1. I canoni concessori nelle ipotesi di servitù di elettrodotto.
Occorre in prima battuta ed in uno con la giurisprudenza amministrativa di merito precisare che «nel caso delle condutture elettriche, il titolo di utilizzazione del demanio stradale è costituito dall’autorizzazione ex art. 120 del R.D. n. 1775/1933 (per la rete nazionale di trasporto dell'energia elettrica, v. ora l’autorizzazione unica ex art. 1-sexies del DL 29 agosto 2003 n. 239) e la costituzione della servitù di elettrodotto comporta la corresponsione di un canone disciplinato dall’art. 4 della legge n. 1501/1961 e dall’art. 6 del D.M. n. 258/1998. Ciò esclude la sussistenza di margini per un’autonoma regolamentazione in sede comunale mediante regolamento».
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_OMISSIS_ ...e, ciò che fa scaturire l’obbligo della corresponsione di un canone.
La base normativa è data dall’art. 4 della legge n. 1501/1961 con l’adeguamento di cui all’art. 6 del D.M. n. 258/1998.
Per quanto concerne il titolo concessorio, esso è ora previsto sub specie di autorizzazione unica dall’art. 1 sexies del D.L. n. 239/2003. In brevi parole, l’autorizzazione unica comprende tutte le opere e le infrastrutture all’esercizio e alla costruzione degli elettrodotti e viene rilasciata «dal Ministero delle attività produttive di concerto con il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e previa intesa con la regione o le regioni interessate, la quale sostituisce autorizzazioni, concessioni, nulla ...
_OMISSIS_ ...ndo titolo a costruire e ad esercire tali infrastrutture, opere o interventi e ad attraversare i beni demaniali, in conformità al progetto approvato». In stretta applicazione della disposizione normativa, il Consiglio di Stato ha fin da subito chiarito che ove l’autorizzazione unica delle opere progettate non dovesse essere conforme agli strumenti urbanistici comunali, ciò non comporterebbe l’illegittimità dell’autorizzazione stessa, mentre in caso di incompatibilità paesaggistica, occorre dimostrare di aver «adeguatamente valutato l’effettiva praticabilità di soluzioni alternative di tracciato e la possibilità di parziale interramento della linea elettrica, al fine di evitare l’inevitabile compromissione del patrimonio ambientale».
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_OMISSIS_ ... altre parole, il canone concessorio per le servitù di elettrodotto o per le condutture elettriche non può che essere quello stabilito dal legislatore statale, anche in considerazione del fatto che l’art. 1 sexies citato supra afferma testualmente che «la costruzione e l’esercizio degli elettrodotti facenti parte della rete nazionale di trasporto dell’energia elettrica sono attività di preminente interesse statale», con ciò evitando ogni possibile margine di discrezionalità in capo alle varie Pubbliche Amministrazioni.
2. Le telecomunicazioni e il canone concessorio.
Appare logico inserire nel paragrafo dedicato all’occupazione del suolo e dello spazio pubblico anche l’argomento degli operatori di t...
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Orbene, anche in questo caso sovviene la giurisprudenza amministrativa, sostenendo che «ai sensi del D.lgs. n. 259 del 2003, art. 93, comma 2, come interpretato autenticamente dal D.lgs. 15 febbraio 2016 n. 33, art. 12, comma 3, gli operatori che forniscono reti di comunicazione elettronica possono essere soggetti soltanto alle prestazioni e alle tasse o canoni (TOSAP e COSAP) espressamente previsti dal comma 2 succitato».
Facendo un passo indietro, l’art. 93 del predetto D.lgs. n. 259/2003 afferma testualmente, al comma 1, che «le Pubbliche Amministrazioni, le Regioni, le Province ed i Comuni non possono imporre per l’impianto di reti o per l’esercizio dei servizi di comunicazione elettronica, oneri o canoni che non siano stabilit...
