Limiti volumetrici nel condono delle opere edilizie abusive

ABUSI EDILIZI --> SANATORIA --> CONDONO --> ESISTENZA DI VINCOLI --> INCREMENTI PLANIVOLUMETRICI

Non possono essere sanate ai sensi del d.l. n. 269 del 2003 le opere abusive che abbiano comportato la realizzazione di nuove superfici e nuova volumetria in zona assoggettata a vincolo paesaggistico, sia esso di natura relativa o assoluta, o, comunque, di inedificabilità anche relativa.

Non possono esser in ogni caso sanate le opere che hanno comportato la realizzazione di nuove superfici e nuova volumetria in zona assoggettata a vincolo paesaggistico, sia esso di natura relativa o assoluta, o comunque d’inedificabilità, anche relativa, quand’anche il vincolo ex art. 142, co. 2 del D.lgs. 42/2004 sia sopravvenuto.

Non possono essere sanate ai sensi dell’art. 32, comma 26, del d.l. 30 settembre 2003, n. 269, convertito nella legge 24 novembre 2003, n. 326 quelle opere che hanno comportato la realizzazi... _OMISSIS_ ...perfici e nuova volumetria in zona assoggettata a vincolo paesaggistico, sia esso di natura relativa o assoluta, o comunque di inedificabilità, anche relativa.

Non possono essere sanate quelle opere che hanno comportato la realizzazione di nuove superfici e nuova volumetria in zona assoggettata a vincolo paesaggistico, sia esso di natura relativa o assoluta, o comunque di inedificabilità, anche relativa.

Anche nel caso in cui gli abusi edilizi siano opere minori, la condonabilità è da escludere, necessitando, in caso di opere abusivamente realizzate in aree sottoposte a specifici vincoli (ambientale, paesistico, dei parchi e delle aree protette nazionali, regionali e provinciali), il ricorrere congiuntamente delle seguenti condizioni: a) opere realizzate prima della imposizione del vincolo; b) seppure realizzate in assenza o in difformità del titolo edilizio, debbono essere conformi alle prescrizioni urbanistiche; c) opere minori senza aumen... _OMISSIS_ ...e (restauro, risanamento conservativo, manutenzione straordinaria); d) esistenza del previo parere dell'Autorità preposta alla tutela del vincolo; in ogni caso, non possono essere sanate le opere che hanno comportato la realizzazione di nuove superfici e nuova volumetria in zona assoggettata a vincolo paesaggistico, sia esso di natura relativa o assoluta, o comunque di inedificabilità, anche relativa.

Ai sensi dell' art. 32, comma 27, lett. d), d.l. n. 269/2003 non possono essere sanate quelle opere che hanno comportato la realizzazione di nuove superfici e nuova volumetria in zona assoggettata a vincolo paesaggistico, sia esso di natura relativa o assoluta, o comunque di inedificabilità, anche relativa.

Ai sensi della l.n. 326/2003, un abuso comportante la realizzazione di nuove superfici e nuova volumetria in area assoggettata a vincolo paesaggistico, sia esso di natura relativa o assoluta, non può essere condonato in quanto non rientrante... _OMISSIS_ ...cie di abusi “minori” individuati nelle Tipologie 4, 5, 6 della Tabella A allegata alla l.n. 326/2003.

Il condono edilizio di opere abusivamente realizzate in aree sottoposte a specifici vincoli è applicabile esclusivamente agli interventi di minore rilevanza indicati ai numeri 4, 5 e 6 dell'allegato 1 della legge n. 326 del 2003 (restauro, risanamento conservativo e manutenzione straordinaria) e previo parere favorevole dell'Autorità preposta alla tutela del vincolo, mentre non sono in alcun modo suscettibili di sanatoria le opere abusive di cui ai numeri 1, 2 e 3 del medesimo allegato, anche se l'area è sottoposta a vincolo di inedificabilità relativa e gli interventi risultano conformi alle norme urbanistiche e alle prescrizioni degli strumenti urbanistici.

L'applicabilità del c.d. terzo condono esclude che nelle zone vincolate possano essere assentiti interventi rientranti nella tipologia 1 dell’Allegato 1 al d.l. n. 26... _OMISSIS_ ...ia interventi di nuova costruzione o ampliamento di manufatti preesistenti con creazione di nuova volumetria conseguente a nuova superficie

Non è sanabile l'abuso edilizio consistente nell'ampliamento di un ripostiglio con incremento di superficie e di volume e mutamento di destinazione d’uso da non residenziale a residenziale con opere edilizie, collocato in area vincolata, in contrasto con le previsioni dello strumento urbanistico.

