Contraddittorio nell'imposizione del vincolo culturale

PROCEDURA --> BENI CULTURALI

Il vincolo culturale deve ritenersi sussistente per essere stata emessa la comunicazione dell’avvio del relativo procedimento nelle more del perfezionamento del procedimento espropriativo, risultando irrilevante che il decreto di vincolo sia stato emesso dopo il decreto di esproprio.

L'espropriazione costituisce un modo di acquisto della proprietà che produce, in sostanza, gli stessi effetti dell’alienazione, determinando un mutamento della titolarità del diritto di proprietà. Tale operazione effettuata su un bene demaniale di interesse storico-artistico è nulla. Tuttavia va precisato che mentre gli immobili appartenenti allo Stato riconosciuti di interesse storico, archeologico e artistico fanno parte del demanio pubblico ex art. 822, 2 comma, c.c., per gli immobili di proprietà delle province e dei comuni della specie di quelli indicati dal 2 comma del cit. art. 822, vige il regime stabilito dall... _OMISSIS_ ... c.c. Tale disposizione non qualifica i beni in questione alla stregua di demanio comunale e/o provinciale, limitandosi a stabilire che essi “sono assoggettati” al regime del demanio pubblico, che è ovviamente cosa ben diversa. Volendo applicare l’art. 824 c.c. anche ai beni immobili regionali riconosciuti di interesse storico, archeologico e artistico ‘a norma delle leggi in materia’, è evidente che deve farsi riferimento alle specifiche norme contenute nel Codice dei beni culturali. Il Codice all’art. 54, 1 e 2 comma, contiene il tassativo elenco dei beni inalienabili, che non comprende gli immobili dichiarati di interesse storico-artistico ai sensi dell’art. 10, comma 1 (l’inalienabilità è prevista per gli immobili dichiarati di interesse particolarmente importante ai sensi dell’art. 10, comma 3, lettera d). Per i beni immobili di proprietà degli Enti locali l’alienabilità è soltanto subordinata alla previa a... _OMISSIS_ ...el Ministero ai sensi dell’art. 55 d.lgs. 42/2004.

La legittimità del provvedimento amministrativo va apprezzata avuto riguardo alla situazione di fatto e di diritto esistente al momento della sua adozione: conseguentemente il procedimento di apposizione del vincolo ex articolo 10, comma 3, lettera a), D.Lgs. n. 42/2004 avviato e concluso con l’emanazione del decreto di tutela quale bene d’interesse culturale particolarmente importante, successivamente alla conclusione del procedimento di esproprio, non inficia lo stesso.

La disciplina dell’espropriazione nell’ambito della legislazione di tutela dei beni culturali assolve nello stesso tempo a finalità di tutela (conoscenza, conservazione e protezione della cosa) e di fruizione/valorizzazione (migliore fruibilità pubblica e miglioramento delle condizioni di tutela). Come nella legge del 1939, la disciplina del 1999 e quella del 2004 hanno conservato la tripartizi... _OMISSIS_ ...azione del bene (già dichiarato) culturale, espropriazione per fini strumentali ed espropriazione per interesse archeologico. Pur nell’unitaria finalità generale di tutela/fruizione del bene culturale, i tre istituti si differenziano per la funzione specifica perseguita, per l’oggetto e, in parte, per la procedura.

Nel caso di espropriazione del bene culturale il fine è di assicurare la miglior tutela e fruibilità pubblica del bene già conosciuto e dichiarato di interesse culturale; in questo caso la dichiarazione di pubblica utilità coincide con la manifestazione di volontà di assicurare migliori condizioni di tutela e fruibilità del bene vincolato mediante l’acquisto al demanio pubblico. Le specificità sono le seguenti: oggetto dell’esproprio è un bene già qualificato come bene culturale, che può anche essere un bene mobile; scopo primario dell’espropriazione è l’acquisizione del bene, per la sua migliore fruizione, e ... _OMISSIS_ ...zione di un’opera con effetto di trasformazione del territorio; il Ministero ha la facoltà di autorizzare gli enti locali, su loro richiesta, ad effettuare l’espropriazione, ferma la dichiarazione di pubblica utilità da parte del Ministero stesso.

