La concessione cimiteriale – soprattutto a far data dall’entrata in vigore del primo Regolamento di Polizia Mortuaria della Repubblica – ha una durata limitata nel tempo.
Ed invero, si ricorda che le concessioni cimiteriali del Regno d’Italia potevano avere una durata c.d. perpetua, mentre, a partire dal 9 febbraio 1976, data di entrata in vigore del d.P.R. n. 803/1975, la perpetuità delle concessioni cimiteriali è stata esclusa. L’art. 92 del d.P.R. n. 285/1990 stabilisce che le concessioni sono rilasciate a tempo determinato e comunque di durata non superiore a 99 anni, salvo rinnovo, secondo le modalità stabilite dal Regolamento comunale, mentre le concessioni a tempo determinato di durata eventualmente eccedente i 99 anni (rilasciate anterio...
_OMISSIS_ ...to al fabbisogno e non sia possibile provvedere tempestivamente all’ampliamento o alla costruzione di un nuovo cimitero.
Non esiste una normativa univoca che parli di scadenza delle concessioni cimiteriali.
Occorre sottolineare in primis che la durata temporanea delle concessioni cimiteriali trova la sua ratio proprio nella demanialità dei cimiteri: «la natura demaniale dei cimiteri contrasta con la perpetuità delle concessioni cimiteriali; essa, infatti, finirebbe per occultare un vero e proprio diritto di proprietà sul bene demaniale che, per sua natura, è un bene pubblico, destinato a vantaggio dell’intera collettività. Ne consegue che l’utilizzo di tale bene a favore di alcuni soggetti – che è ciò che si verifica attraverso un...
_OMISSIS_ ... finalità pubblica, al quale il bene verrebbe definitivamente sottratto».
Peraltro, secondo la giurisprudenza, «l’art. 92 d.P.R. n. 285/1990 non prevede la trasformazione delle concessioni perpetue in concessioni a tempo determinato ma si limita a stabilire, ovviamente per il futuro, che non possono essere rilasciate concessioni a tempo indeterminato e di durata superiore a novantanove anni e, in generale, che tutte le concessioni si estinguono con la soppressione del cimitero, salvo il diritto dei titolari di concessioni non ancora scadute di ottenere nel nuovo un posto corrispondente; per quelle di durata eccedente i novantanove anni la revoca può essere disposta unicamente alla contestuale ricorrenza di tre condizioni, ossia, oltre il non uso ultracinqua...
_OMISSIS_ ...a costruzione di un nuovo cimitero».
In altre parole, possiamo in prima battuta affermare che tutte le concessioni cimiteriali cessano una volta soppresso il cimitero, salva la possibilità prevista dall’art. 92 del d.P.R. n. 285/1990 di avere un posto corrispondente nel nuovo cimitero per i soli titolari di concessioni non ancora scadute, ovvero «all’interno» dei 99 anni di durata legale prevista.
Per ciò che concerne invece le concessioni rilasciate in epoca antecedente al 1975, la giurisprudenza amministrativa di merito sostiene che «è illegittima la previsione del regolamento comunale di polizia mortuaria che non motiva in alcun modo la declaratoria di “scadenza” di concessioni avente carattere di perpetuità,...
_OMISSIS_ ...uo;all’annullamento della previsione regolamentare che dispone la declaratoria di “scadenza” di concessioni cimiteriali avente carattere di perpetuità non può che conseguire, per invalidità derivata, quella della diffida al pagamento del corrispettivo per il rinnovo della concessione».. Infatti, per tutti i casi di concessione perpetua, è necessaria – in uno con la pronuncia testé citata – una motivazione dell’inserimento all’interno del regolamento comunale di polizia mortuaria di un termine di scadenza: il Comune non può semplicemente dichiarare scadute le concessioni rilasciate – a suo tempo – a tempo indeterminato. Appare peraltro logico quanto affermato dai giudici lucani: se la concessione cimiteriale ante 1975 può essere pe...
_OMISSIS_ ...nale di Polizia Mortuaria, che ne prevede sì la revocabilità, ma solo in presenza di tre specifiche condizioni. Dall’invalidità della previsione del regolamento comunale non può che derivare altresì l’invalidità della richiesta di pagamento del corrispettivo per il rinnovo della concessione cimiteriale: rinnovo che – naturalmente – non può essersi verificato dal momento che la concessione non risulta mai essere scaduta ma ancora pienamente valida ed efficace.
Un’ultima sottolineatura in materia: tra i c.d. servizi cimiteriali (che sono sempre di competenza del Comune) annoveriamo altresì il servizio di illuminazione votiva, che viene definito alla stregua di una vera e propria concessione di servizi: «il servizio di il...
_OMISSIS_ ...è mai stata posta in discussione la facoltà del Comune della gestione diretta, restando, tuttavia, inderogabile lo strumento della gara pubblica, nell’ipotesi di esternalizzazione del servizio mediante affidamento a terzi (la esternalizzazione normalmente avviene a mezzo concessione, attesa la preordinazione dell'attività a soddisfare in modo diretto esigenze proprie di una platea indifferenziata di utenti)».
Trattasi peraltro di una vera e propria concessione, che può – pertanto – essere soggetta a scadenza. Secondo la giurisprudenza, essendo il servizio di illuminazione votiva annoverabile tra le concessioni di servizi, in uno con la normativa sovranazionale dovrà essere oggetto di una procedura ad evidenza pubblica, con la conseguenza che «la...
