I requisiti per l’uso pubblico delle strade

Vediamo quali sono le differenze tra le strade di uso pubblico e le strade demaniali, per sgomberare il campo da possibili fraintendimenti.

In prima battuta, la Cassazione ha sostenuto che «la definizione di strada non dipende dalla natura, pubblica o privata, della proprietà di una determinata area, bensì dalla sua destinazione ad uso pubblico, che ne giustifica la soggezione alle norme del codice della strada per evidenti ragioni di ordine pubblico e sicurezza collettiva».

Secondo la giurisprudenza amministrativa, «mentre ai fini dell’acquisto del carattere demaniale, è necessario che sia intervenuto un atto (convenzione, espropriazione, usucapione, ecc.) che ne abbia trasferito il dominio alla Pubblica Amministrazione e che la strada sia destinata all’uso pubblico da parte della P.A. stessa, tale elemento ulteriore non è invece necessario nella diversa ipotesi in cui occorra procedere all’accert... _OMISSIS_ ...uo;uso pubblico di una strada privata, essendo sufficiente la dimostrazione della protrazione dell’uso stesso da tempo immemorabile». In altre parole, la strada sarà demaniale laddove esista un titolo idoneo a dimostrare la proprietà della stessa da parte della Pubblica Amministrazione, mentre, per qualificare la strada come gravata da uso pubblico, non è necessario sindacare sulla natura privata ovvero pubblica della proprietà della strada medesima. Altri sono i requisiti per correttamente parlarsi di uso pubblico, come vedremo nei prossimi paragrafi.

Peraltro, «l’adibizione di una strada all’uso pubblico, inteso come utilizzo al transito di una collettività indiscriminata di cittadini, tale da conferire al tratto viario le stesse caratteristiche di strada demaniale, fa diventare recessivo se non irrilevante l’accertamento relativo alla proprietà formale della strada stessa».

Possiamo pertanto affe... _OMISSIS_ ...battuta che la strada di uso pubblico appare «come se» fosse una strada demaniale, con la peculiare differenza della proprietà privata del sedime stradale, ma con l’esistenza di altri ed ulteriori requisiti che la fanno ritenere come gravata da uso pubblico.

Inoltre, «ciò che è necessario per stabilire l’uso pubblico di una strada – che si sovrappone o meglio accompagna la proprietà pubblica di essa e ne ha gli stessi effetti – è la sussistenza di quei requisiti che rendano idonea la strada al transito di una collettività indistinta che sia parte della comunità locale, ma anche dell’utenza che non deve necessariamente essere pertinente con la popolazione locale».

Si badi che «l’esistenza di un cartello stradale riportante la segnaletica di “strada chiusa” non prova che il transito pubblico sulla stessa sia impedito né, tantomeno, che la strada stessa sia effettivam... _OMISSIS_ ...uo;.

Recentemente ed in via di anticipazione, unitamente al T.A.R. Veneto possiamo ritenere che «l’uso pubblico di una strada presuppone tre concorrenti elementi, costituiti:
- dall’esercizio del passaggio e del transito iure servitutis publicae da parte di una moltitudine indistinta di persone, qualificate dall'appartenenza ad un ambito territoriale;
- dalla concreta idoneità della strada a soddisfare, anche per il collegamento con la via pubblica, le esigenze di carattere generale e pubblico;
- da un titolo valido a sorreggere l’affermazione del diritto di uso pubblico, il quale può identificarsi nella protrazione dell’uso da tempo immemorabile (comportamento della collettività contrassegnato dalla convinzione di esercitare il diritto d'uso della strada)». Approfondiremo questi passaggi nei prossimi paragrafi.



L’inserimento nell’elenco delle strade comuna... _OMISSIS_ ...F| Abbiamo peraltro già visto che, per avere una strada vicinale di uso pubblico, occorre che vi sia un transito generalizzato sulla medesima strada ad opera di una collettività di cittadini, vuoi per decisione del proprietario ovvero per l’esistenza di una servitù di uso pubblico.

In prima battuta, occorre affermare che l’iscrizione della strada all’interno degli elenchi comunali delle strade vicinali non è condizione di per sé sufficiente a far sorgere il requisito dell’uso pubblico della strada medesima.

