LEGITTIMATI

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Esproprio illegittimo o non concluso: la responsabilità del capo dell'ufficio tecnico

Connotata da colpa grave deve ritenersi la condotta omissiva tenuta dal responsabile dell’Ufficio tecnico, seppur limitatamente al periodo successivo al conferimento da parte del Sindaco della delega riguardo le pratiche espropriative, per non essersi adoperato, in violazione degli obblighi di servizio, per una tempestiva conclusione della procedura di espropriazione.

I pubblici funzionari rispondono degli espropri falliti

Un pubblico funzionario dotato di una generale competenza di tipo amministrativo nelle pratiche riguardanti l’edilizia scolastica, risponde di un esproprio finalizzato proprio alla costruzione di un edificio scolastico.

Responsabilità degli assessori nei procedimenti espropriativi

Gli assessori sono gli organi politici responsabili del corretto funzionamento dell’apparato burocratico relativo allo specifico settore, sui quali grava l’obbligo di rendersi edotti, senza attendere di ricevere notizie dai funzionari, in ordine allo stato dei procedimenti espropriativi finalizzati alla realizzazione di opere pubbliche, nonché in caso di ritardi ed omissioni, di sollecitare i dipendenti competenti alla tempestiva predisposizione di atti amministrativi necess ...

Occupazione illegittima di terreni privati per pubblica utilità: responsabilità degli amministratori

In ipotesi di danno conseguente alla mancata conclusione del procedimento conseguenza anche del mancato pagamento delle indennità da parte dell'impresa appaltatrice tenuta in forza di convenzione, sussiste comunque la responsabilità degli amministratori (Sindaco e assessore ai LL.PP.) che avrebbero dovuto – diligentemente – revocare la convenzione in prossimità della scadenza del termine quinquennale di occupazione, riappropriandosi del procedimento senza attende ...

Responsabilità discendente dalla procedura espropriativa: distinzione tra politici e tecnici

In ragione del quadro normativo applicabile ratione temporis (art. 142 e 151 T.U.L.C.P. 4 febbraio 1915, n. 148; art. 36 legge 8 giugno 1990, n. 142) i sindaci e l’assessore convenuti erano competenti ad adottare gli atti della procedura espropriativa. Non può essere quindi accolta l’eccezione sollevata dai convenuti relativa all’operatività del principio di separazione tra politica ed amministrazione.

La responsabilità del direttore lavori per l'occupazione illegittima e danni arrecati a terreni privati

Non è invocabile la responsabilità dei direttori dei lavori, per i danni causati a proprietà privata nel corso dell'esecuzione dei lavori (smottamenti, allagamenti, interclusioni), non derivanti da carenze e difetti di profettazione, ma esclusivamente dalla condotta negligente ed improvvida dell’Impresa appaltatrice che non abbia dato nessun riscontro ed esecuzione agli ordini di servizio emessi dal direttore dei lavori che ha assunto tutte le necessarie iniziative ...

Azione di responsabilità in materia espropriativa: l'indeterminatezza nella citazione

Nella parte in cui contesta ai convenuti di non aver vigilato sul corretto svolgimento della procedura espropriativa, la domanda erariale si presenta in modo tutt’altro che generica e indeterminata, essendo evidente come con siffatta censura la citazione sia in grado di configurare, nei termini in cui è formulata, una condotta senz’altro omissiva rispetto agli obblighi di servizio che gli amministratori avrebbero dovuto rispettare.

Responsabilità contabile in materia espropriativa: la colpa grave

È chiaramente assente da qualsiasi colpa grave la condotta del funzionario che abbia determinato l'indennità di un'area in zona F come inedificabile, anche se poi la Corte d'Appello abbia deciso diversamente, in contrasto con la giurisprudenza della Cassazione.

Responsabilità contabile in materia espropriativa: attenuanti ed esimenti

Con riferimento al danno erariale per oneri aggiuntivi, sussistono le condizioni per esercitare il potere riduttivo previsto dall'art. 52 del R.D. 12 luglio 1934 n. 1214, in relazione alla circostanza che una quota dell'esborso, ed in particolare quella relativa agli interessi legali, è lievitata in ragione della piuttosto lunga durata del giudizio, del mancato accordo tra le parti (mancato accordo da imputare ai soggetti privati piuttosto che all'Ente), nonché alla necessità ...

Responsabilità in materia espropriativa: l'apporto causale

Non può essere imputato al tecnico comunale che abbia curato l'espropriazione il fatto che in nessuna fase della procedura – anche a seguito dell’opposizione alla stima – abbia proceduto alla riliquidazione dell’indennità sulla base dei corretti criteri di stima, stante il fatto che nella procedura espropriativa spetta alla Commissione Provinciale Espropri o al collegio tecnico ex art. 21 TUEs rideterminare l'indennità provvisoria non accettata.

Responsabilità contabile nell'espropriazione per pubblica utilità: soggetti passivi

La giurisdizione della Corte dei conti non possa estendersi al rapporto di garanzia esistente tra i soggetti convenuti in giudizio e le società di assicurazione, atteso che l’ambito dei giudizi celebrati davanti al Giudice Contabile è finalizzato all’accertamento della responsabilità amministrativo – contabile dei soggetti legati all’amministrazione danneggiata da un rapporto di servizio e che le vicende negoziali concernenti i rapporti di garanzia tra ...

Il giudizio contabile

Può essere disposta, con riferimento ai predetti, la trasmissione degli atti al giudice di primo grado per un nuovo esame della controversia riguardante i sunnominati, ai sensi dell’art. 105, comma 1, del r.d. n. 1038 del 13.08.1933, secondo il quale “quando in prima istanza la competente sezione giurisdizionale si sia pronunciata soltanto su questioni di carattere pregiudiziale, su queste esclusivamente si pronunciano in appello le sezioni riunite”, intendendosi per & ...

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