VINCOLI ED EDIFICABILITÀ --> VINCOLI URBANISTICI E LEGALI --> DECADENZA, REITERAZIONE, INDENNIZZO --> INDENNIZZO
Sono indennizzabili e soggetti alla scadenza quinquennale i vincoli urbanistici che: siano preordinati all'espropriazione, ovvero abbiano carattere sostanzialmente espropriativo, nel senso di comportare come effetto pratico uno svuotamento, di rilevante entità ed incisività, del contenuto della proprietà stessa, mediante imposizione, immediatamente operativa, di vincoli a titolo particolare su beni determinati comportanti inedificabilità assoluta; superino la durata che dal legislatore sia stata determinata come limite alla sopportabilità del vincolo urbanistico, ove non intervenga l'espropriazione; superino sotto un profilo quantitativo, per la ...
_OMISSIS_ ...mente espropriativi, è considerata legittima, purché sia riconosciuta una indennità che ripaghi i proprietari della diminuzione del valore di scambio o di utilizzabilità dei loro beni, individuando in tal modo, nella pur legittima attività della P.A., l'esistenza in linea di principio di un pregiudizio non tollerabile dal singolo, nel rispetto dell'art. 42 Cost., comma 3. La previsione dell'indennità nel provvedimento di reiterazione del vincolo costituisce un momento essenziale del procedimento amministrativo, in funzione dello scopo di questo che è di consentire la concreta erogazione al proprietario del dovuto ristoro, senza necessità di ricorrere al giudice. Si spiega in tal modo perché la suddetta previsione sia a pena di illegittimità dell'atto di reiterazione del vincolo.
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_OMISSIS_ ... tenuta a svolgere una specifica ed esaustiva indagine sulle aree incise, tenendo conto delle loro caratteristiche in concreto (ubicazione, accessibilità, sviluppo edilizio in atto, esistenza di collegamenti, vincoli ambientali ecc.), al fine di determinare nell'atto medesimo in via presuntiva e poi di liquidare un indennizzo in misura non simbolica, che ripaghi il proprietario della diminuzione del valore di mercato o delle possibilità di utilizzazione dell'area rispetto agli usi o alle destinazioni ai quali essa era concretamente o anche solo potenzialmente vocata; a tali accertamenti provvede la Corte d'appello nei casi in cui la liquidazione sia omessa dalla P.A. o sorgano contestazioni sulla misura dell'indennizzo liquidato in favore del proprietario.
L’apposizion...
_OMISSIS_ ...lla necessità che sia previsto un indennizzo per il caso di reiterazione, e dall’altro incide solo su alcune utilizzazioni del terreno, ma non su quelle agricole, che possono proseguire inalterate fino all’avvio della procedura espropriativa.
La questione dell'indennizzabilità del vincolo a carattere espropriativo - e cioè imposto a carattere particolare su di un bene determinato- non costituisce affatto un'innovazione dell'art. 39 del TUEs, essendo la questione già emersa a seguito della sentenza n. 55 del 1968 della Corte Cost., a seguito della quale la L. n. 1187 del 1968 all'art. 2 ha codificato la necessaria temporaneità di detti vincoli. Tale disposizione, è stata successivamente dichiarata illegittima, in combinato disposto della L. n. 1150 del 1942, art. ...
_OMISSIS_ ...sione di indennizzo.
Il principio dell'obbligo di indennizzo in caso di reiterazione del vincolo decaduto già sussisteva nell'ordinamento prima del dPR 3427/2001 per effetto della sentenza additiva n. 179/1999 della Corte Costituzionale, che, in assenza di disciplina, aveva appunto demandato all'interprete di ricavare dal sistema adeguate forme di ristoro in favore dei proprietari incisi.
La sentenza Corte Cost. n. 55/1968, ferma restando la legittimità, a monte, del potere di zonizzazione, ha dichiarato l'illegittimità delle norme della legge urbanistica (art. 7 nn. 2, 3 e 4) immediatamente operative nei confronti di diritti reali che ponevano vincoli a carattere particolare ed a tempo indeterminato preordinati all'esproprio o sostanzialmente espropriativi a...