Nell’ambito della legislazione di tutela dei beni culturali, il fine specifico dell'espropriazione per fini strumentali o per interesse archeologico, è quello di isolare o restaurare monumenti, assicurarne la luce o la prospettiva, garantirne o accrescerne il decoro o il godimento da parte del pubblico, facilitarne l'accesso, ovvero eseguire ricerche archeologiche: l’oggetto è un immobile che non è stato dichiarato di interesse culturale. La dichiarazione di pubblica utilità richiede l’approvazione di un progetto relativo al monumento, ovvero della ricerca archeologica. Il bene da espropriare deve essere comunque in rapporto con un bene culturale ed è sempre un bene immobile; lo scop... _OMISSIS_ ...ello di eseguire un’opera o un intervento con trasformazione dell’area; il procedimento non prevede fasi in capo ad enti territoriali non regionali.

Il dpr 327/2001 non si applica all'espropriazione di un bene culturale, mentre si applica in via suppletiva alle specifiche fattispecie di esproprio strumentale e per ricerche archeologiche.

PROCEDURA --> BENI CULTURALI --> ARTT. 95-96 D.LGS. 42/2004

Le specificità della fattispecie dell'art. 95 del Codice dei Beni Culturali sono le seguenti: oggetto dell'esproprio è un bene già qualificato come bene culturale, che può anche essere un bene mobile; scopo primario dell'espropriazione è anzitutto l'acquisizione del bene, per la sua migliore fruizione, e non la realizzazione di un'opera con effetto di trasformazione del territorio (comma 1); l'espropriazione prevista dall'art. 96 ("Espropriazione per fini strumentali"), invece, viene disposta se l'esproprio... _OMISSIS_ ...ci ed aree" è necessario per "isolare o restaurare beni culturali immobili" per "assicurarne la luce o la prospettiva, garantirne o accrescere il decoro o il godimento da parte del pubblico, facilitarne l'accesso.

Nella fattispecie di cui all'art. 95 del Codice dei Beni Culturali e Ambientali (“espropriazione del bene culturale”) il fine è di assicurare la miglior tutela e fruibilità pubblica del bene già conosciuto e dichiarato di interesse culturale (vincolato); in questo caso la dichiarazione di pubblica utilità (ministeriale) coincide con la manifestazione di volontà di assicurare migliori condizioni di tutela e fruibilità del bene vincolato mediante l'acquisto al demanio pubblico; ai fini della dichiarazione di pubblica utilità (come previsto dal comma 2 dell'articolo 98 del codice suddetto), non è richiesta la previa approvazione di un progetto di intervento.

Nel caso di procedura espropriativa ai sensi ... _OMISSIS_ ...l Codice dei Beni Culturali e Ambientali (così come nella espropriazione dei beni archeologici), il fine specifico è quello di isolare o restaurare monumenti, assicurarne la luce o la prospettiva, garantirne o accrescerne il decoro o il godimento da parte del pubblico, facilitarne l'accesso, ovvero di eseguire ricerche archeologiche; l'oggetto è un immobile che non è (o non è ancora) stato dichiarato di interesse culturale (vale a dire l'immobile, in sé privo di interesse culturale, confinante o vicino a quello vincolato, oppure l'area sulla quale eseguire le ricerche archeologiche); la dichiarazione di pubblica utilità richiede l'approvazione di un progetto di isolamento o restauro etc. del monumento, ovvero della ricerca archeologica.

La tutela di un bene di particolare rilievo culturale rientra tra gli interessi tutelabili all’Amministrazione nell’esercizio dei suoi poteri di governo del territorio, senza che si imponga come necessari... _OMISSIS_ ...o alla realizzazione di una determinata opera pubblica, intesa come nuova ed autonoma edificazione. E il possibile ricorso a poteri di governo del territorio per tutelare un bene culturale è previsto dal legislatore, che all’art. 96 del d.lgs. 42/2004 (c.d. Codice dei beni culturali), espressamente prevede che “Possono essere espropriati per causa di pubblica utilità edifici ed aree quando ciò sia necessario per isolare o restaurare beni culturali immobili, assicurarne la luce o la prospettiva, garantirne o accrescerne il decoro o il godimento da parte del pubblico, facilitarne l’accesso”.

È vero che l’espropriazione di cui all’art. 96 del d.lgs. 42/2004 (c.d. Codice dei beni culturali) – giusto l’indiretto rinvio all’art. 95 che disegna i profili di specialità dell’iter espropriativo in materia – prevede il necessario intervento del Ministero dei Beni Culturali, tuttavia, tale intervento è ... _OMISSIS_ ...squo;ambito di una fase dell’iter espropriativo successiva a quella preordinata alla dichiarazione di pubblica utilità dell’opera.

