La decadenza dei vincoli urbanistici espropriativi comporta l’obbligo di una nuova pianificazione

VINCOLI ED EDIFICABILITÀ --> VINCOLI URBANISTICI E LEGALI --> DECADENZA, REITERAZIONE, INDENNIZZO --> DURATA E DECADENZA --> CONSEGUENZE --> OBBLIGO DI RIPIANIFICAZIONE

La decadenza dei vincoli urbanistici espropriativi o che, comunque, privano la proprietà del suo valore economico, comporta l’obbligo per il Comune di “reintegrare” la disciplina urbanistica dell’area interessata dal vincolo decaduto con una nuova pianificazione.

La decadenza dei vincoli urbanistici preordinati all’esproprio comporta l’obbligo per il Comune di “reintegrare” la disciplina urbanistica dell’area interessata dal vincolo decaduto con una nuova pianificazione. Ne consegue che il proprietario dell’area interessata può presentare un’istanza, volta a ottenere l’attribuzione di una nuova destinazione urbanistica e l’amministrazione è tenuta ad esaminarla e a dotare l’area... _OMISSIS_ ...urbanistica.

L’amministrazione comunale è tenuta, anche a prescindere dall’impulso della parte privata, ad avviare tempestivamente il procedimento finalizzato alla riqualificazione dell’area soggetta ad un vincolo decaduto mediante una specifica ed appropriata destinazione urbanistica, con la conseguenza che un prolungato soprassedere in tal senso ben potrebbe dar luogo all’attivazione dei consueti rimedi avverso il silenzio.

Secondo un consolidato orientamento giurisprudenziale, che trova le sue radici nelle statuizioni dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato n. 7 del 2 aprile 1984 e n. 12 dell’11 giugno 1984, la decadenza dei vincoli urbanistici preordinati all’esproprio comporta l’obbligo per il Comune di “reintegrare” la disciplina urbanistica dell’area interessata dal vincolo decaduto con una nuova pianificazione. Ne consegue che il proprietario dell’area inte... _OMISSIS_ ...sentare un’istanza, volta a ottenere l’attribuzione di una nuova destinazione urbanistica e l’amministrazione è tenuta ad esaminarla e a dotare l’area di disciplina urbanistica.

In caso di decadenza del vincolo espropriativo, l’Amministrazione non gode di alcuna discrezionalità nell’an, essendo obbligata a provvedere all’attribuzione di una nuova destinazione urbanistica all’area già assoggettata al vincolo, mantenendo esclusivamente una discrezionalità nel quid, su quale destinazione urbanistica attribuire alla zona, previa verifica dell’attuale stato dei luoghi ed acquisizione e ponderazione di tutti gli interessi pubblici e privati in gioco.

La decadenza di vincoli propriamente espropriativi o, comunque, in grado di privare la proprietà del suo valore economico comporta l’obbligo dell’amministrazione comunale di “reintegrare” la disciplina urbanistica dell&rsquo... _OMISSIS_ ...ta con una nuova pianificazione, pur sempre rimanendo la scelta della destinazione più idonea e adeguata riservata al potere discrezionale del Comune.

Presupposto per l’individuazione di un obbligo di provvedere da parte dell’Amministrazione comunale sulla diffida dell’appellante è la verifica della natura espropriativa del vincolo in esame e della conseguenziale intervenuta decadenza dello stesso, per decorso del termine quinquennale di cui all'art. 2, l. 19 novembre 1968, n. 1187.

La pianificazione territoriale, che per sua natura dovrebbe essere rivolta a concepire il disegno dello sviluppo di un’ampia zona del territorio, soffre della necessità di operare per singoli lotti, come inevitabilmente deve fare nel caso in cui sia chiamata a dettare la disciplina di una ristretta area territoriale, a seguito dell’emersione dell’obbligo della sua “ritipizzazione”, che non è l’unica opzione er... _OMISSIS_ ... norme di legge che vengono in rilievo, potendosi diversamente ritenere che l’assimilazione di tali parti di territorio alle “zone bianche” determini comunque per esse una disciplina urbanistica destinata ad essere vigente fino alla nuova pianificazione urbanistica generale.

Alla scadenza del termine quinquennale di durata dei vincoli preordinati all'esproprio sorge l'obbligo dell'amministrazione a provvedere in merito alla nuova destinazione, ferma restando, nelle more l’applicazione della disciplina delle c.d. “zone bianche”. In caso di inadempimento del succitato obbligo, il privato matura il diritto ad agire, ai sensi degli artt. 31 e 117 cod. proc. amm., avverso il silenzio serbato dall’amministrazione. Né può esservi dubbio che il Comune medesimo sia comunque tenuto ad esaminare le istanze di privati volte all’ottenimento di un beneficio, anche nei casi in cui la richiesta non sia suscettibile di accogl... _OMISSIS_ ...ndo, in tal caso, su di esso l’obbligo di motivare congruamente il relativo provvedimento di diniego.

