DECADENZA REITERAZIONE

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Normativa regionale relativa alla reiterazione dei vincoli espropriativi: Abruzzo

A norma della’art. 34 della L.R. Veneto n. 11/2004 “I vincoli preordinati all'esproprio hanno la durata di cinque anni e possono essere reiterati una sola volta e per la stessa durata”.

Vincoli urbanistici e normative regionali

Le indagini attivate per la conoscenza del territorio con la deliberazione dell’atto d’indirizzo e l’adozione del Documento programmatico preliminare al PUG sono solo i primi atti della procedura disciplinata dalla l.r. n. Puglia n. 20/2011, come tali inidonei a soddisfare l’interesse pretensivo alla riqualificazione urbanistica di area incisa da vincolo decaduto.

Reiterabilità dei vincoli espropriativi anche a notevole distanza di tempo

La proroga in via legislativa o la particolare durata dei vincoli non sono fenomeni di per sé inammissibili se ancorati a date certe e mantenuti entro i limiti della non irragionevolezza e non arbitrarietà.

Quando sussiste la reiterazione di vincoli espropriativi?

Non può essere attribuito il valore di prima imposizione di vincolo espropriativo ad un provvedimento eliminato dal mondo giuridico per effetto del suo annullamento giudiziale, avendo questo effetto ex tunc. La nuova destinazione impressa non può pertanto configurare una reiterazione ma una prima apposizione del vincolo medesimo.

La motivazione della reiterazione del vincolo espropriativo

La decadenza del vincolo espropriativo non esclude, quanto meno in astratto, che l'amministrazione possa reiterare lo stesso vincolo. Detta attività richiede, tuttavia, l’adozione di un provvedimento congruamente motivato in ordine alla persistenza delle ragioni di diritto pubblico sottese alla necessità della reiterazione e, ciò, al fine di escludere un contenuto vessatorio o comunque ingiusto dei relativi atti.

Casistica relativa agli obblighi motivazionali in sede di reiterazione dei vincoli decaduti

Gli obblighi motivazionali in sede di reiterazione dei vincoli decaduti non possono svilirsi in relazione al fatto che la particella parzialmente incisa dal vincolo presenta, per la parte residua, connotati d'inedificabilità; ciò in quanto le cautele procedimentali, alle quali è comunque tenuto il comune nella reiterazione della previsione ablatoria, non possono dipendere dalla maggiore o minore appetibilità edilizia dei terreni limitrofi.

Il procedimento di reiterazione dei vincoli urbanistici decaduti: condizioni e fasi

La reiterazione di vincolo espropriativo postula la scadenza dell’originario periodo di franchigia ed una nuova scelta di destinazione urbanistica implicante l’apposizione di un nuovo vincolo.

L'obbligo di provvedere alla ripianificazione dell'area incisa da vincolo decaduto e lo spatium deliberandi della P.A.

Va dichiarato l’obbligo dell’Amministrazione di pronunciarsi sull’istanza di riqualificazione di area incisa da vincoli decaduti; deve però escludersi che il giudice possa dare indicazioni concrete circa l'attribuzione di una qualificazione urbanistica al lotto di terreno, data la natura discrezionale della classificazione dei suoli in sede di regolamentazione urbanistica.

Termini e conseguenze dell'obbligo di ripianificazione urbanistica di area incisa da vincoli decaduti

Premesso che è pacifica la sussistenza dell’obbligo del Comune di provvedere a dettare una nuova disciplina urbanistica per l’immobile inciso da vincoli, non può trovare applicazione il termine generale di trenta giorni, previsto dal comma 2 dell’art. 2 della legge n. 241 del 1990, qualora i termini di conclusione del procedimento siano espressamente previsti dalla legislazione regionale (e, specificatamente, dall’art. 16 della L.R. Puglia 31 maggio 1980 n. 56).

Il principio della temporaneità e relativa decadenza dei vincoli espropriativi

I vincoli urbanistici di natura espropriativa, trovano la propria disciplina nell'art. 2 della legge 1187/68, secondo cui le indicazioni di Piano regolatore che incidono su beni determinati e che assoggettano i beni stessi a vincoli preordinati all'espropriazione o ne comportano l'inedificabilità, perdono ogni efficacia qualora entro cinque anni dalla data di approvazione dello strumento urbanistico non sono stati adottati i relativi piani particolareggiati.

Decadenza del vincolo di destinazione a carattere conformativo della proprietà privata

Deve escludersi che le nuove destinazioni impresse ai terreni di proprietà privata e già destinati dal previgente P.R.G. alla realizzazione di arteria a servizio dell’intero territorio comunale e come tale comportante un vincolo conformativo, determinino la reiterazione di vincoli ablatori, e questo a prescindere dal carattere conformativo o espropriativo di tali nuove destinazioni.

L'indennizzo per reiterazione dei vincoli espropriativi

In ipotesi di vincolo espropriativo, la limitazione temporale di efficacia si pone come alternativa all'indennizzo, nel senso che in tanto il vincolo risulta indennizzabile in quanto è imposto a tempo indeterminato; si prospetta la necessità del riconoscimento di un indennizzo quando, pur essendo stabilita per legge la durata del vincolo, è prevista la prorogabilità del termine ovvero il vincolo venga comunque reiterato, dopo la scadenza del termine, da parte della p.a.

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