Il Codice dei Beni Culturali delinea distinte tipologie di procedure espropriative che, pur nell’unitaria finalità generale di tutela/fruizione del bene culturale, si differenziano per la funzione specifica perseguita, per l’oggetto e, in parte, per la procedura seguita. Ed infatti, mentre l’art. 95 del suddetto Codice prevede che "i beni culturali immobili e mobili possono essere espropriati dal Ministero per causa di pubblica utilità, quando l'espropriazione risponda ad un importante interesse a migliorare le condizioni di tutela ai fini della fruizione pubblica dei beni medesimi", a mente del successivo art 96 l’"Espropriazione per fini strumentali" viene disposta se l'esproprio di "edifici ed aree" è necessario per "isolare o restaurare beni culturali im... _OMISSIS_ ...ot;assicurarne la luce o la prospettiva, garantirne o accrescere il decoro o il godimento da parte del pubblico, facilitarne l'accesso". Nel primo caso, quindi, (espropriazione del bene culturale) il fine è di assicurare la miglior tutela e fruibilità pubblica del bene già conosciuto e dichiarato di interesse culturale (vincolato); in questo caso la dichiarazione di pubblica utilità (ministeriale) coincide con la manifestazione di volontà di assicurare migliori condizioni di tutela e fruibilità del bene vincolato mediante l’acquisto al demanio pubblico; ai fini della dichiarazione di pubblica utilità, non è quindi richiesta la previa approvazione di un progetto di intervento. Nel secondo caso, invece, (così come nella espropriazione dei beni archeologici), il fine specifico è quello di isolare o restaurare monumenti, assicurarne la luce o la prospettiva, garantirne o accrescerne il decoro o il godimento da parte del pubblico, facilitarne l'accesso,... _OMISSIS_ ...uire ricerche archeologiche; l’oggetto è un immobile che non è (o non è ancora) stato dichiarato di interesse culturale e la dichiarazione di pubblica utilità richiede l’approvazione di un progetto,

L’art. 95 del codice dei beni culturali e del paesaggio disciplina, con procedura peculiare rimessa al Ministero, l’espropriazione di un bene vincolato, quando questa è disposta per migliorare lo stesso bene ai fini della sua fruizione pubblica. Mentre la cosiddetta espropriazione per fini strumentali disciplinata dall’art. 96 concerne aree o edifici non vincolati ma vicini a quelli vincolati, che vengono espropriati - con le procedure ordinarie, in quanto compatibili (art. 100) - per migliorare la godibilità del bene vincolato, in continuità di ratio con il vincolo indiretto previsto dall’art. 45 dello stesso codice.

Un'area classificata quale “bene culturale” ex art 95 del codice dei beni cultural... _OMISSIS_ ...io, non è insuscettibile di essere espropriata ai sensi degli artt. 96 e 97 del medesimo codice, atteso che ciò che effettivamente rileva a fini ablativi non è tanto la classificazione del bene da espropriare, quanto le finalità che si intendono perseguire mediante la sua apprensione al demanio statale.

PROCEDURA --> BENI CULTURALI --> SPECIALITÀ DEL PROCEDIMENTO DI ESPROPRIAZIONE D.LGS. 42/2004

La specialità del procedimento di espropriazione di cui all'art. 95 del Codice dei Beni Culturali e Ambientali rispetto a quello disciplinato in via generale dal d.P.R. n. 327 del 2001, relativo alla espropriazione di immobili, o diritti relativi, per l'esecuzione di opere pubbliche o di pubblica utilità, risulta confermato sia dall'art. 100 del Codice, che riferisce l'applicazione delle "disposizioni generali in materia di espropriazione per pubblica utilità", in quanto compatibili, ai "casi di espropriazione disciplinati dagli ... _OMISSIS_ ...7", non citando l'art. 95 cit.; sia dall'art. 52 del d.P.R. n. 327 del 2001, che, in riferimento ai pertinenti articoli del Testo unico delle disposizioni in materia di beni culturali vigente all'epoca della sua entrata in vigore, dispone che "Nei casi di espropriazione per fini strumentali e per interesse archeologico, previsti dagli articoli 92, 93 e 94 del...


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