La disciplina delle conseguenze giuridiche dei fenomeni di mutazione dei connotati degli alvei e dei fondi rivieraschi a seguito dell’azione dell’acqua risale alla tradizione romanistica (adluvio, avulsio) – sostanzialmente confermata nei codici civili del XIX e XX secolo – dove gli incrementi a favore delle proprietà private erano considerati forme di acquisto a titolo originario[1]. Si tratta degli “incrementi fluviali”[2] o “accessioni fluviali”[3], modalità particolari di acquisto della proprietà, rivoluzionate dalla legge “Cutrera” 5 gennaio 1994, n. 37[4] in coerenza con il capovolgimento di prospettiva attuato con riguardo all’alveus derelictus (art. 946 c.c.), appartenente a quest’ambito ma di cui ci sia... _OMISSIS_ ...cettibilmente nei fondi posti lungo le rive dei fiumi o torrenti, appartengono al proprietario del fondo, salvo quanto è disposto dalle leggi speciali»[5].
Vengono definite le conseguenze giuridiche del fenomeno naturale del trasporto da monte a valle di terra mescolata all’acqua e del suo lento e graduale deposito, accumulo, consolidamento e aggregazione al fondo costeggiato dal corso d’acqua, con conseguente modifica dell’estensione dei fondi rivieraschi contigui all’incremento[6].
Gli incrementi alluvionali sono definiti da alcuni studiosi come parti accessorie del fondo, risiedendo il fondamento dell’acquisto nel principio per cui la parte accessoria cede alla cosa principale, il quale è alla base non solo degli acquisti... _OMISSIS_ ...ccessione laterale od orizzontale”[8]). Di tali questioni ci occuperemo approfonditamente più avanti, basti qui ad osservare che corretto è il riferimento all’accessione laterale, la quale tuttavia non comporta l’aggiunta di un bene accessorio, ma una vera e propria incorporazione di un bene che diviene parte integrante del terreno, fondendosi in esso e perdendo la sua individualità.
Va tenuto distinto dall’alluvione, che si verifica impercettibilmente, il diverso fenomeno dell’allagamento o inondazione, che «per i suoi connotati caratterizzanti di temporaneità e transitorietà, non importa un definitivo mutamento della condizione dei luoghi e non esercita, quindi, alcuna incidenza effettuale sulla natura giuridica dei terreni inond... _OMISSIS_ ...à antropica, giusta l’art. 947, comma 2, c.c.[10]; di conseguenza, quando opere idrauliche determinino unioni di terra ed incrementi lenti e progressivi, tali incrementi sono demaniali.
In base all’art. 942 c.c. (Terreni abbandonati dalle acque correnti), nella sua versione “post Cutrera” [11], «I terreni abbandonati dalle acque correnti, che insensibilmente si ritirano da una delle rive portandosi sull’altra, appartengono al demanio pubblico, senza che il confinante della riva opposta possa reclamare il terreno perduto», mentre nella versione “ante Cutrera” l’acquisto del terreno impercettibilmente sottratto a una riva avveniva a favore del proprietario della riva incrementata, in analogia a quanto... _OMISSIS_ ...uridiche opposte) è incentrata sul fatto che l’incremento nel primo caso deriva da una lenta sedimentazione, nel secondo caso da un lento ritiro dell’acqua che va ad erodere la riva opposta, determinando, alla lunga, lo spostamento laterale dell’alveo[13]. Il fenomeno fisico disciplinato dall’art. 942 è quello di cui si è parlato a proposito del concetto tecnico di sponda interna ed esterna nella morfodinamica fluviale, laddove nella “sponda esterna” della curva concava si verifica un fenomeno di riduzione del terreno spondale per erosione, a cui corrisponde nella opposta “sponda interna” della curva convessa, oltre la curva stessa, un fenomeno di accrescimento del terreno spondale mediante formazione di spiaggia per sedimentazione.
