Limiti volumetrici nel condono delle opere edilizie abusive

ABUSI EDILIZI --> SANATORIA --> CONDONO --> ESISTENZA DI VINCOLI --> INCREMENTI PLANIVOLUMETRICI

Non possono essere sanate ai sensi del d.l. n. 269 del 2003 le opere abusive che abbiano comportato la realizzazione di nuove superfici e nuova volumetria in zona assoggettata a vincolo paesaggistico, sia esso di natura relativa o assoluta, o, comunque, di inedificabilità anche relativa.

Non possono esser in ogni caso sanate le opere che hanno comportato la realizzazione di nuove superfici e nuova volumetria in zona assoggettata a vincolo paesaggistico, sia esso di natura relativa o assoluta, o comunque d’inedificabilità, anche relativa, quand’anche il vincolo ex art. 142, co. 2 del D.lgs. 42/2004 sia sopravvenuto.

Non possono... _OMISSIS_ ...perfici e nuova volumetria in zona assoggettata a vincolo paesaggistico, sia esso di natura relativa o assoluta, o comunque di inedificabilità, anche relativa.

Non possono essere sanate quelle opere che hanno comportato la realizzazione di nuove superfici e nuova volumetria in zona assoggettata a vincolo paesaggistico, sia esso di natura relativa o assoluta, o comunque di inedificabilità, anche relativa.

Anche nel caso in cui gli abusi edilizi siano opere minori, la condonabilità è da escludere, necessitando, in caso di opere abusivamente realizzate in aree sottoposte a specifici vincoli (ambientale, paesistico, dei parchi e delle aree protette nazionali, regionali e provinciali), il ricorrere congiuntamente delle seguenti condizioni: a) opere realizzate prima... _OMISSIS_ ...e (restauro, risanamento conservativo, manutenzione straordinaria); d) esistenza del previo parere dell'Autorità preposta alla tutela del vincolo; in ogni caso, non possono essere sanate le opere che hanno comportato la realizzazione di nuove superfici e nuova volumetria in zona assoggettata a vincolo paesaggistico, sia esso di natura relativa o assoluta, o comunque di inedificabilità, anche relativa.

Ai sensi dell' art. 32, comma 27, lett. d), d.l. n. 269/2003 non possono essere sanate quelle opere che hanno comportato la realizzazione di nuove superfici e nuova volumetria in zona assoggettata a vincolo paesaggistico, sia esso di natura relativa o assoluta, o comunque di inedificabilità, anche relativa.

Ai sensi della l.n. 326/2003, un abuso comportante la re... _OMISSIS_ ...cie di abusi “minori” individuati nelle Tipologie 4, 5, 6 della Tabella A allegata alla l.n. 326/2003.

Il condono edilizio di opere abusivamente realizzate in aree sottoposte a specifici vincoli è applicabile esclusivamente agli interventi di minore rilevanza indicati ai numeri 4, 5 e 6 dell'allegato 1 della legge n. 326 del 2003 (restauro, risanamento conservativo e manutenzione straordinaria) e previo parere favorevole dell'Autorità preposta alla tutela del vincolo, mentre non sono in alcun modo suscettibili di sanatoria le opere abusive di cui ai numeri 1, 2 e 3 del medesimo allegato, anche se l'area è sottoposta a vincolo di inedificabilità relativa e gli interventi risultano conformi alle norme urbanistiche e alle prescrizioni degli strumenti urbanistici.
... _OMISSIS_ ...ia interventi di nuova costruzione o ampliamento di manufatti preesistenti con creazione di nuova volumetria conseguente a nuova superficie

Non è sanabile l'abuso edilizio consistente nell'ampliamento di un ripostiglio con incremento di superficie e di volume e mutamento di destinazione d’uso da non residenziale a residenziale con opere edilizie, collocato in area vincolata, in contrasto con le previsioni dello strumento urbanistico.

L’acquisizione del parere di cui al d.l. 269/2003 non può in ogni caso superare la impraticabilità della sanatoria in presenza di abusi comportanti aumento di superficie e non collocabili per questo tra le opere minori.