L’acquisizione del parere di cui al d.l. 269/2003 non può in ogni caso superare la impraticabilità della sanatoria in presenza di abusi comportanti aumento di superficie e non collocabili per questo tra le opere minori.

Laddove un'area su cui insiste un'immobile sia soggetta a vincolo paesaggistico, è possibile la sanatoria solo degli interventi che contemplano opere di restauro e risanamento conservativo; in particolare, per quelli da ricondurre al regime delle pertinenze urbanistiche... _OMISSIS_ ...e finalizzati ad un miglior sfruttamento dell’immobile preesistente cui accedono, e per quelli riguardanti i volumi tecnici, per tali dovendosi intendere quelli strettamente necessari a contenere e a consentire la sistemazione di quelle parti di impianti tecnici, aventi un rapporto di strumentalità necessaria con l’utilizzo delle costruzioni che non possono, per esigenze tecniche di funzionalità degli impianti stessi, trovare allocazione entro il corpo dell'edificio e che, in ogni caso, non sono generatori del cd."carico urbanistico".

Ai sensi dell'art. 32 comma 27 lett. d), d.l. 30 settembre 2003, n. 269, convertito in l. 24 novembre 2003,n. 326, le opere abusivamente realizzate in aree sottoposte a specifici vincoli, fra cui quello ambientale e paesistico, sono sanabili solo se ricorrono congiuntamente le seguenti condizioni: a) si tratti di opere realizzate prima della imposizione del vincolo; b) seppure realizzate in assenza o in ... _OMISSIS_ ...titolo edilizio, siano conformi alle prescrizioni urbanistiche; c) siano opere minori senza aumento di superficie (restauro, risanamento conservativo, manutenzione straordinaria); d) vi sia il previo parere dell'Autorità preposta alla tutela del vincolo; in ogni caso, non possono essere sanate le opere che hanno comportato la realizzazione di nuove superfici e nuova volumetria in zona assoggettata a vincolo paesaggistico, sia esso di natura relativa o assoluta, o comunque di inedificabilità, anche relativa.

E' legittimo il diniego di condono edilizio richiesto in area vincolata per opere che non sono abusi minori senza aumento di superficie, riconducibili alle tipologie 4, 5 e 6 della tabella allegata al d.l. 269/2003 (restauro, risanamento conservativo, manutenzione straordinaria).

In ipotesi di vincolo paesaggistico, anche di tipo relativo, l’opera abusiva è suscettibile di sanatoria solo qualora si tratti di abuso minore, rientrante... _OMISSIS_ ...e nn. 4, 5 e 6 dell'allegato 1 del cit. D.L. n. 269 del 2003: restauro, risanamento conservativo e manutenzione straordinaria, senza quindi aumento di superficie, mentre non è sanabile un’opera di nuova costruzione.

Ai sensi della l. n. 326 del 2003, art. 32 comma 26, lett. a), le uniche opere condonabili nelle zone vincolate sono quelle di minore rilevanza, corrispondenti alle tipologie di illecito di cui ai nn. 4, 5 e 6, dell'allegato 1 del d.l. n. 269 del 2003 (restauro, risanamento conservativo e manutenzione straordinaria) senza quindi aumento di superficie o di volume.

Quando le opere abusive ricadano in zone soggette a vincolo, può ammettersi la sanatoria, ai sensi dell’art. 32, comma 26, del d.l. n. 269 del 2003, per i soli interventi di manutenzione straordinaria e restauro e risanamento conservativo.

In caso di condono di opere eseguite su immobili soggetti alla legge 1497 del 1939 e al d.l. 312 del 1985,... _OMISSIS_ ...f. dalla legge 431/1985, relative ad ampliamenti o tipologie di abuso che non comportano aumento di superficie o di volume, il parere dell'amministrazione preposta al vincolo deve essere rilasciato entro centoventi giorni: trascorso tale termine il parere stesso si intende reso in senso favorevole.

Gli immobili di ridotta superficie (nella specie due cabine della superficie media di circa 20 mq. ognuna e un ripostiglio di circa 5 mq.) non rientrano nella previsione di cui al secondo comma dell’art. 32 legge 47/85, il quale - in deroga alla disciplina contenuta nel primo comma - stabilisce che per le opere eseguite su immobili soggetti alla legge 1497 del 1939 e al d.l. 312 del 1985, conv. con modif. dalla legge 431/1985, relative ad ampliamenti o tipologie di abuso che non comportano aumento di superficie o di volume, il parere dell'amministrazione preposta al vincolo deve essere rilasciato entro centoventi giorni e che trascorso tale termine il pare... _OMISSIS_ ...tende reso in senso favorevole.