Anche in dottrina si sostiene che la deliberazione con la quale il Comune classifica come vicinale una strada ha solo carattere dichiarativo dell’esistenza di un diritto di pubblico transito, ma ciò non configura un atto di natura ablatoria della proprietà dei terzi.

La giurisprudenza ritiene da sempre che «al fine di poter stabilire se una strada interpoderale sia pubblica oppure privat... _OMISSIS_ ...l fatto che la stessa risulti inserita negli elenchi delle strade vicinali, poiché l’iscrizione non ha valore costitutivo, ma soltanto dichiarativo, consentendo soltanto di presumere che la strada sia pubblica, ma senza darne la certezza; assunto, questo, sostenuto (anche) dal dato normativo di cui all’art. 20 della L. 20 marzo 1865, n. 2248, secondo il quale, la classificazione ufficiale delle strade ha efficacia presuntiva e dichiarativa, ma non costitutiva della pubblicità o meno del passaggio».

In altre parole, dunque, l’iscrizione della strada vicinale nell’elenco delle strade comunali non ha valore costitutivo dell’uso pubblico, ma solo dichiarativo e, come tale, superabile mediante prova contraria: «l’iscrizione della strada nell’elenco delle strade vicinali di uso pubblico costituisce presunzione iuris tantum, superabile con la prova contraria, dell’esistenza di un diritto di uso o di godi... _OMISSIS_ ...ada da parte della collettività».

Nella giurisprudenza ordinaria, recentemente la Corte di Cassazione ha affermato che «l’inclusione o rispettivamente la mancata inclusione nell’elenco delle strade comunali non può ritenersi elemento da solo sufficiente per poter determinare l’appartenenza di una strada al demanio pubblico, stante la natura dichiarativa e non costitutiva dell’elenco anzidetto».

Naturalmente, da ciò discende che «qualora difetti l’iscrizione della strada nell’elenco delle strade vicinali di uso pubblico (iscrizione costituente presunzione iuris tantum, superabile con la prova contraria, dell’esistenza di un diritto di uso o di godimento della strada da parte della collettività), è l’Amministrazione che ha l’onere di accertare, con rigorosa istruttoria, la sussistenza dei requisiti per dichiarare la strada pubblica», ovvero, come abbiamo già v... _OMISSIS_ ...ndizioni effettive e la concreta idoneità del bene a soddisfare esigenze di carattere generale, anche per il collegamento con la pubblica via e un titolo valido a sorreggere l’affermazione del diritto di uso pubblico, che può anche identificarsi nella protrazione dell’uso da parte della collettività da tempo immemorabile.

Al fine, inoltre, di inserire una strada vicinale nell’elenco comunale, «la valutazione deve essere svolta in concreto, e può tenere conto sia dell’utilizzazione pregressa sia di nuove infrastrutture di interesse pubblico che abbiano trasformato le modalità di utilizzazione del territorio».

Ne deriva che non può essere considerata «di uso pubblico, ancorché inclusa nell’elenco comunale delle strade vicinali, una strada stretta e in condizioni precarie, utilizzata da soggetti diversi dai proprietari in modo sporadico e occasionale, limitato agli usi agricoli da parte dei propri... _OMISSIS_ ...o a fini escursionistici da parte di turisti, sulla quale il Comune non abbia mai esercitato i poteri di polizia, di regolamento della circolazione e dell’ordine, di controllo tecnico, di manutenzione, di apposizione della segnaletica prescritta e di rilascio delle autorizzazioni e delle concessioni previste dal codice della strada».

Peraltro, secondo una giurisprudenza ormai piuttosto risalente, «l’iscrizione di una strada nell’elenco delle strade vicinali soggette a uso pubblico comporta una presunzione della sussistenza del diritto di pubblico transito sulla strada che può essere vinta solo con l’esperimento dell’actio negatoria servitutis di fronte al giudice ordinario». La predetta azione è prevista dall’art. 949 c.c., il quale, al primo comma, recita che «il proprietario può agire per far dichiarare l’inesistenza di diritti affermati da altri sulla cosa, quando ha motivo di temerne pr... _OMISSIS_ ...;. Orbene, sussumendo il dispositivo dell’art. 949 c.c. al nostro discorso, sarà il proprietario della strada vicinale a dover agire in giudizio (si badi, dinanzi al giudice ordinario) nei confronti della Pubblica Amministrazione (id est, l’amministrazione comunale), al fine di veder dichiarata inesistente la servitù di uso pubblico, ottemperando al disposto dell’art. 2697 c.c. circa l’onere della prova.