Laddove un'area su cui insiste un'immobile sia soggetta a vincolo paesaggistico, è po... _OMISSIS_ ...e finalizzati ad un miglior sfruttamento dell’immobile preesistente cui accedono, e per quelli riguardanti i volumi tecnici, per tali dovendosi intendere quelli strettamente necessari a contenere e a consentire la sistemazione di quelle parti di impianti tecnici, aventi un rapporto di strumentalità necessaria con l’utilizzo delle costruzioni che non possono, per esigenze tecniche di funzionalità degli impianti stessi, trovare allocazione entro il corpo dell'edificio e che, in ogni caso, non sono generatori del cd."carico urbanistico".

Ai sensi dell'art. 32 comma 27 lett. d), d.l. 30 settembre 2003, n. 269, convertito in l. 24 novembre 2003,n. 326, le opere abusivamente realizzate in aree sottoposte a specifici vincoli, fra cui quello ambientale e paesis... _OMISSIS_ ...titolo edilizio, siano conformi alle prescrizioni urbanistiche; c) siano opere minori senza aumento di superficie (restauro, risanamento conservativo, manutenzione straordinaria); d) vi sia il previo parere dell'Autorità preposta alla tutela del vincolo; in ogni caso, non possono essere sanate le opere che hanno comportato la realizzazione di nuove superfici e nuova volumetria in zona assoggettata a vincolo paesaggistico, sia esso di natura relativa o assoluta, o comunque di inedificabilità, anche relativa.

E' legittimo il diniego di condono edilizio richiesto in area vincolata per opere che non sono abusi minori senza aumento di superficie, riconducibili alle tipologie 4, 5 e 6 della tabella allegata al d.l. 269/2003 (restauro, risanamento conservativo, manutenzione straord... _OMISSIS_ ...e nn. 4, 5 e 6 dell'allegato 1 del cit. D.L. n. 269 del 2003: restauro, risanamento conservativo e manutenzione straordinaria, senza quindi aumento di superficie, mentre non è sanabile un’opera di nuova costruzione.

Ai sensi della l. n. 326 del 2003, art. 32 comma 26, lett. a), le uniche opere condonabili nelle zone vincolate sono quelle di minore rilevanza, corrispondenti alle tipologie di illecito di cui ai nn. 4, 5 e 6, dell'allegato 1 del d.l. n. 269 del 2003 (restauro, risanamento conservativo e manutenzione straordinaria) senza quindi aumento di superficie o di volume.

Quando le opere abusive ricadano in zone soggette a vincolo, può ammettersi la sanatoria, ai sensi dell’art. 32, comma 26, del d.l. n. 269 del 2003, per i soli interventi di ma... _OMISSIS_ ...f. dalla legge 431/1985, relative ad ampliamenti o tipologie di abuso che non comportano aumento di superficie o di volume, il parere dell'amministrazione preposta al vincolo deve essere rilasciato entro centoventi giorni: trascorso tale termine il parere stesso si intende reso in senso favorevole.

Gli immobili di ridotta superficie (nella specie due cabine della superficie media di circa 20 mq. ognuna e un ripostiglio di circa 5 mq.) non rientrano nella previsione di cui al secondo comma dell’art. 32 legge 47/85, il quale - in deroga alla disciplina contenuta nel primo comma - stabilisce che per le opere eseguite su immobili soggetti alla legge 1497 del 1939 e al d.l. 312 del 1985, conv. con modif. dalla legge 431/1985, relative ad ampliamenti o tipologie di abuso che... _OMISSIS_ ...tende reso in senso favorevole.

ABUSI EDILIZI --> SANATORIA --> CONDONO --> PRESUPPOSTI --> LIMITI VOLUMETRICI

Ai sensi dell'art. 39, comma 1 della legge n. 724/1994, laddove l’abuso riguardi un fabbricato suddiviso in più unità immobiliari, ancorché dotate di autonomia funzionale, il limite volumetrico va riferito all’edificio nel suo complesso e non alle singole unità immobiliari di cui il medesimo si compone, costituendo la previsione di una cubatura massima (pari a 750 mc) un limite assoluto e inderogabile che risulterebbe, in caso contrario, facilmente aggirabile.