La pervicace e ingiustificata inerzia del Comune nell’adozione dei doverosi atti di riqualificazione urbanistica dell’area in questione, all’esito della decadenza degli inerenti vincoli espropriativi, a fronte delle appropriate e ripetute azioni giudiziarie proposte nei suoi confronti, rappresenta una palese violazione delle regole di buona amministrazione e dei principi costituzionali che tutelano la proprietà privata, sussistendo un fatto illecito con colpa, discendente dalla violazione di norme costituzionali in connessione con l’art. 2043 c.c..

La decadenza dei vincoli urbanistici preordinati all'esproprio comporta l'obbligo, per gli Enti preposti, di reintegrare la disciplina urbanistica dell'area interessata dal vincolo decaduto con una nuova pianificazione, che definisca le condizioni di utilizzabilità de... _OMISSIS_ ...sci, al contrario, il bene privo di concreta disciplina urbanistica.

Non sussiste alcun obbligo per l’amministrazione comunale di attribuire la destinazione urbanistica nel senso voluto dal privato, essendo in ogni caso rimessa al potere discrezionale della Amministrazione comunale la verifica e la scelta della destinazione che, in coerenza con la più generale disciplina urbanistica del territorio, risulti più idonea e più adeguata in relazione all’interesse pubblico al corretto ed armonico utilizzo del territorio.

La sussistenza di un vincolo preordinato ad esproprio, divenuto ormai inefficace per il decorso del quinquennio dalla data di approvazione dello strumento urbanistico generale, senza che la P.A. abbia avviato la procedura ablatoria emanando il provvedimento che comporta la dichiarazione di pubblica utilità, o abbia approvato un (ulteriore) piano urbanistico esecutivo, fa sorgere l’obbligo, giuridicamente rilevant... _OMISSIS_ ...l vuoto di disciplina urbanistica (nelle parti decadute) che, per tal via, si crea. In tal caso il privato proprietario è titolare, in proposito, di un interesse legittimo “c.d. pretensivo,” che lo abilita, cioè, a presentare un’istanza di riqualificazione urbanistica.

Quando i vincoli urbanistici preordinati all’espropriazione siano scaduti, sussiste l’obbligo del Comune di integrare la lacuna per l’effetto determinatasi nel proprio strumento urbanistico (o comunque, ove pure vi fossero elementi di segno contrario rispetto alla natura ablatoria dei vincoli stessi, di riscontrare esplicitamente e motivatamente l’istanza di riqualificazione presentata dal proprietario). Sussiste infatti l’obbligo per il Comune di procedere alla nuova tipizzazione dell'area che sia rimasta priva di disciplina urbanistica, a seguito della decadenza dei vincoli preordinati all’esproprio o che comunque privino il diritto di ... _OMISSIS_ ...uo sostanziale valore economico, insistenti sulla stessa, in conseguenza della decadenza degli stessi per l'inutile decorso del termine quinquennale di cui all'art. 2 comma 1, L. 19.11.1968 n. 1187.

La decadenza dei vincoli urbanistici preordinati all’esproprio comporta l’obbligo, per gli enti preposti, di reintegrare la disciplina urbanistica dell’area interessata dal vincolo decaduto con una nuova pianificazione, che definisca le condizioni di utilizzabilità del bene e non lasci, al contrario, il bene privo di concreta disciplina urbanistica.

Nel caso in cui vi sia la decadenza di un vincolo espropriativo, l’area non riacquista l’originaria destinazione urbanistica e la stessa viene restituita alla inedificabilità, non potendo essere realizzate sostanzialmente nuove costruzioni; e, rispetto a tale area, l’ente locale, indipendentemente da una istanza del privato, ha il dovere di colmare il vuoto di piani... _OMISSIS_ ...osi a creare, deliberando sulla destinazione dell’area stessa.

I vincoli espropriativi imposti dallo strumento urbanistico, o da strumenti ad esso equiparati, su beni determinati hanno, per legge, durata limitata, alla scadenza dei quali, se non è intervenuta la dichiarazione di pubblica utilità dell’opera prevista, il vincolo preordinato all’esproprio decade. La decadenza dei vincoli urbanistici preordinati all’esproprio comporta l’obbligo, per gli Enti preposti, di reintegrare la disciplina urbanistica dell’area interessata dal vincolo decaduto con una nuova pianificazione, che definisca le condizioni di utilizzabilità del bene e non lasci, al contrario, il bene privo di concreta disciplina urbanistica e dunque assoggettato alle norme di salvaguardia. Tale obbligo di procedere ad una nuova pianificazione dell’area rimasta priva di disciplina urbanistica, sussiste senza che sia necessaria un’apposita istanza... _OMISSIS_ ... che comunque è aggravato ove tale istanza, come nel caso, vi sia.