_OMISSIS_ ...incoli di inedificabilità e l'indennizzo, postulando, al contrario, la ricorrenza di una delle due fattispecie individuate dalla norma, le quali da un lato presuppongono che l'imposizione (come recita l'art. 39 T.U. citato, che prevede che il vincolo incida su "particolari aree") non abbia carattere generale, dall'altro hanno come funzione la preordinazione all'espropriazione.
Nè l'art. 39 T.U. né le decisioni nel tempo rese sul tema dalla Corte Costituzionale hanno mai posto l'equazione vincoli di inedificabilità= indennizzo: ma hanno richiesto la ricorrenza di una delle due fattispecie individuate dalla norma, le quali: a) presuppongono comunque che l'imposizione sia a titolo particolare (l'art. 39 ripete da ultimo che il vincolo deve incidere su "particolar...
_OMISSIS_ ...lo delle servitù pubbliche che rendono la proprietà meramente nominale).
VINCOLI ED EDIFICABILITÀ --> VINCOLI URBANISTICI E LEGALI --> DECADENZA, REITERAZIONE, INDENNIZZO --> INDENNIZZO --> ATTIVITÀ LECITA
Il pregiudizio da reiterazione del vincolo espropriativo è indennizzabile sulla base di un meccanismo sostanzialmente automatico tipico della responsabilità da atto legittimo e distante dalle tecniche di tutela proprie della responsabilità civile da atto illegittimo, di cui non si possono applicare le categorie concettuali pretendendo in capo al proprietario la prova rigorosa del danno (ingiusto) e del nesso causale con la condotta della pubblica amministrazione, in mancanza della quale andrebbe esclusa la possibilità di riconoscere un'adeguata i...
_OMISSIS_ ...LI --> DECADENZA, REITERAZIONE, INDENNIZZO --> INDENNIZZO --> INDENNIZZABILITÀ O TEMPORANEITÀ
Secondo la decisione della Corte Cost. n. 179/1999, l'indennizzabilità ricorre per i vincoli che siano preordinati all'espropriazione, ovvero abbiano carattere sostanzialmente espropriativo, nel senso di comportare come effetto pratico uno svuotamento, di rilevante entità ed incisività, del contenuto della proprietà stessa, mediante imposizione, immediatamente operativa, di vincoli a titolo particolare su beni determinati comportanti inedificabilità assoluta, qualora non siano stati discrezionalmente delimitati nel tempo dal legislatore ed inoltre superino la durata che dal legislatore sia stata determinata come limite, non irragionevole e non arbitrario e superino sotto...
_OMISSIS_ ...la legge urbanistica che consentivano al Piano Regolatore di imporre a tempo indeterminato – senza previsione di indennizzo - vincoli preordinati all’esproprio o sostanzialmente espropriativi a carico della proprietà privata. Onde risolvere le conseguenti problematiche, l’art. 2 della legge n. 1187 del 1968 ha stabilito che i vincoli preordinati all’esproprio o quelli comportanti inedificabilità perdono efficacia ove non seguiti nell’arco del quinquennio dall'approvazione del piano attuativo.
VINCOLI ED EDIFICABILITÀ --> VINCOLI URBANISTICI E LEGALI --> DECADENZA, REITERAZIONE, INDENNIZZO --> INDENNIZZO --> VINCOLI NON INDENNIZZABILI
La legge può non disporre indennizzi per i limiti non ablatori posti normalmente nei r...
_OMISSIS_ ...spetto in relazione a talune opere pubbliche, i diversi indici generali di fabbricabilità ovvero i limiti e rapporti previsti per zone territoriali omogenee e simili.
