OTTEMPERANZA

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Responsabilità per danno erariale a carico di amministratori, funzionari e tecnici

In ipotesi di mancata conclusione del procedimento, non appare connotata da colpa grave la condotta del Sindaco che abbia dato agli uffici le necessarie direttive sugli atti da compiersi, qualora l'inerzia si riduca sostanzialmente al mancato compimento di atti, rispetto ai quali appare indubbia la responsabilità della componente burocratica considerate sia le direttive ricevute che gli obblighi su di essa gravante di cooperazione con gli organi politici.

I soggetti passivi all'interno della p.a. che incorrono in casi di responsabilità disciplinare, amministrativa e contabile

La responsabilità disciplinare, amministrativa e contabile in cui potenzialmente incorre un funzionario comunale per l’adozione di atti illegittimi o per l’omessa adozione di atti dell’ufficio non implica la rottura del rapporto di immedesimazione organica che esiste fra il funzionario e l’ente.

Configurabilità della colpa grave e del dolo ai fini della responsabilità per danno erariale

Ai fini della responsabilità erariale è richiesto un determinato livello di gravità della colpa, concretantesi non nella semplice negligenza, trascuratezza ed imperizia, ma in un’avventatezza ed irrazionalità tali da potersi qualificare come “grave” violazione dei parametri della diligenza richiesti dal rapporto di impiego o di servizio, delle regole della corretta amministrazione, nonché dei principi di efficienza, efficacia ed economicità dell'azione amministrativa.

Responsabilità civile, penale ed amministrativa nella gestione dei beni culturali ed archeologici

La sanzione amministrativa irrogata dal Ministero sul rilievo dell’impossibilità materiale di far luogo al ripristino dello stato dei luoghi e dei beni oggetto di tutela, appartenenti al patrimonio indisponibile dello Stato e distrutti dal privato si estingue ope legis con la morte del trasgressore, non essendo trasmissibile agli eredi.

La responsabilità della p.a. per i danni causati dalla fauna selvatica

Il danno cagionato dalla fauna selvatica non è risarcibile in base alla presunzione stabilita nell'art. 2052 c.c., inapplicabile con riguardo alla selvaggina, il cui stato di libertà è incompatibile con un qualsiasi obbligo di custodia da parte della P.A., ma solamente alla stregua dei principi generali della responsabilità extracontrattuale di cui all'art. 2043 c.c..

La responsabilità da cose in custodia ai sensi dell'art. 2051 del codice civile

La responsabilità ex art. 2051 c.c. è una speciale forma di responsabilità rispetto a quella più generale di cui all'art. 2043 c.c., dalla quale non differisce comunque per essenza e natura, salvo essere caratterizzata da un dovere specifico di contenuto positivo, ovvero da un più intenso dovere di vigilanza - comportante anche quello di adottare le misure idonee ad impedire danni a terzi - imposto a carico di chi abbia a qualsiasi titolo un effettivo, non occasionale, "potere fisico" sulla cosa

La responsabilità per danni cagionati dal demanio stradale ai sensi degli artt. 2043 e 2051 c.c.

In ordine ai danni subiti dall'utente in conseguenza dell'omessa o insufficiente manutenzione di strade pubbliche, quando risulti l'oggettiva impossibilità di un esercizio del potere di controllo di essa sulle strade in custodia, in dipendenza del loro uso generale e diretto da parte dei terzi e della notevole estensione di tali beni, il referente normativo per l'inquadramento della responsabilità della P.A. non è costituito ordinariamente dall'art. 2051 c.c., ma dall'art. 2043.

Responsabilità del committente e dell'appaltatore per la manutenzione delle strade pubbliche

L'esistenza del contratto d'appalto per la manutenzione delle strade di parte del territorio comunale non vale ad escludere la responsabilità del Comune committente nei confronti degli utenti delle singole strade ai sensi dell'art. 2051 c.c.

La responsabilità per i danni causati a veicoli e pedoni dalle buche su strade e marciapiedi

La caduta provocata dalla presenza sulla pubblica via di una buca di dimensioni tali da essere normalmente visibile non configura responsabilità del Comune ex art. 2051 c.c., secondo cui è necessario che il danno sia stato arrecato "dalla cosa", cioè che sia essa stessa causa o concausa del danno.

La responsabilità del comune per i danni causati delle strade ricomprese all'interno del perimetro urbano

Dalla proprietà pubblica del Comune sulle strade poste all'interno dell'abitato discende non solo l'obbligo dell'Ente alla manutenzione, ma anche quello della custodia con conseguente operatività, nei confronti dell'Ente stesso, della presunzione di responsabilità ai sensi dell'art. 2051 c.c.

Configurabilità del rapporto di custodia ex art. 2051 c.c. per le autostrade

Per le autostrade, dato che per loro natura sono destinate alla percorrenza veloce in condizioni di sicurezza, l'apprezzamento relativo all'effettiva possibilità del controllo induce ad una conclusione in via generale affermativa e, dunque, a ravvisare la configurabilità di un rapporto di custodia per gli effetti di cui all'art. 2051 cod. civ.

Casi particolari di responsabilità della P.A. per il risarcimento dei danni avvenuti sulle strade

È idonea ad interrompere il nesso causale tra la cosa e il danno lamentato la condotta di chi, nel percorrere una strada in stato di dissesto generalizzato (le cui sconnessioni si devono ritenere ben visibili per chi ne intraprenda la percorrenza) non tenga una guida improntata alla massima prudenza.

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