URBANIZZAZIONE

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Tipologie di vincoli urbanistici a natura espropriativa

Un Piano Particolareggiato comportante - con la sostanziale radicale modifica del carico urbanistico e con la previsione di comparti edificatori - varianti non di mera attuazione del PRG, di cui viceversa stravolgono il contenuto, produce effetti direttamente lesivi nei confronti dei proprietari di immobili che, adibiti a preesistenti attività imprenditoriali, finiscono per essere oggetto di vincoli espropriativi anche a contenuto demolitorio, senza la previsione di alcun sistema perequativo.

Funzione e nozione dei vincoli urbanistici preordinati all'esproprio

Il vincolo preordinato all’esproprio costituisce strumento atto ad assicurare all’amministrazione che l’opera pubblica per il quale esso è stato apposto – su aree che deve logicamente presumersi siano di proprietà privata – sia realizzata, con il conseguente svuotamento delle facoltà dominicali spettanti sulle medesime aree ai privati incisi dal vincolo in questione.

I vincoli conformativi zonizzano l'intero territorio comunale, i vincoli espropriativi incidono su beni determinati per localizzare un'opera pubblica

La caratteristica del vincolo conformativo è che esso provvede ad una zonizzazione dell'intero territorio comunale o di parte di esso, sì da incidere su di una generalità di beni, nei confronti di una pluralità indifferenziata di soggetti, in funzione della destinazione dell'intera zona in cui i beni ricadono e in ragione delle sue caratteristiche intrinseche; il vincolo espropriativo è invece un vincolo particolare, incidente su beni determinati, per la localizzazione di un'opera pubblica.

I vincoli urbanistici di tipo conformativo

Vanno configurati come conformativi i vincoli che incidono su di una generalità di beni, nei confronti di una pluralità indifferenziata di soggetti, in funzione della destinazione dell'intera zona in cui i beni medesimi ricadono in dipendenza delle sue caratteristiche intrinseche, ovvero del rapporto per lo più spaziale con un'opera pubblica.

I vincoli urbanistici a parcheggio e parco pubblico urbano sono di natura conformativa

La destinazione a parcheggio pubblico impressa in base a previsioni di tipo urbanistico, non comportando automaticamente l'ablazione dei suoli ed, anzi, ammettendo la realizzazione anche da parte dei privati, in regime di economia di mercato, delle relative attrezzature destinate all'uso pubblico, costituisce vincolo conformativo e non anche espropriativo della proprietà privata,per cui la relativa imposizione non necessita della contestuale previsione dell'indennizzo.

Tipologie di vincoli urbanistici a natura conformativa

Il vincolo di destinazione urbanistica "zona attrezzature di interesse pubblico" impresso ad un'area dal piano regolatore generale non ha natura sostanzialmente espropriativa tale da comportarne la decadenza quinquennale, bensì costituisce un vincolo conformativo con validità a tempo indeterminato e senza obbligo di indennizzo quando le attrezzature in questione siano realizzabili anche ad iniziativa privata o promiscua in regime di economia di mercato e non dal solo intervento pubblico.

I vincoli conformativi a "verde": agricolo, pubblico, privato, sportivo, urbano

La destinazione a verde pubblico non potrebbe assimilarsi alla nozione di verde privato, perché solo in quest’ultimo caso vi è una possibilità di utilizzazione del suolo legata ad un vincolo conformativo della proprietà meramente pubblicistico.

L'istanza del privato volta ad ottenere l’attribuzione di una nuova destinazione urbanistica a seguito della decadenza dei vincoli

Se a causa della decadenza dei vincoli, un terreno sia rimasto privo di regolamentazione, non vi è dubbio che il proprietario possa presentare un’istanza volta a ottenere l’attribuzione di una nuova destinazione urbanistica e che l’amministrazione sia tenuta a esaminarla, anche nel caso in cui la richiesta medesima non sia suscettibile di accoglimento, con l’obbligo di motivare congruamente tale decisione.

Domanda di accertamento in caso di occupazione illegittima della p.a.

La domanda di accertamento e condanna dell'Amministrazione al pagamento di indennizzi per l'esproprio e per il vincolo espropriativo, non è contemplata tra le forme di tutela cui il privato può accedere nell'ipotesi di illecito spossessamento ad opera della P.A..

Giurisdizione sulle occupazioni sine titulo rette da una dichiarazione di pubblica utilità ancorché illegittima

Va riconosciuta la giurisdizione amministrativa ove le domande di restituzione e di risarcimento del danno conseguente alle occupazioni sine titulo siano comunque rette da una dichiarazione di pubblica utilità, ancorché illegittima (senza che rilevi la qualità del vizio di legittimità da cui è affetta), o inefficace o comunque non seguita dal completamento della procedura espropriativa.

Criteri di riparto della giurisdizione in caso di occupazione illegittima di aree private da parte della p.a.

Ai sensi dell'art. 133, comma 1, lett. g), c.p.a, quando il comportamento della P.A. sia la conseguenza di un assetto di interessi conformato da un originario provvedimento ablativo, espressione di un potere amministrativo in concreto esistente, riguardante l'individuazione e la configurazione dell'opera pubblica sul territorio, cui la condotta successiva, anche se illegittima, si ricollega in senso causale, la controversia è devoluta al giudice amministrativo.

Giurisdizione ordinaria in caso di occupazione illegittima per sconfinamento

Le censure tendenti a contestare lo sconfinamento del suolo occupato rispetto a quello considerato nel piano particellare esulano dalla giurisdizione amministrativa, risultando afferenti invece alla giurisdizione ordinaria, palesando in effetti l’inesistenza in parte qua del potere espropriativo.

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