La soglia massima dei 750 mc prevista dall’art. 39, comma 1, della L. n. 724/1994, ai fini della sanabilità degli abusi edilizi, costituisce un limit... _OMISSIS_ ...uo;illecito, sia lo stato di buona fede e di affidamento di chi ambisce a ottenere la sanatoria.

In materia di condono edilizio disciplinato dalla l. 23 dicembre 1994, n. 724, ai fini della individuazione dei limiti stabiliti per la concedibilità della sanatoria, ogni edificio va inteso quale complesso unitario che faccia capo ad unico soggetto legittimato alla proposizione della domanda di condono, con la conseguenza che le eventuali singole istanze presentate in relazione alle singole unità che compongono tale edificio devono riferirsi ad una unica concessione in sanatoria, onde evitare la elusione del limite di 750 mc. attraverso la considerazione delle singole parti in luogo dell’intero complesso.

Nel caso di un immobile che superi complessivamente l... _OMISSIS_ ...suo complesso sia ultimato quanto meno allo stato rustico, secondo la definizione che di tale concetto dà la L. n. 47 del 1985, art. 31. La possibilità di sanatoria per le parti realizzate prima della vigenza della L. n. 724 del 1994 è riferibile a quei pochissimi casi nei quali tali parti abbiano una totale autonomia strutturale e funzionale rispetto a quelle non ancora ultimate.

Nella dizione letterale dell'art. 32, comma 25 legge 326/2003 i due presupposti per il condono sono chiaramente alternativi e non cumulativi, sicché ai fini del condono è sufficiente, alternativamente, che l’opera non ecceda i 750 mc. ovvero il 30% della volumetria legittimamente realizzata; sicché è condonabile una opera abusiva che, pur eccedendo il 30% della volumetria preesistente, non ec... _OMISSIS_ ...eramento del parametro del 30% senza che sia oltrepassato il limite dei 750 mc., poiché è chiaro che la misura dei 750 mc. rappresenta un limite assoluto ed inderogabile alla possibilità di condono edilizio.

La L. n. 724 del 1994, all'art. 39, comma 1, è da interpretare nel senso che ogni edificio deve intendersi come un complesso unitario facente capo ad un unico soggetto legittimato, e le istanze di oblazione eventualmente presentate in relazione alle singole unità che compongono tale edificio devono essere riferite ad una unica concessione in sanatoria, la quale dovrà riguardare lo stesso nella sua totalità. Ciò al fine di non consentire l'elusione del limite legale di consistenza dell'opera richiesto per la concedibilità della sanatoria.

I limiti volumetri... _OMISSIS_ ...30% della cubatura della costruzione originaria e non possono in ogni caso eccedere i 750 metri cubi.

In tema di abusi edilizi, ai sensi dell'art. 39, comma 1, l. n. 724 del 1994, i limiti di cubatura cui è condizionata la sanabilità dell'abuso sono riferibili anche agli edifici ad uso non residenziale, secondo un'interpretazione che valorizzi l'intenzione del legislatore di porre un limite inderogabile alla sanabilità ricollegato all'entità oggettiva degli abusi edilizi e, di conseguenza, della lesione inferta ai valori espressi dalla normativa urbanistica a tutela di un interesse pubblico preminente, non rilevando in senso contrario le disposizioni di deroga (‘ai limiti di cubatura di cui al comma 1’) dell'art. 39, comma 16, della stessa legge, che si riferisco... _OMISSIS_ ...squo;individuare gli immobili oggetto di sanatoria, non opera alcuna distinzione in relazione alla destinazione degli stessi, sottolineando come tale disposizione ponga un limite volumetrico per tutte le opere abusive, indipendentemente dalla loro destinazione d’uso.

L’art. 39 della Legge 724/1994 pone il limite di 750 mc. per il condono degli immobili abusivi senza distinzione di sorta nel trattare le diverse destinazioni d’uso dei manufatti che compongono il fabbricato nella sua intera consistenza, non consentendo le norme di riferimento alcun scorporo della cubatura totale del fabbricato.