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_OMISSIS_ ...orrispondente incremento della proprietà privata sul lato opposto, bensì un incremento dell’area demaniale[14], con l’impossibilità per il proprietario danneggiato di avanzare alcuna pretesa[15].
L’istituto trova applicazione anche quando l’alluvione derivi da fatti artificiali indotti dall’attività antropica, giusta l’art. 947, comma 1, c.c..
In base all’art. 944 c.c. (Avulsione) «Se un fiume o torrente stacca per forza istantanea una parte considerevole e riconoscibile di un fondo contiguo al suo corso e la trasporta verso un fondo inferiore o verso l’opposta riva, il proprietario del fondo al quale si è unita la parte staccata ne acquista la proprietà. Deve però pagare all’a... _OMISSIS_ ...e dall’abbandono impercettibile previsto dall’art. 942 (incrementum latens), è violento nell’accadimento, cospicuo nell’entità e riconoscibile nella dinamica[16]: una porzione rilevante e identificabile[17] di terreno si stacca istantaneamente da una proprietà e, trascinata dall’acqua corrente, finisce per congiungersi stabilmente[18] ad altra proprietà posta a valle o sulla riva opposta. In questo caso si verifica ipso facto il cambio di proprietà da un proprietario all’altro[19], con insorgenza in capo a quest’ultimo di un obbligo indennitario[20].
Il fenomeno fisico dell’insula in flumine nata riguarda formazioni di terreno interamente circondate dall’acqua, stabilmente asciutte e non sommergibili dall... _OMISSIS_ ...o;accumulo di detriti alluvionali in punti in cui il corso d’acqua perde la capacità di trasportare a valle il materiale sedimentario (unioni di terra).
Ai sensi dell’art. 945, comma 1, del codice civile «Le isole e unioni di terra che si formano nel letto dei fiumi o torrenti appartengono al demanio pubblico». Tale disposizione è stata introdotta per la prima volta dal codice civile del 1942 in contrasto con la tradizione romanistica[23]; la legge “Cutrera” ha completato la previsione di demanializzazione abrogando i commi 2 e 3 dell’articolo 945 che contemplavano due eccezioni di “sopravvivenza” della proprietà privata dell’isola (in caso di avulsione e di diversione dell’alveo) [24].
È s... _OMISSIS_ ...rtengono al demanio necessario, bensì a quello eventuale di cui al secondo comma dell’art. 822, confluendo nella categoria degli «altri beni che sono dalla legge assoggettati al regime proprio del demanio pubblico»[26]. Da ciò deriva la conseguenza della loro non incompatibilità con la proprietà privata, nonché l’ulteriore conseguenza che l’entrata in vigore del suindicato art. 945, innovativo rispetto agli artt. 458-459 del Codice del 1865[27] (che ammettevano la proprietà privata per le isole nate nei fiumi o nei torrenti non navigabili né atti al trasporto), non ha demanializzato ex lege le isole già appartenenti a privati, rimanendo confermate le preesistenti titolarità.[28]
[1] Gallenca, Demanio idrico e responsabilità della pubb... _OMISSIS_ ...[3] Trabucchi, Istituzioni di diritto civile, Padova, Cedam, 2007, 584.
[4] La L. 5 gennaio 1994, n. 37, ha sostituito gli artt. 942, 946, 947 e abrogato i commi 2 e 3 dell’art. 945, mentre il d.P.R. 18 febbraio 1999 n. 238 ha abrogato l’art. 910.
[5] La disposizione è di universale applicazione nei codici stranieri ed è sostanzialmente riproduttiva, con qualche semplificazione dell’art. 453 del codice civile del 1865, il quale recitava: «1. Le unioni di terra e gli incrementi, che si formano successivamente ed impercettibilmente nei fondi posti lungo le rive dei fiumi o torrenti, chiamansi alluvioni. 2. L’alluvione cede a favore del proprietario lungo la riva di un fiume o torrente, siano questi atti o non alla navigazione od al ... _OMISSIS_ ...vionem autem id videtur adici, quod ita paulatim flumen agro nostro adicit, ut aestimare non possimus, quantum quoquo momento temporis adiciatur»: in sostanza, secondo il diritto romano, se non sia possibile stimare con certezza quando sia avvenuto l’accrescimento a causa della lentezza e progressività del fenomeno, non resta che attribuire il bene al proprietario del fondo incrementato.