ABUSI EDILIZI --> SANATORIA --> CONDONO --> PRESUPPOSTI --> LIMITI VOLUMETRICI

Ai sensi dell'art. 39, comma 1 della legge n. 724/1994, laddove l’abuso riguardi un fabbricato suddiviso in più unità immobiliari, ancorché dotate di autonomia funzionale, il limite volumetrico va riferito all’edificio nel suo complesso e non alle singole unità immobiliari di cui il medesimo si compone, costituendo la previsione di una cubatura massima (pari a 750 mc) un limite assoluto e inderogabile che risulterebbe, in caso contrario, facilmente aggirabile.

La soglia massima dei 750 mc prevista dall’art. 39, comma 1, della L. n. 724/1994, ai fini della sanabilità degli abusi edilizi, costituisce un limite insuperabile di natura oggettiva riguardante il bene, per cui risulta del tutto irrilevante sia la divaricazione soggettiva tra colui che chiede il condono (o gli subentra) e l’... _OMISSIS_ ...uo;illecito, sia lo stato di buona fede e di affidamento di chi ambisce a ottenere la sanatoria.

In materia di condono edilizio disciplinato dalla l. 23 dicembre 1994, n. 724, ai fini della individuazione dei limiti stabiliti per la concedibilità della sanatoria, ogni edificio va inteso quale complesso unitario che faccia capo ad unico soggetto legittimato alla proposizione della domanda di condono, con la conseguenza che le eventuali singole istanze presentate in relazione alle singole unità che compongono tale edificio devono riferirsi ad una unica concessione in sanatoria, onde evitare la elusione del limite di 750 mc. attraverso la considerazione delle singole parti in luogo dell’intero complesso.

Nel caso di un immobile che superi complessivamente la cubatura di 750 mc, ma che sia diviso in più unità immobiliari, è possibile presentare la domanda ed ottenere il condono con riferimento a ciascuna di esse. È tuttavia necessario che ... _OMISSIS_ ...suo complesso sia ultimato quanto meno allo stato rustico, secondo la definizione che di tale concetto dà la L. n. 47 del 1985, art. 31. La possibilità di sanatoria per le parti realizzate prima della vigenza della L. n. 724 del 1994 è riferibile a quei pochissimi casi nei quali tali parti abbiano una totale autonomia strutturale e funzionale rispetto a quelle non ancora ultimate.

Nella dizione letterale dell'art. 32, comma 25 legge 326/2003 i due presupposti per il condono sono chiaramente alternativi e non cumulativi, sicché ai fini del condono è sufficiente, alternativamente, che l’opera non ecceda i 750 mc. ovvero il 30% della volumetria legittimamente realizzata; sicché è condonabile una opera abusiva che, pur eccedendo il 30% della volumetria preesistente, non eccede i 750 mc.

La questione interpretativa circa la corretta applicazione dei limiti di cui all'art. 32, comma 25 della legge 326/2003 attiene solo alla fattispecie in cu... _OMISSIS_ ...eramento del parametro del 30% senza che sia oltrepassato il limite dei 750 mc., poiché è chiaro che la misura dei 750 mc. rappresenta un limite assoluto ed inderogabile alla possibilità di condono edilizio.

La L. n. 724 del 1994, all'art. 39, comma 1, è da interpretare nel senso che ogni edificio deve intendersi come un complesso unitario facente capo ad un unico soggetto legittimato, e le istanze di oblazione eventualmente presentate in relazione alle singole unità che compongono tale edificio devono essere riferite ad una unica concessione in sanatoria, la quale dovrà riguardare lo stesso nella sua totalità. Ciò al fine di non consentire l'elusione del limite legale di consistenza dell'opera richiesto per la concedibilità della sanatoria.

I limiti volumetrici per il condono fissati dal comma 25 dell’art. 32 del D.L. 2692003 operano non già disgiuntamente, bensì congiuntamente, sicché gli incrementi consentiti non devono esser... _OMISSIS_ ...30% della cubatura della costruzione originaria e non possono in ogni caso eccedere i 750 metri cubi.

In tema di abusi edilizi, ai sensi dell'art. 39, comma 1, l. n. 724 del 1994, i limiti di cubatura cui è condizionata la sanabilità dell'abuso sono riferibili anche agli edifici ad uso non residenziale, secondo un'interpretazione che valorizzi l'intenzione del legislatore di porre un limite inderogabile alla sanabilità ricollegato all'entità oggettiva degli abusi edilizi e, di conseguenza, della lesione inferta ai valori espressi dalla normativa urbani...


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