispetto a prescindere dal giorno del riceviment... _OMISSIS_ ... imputare al privato né il ritardo del servizio postale né il ritardo dell’amministrazione nell’assegnazione del protocollo[119].

La natura decadenziale del termine implica, inoltre, la necessarietà che il computo dello stesso sia libero altrimenti si avrebbe una frustrazione della garanzia partecipativa[120].

In ogni caso appare ragionevole ritenere che laddove ciò sia compatibile con i tempi di approvazione del progetto, l’Autorità espropriante abbia facoltà di ammettere al contraddittorio osservazioni tardive, avendo il termine perentorio esclusivamente la funzione di evitare di assoggettare i tempi amministrativi ad una situazione di incertezza protratta all’infinito[121].

In sede di osservazioni «il proprietario dell’area […] può chiedere che l’espropriazione riguardi anche le frazioni residue dei suoi beni che non siano state prese in considerazione, qualora per esse risu... _OMISSIS_ ...ole utilizzazione ovvero siano necessari considerevoli lavori per disporne una agevole utilizzazione»[122].

Si crea, così, la possibilità di estendere l’espropriazione alle cd. frazioni residue, la cui individuazione non soggiace a criteri precisi e rigidi, ma viene fatta caso per caso, a fronte dell’impossibilità del privato di utilizzare proficuamente la parte di bene esclusa dal procedimento espropriativo[123].

L’autorità espropriante ha il dovere di pronunciarsi sulle osservazioni con atto motivato[124]. In questa prospettiva si ravvisa un obbligo per la pubblica amministrazione di pronunciarsi espressamente sulle osservazioni con atto motivato il cui contenuto, pur essendo discrezionale, deve essere redatto alla luce delle osservazioni prodotte dai privati[125]. A tal fine si rende necessario esaminare le suddette osservazioni, per poi valutare se accoglierle o meno e, successivamente, fornire adeguata mot... _OMISSIS_ ...ragioni che hanno indotto l’amministrazione a considerarle meritevoli o meno di accoglimento[126].

Vien da chiedersi se le controdeduzioni competano alla sfera burocratica o a quella politica: attenta dottrina non escluda alcuna delle due soluzioni, essendo essenziale che l’osservazione venga valutata nel merito qualunque sia il suo contenuto, purché pertinente con l’oggetto del contraddittorio: « Non esistono parametri di riferimento assoluti, ma occorre confrontare di volta in volta, in relazione al caso concreto, l’interesse pubblico da soddisfare con gli interessi privati da sacrificare. I pregiudizi arrecati alle proprietà potrebbero essere idonei o non idonei a modificare l’opera: dipende dall’entità dell’opera, dalla sua utilità e dall’entità dei pregiudizi. Se ad esempio i lavori riguardano il tratto terminale di una viabilità di quartiere, e i danni alle proprietà private sono superiori al cost... _OMISSIS_ ...era, l’amministrazione procedente sbaglierebbe a non dare retta ai proprietari, mentre se si tratta di una tangenziale destinata ad alti volumi di traffico, sbaglierebbe a dare loro retta. Il più delle volte si tratta di situazioni intermedie, che possono trovare opportuni accomodamenti di compromesso ispirati al buon senso: l’ente cambia un po’ l’opera, cercando di venire incontro per quanto possibile alle esigenze dei proprietari, e porta a casa l’accordo. I compromessi però hanno un limite di fondo: la pubblica amministrazione ha il dovere primario di perseguire l’interesse della collettività, e, nel ricercare a tutti i costi il consenso dei soggetti incisi, non può snaturare l’opera al punto di pregiudicarne la funzionalità rispetto agli scopi per i quali è stata progettata: l’esproprio passa, l’opera resta» [127].

Si ritiene che se il progetto dell’opera è stato approvato la decisione ... _OMISSIS_ ...oni può essere contenuta nello stesso provvedimento che dispone l’approvazione del progetto[128].

Dall’accoglimento, totale o parziale, delle osservazioni può derivare una modifica dello schema del progetto dell’opera che può essere approvata dalla stessa autorità espropriante, la quale di solito coincide con quella che ha adottato il progetto[129]. Se la modifica dello schema del progetto crea un pregiudizio nei confronti di un altro proprietario che non abbia presentato osservazioni, nei suoi confronti sono ripetute le comunicazioni dell’avvio del procedimento, in modo tale da consentire a quest’ultimo di formulare le proprie osservazioni[130]. Appare peraltro evidente l’opportunità di espletare nuovamente il contraddittorio anche nei confronti di qualunque proprietario risulti pregiudicato da modifiche successive alla situazione rappresentatagli, anche se non abbia in precedenza presentato osservazioni [131].
|... _OMISSIS_ ...servazioni del privato attengono ad una sola parte del progetto, peraltro agevolmente separabile dell’opera, l’art. 16, comma 13, del t.u. in materia di espropriazione per pubblica utilità riconosce all’autorità espropriante la possibilità di approvare il progetto per la restante parte, in attesa delle determinazioni sulle osservazioni.

Il che peraltro dimostra che non si può approvare il progetto senza valutare le osservazioni[132].