[6] Cfr. Sparano Il regime dei beni demaniali, in Iaselli (a cura di) Le problematiche giuridiche del demanio, Sant’Arcangelo di Romagna, 2014, 106, Timoteo, Commentario compatto al Codice Civile, coordinato da Galgano, Piacenza, 2008, 804.
[7] Bianca, Diritto civile, VI, La proprietà, Milano, 1999, 398.
[8] Ex multis, Timoteo, Commentario comp... _OMISSIS_ ...nghi, Scaliti, La proprietà, in Giurisprudenza sistematica di diritto civile e commerciale, fondata da Bigiavi, Torino, 1981, 944.
[9] Timoteo, Commentario compatto al Codice Civile, coordinato da Galgano, Piacenza, 2008, 804..
[10] «Per l’acquisto a titolo originario dei proprietari latistanti alle rive di un corso d’acqua sia ai sensi dell’art. 941 c.c. - c.d. alluvione propria, che consiste nell’incremento dei fondi posti lungo le rive dei fiumi con particelle di terra staccati lentamente e impercettibilmente dalla forza naturale dell’acqua da altri fondi - sia ai sensi dell’art. 942 c.c. - c.d. alluvione impropria, che consiste nell’abbandono lento da parte del fiume di una parte del terreno facente parte de... _OMISSIS_ ...costantemente affermato che gli incrementi di superficie della proprietà rivierasca dovevano escludersi se effetto, ancorché lento, di attività antropica, in quanto, pur se a causa del lungo tempo trascorso fosse cessata la funzione pubblica di protezione delle aree golenali e di supporto e contenimento del fiume - ma non il rischio di aumento perciò della velocità dell’acqua e di impoverimento delle falde acquifere - nella vigenza degli artt. 941, 942 e 947 c.c., nella formulazione adottata dal codice del 1942, comunque era rimesso alla scelta del soggetto titolare del demanio idrico il potere di disporre la sdemanializzazione del terreno - che era stato, ma non era più appartenente all’alveo del fiume - per acquisirlo al patrimonio disponibile (art. 829 c.c.)» Cass. civ... _OMISSIS_ ... Cons. Stato, 1997, II, 293.
[12] Non è dato comprendere perché solo nell’articolo 941 c.c., e non nel 942 c.c., valga il principio dell’accessione orizzontale.
[13] «Le caratteristiche, atte a differenziare nettamente (anche per la rilevanza dell’effetto giuridico) da altre fattispecie apparentemente affini, sono la irreversibilità (descritta dalla norma mediante l’espressione "terreno abbandonato dall’acqua corrente") la corrispondenza, anche temporale, tra l’incidenza (positiva) su una riva e (negativa) sulla riva opposta (descritta con l’espressione "si ritira da una riva portandosi sull’altra") comportanti in complesso un lento spostamento dell’alveo in senso laterale rispetto alla originaria d... _OMISSIS_ ... applica l’art. 941 c.c., incrementi la proprietà privata, mentre l’alluvione nei fiumi meandriformi o che presentino curve, ai quali vieppiù si applica l’art. 942 c.c. (giacché solo in questi ultimi l’erosione di una riva comporta l’accumulo di sedimenti sulla riva opposta), incrementi il demanio.
[15] Così esplicitamente la norma. Cfr. Galgano, Diritto civile e commerciale, vol. I, Le categorie generali, le persone, la proprietà, IV, Padova, 2004, 500.
[16] «Elementi caratterizzanti dell’avulsione sono la identificabilità della porzione di terreno spostata da un fondo all’altro e la repentinità del distacco dal fondo originario» Bianca, Diritto civile, VI, La proprietà, Milano, 1999, 399.