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Anche in questo caso, pertanto, non può esistere alcuna preferenza per il concessionario uscente: si rende invero necessaria una procedura ad evidenza pubblica ogniqualvolta la concessione del servizio di illuminazione votiva sia scaduta, alla luce degli ormai noti principi contenuti nella Direttiva Bolkestein e nel Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea.
Tirando le fila di questo discorso, possiamo quindi affermare come (anche) questa peculiare tipologia di concessione sia soggetta a scadenza, in quanto (a sua volta) soggetta a limiti di durata imposti dalla legge e dalla ratio stessa della natura demaniale del cimitero.
GLI EFFETTI DELLA SCADENZA DELLA CONCESSIONE CIMITERIALE
Data la peculiare di...
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In particolare, ai sensi dell’art. 86, comma 1 del d.P.R. n. 285/1990, «le estumulazioni, quando non si tratti di salme tumulate in sepolture private a concessione perpetua, si eseguono allo scadere del periodo della concessione e sono regolate dal sindaco», mentre, ai sensi dell’art. 82, comma 1 del predetto d.P.R. «le esumazioni ordinarie si eseguono dopo un decennio dalla inumazione».
In altre parole, è ben possibile un trasferimento del feretro al fine di liberare i posti nel cimitero: quando il feretro sia stato inumato (ovvero posato nella nuda terra), è consentito procedere all’esumazione decorsi dieci anni (ciò in quanto la sepoltura nella terra accelera i naturali processi di mineralizzazione del feretro)...
_OMISSIS_ ...lle tombe di famiglia o tombe perpetue, anche se è sempre prevista la possibilità di rimozione per procedere alla cremazione o alla tumulazione nell’ossario; le amministrazioni locali possono determinare tempi e modalità diverse delle estumulazioni.
Tuttavia, prima di decidere qualsiasi futura destinazione del feretro allo scadere della concessione è necessario avviare la verifica del feretro, al solo scopo di determinarne le condizioni, come stabilito dagli stessi artt. 82 e 86 del Regolamento di Polizia Mortuaria, eventualmente integrati da previsioni dei regolamenti comunali. In ogni caso, l’estumulazione deve essere prevista da un’ordinanza del sindaco.
In via generale, si ritiene che «l’estumulazione e la traslazione della sa...
_OMISSIS_ ...la base della scelta del trasferimento».
Come peraltro abbiamo già affermato, la giurisprudenza amministrativa è pressoché unanime nel ritenere che l’estumulazione consenta al Comune di riassegnare ad altri il loculo così liberatosi: «l’art. 88 d.P.R. n. 285/1990 contempla la possibilità dell’estumulazione ed il trasferimento dei feretri e da tale possibilità consegue automaticamente, per il Comune, la facoltà di riassegnare il loculo liberatosi in seguito al predetto trasferimento». Sebbene la pronuncia in esame contempli esclusivamente il caso di cui all’art. 88 del d.P.R. n. 285/1990, si ritiene che gli effetti dell’estumulazione siano in realtà gli stessi per qualsivoglia ipotesi: in altre parole, il Comune – u...
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Inoltre, in giurisprudenza si è altresì affermato che «qualora il Comune abbia dichiarato di volersi avvalere della possibilità di ridurre da dieci a cinque anni dall’inumazione il periodo per l’esumazione (art. 82 d.P.R. 285/1990) è illegittimo il provvedimento che ingiunge l’esumazione dopo dodici anni adducendo che la mancanza di spazi in cui effettuare le inumazioni crea pregiudizi dal punto di vista igienico sanitario in ragione della mancanza di alternative alle stesse, specie qualora tale determinazione sia stata adottata soltanto con riferimento ad alcuni defunti e non ad altri». Questo caso appare peraltro scevro da dubbi: se il Comune decide di ridurre il periodo per l’esumazione, non si vede la legittimità di un provvedimento che i...
_OMISSIS_ ...o comunale di polizia mortuaria si era optato per la possibilità di esumare i feretri decorsi cinque anni dall’inumazione).
Orbene, possiamo dunque affermare come in realtà anche nel caso della concessione cimiteriale si verifichi una sorta di effetto devolutivo: una volta decorsi gli anni previsti ex lege dal Regolamento di Polizia Mortuaria, il sedime demaniale del cimitero torna nella piena disponibilità del Comune, che – a questo punto – potrà decidere di affidarlo in concessione ad altri soggetti.
Per i casi di manufatti privati, invece, occorre tenere presente quanto da sempre sostenuto dalla generalità della giurisprudenza amministrativa, ovvero che – in primis – «in base al principio generalissimo dell’accessi...
_OMISSIS_ ...sione da parte della Pubblica Amministrazione»; inoltre, in senso ulteriormente specifico: «per il caso di un diritto di godimento di un sepolcro costruito su terreno demaniale, lo ius sepulchri costituisce, nei confronti della pubblica amministrazione concedente, un diritto affievolito in senso stretto, soggiacendo ai poteri regolativi e conformativi di stampo pubblicistico e conseguentemente non preclude l’esercizio dei poteri autoritativi da parte della Pubblica amministrazione concedente, sicché sono configurabili interessi legittimi quando sono emanati atti di autotutela, atteso che dalla demanialità del bene discende l’intrinseca cedevolezza del diritto, che trae origine da una concessione amministrativa su un bene pubblico», mentre lo stesso risult...
_OMISSIS_ ...iaria ordinaria di ogni azione che il caso particolare richieda, compresa la rivendica o l’azione possessoria».