ABUSI EDILIZI

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Il reato di lottizzazione abusiva

Integra un'ipotesi di lottizzazione abusiva qualsiasi tipo di opere in concreto idonee a stravolgere l'assetto del territorio preesistente, a realizzare un nuovo insediamento abitativo e, quindi, a determinare un concreto ostacolo alla futura attività di programmazione, che viene posta di fronte al fatto compiuto, nonché un maggiore carico urbanistico che necessita adeguamento degli standards.

Gli abusi edilizi in parziale difformità dal titolo

Il concetto di parziale difformità presuppone che un determinato intervento costruttivo, pur se contemplato dal titolo autorizzatorio rilasciato dall’autorità amministrativa, venga realizzato secondo modalità diverse da quelle previste e autorizzate a livello progettuale, come si desume in negativo dall’art. 31, d.P.R. n. 380 del 2001.

Titolo edilizio annullato: presupposti e sanzioni previste

L’annullamento, in sede giurisdizionale o in autotutela, del permesso di costruire produce l’effetto di rendere l’opera sine titulo, con la conseguenza che la posizione di chi ha realizzato la costruzione sulla base di un titolo poi annullato in sede giurisdizionale non si differenzia da quella di chi ha realizzato l'opera abusiva senza alcun titolo.

Interventi su opere edilizie abusive successivi all'istanza di condono

Successivamente alla presentazione della domanda di condono edilizio e prima che quest'ultima sia decisa con il provvedimento finale, il proprietario non può eseguire alcun lavoro di completamento o ampliamento dell'immobile abusivo, valendo il principio in forza del quale è la prosecuzione in sé dei lavori ad essere preclusa, a prescindere dal regime edilizio a tali opere applicabile.

L'istituto della sanatoria giurisprudenziale

La teorica della cd. sanatoria giurisprudenziale, di matrice appunto pretoria, è stata successivamente superata dalla giurisprudenza, anche alla luce dell'art. 36 t.u. dell'edilizia, che non ha recepito, nonostante l'auspicio in tal senso espresso nel parere del 29 marzo 2001 della Adunanza generale del Consiglio di Stato, l'orientamento giurisprudenziale in questione.

Rilascio del titolo edilizio in sanatoria: l'accertamento di conformità

La facoltà di presentare istanza di conformità, di cui all’art. 36 d.P.R. n. 380 del 2001, è temporalmente circoscritta dalla legge ad un arco temporale ben preciso, limitato dalla predetta norma nel termine dei novanta giorni di cui all’articolo 31, comma 3, e comunque fino all'irrogazione delle sanzioni amministrative.

Presentazione della domanda di condono e discrezionalità del provvedimento

Il diniego di sanatoria delle opere abusive per incompatibilità ambientale è notoriamente frutto di una valutazione tecnica ampiamente discrezionale, tipica manifestazione del potere autoritativo dell’amministrazione che, come tale, si sottrae al sindacato di legittimità, tranne le ipotesi di manifesta abnormità ovvero macroscopico travisamento dei fatti.

Procedimento di sanatoria dell'opera abusiva realizzata su area vincolata

Il sopravvenuto regime di inedificabilità dell’area non può considerarsi una condizione ex se preclusiva e insuperabile alla condonabilità degli edifici già realizzati, dovendo l’Amministrazione valutare se vi sia compatibilità tra le esigenze poste a base del vincolo – anche sulla salvaguardia della pubblica incolumità - e la permanenza in loco del manufatto abusivo.

Il provvedimento di diniego di condono edilizio

Il diniego di condono con riferimento ad illeciti edilizi insistenti su aree vincolate dà luogo, anche nel caso di mutamenti di destinazione d’uso senza opere, all’emissione del provvedimento comunale ingiuntivo di rimessione in pristino stato dell’uso dell’immobile, trattandosi di una manifestazione di esercizio di potere vincolato.

L'oblazione per sanatoria edilizia: condizioni e quantificazione

In materia di condono edilizio, ogni edificio deve intendersi come un complesso unitario che fa capo ad un unico soggetto legittimato e le istanze di oblazione eventualmente presentate in relazione alle singole unità che compongono tale edificio devono esser riferite ad una unica concessione in sanatoria, che riguarda quest'ultimo nella sua totalità.

Competenza di Regioni e Province nel rilascio del condono per opere edilizie abusive

Esula dalla potestà legislativa concorrente delle Regioni il potere di ampliare i limiti applicativi della sanatoria oppure di allargare l’area del condono edilizio rispetto a quanto stabilito dalla legge dello Stato. A maggior ragione, esula dalla potestà legislativa regionale il potere di disporre autonomamente una sanatoria straordinaria per il solo territorio regionale.

Limiti volumetrici nel condono delle opere edilizie abusive

L'applicabilità del c.d. terzo condono esclude che nelle zone vincolate possano essere assentiti interventi rientranti nella tipologia 1 dell’Allegato 1 al d.l. n. 269/2003, ovverosia interventi di nuova costruzione o ampliamento di manufatti preesistenti con creazione di nuova volumetria conseguente a nuova superficie.

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