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_OMISSIS_ ...e dell’avulsione con il nuovo fondo, determinante il trasferimento della proprietà tra i due proprietari, era riconducibile all’adesione per mezzo di radici (v. Marrone, Istituzioni di Diritto Romano, Palermo, 1994, 325).
[19] Il codice del 1865 (art. 456) riconosceva al proprietario del terreno avulso il diritto di reclamarne la proprietà entro l’anno e anche oltre, ove il proprietario del fondo a cui si era unita la parte staccata non avesse di questa ancora preso possesso.
[20] Se per il fondo incrementato l’avulsione non ha apportato alcun concreto incremento di valore, non sorge obbligo di indennizzo, indipendentemente dal pregiudizio subito dal fondo diminuito. Se così non fosse si porrebbe a carico dei proprietari rivieras... _OMISSIS_ ...el demanio, Sant’Arcangelo di Romagna, 2014, 107, Timoteo, Commentario compatto al Codice Civile, coordinato da Galgano, Piacenza, 2008, 807. In Cass. civ. Sez. II, 27/01/2011, n. 1916, Giust. Civ. Mass., 2011, 1, 125 è stata considerata facente parte dell’alveo, un’area anticamente isola, successivamente inghiottita dai flutti ed inglobata in modo naturale permanentemente e stabilmente nell’alveo, posta alla stessa altezza dell’alveo senza barriera naturale ed esposta ad esondazione anche nel caso di acqua alta normale; né successivi lavori artificiali che l’hanno sottratta al bacino hanno comportato la sua sdemanializzazione e l’acquisto della proprietà da parte del privato. In termini: Cass. civ. Sez. Un., 26/07/2002, n. 11101. Contra, Trib. s... _OMISSIS_ ...tà, Milano, 1999, 401.
[23] Per Ulpiano l’isola non può che essere privata, appartenendo o all’occupante o ai proprietari frontisti: «Si insula in publico flumine fuerit nata, inque ea aliquid fiat, non videtur in publico fieri; illa enim insula aut occupantis est, si limitati agri fuerunt, aut eius, cuius ripam contingit, aut si in medio alveo nata est, eorum est, qui prope utrasque ripas possident» Ulpiano in Dig. Lib. XLIII, Tit. XII, De fluminibus, ne quid in flumine publico ripave eius fiat, quo peius navigetur libro LXVIII ad Edictum §6, 220-230 d.C. circa, in Bosio, La legislazione sulle investiture di acque, I, Verona, 1860,19. Similmente in Gaio Inst. 2.72 «At si in medio flumine insula nata sit, haec eorum omnium communis est, qui... _OMISSIS_ ...uo;2. Se l’isola si è formata per avulsione, il proprietario del fondo, da cui è avvenuto il distacco, ne conserva la proprietà. 3. La stessa regola si osserva se un fiume o un torrente, formando un nuovo corso, attraversa e circonda il fondo o parte del fondo di un proprietario confinante, facendone un’isola». A dispetto dell’abrogazione del terzo comma la dottrina non si capacita che si verifichi in tale fattispecie la automatica soppressione della proprietà privata: «Deve invece reputarsi che l’abrogazione della disposizione sulla proprietà delle isole formate dal nuovo corso dell’acqua non comporti un mutamento della regola sull’appartenenza di tali isole al proprietario del fondo invaso. In mancanza di una norma che sancisca la ... _OMISSIS_ ...manializzazione del bene o altro diritto di acquisto in favore dello Stato» Bianca, Diritto civile, VI, La proprietà, Milano, 1999, 401.
[25] «La specificità della disciplina approntata dalla legge presuppone inevitabilmente una distinzione concettuale tra alveo e isola» Cass. civ. Sez. Un., 10/08/2000, n. 565, Giust. Civ. Mass., 2000, 1474.
[26] Timoteo, Commentario compatto al Codice Civile, coordinato da Galgano, Piacenza, 2008, 807. «Poiché è da escludere che l’insula in flumine nata faccia parte, per sua natura, del demanio...