Il danno da reitera del vincolo per il principio della tipicità degli atti amministrativi, deve costituire la conseguenza necessaria non già di un qualsiasi provvedimento della p.a. incidente sfavorevolmente sul diritto dominicale, bensì della "reiterazione" di un "vincolo preordinato all'esproprio o di un vincolo sostanzialmente espropriativo": e cioè, secondo la giurisprudenza costituzionale (Corte Costit. n. 6 del 1966; n. 55 del 1968; n. 179 del 1999), della reiterazione di un'imposizione a titolo particolare incidente su beni determinati in funzione non già di una generale destin...
_OMISSIS_ ... e pertanto non indennizzabile ai sensi del D.P.R. n. 327 del 2001, art. 39 le cui disposizioni a) presuppongono comunque che l'imposizione sia a titolo particolare (l'art. 39 ripete da ultimo che il vincolo deve incidere su "particolari aree") perciò contrapponendola alle imposizioni di carattere generale; b) hanno come funzione la preordinazione all'espropriazione ovvero un regime equivalente (quale esemplificativamente quello delle servitù pubbliche che rendono la proprietà meramente nominale: Corte Costit. n. 6 del 1966 e succ.).
Non tutte le destinazioni di piano implicanti l'inedificabilità assoluta si concretano in un vincolo preordinato all'esproprio. Tutti i limiti enunciati dalle sentenze della Corte Costituzionale su scadenza ed indennizzo, svuotamento, ...
_OMISSIS_ ...t; contrapposte nella prima parte di tutte dette decisioni alle destinazioni di carattere generale ed astratte contenute nella pianificazione generale (il principio della necessità dell'indennizzo non opera nel caso di disposizioni le quali si riferiscano a intere categorie di beni e perciò interessino la generalità dei soggetti), sottoponendo in tal modo tutti i beni della categoria senza distinzione ad un particolare regime di appartenenza.
L'attribuzione del carattere conformativo del vincolo in sede di ripianificazione esclude l’obbligo di indennizzo (che è dovuto nel caso in cui il vincolo reiterato conservi il carattere espropriativo).
VINCOLI ED EDIFICABILITÀ --> VINCOLI URBANISTICI E LEGALI --> DECADENZA, REITERAZIONE, INDENNIZZO --> IND...
_OMISSIS_ ...2 Cost., che affida alla legge di determinare i modi di godimento del bene al fine di assicurarne la funzione sociale, con la conseguente esclusione dalla previsione di indennizzo contemplata – viceversa – per le ipotesi di cui al comma seguente del medesimo articolo.
L’indennizzo per i vincoli urbanistici, come alternativa non eludibile al termine di efficacia posto dall’art. 2 l. n. 1187/1968, è dovuto allorché la possibilità di reiterazione del vincolo scaduto, comporta che si superi la durata fissata dal legislatore come limite alla sopportabilità del sacrificio da parte del soggetto titolare del bene; tuttavia non tutti i vincoli urbanistici sono soggetti a decadenza, e conseguentemente alla possibilità di indennizzo allorché reiterati, ma soltan...
_OMISSIS_ ...ono indennizzabili i vincoli posti a carico di intere categorie di beni, e tra questi i vincoli urbanistici di tipo conformativo, e i vincoli paesistici.
Nel caso di destinazione a “zona Boschiva Montana di Interesse Ambientale”, ci si trova al cospetto di un azzonamento generale, investente una parte indistinta del territorio, non comportante vincolo preordinato all’esproprio e, peraltro, neppure inedificabilità assoluta, non precludendo (nel caso di specie), del tutto l’edificazione su iniziativa privata, seppur con indice ridotto; il vincolo è certamente conformativo e quindi, non è soggetto a decadenza né da esso nasce obbligo di indennizzo.
Il presente articolo è un'aggregazione di sintesi di pronunce giudiziali estratte da un nostro codice o repertorio, nel quale le sintesi qui visibili sono associate agli estremi e agli estratti originali delle pronunce a cui si riferiscono (vedasi il sampler del prodotto). Possono essere presenti sintesi ripetitive o similari, derivanti da pronunce di contenuto ripetitivo o similare.