Può ritenersi ragionevole che l’ente territoriale non ritenga opportuno intraprendere un procedimento di riclassificazione di una singola zona al di fuori della complessiva pianificazione urbanistica, posto che l'attività di pianificazione e programmazione territoriale è di per sé caratterizzata dalla ponderazione complessiva degli interessi, pubblici e privati, nell'ambito della generale opera di pianificazione del territorio; ciò, in particolare, allorquando vaste aree siano rimaste prive di zonizzazione per un arco temporale di decenni, e occorra procedere ad una ripianificazione complessiva.

A fronte della decadenza del vincolo e della conseguente formazione di una zona bianca, il Comune è obbligato ad imprimere alla zona stessa una adeguata destinazione urbanistica, che potrebbe anche risolversi in una motivata reiterazione del vincolo decaduto. Rileva infatti nel ... _OMISSIS_ ...on tanto l’obbligo di provvedere alla riclassificazione nel senso auspicato dal privato proprietario, quanto piuttosto quello di dettare una nuova disciplina urbanistica per l’area in argomento (rimasta priva di regolazione) sulla base del discrezionale apprezzamento dell’interesse pubblico attuale da parte dell’Ente.

Il proprietario di un’area assoggettata ad un vincolo urbanistico ha titolo, allo scadere del vincolo medesimo, per azionare il procedimento giurisdizionale del silenzio rifiuto al fine di contrastare l’inerzia dell’Amministrazione, laddove quest’ultima non abbia provveduto ad attribuire all’area medesima una specifica destinazione di zona.

Una volta scaduti i vincoli espropriativi la p.a. è tenuta a “reintegrare” con una nuova pianificazione la disciplina urbanistica delle aree rimaste prive di normazione urbanistica, rimuovendo per tali “zone bianche... _OMISSIS_ ...andard di sostanziale inedificabilità previsti ( in precedenza dall’art. 4, ult. comma, della l. 28 gennaio 1977 n. 10 e ora contemplati ) dall'art. 9 del D.P.R. 6 giugno 2001 n. 380.

L’amministrazione comunale ha un vero e proprio obbligo giuridico di integrare la disciplina del territorio nelle parti decadute o comunque carenti al fine di colmare senza indugio le lacune pianificatorie, come quelle derivanti dalla decadenza di vincoli preordinati all’esproprio.

Una volta decaduto un vincolo urbanistico di PRG per inutile decorso del quinquennio di efficacia previsto dall’art. 9 del D.P.R. 8 giugno 2001 (come prima dall'art. 2, comma 1, della L. 19 novembre 1968 n. 1187), il Comune è tenuto ad integrare sul punto il piano urbanistico, dato che la disciplina legislativamente prevista circa i limiti di edificabilità in caso di decadenza siffatta è per sua natura provvisoria, in quanto tende a supplire a un'inerzia dell'... _OMISSIS_ ...proposito.

Rispetto alle c.d. zone bianche allorché cessino gli effetti dei preesistenti vincoli, l’amministrazione comunale deve esercitare la discrezionale propria potestà urbanistica, attribuendo loro una congrua destinazione.

Va accolto il ricorso avverso il silenzio del Comune ad istanza con cui è sollecitata la riqualificazione urbanistica delle aree interessate da vincolo decaduto, ordinandosi, per l’effetto, al Comune di attribuire una nuova disciplina edificatoria all’area in questione.

Decaduto il vincolo espropriativo imposto dallo strumento urbanistico del Comune, l'amministrazione comunale &egra...


...continua.  Qui sono visibili 14000 su 26928 caratteri complessivi dell'articolo.

Il presente articolo è un'aggregazione di sintesi giurisprudenziali estrapolate da un nostro codice o repertorio. Il cliente può acquistare il semplice articolo così come appare in questa pagina, senza gli omissis e senza la limitazione quantitativa. Nel caso occorrano informazioni più complete, si invita ad acquistare il codice o repertorio, dove le sintesi qui visibili sono associate agli estremi e agli estratti originali delle sentenze a cui si riferiscono (vedasi il sampler del prodotto). Possono essere presenti sintesi ripetitive o similari, derivanti da pronunce di contenuto ripetitivo o similare. 

Acquista per soli 9,00 € l'articolo, che ti verrà inviato via mail e che potrai scaricarti dalla tua area privata nella sua interezza e senza omissis.

Acquista articolo