DEMANIO BENI PUBBLICI

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Le concessioni demaniali marittime: rilievi e criticità secondo le “raccomandazioni comunitarie”

Il Consiglio di Stato afferma con rigore e puntualità l’espunzione dal nostro ordinamento della proroga della concessioni demaniali marittime e la conformità al diritto attraverso l’uso della gara pubblica per la scelta del contraente. Vengono così definitivamente recepiti i principi di cui alla direttiva 2006/123/CE, che, armonizzata con l’ordinamento nazionale, estende i principi di trasparenza ed imparzialità non solo alle concessioni di beni, ma anche a quelle di servizi.

Il c.d. Decreto Tremonti: come cambiano i concetti di privatizzazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico

Il “Decreto Tremonti” e il decreto legislativo sul “Federalismo demaniale”, sono permeati dalle buone intenzioni del legislatore conformi all’idea di vuotare il debito di conoscenza del patrimonio immobiliare pubblico, raggiungere un quadro organico di interventi legislativi nelle singole materie, puntare alla valorizzazione implementando la produttività secondo le diverse realtà territoriali.

Acquisto beni culturali: prelazione del Ministero dei beni culturali

L’errore particolarmente esiguo nell’indicazione numerica del prezzo da pagare per esercitare il diritto potestativo di prelazione, in presenza di costante riferimento al prezzo di aggiudicazione e non a quello a base d’asta, è da qualificarsi come errore imputabile a svista e per ciò, usando terminologia civilistica, come errore ostativo facilmente riconoscibile e del tutto irrilevante (cioè non essenziale), come tale soggetto solo a correzione.

Regime delle opere costruite in fascia di rispetto stradale e autostradale

La fascia di rispetto stradale non solo non tollera la presenza di opere edilizie ma deve altresì essere tenuta totalmente libera da qualsiasi ingombro che possa impedire e/o compromettere la piena fruibilità della stessa in relazione alla circolazione di persone e mezzi che impegnano l’asse viario.

Le occupazioni del suolo pubblico: principi normativi, occupazioni permanenti e occupazioni temporanee

L’occupazione permanente del suolo pubblico è caratterizzata dalla presenza di un atto di concessione, che ne preveda l’utilizzo continuativo, con conseguente sottrazione alla fruizione da parte della collettività per una durata superiore ad un anno; l’occupazione temporanea, invece, è caratterizzata innanzitutto dalla durata, inferiore ad un anno, ovvero, ove sia superiore all’anno, dalla sottrazione non continuativa della fruizione del suolo pubblico da parte della collettività.

La concessione di suolo pubblico in generale e di sedime stradale in particolare

La concessione può essere definita come un provvedimento volto a consentire a che il bene demaniale venga sottratto all’uso pubblico ordinario al fine di essere utilizzato esclusivamente dal soggetto privato che ne abbia fatto istanza. Con la concessione cioè si crea un vero e proprio diritto di utilizzare un bene pubblico demaniale, accordato dalla P.A.competente (proprietaria del bene), dietro il versamento di un canone periodico e con il rischio di impresa gravante sul concessionario.

La concessione del suolo pubblico: richiesta, rilascio, diniego, revoca e decadenza

La concessione di suolo pubblico esige sempre e comunque una decisione ponderata in ordine al bilanciamento dell’interesse pubblico con quelli privati eventualmente confliggenti, di cui dare conto nella motivazione, stante il loro carattere discrezionale, con la conseguenza che la Pubblica amministrazione interessata, prima di concederla, deve, attraverso apposita istruttoria, effettuare una accurata ricognizione sulla meritevolezza degli interessi coinvolti.

Le occupazioni abusive del suolo pubblico: risvolti civili, penali e amministrativi

L’occupazione abusiva del suolo pubblico è perseguibile tanto a livello amministrativo (con la previsione di una sanzione pecuniaria e di una sanzione ripristinatoria) quanto a livello penale, con la previsione della reclusione e della multa.

Il Consiglio di Stato sostiene la natura giuridica pubblicistica delle «Case cantoniere» con una tesi singolare

Il giudizio espresso dal Consiglio di Stato trae origine dall’appello mosso verso una sentenza di primo grado, che aveva provveduto a rigettare l’impugnazione del provvedimento di sgombero realizzato dall'Anas ed eseguito in via amministrativa, e aveva risolto la questione sottoposta al suo esame deponendo a favore della tesi che qualificava i beni oggetto di causa come patrimoniali indisponibili e ravvisando così il presupposto di fatto e di diritto per l’esercizio di poteri di autotutela

La privatizzazione dell'amministrazione ferroviaria e sua incidenza sulla natura giuridica della rete

Quando si parla di demanio ferroviario si fa riferimento a tutti quei beni necessari per lo svolgimento del servizio di trasporto ferroviario. Tali beni, all’esito di un acceso dibattito interpretativo e utilizzando come dato normativo di partenza l’art. 822 cc, sono stati inseriti nell’ambito categoriale del demanio eventuale e assoggettati alla relativa disciplina giuridica. Tra i beni ferroviari classificati come demaniali sono stati inseriti: sedi ferroviarie, fabbricati, magazzini, officine

L’orientamento del Consiglio di Stato sulla natura giuridica dei beni appartenenti a Ferrovie dello Stato S.p.a.

È opportuno analizzare un’importante pronuncia del Consiglio di Stato, in cui sembra escludersi che le modifiche organizzative che hanno interessato nel tempo l’ente gestore del servizio ferroviario abbiano modificato il regime giuridico dei beni ad esso trasferiti in proprietà, rispetto a quanto codificato dall’art822 cc. Pertanto, l’inclusione dei beni ferroviari e delle relative pertinenze nel demanio accidentale risulta compatibile con la forma societaria della Ferrovie dello Stato S.p.a..

Natura giuridica dei beni conferiti a società partecipate: il servizio idrico integrato

I beni demaniali si articolano in due categorie: il demanio necessario all’interno del quale vengono ricompresi i beni che per la loro stessa natura non possono che essere deputati al perseguimento dei fini pubblici e il demanio accidentale, che ricomprende, invece, quei beni che solo a seguito di un provvedimento dell’autorità amministrativa (o anche in forza di una disposizione normativa) sono utilizzati per l’esercizio di funzioni pubbliche. Il demanio idrico appartiene alla prima categoria.

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