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Condizioni dell'istituto della «cessione volontaria» ai sensi dell’art. 45 D.P.R. n. 327/2001

L'esercizio del diritto di addivenire alla cessione volontaria disciplinata dall’art. 45 D.P.R. n. 327/2001, è prerogativa implicante la sottoposizione dei fondi a una procedura espropriativa fondata su una dichiarazione di pubblica utilità efficace

Compravendita del diritto di proprietà da parte della p.a.

Il contratto di compravendita, non preceduto dalla dichiarazione di pubblica utilità, mediante il quale il proprietario trasferisca il bene all'ente pubblico, e questo si impegni a corrispondere il prezzo della cessione volontaria L. n. 865 del 1971, ex art. 12, realizza la causa tipica del negozio, producendo l'effetto reale ex art. 1376 cod. civ. dietro pagamento di un corrispettivo determinabile ex artt. 1473 e 1474 cod. civ.

Condizioni di legittimità del decreto di esproprio

La legittima emanazione di un decreto di esproprio – momento terminativo della procedura ablatoria- poggia sui seguenti presupposti, secondo quanto si desume dall’art. 8 del D.P.R. 327/2001: a) la previsione dell’opera pubblica nello strumento urbanistico generale e l’apposizione sul bene del vincolo preordinato all’esproprio;b) la dichiarazione di pubblica utilità; c) la determinazione, anche in via provvisoria, dell'indennità di esproprio.

Diritti soggettivi e interessi legittimi nei casi di retrocessione totale e parziale del bene espropriato

Mentre nel caso di retrocessione totale il diritto soggettivo alla retrocessione sorge automaticamente per effetto della mancata realizzazione dell'opera, quindi a prescindere da qualsiasi valutazione discrezionale dell'Amministrazione, nel secondo caso esso nasce solo se e in quanto l'Amministrazione, nel compimento di una valutazione discrezionale in ordine alla quale il privato è titolare di un mero interesse legittimo, abbia dichiarato che quei fondi più non servono all'opera pubblica

Retrocessione totale o parziale del bene espropriato

Nell’ambito delle procedure di espropriazione per pubblica utilità, la retrocessione totale prevista dall’art.63 della Legge n.2359 del 1865, quale si ha quando l'opera pubblica non sia stata eseguita e siano decorsi i termini a tale uopo concessi o prorogati, va distinta dalla retrocessione parziale prevista dagli art. 60 e 61 della medesima legge, che si ha quando dopo l'esecuzione totale o parziale dell'opera alcuni dei fondi espropriati non abbiano ricevuto la prevista destinazione.

Modalità di costituzione della servitù coattiva di elettrodotto

La servitù coattiva di elettrodotto deve intendersi costituita non già in virtù del semplice decreto autorizzativo, bensì con la stipulazione di uno speciale atto convenzionale e, in caso di dissenso, con sentenza che ne determini le modalità di esercizio

Il procedimento di esproprio semplificato ed accelerato ex art. 22 del d.P.R. n. 327/2001

Il presupposto per l’adozione del decreto con determinazione urgente dell’indennità provvisoria a norma dell'art. 22 del T.U.Es. è la dichiarazione di urgenza dell’opera.

L'usucapione del bene pubblico da parte dei privati

Al fine di acquistare per usucapione la proprietà di un bene, è necessaria la sussistenza di tutti gli elementi costitutivi della fattispecie acquisitiva e quindi, tra l'altro, non solo del corpus, ma anche dell'animus; inteso il primo come svolgimento di una attività corrispondente all'esercizio del diritto dominicale, ed il secondo quale intento di possedere la cosa per conto e in nome proprio.

Gli accordi integrativi e gli accordi sostitutivi del provvedimento amministrativo (art. 11 Legge 241/1990)

Il verbale di una riunione, che contenga una specifica descrizione del contenuto delle decisioni a conclusione ed una definizione condivisa dell’assetto degli interessi e sia stato debitamente sottoscritto da tutti gli intervenienti, è un atto valido ed efficace ai sensi dell’art. 11 L. n. 241/1990 nei confronti delle amministrazioni pubbliche, delle società e dei privati partecipanti.

Caratteristiche del possesso "ad usucapionem" da parte della P.A.

L’elemento psicologico ai fini dell'usucapione del diritto di proprietà di beni immobili consiste nella volontà del possessore di comportarsi e farsi considerare come proprietario del bene, ciò che si estrinseca nel compimento di atti di «…esercizio delle facoltà tipiche del diritto di proprietà», quale può essere considerata la sua alterazione radicale, atto incompatibile con la situazione di mera detenzione.

Termine utile per l'usucapione di un bene da parte della P.A.

Si ha usucapione quando il possesso sia protratto per certo periodo di tempo, che varia a seconda del tipo di bene oggetto del diritto e della caratterizzazione del possesso cioè che sia di buona o di male fede, ferma la possibilità di avvalersi della successione o della accessione (art. 1146 cc). Riguardo ad un bene immobile (nel caso di specie occupato dalla p.a.), per maturare l’usucapione è necessario il decorso di un ventennio (art. 1160 cc).

Natura non recettizia del decreto di espropriazione per pubblica utilità

Il decreto di espropriazione per pubblica utilità non ha natura di atto recettizio, la cui notificazione è condizione di perfezione o efficacia, con la conseguenza che l'omessa comunicazione personale non ha alcun effetto viziante

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