La soglia massima di cubatura di 750 mc, fissata dall’articolo 39 l. n. 724/1994 quale norma di chiusura, costituisce un limite assoluto ed in... _OMISSIS_ ...inizialmente, di cubatura considerevole possano ampliarsi in modo ulteriormente notevole.

L'art. 39, comma 1, L. n. 724/1994, nell'individuare gli immobili oggetto di sanatoria, non opera alcuna distinzione in merito alla destinazione degli stessi, ammettendo il superamento del limite volumetrico solo nel caso di annullamento della concessione edilizia; sarebbe del tutto irragionevole, infatti, ritenere indiscriminatamente condonabili gli immobili a destinazione non residenziale, spesso di rilevante impatto sul territorio, ponendo invece limiti volumetrici rigorosi per quelli ad uso abitativo e non si spiegherebbe per quale motivo una simile distinzione non sia stata operata dal legislatore direttamente nell'art. 39, comma 1, prevedendo, invece, tale distinguo attraverso un ... _OMISSIS_ ...te dalla loro destinazione, mentre il comma 16 del medesimo articolo, il quale a sua volta richiama la L. n. 47 del 1985, art. 34, comma 7, disciplina esclusivamente il calcolo dell'oblazione e la deroga alla volumetria è giustificata dai motivi del tutto peculiari.

La dizione adoperata dal primo comma dell'art. 39, L. n. 724/1994 e l'intenzione ivi espressa dal legislatore di porre un limite inderogabile e generale alla sanabilità degli abusi edilizi, ricollegando detto limite all'oggettiva entità dell'abuso e, di conseguenza, all'entità della lesione da esso inferta ai valori espressi dalla normativa urbanistica a tutela di un interesse pubblico preminente, inducono ad escludere un'interpretazione della norma che vada al di là di quanto in essa enunciato e sia tesa a circo... _OMISSIS_ ...LF|
Il disposto dell’art. 39 L. n. 724/1994 subordina l’ammissibilità della sanatoria ad un limite quantitativo espresso in termini volumetrici (non più di 750 mc) posto in relazione a qualsiasi tipo di costruzione, senza alcuna distinzione a seconda della destinazione, sia che trattasi di ampliamento che di nuova costruzione. Peraltro, la previsione massima di cubatura di 750 mc, quale norma di “chiusura”, costituisce un limite assoluto ed inderogabile riguardante la singola richiesta di condono.

In materia di condono edilizio disciplinato dalla legge 24 novembre 1994, n. 724, ai fini della individuazione dei limiti stabiliti per la concedibilità della sanatoria, ogni edificio va inteso quale complesso unitario che faccia capo ad unico sogge... _OMISSIS_ ...i ad una unica concessione in sanatoria, onde evitare la elusione del limite di 750 mc. attraverso la considerazione di ciascuna parte in luogo dell'intero complesso.

La previsione a opera del legislatore, nel condono ex art. 39, comma 1 della legge n. 724 del 1994, di un limite di cubatura deve essere intesa come norma di chiusura al limite di ampliamento fissato in termini percentuali, ad evitare che fabbricati, inizialmente, di cubatura considerevole possano ampliarsi in modo ulteriormente notevole. Tale interpretazione, anche se restrittiva dell’ambito di applicazione della sanatoria è la più corretta, in considerazione del carattere di eccezionalità proprio della disciplina del condono.

Sono inammissibili le ipotesi di condono prive di limiti quanti... _OMISSIS_ ...una determinata cubatura costituiscono espressione della chiara volontà del legislatore di porre un limite cogente e inderogabile, di carattere generale, alla sanabilità degli abusi edilizi, ricollegando detto limite all'oggettiva entità dell'abuso e, quindi, all'entità della lesione inferta ai valori presidiati dalla normativa urbanistica a tutela di un interesse pubblico preminente.

La verifica dei presupposti necessari al rilascio d...
Il presente articolo è un'aggregazione di sintesi di pronunce giudiziali estratte da un nostro codice o repertorio, nel quale le sintesi qui visibili sono associate agli estremi e agli estratti originali delle pronunce a cui si riferiscono (vedasi il sampler del prodotto). Possono essere presenti sintesi ripetitive o similari, derivanti da pronunce di contenuto ripetitivo o similare.