Il titolo.

Altro requisito affrontato dalla giurisprudenza quale necessario e sufficiente per parlare di strada demaniale è l’esistenza di un titolo idoneo a far sorgere un diritto di uso pubblico.

Abbiamo già affrontato il tema della dicatio ad patriam poco sopra e del correlativo diritto di uso pubblico che viene a sorgere sulla strada.

Orbene, secondo la giurisprudenza amministrativa di merito, «l’esistenza di un diritto di uso pubblico del bene non pu... _OMISSIS_ ...eri fatti concludenti, ma presuppone un titolo idoneo a detto scopo; in particolare, laddove la proprietà del sedime stradale non appartenga ad un soggetto pubblico, bensì ad un privato, la prova dell’esistenza di una servitù di uso pubblico non può discendere da semplici presunzioni o dal mero uso pubblico di fatto della strada, ma necessariamente presuppone un atto pubblico o privato, quali un atto amministrativo, una convenzione fra proprietario e Pubblica Amministrazione o un testamento; dunque, affinché una strada privata possa essere considerata di uso pubblico, non basta che essa possa servire da collegamento con una via pubblica e sia adibita al transito di persone diverse dal proprietario». La medesima pronuncia specifica inoltre che «la mancanza di un titolo formale, costitutivo della servitù pubblica di passaggio su una strada privata, può essere sopperita attraverso la maturazione dell’usucapione, dimostrando la contemporanea co... _OMISSIS_ ... seguenti condizioni: l’uso generalizzato del passaggio da parte di una collettività indeterminata di individui, considerati uti cives, in quanto portatori di un interesse generale (non essendo sufficiente un’utilizzazione uti singuli, finalizzata cioè a soddisfare un personale esclusivo interesse per il più agevole accesso ad un determinato immobile di proprietà privata)». In altre parole, pertanto, quale titolo idoneo per l’esistenza di un diritto di uso pubblico viene senz’altro annoverata l’usucapione ventennale, intesa nel senso più «pratico» dell’utilizzo della strada da parte di una collettività generalizzata di persone.

Il T.A.R. Sardegna afferma che «affinché un’area assuma la natura di strada pubblica, non basta né che vi si esplichi di fatto il transito del pubblico (con la sua concreta, effettiva ed attuale destinazione al pubblico transito e la occupazione sine titulo dell&rsquo... _OMISSIS_ ...rsquo;amministrazione pubblica) né l’intervento di atti di riconoscimento da parte dell’Amministrazione medesima circa la funzione da essa assolta, ma è invece necessario, ai sensi dell’art. 824 c.c., che la strada risulti di proprietà di un ente pubblico territoriale in base ad un atto o fatto (fra cui anche l’usucapione) idoneo a trasferire il dominio, ovvero che su di essa sia stata costituita a favore dell’Ente una servitù di uso pubblico e che essa venga destinata, con una manifestazione di volontà espressa o tacita, all’uso pubblico, ossia per soddisfare le esigenze di una collettività di persone qualificate dall’appartenenza ad una comunità territoriale»; inoltre, e nello stesso senso di quanto abbiamo affermato poco sopra, «l’esistenza di un diritto di uso pubblico del bene non può sorgere per meri fatti concludenti, ma presuppone un titolo idoneo a tal fine; in particolare, laddove la proprietà del... _OMISSIS_ ...e non appartenga ad un soggetto pubblico, bensì ad un privato, la prova dell’esistenza di una servitù di uso pubblico non può discendere da semplici presunzioni o dal mero uso pubblico di fatto della strada, ma necessariamente presuppone un atto pubblico o privato (provvedimento amministrativo, convenzione fra proprietario ed amministrazione, tes...