_OMISSIS_ ...F|
Il comma 2 del predetto art. 93 afferma che «gli operatori che forniscono reti di comunicazione elettronica hanno l’obbligo di tenere indenne la Pubblica Amministrazione, l’Ente locale, ovvero l’Ente proprietario o gestore, dalle spese necessarie per le opere di sistemazione delle aree pubbliche specificamente coinvolte dagli interventi di installazione e manutenzione e di ripristinare a regola d’arte le aree medesime nei tempi stabiliti dall’Ente locale. Nessun altro onere finanziario, reale o contributo può essere imposto, in conseguenza dell’esecuzione delle opere di cui al Codice o per l’esercizio dei servizi di comunicazione elettronica, fatta salva l’applicazione della tassa per l’occupazione di spazi ed aree pub...
_OMISSIS_ ...dicembre 1997, n. 446». Tale articolo è stato interpretato autenticamente dal legislatore attraverso l’art. 12 del D.lgs. n. 33/2016, il quale afferma al comma 3 che «l’articolo 93, comma 2, del decreto legislativo 1 agosto 2003, n. 259, e successive modificazioni, si interpreta nel senso che gli operatori che forniscono reti di comunicazione elettronica possono essere soggetti soltanto alle prestazioni e alle tasse o canoni espressamente previsti dal comma 2 della medesima disposizione».
Dal canto suo, la giurisprudenza sostiene invero che «sono illegittime le disposizioni locali che prevedono la corresponsione preventiva di oneri aggiuntivi alla tassa e al canone di occupazione di spazi e aree pubbliche a carico degli operatori di tele...
_OMISSIS_ ...no affermato che «il divieto posto dall’art. 93, D.lgs. n. 259/2003, interpretato autenticamente dall’art. 12, comma 3, D.lgs. n. 33/2016, come successivamente modificato, opera nel senso che gli operatori che forniscono reti di comunicazione elettronica possono essere soggetti soltanto alle prestazioni e alle tasse o canoni espressamente previsti dal comma 2 della medesima disposizione, restando quindi escluso ogni altro tipo di onere finanziario, reale o contributo, comunque denominato, di qualsiasi natura e per qualsivoglia ragione o titolo richiesto». Nello stesso senso, il T.A.R. Emilia Romagna ha sostenuto che «nel lineare disegno tracciato dal Codice delle Comunicazioni, le uniche imposizioni alle quali i soggetti esercenti pubblici servizi o proprietar...
_OMISSIS_ ...bono necessariamente far fronte sono solo quelle espressamente previste dal Codice stesso o, eventualmente, quelle che potranno essere previste in successiva normativa statale, avente pertanto efficacia uniformemente estesa a tutto il territorio nazionale, con conseguente parità di trattamento impositivo per tutti gli operatori del settore». In senso analogo, un recente parere del Consiglio di Stato: «dal quadro normativo vigente emerge, con evidenza, che il legislatore ha voluto semplificare per quanto possibile il rilascio delle autorizzazioni nel settore TLC, certamente di interesse per la collettività; gli obblighi economici gravanti sugli operatori interessati sono quelli di tenere indenne la pubblica amministrazione, l’ente locale, ovvero l’ente proprietario o...
_OMISSIS_ ...e le aree medesime nei tempi stabiliti dall’ente locale; tuttavia, nessun altro onere finanziario, reale o contributo può essere imposto, in conseguenza dell’esecuzione delle opere di cui al codice o per l’esercizio dei servizi di comunicazione elettronica, fatta salva l’applicazione della tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche oppure del canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche ovvero dell’eventuale contributo una tantum per spese di costruzione delle gallerie».
Pertanto, in assenza di discrezionalità da parte della Pubblica Amministrazione concedente, nessun onere ulteriore può essere imposto ai fornitori delle reti di telecomunicazione per l’occupazione del suolo pubblico. Come affermato dalla gi...
_OMISSIS_ ...ogni regolamento comunale che preveda degli oneri ulteriori (anche a titolo di canone concessorio) sarà illegittimo e, pertanto, annullabile dal giudice Amministrativo.