DEMANIO BENI PUBBLICI

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Recupero di alloggi di servizio o alloggi e.r.p. illegittimamente detenuti

L’Amministrazione che intende recuperare l’alloggio appartenente al patrimonio disponibile deve evidenziare gli interessi pubblici sottesi a tale scelta, non essendo sufficiente indicare la necessità di destinare gli ambienti alle proprie generiche esigenze istituzionali.

L'autotutela nelle concessioni demaniali

Un esiguo lasso temporale trascorso tra il rilascio del provvedimento concessorio oggetto di autotutela e l’avviso di avvio del procedimento di secondo grado non può dar luogo ad un legittimo affidamento dell'interessato.

Il potere di revoca delle concessioni demaniali

Anche dopo la modifica apportata dall’art. 25, comma 1, lett. b-ter), d.l. n. 133 del 2014 all'art. 21-quinquies l. n. 241 del 1990, che ha accresciuto la tutela del privato da un indebito esercizio del potere di autotutela decisoria preordinato alla rimozione di un atto ad efficacia durevole, il potere di revoca di una concessione demaniale resta discrezionale. pur esigendo una valutazione di opportunità.

Suddivisione e condizione giuridica dei beni demaniali

L'art. 822 c.c. definisce i beni demaniali diversificandoli al primo comma nel demanio naturale o necessario , mentre al secondo in quello accidentale. Secondo un'accezione univoca il bene è demaniale quando risponde in via assoluta ad una destinazione pubblica perseguendo per principio solamente l'interesse legittimo della collettività, tuttavia esso è naturale o necessario quando tale destinazione viene assunta per vocazione primigenia, rientrando, pertanto, in "mano pubblica".

Il «Federalismo fiscale» di cui alla legge delega 5 maggio 2009, n. 42

L'intento predominante della legge 42/2009, come esplicitato nell'art. 1, è quello di sostituire gradualmente il concetto di spesa storica ed avviare un percorso in cui le entrate e le uscite siano responsabilizzate su ogni ente territoriale di riferimento mediante un solo strumento di raccordo e di controllo dell'attività di coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario.

Le diverse forme di devoluzione dei beni demaniali dallo Stato a Regioni ed enti locali

L'art. 3 del d.lgs. 85/2010 permette di comprendere che il presupposto formale di selezione del bene demaniale da attribuire a Regioni ed enti locali è già stato eseguito in un tempo anteriore al momento di trasferimento sulla base dell'assunzione di una serie di proposte e di concertazioni di natura tecnica dei vari ministeri competenti in materia, premessi all'emissione amministrativa del provvedimento scelto dal legislatore per la determinazione del passaggio patrimoniale.

Le tipologie di beni demaniali oggetto di conferimento: l'art. 5 del D.Lgs. 85/2010

L'art. 5 del D.Lgs. 85/2010 descrive quali beni possono essere conferiti a Regioni ed Enti locali: beni appartenenti al demanio marittimo e relative pertinenze; beni appartenenti al demanio idrico e relative pertinenze; i beni appartenenti al demanio idrico e relative pertinenze, nonché le opere idrauliche e di bonifica; gli aeroporti di interesse regionale o locale; le miniere e le relative pertinenze ubicate su terraferma.

Il Federalismo «culturale» tra il Codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al decreto 42/2004 ed il D.Lgs. 85/2010

La ristrutturazione del patrimonio culturale è perseguita mantenendo la potestà legislativa statale in ordine alla regolamentazione dell'ordinamento e dell'organizzazione amministrativa, sia dello Stato che degli altri enti pubblici nazionali, oltre a quella concorrente e residuale delle Regioni, aprendo al decentramento delle funzioni amministrative mediante attribuzione diretta dei beni culturali agli enti pubblici territoriali.

Il fine economico nel procedimento di dismissione del patrimonio pubblico immobiliare

Il concetto di valorizzazione del patrimonio pubblico immobiliare, ispirato dai più nobili principi costituzionali inerenti all'economicità, alla promozione, allo sviluppo sociale ed all'integrità territoriale, ha permesso l'attività di dismissione secondo lo schema della concertazione, senza peraltro rinunciare all'esercizio di quel potere pubblico tipico della norma di legge appositamente prevista per l'attuazione della destinazione d'uso a beneficio della collettività.

Il sistema di regole che disciplinano il regime giuridico dei beni demaniali e patrimoniali pubblici

Ai sensi dell’art. 823, comma 1 c.c. i beni appartenenti al demanio pubblico, per qualità e caratteri intrinseci, non possono che essere inalienabili, inusucapibili ed imprescrittibili proprio in funzione del soddisfacimento dell’interesse superiore a cui sono protesi. L’incommerciabilità che ne deriva e la mancanza di potere di acquisto secondo i modi conosciuti dal sistema ordinamentale determinano nella “concessione” l’unica possibilità di riconoscere diritti a favore di terzi su tali beni.

Il procedimento di dismissione immobiliare: la sdemanializzazione

Il concetto di dismissione del patrimonio pubblico può essere introdotto come procedimento prodromico non solo dell’attività di alienazione del bene, ma anche di tutte le altre conseguenze previste e regolarizzate dal legislatore, quali ad esempio l’espropriabilità o la sua usucapibilità, che fanno capo alla sdemanializzazione patrimoniale.

La gestione del patrimonio disponibile ed il fenomeno del "federalismo demaniale"

La gestione dei beni annoverati come disponibili è sottoposta alle regole di diritto privato, in effetti questi beni possono essere sottratti al loro impiego senza alcuna particolare procedura, in modo particolare se non sono stati destinati a specifici fini istituzionali la libertà d’impiego è caratterizzata soltanto da eventuali procedure di evidenza pubblica per ciò che concerne la scelta del contraente, altrimenti sono asserviti ai comuni contratti di locazione e comodato.

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