Strade: la riforma del 1923 e successive modifiche

La classificazione delle strade pubbliche effettuata con la legge del 1865, venne sostituita dal R.D. del 15 novembre 1923 n. 2506, attraverso una ripartizione in cinque classi, avente come criterio di distinzione l’onere finanziario per la manutenzione delle medesime[1].

Le cinque classi erano ripartite così: la prima categoria comprendeva quelle strade che costituivano la rete viaria principale del Regno d’Italia comprensiva dei collegamenti con gli Stati vicini, alla cui manutenzione provvedeva lo Stato[2].

Nella seconda classe rientravano le strade escluse dalla prima e che servivano alla più diretta comunicazione tra il capoluogo di una provincia e i capoluoghi delle province limitrofe oppure costituivano un allacciamento del capoluogo di una provincia con i porti marittimi, lacuali o fluviali o con valichi alpini o appenninici[3].

La terza classe includeva le strade che ‹‹formando con que... _OMISSIS_ ... e seconda classe una rete organica, mettono in comunicazione diretta od indiretta i capoluoghi dei comuni di una provincia con i rispettivi capoluoghi di mandamento e di circondario››[4].

Nella quarta classe erano previste ‹‹le strade che congiungono il maggior centro di un comune con i maggiori centri dei comuni contigui, in quanto non comprese nelle classi precedenti; quelli che congiungono il maggior centro di un comune con le sue frazioni, con la chiesa parrocchiale, con il cimitero, con la prossima stazione ferroviaria, tramviaria o con un porto marittimo, lacuale o fluviale; quelle che congiungono le principali frazioni di un comune; quelle che sono all’interno dei luoghi abitati e non costituiscono traverse di strade delle prime tre classi››.

L’ultima classe era quella delle strade militari aperte al pubblico transito, con la manutenzione spettante all’amministrazione milita... _OMISSIS_ ...ontributo dei comuni che venivano attraversati dalle strade stesse[5].

A queste devono aggiungersi, in forza di leggi speciali richiamate dalla legge sui lavori pubblici, all’art. 86: a) le strade di Sicilia e della Sardegna enumerate nelle leggi 31 marzo 1862, n. 517, e 27 luglio 1862, n. 729; b) i tratturi del Tavoliere delle Puglie, per l’art. 10 della legge 26 febbraio 1861, n. 2168; c) le trazzere di Sicilia, in forza di leggi anteriori all’unificazione del Regno.

Il sistema viario delineato dal R.D. del 1923 trovò attuazione solo per le strade appartenenti alla prima categoria, la cui classificazione venne rinnovata di anno in anno con delle apposite convenzioni, mentre non venne mai attuata l’elencazione della seconda e terza classe, a causa dello sgravio finanziario che comportava per comuni e province.

La successiva modifica al predetto sistema avvenne con la legge del 17 maggio del 1928 n. 109... _OMISSIS_ ...o;istituzione dell’Azienda Autonoma Statale della Strada (A.A.S.S.) e adottò un nuovo criterio di classificazione delle strade pubbliche, abrogando le norme incompatibili del R.D del 1923[6].

All’A.A.S.S. vennero affidate le strade statali rientranti nella prima categoria del R.D. del 1923 e quelle provinciali: questo comportò l’aumento della rete stradale e la creazione di un ente ad hoc per l’amministrazione di tutto quanto fosse attinente con il sistema viario.

Con l’avvento della seconda guerra mondiale, l’Azienda Autonoma venne soppressa con conseguenze negative, per giungere poi al ripristino del sistema del 1928 e all’istituzione dell’A.N.A.S (Azienda Nazionale Autonoma delle Strade Statali), con D.lgs. del 27 giugno 1946 n. 38, che stabilì una nuova classificazione delle strade statali[7].

Nel 1942, con il c.c. attuale, negli artt. 822 e 824, vengono ricompres... _OMISSIS_ ...ubblico le strade e le autostrade, se appartenenti allo Stato e quelle appartenenti alle province e comuni sono soggette al regime previsto per i beni demaniali.

La legge del 12 febbraio 1958 n. 126, tenendo conto di quanto enunciato nel c.c. del 1942, distingue le strade pubbliche in cinque classi: statali, provinciali, comunali, vicinali e militari[8]; per le caratteristiche delle strade statali, la suddetta legge fa riferimento al concetto di funzione economico-sociale del traffico a cui esse devono assolvere: difatti, sono statali le strade che costituiscono la rete viabile principale dello Sato con quella degli Stati limitrofi, quelle che uniscono i capoluoghi di provincia, quelle che allacciano alla rete delle strade statali i porti marittimi, aeroporti, centri industriali e turistici di particolare importanza e quelle che presentano un particolare interesse per i traffici interprovinciali o per l’economia di grandi zone del territorio nazional... _OMISSIS_ ...RLF| Uno dei punti più rilevanti della legge del 1958 ha riguardato l’ampliamento della categoria delle strade provinciali, con il passaggio della viabilità comunale esterna agli abitati all’amministrazione provinciale, per assicurarne la maggiore funzionalità[10].

Il testo legislativo a cui si fa riferimento semplificò la procedura richiesta per la classificazione delle strade provinciali, attraverso il ricorso ad un decreto del Ministro per i lavori pubblici, sentite le amministrazioni provinciali interessate e il consiglio superiore dei lavori pubblici, con l’eliminazione della pubblicazione in tutti i comuni della provincia delle delibere di classificazione adottate dalle amministrazioni provinciali.

La categoria delle strade comunali, che include quelle non comprese nelle strade statali e provinciali, che congiungono il maggior centro del comune con le sue frazioni, con la stazione ferroviaria, aeroporto o porto marit... _OMISSIS_ ...sificate con deliberazione del consiglio comunale, pubblicata per quindici giorni nell’albo pretorio del comune, contro la quale fare opposizione[11].

Infine, la legge del 1958 non ha apportato modifiche ai criteri di classificazione delle strade vicinali, riprendendo la formula già utilizzata nelle legge sui lavori pubblici del 1865[12].

Altra norma fondamentale è senz’altro l’art. 12 che stabilisce la declassificazione delle strade attraverso una procedura simile alla classificazione, ovvero nel momento in cui si ha un provvedimento che declassifica una determinata strada, quel medesimo atto deve determinare, nel contempo, la nuova classificazione della strada di cui si tratta. In questo modo si è voluto trovare una immediata destinazione per quella strada declassificata dalla sua originaria funzione, per garantire la manutenzione[13].

La legge del 1958, per l’analisi fin qui effettuata, si presenta c... _OMISSIS_ ...na più completa ed organica rispetto alle precedenti, con dei criteri di classificazione più congrui e analitici ma pur sempre con delle lacune, tra le quali quelle di maggior rilievo sono sicuramente l’aver tralasciato il dettato costituzionale in riferimento alla categoria delle strade regionali e la mancata classificazione delle autostrade appartenenti allo Stato[14].