La reiterazione del vincolo espropriativo decaduto è un atto legittimo ma deve prevedere un indennizzo

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L'indennizzo da reiterazione del vincolo di sostanziale natura espropriativa deve corrispondere all’indennizzo che il bene immobile avrebbe potuto ottenere secondo il valore derivante dalla destinazione urbanistica vigente al momento della iniziale apposizione del vincolo.

L'indennità da reiterazione del vincolo ex art. 39 tues ha da essere commisurata non già al valore del bene, il cui assetto proprietario non subisce variazioni, ma all'entità del danno effettivamente prodotto in stretta dipendenza della reiterazione: ciò con la conseguenza che tale indennità non può neppure ritenersi sempre ed in ogni caso necessariamente dovuta, giacché subordinata alla effettiva produzione di un danno scaturito dalla reiterazione. È pertanto del tutto erroneo parametrare l'indennità, non alla pr... _OMISSIS_ ...incolo in sé considerato, ma alla perdita di valore complessiva della proprietà derivante dalla realizzazione dell'opera cuii il vincolo è preordinato.

Ai fini della titolarità dell'obbligo all'indennizzo da reiterazione del vincolo, pur riconducendosi il procedimento di approvazione di uno strumento urbanistico nel paradigma dell'"atto complesso ineguale", l'atto nel suo complesso, al di là dell'incidenza del potere di controllo sostitutivo della Regione, è pur sempre riferibile - come in tutte le ipotesi di atti sottoposti al controllo da parte di altri enti - al Comune, che lo ha elaborato sulla base degli interessi locali della collettività.

Con la sentenza n. 179 del 1999 la Corte costituzionale - dopo aver confermato l’ammissibilità della reiterazione dei vincoli preordinati all’esproprio ove giustificata da esigenze appositamente valutate ed attuali – ha dichiarato l’incostituzionalità della normativ... _OMISSIS_ ...i riferimento nella parte in cui non prevedeva l’obbligo di indennizzo nel caso di rinnovo del vincolo una volta superato il primo periodo di durata ordinaria quinquennale.

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Il meccanismo indennitario contemplato dall'art. 39 del D.P.R. 327/2001 è sostanzialmente automatico ed è tipico della responsabilità da atto legittimo e distante dalle tecniche di tutela proprie della responsabilità civile da atto illegittimo. Il giudice, investito della domanda del privato nei casi in cui la P.A. non vi provveda o vi provveda in misura ritenuta inadeguata, è tenuto ad accertare sia la diminuzione di valore di mercato dell'area sia anche altri eventuali pregiudizi suscettibili di essere arrecati all'immobile, in caso di ridotta possibilità di utilizzazione rispetto agli usi o a... _OMISSIS_ ...i ai quali l'immobile era concretamente o anche solo potenzialmente vocato, non rilevando, ad esempio, che il terreno non fosse stato coltivato in passato essendo sufficiente che possa concretamente esserlo (seppur tenendo conto degli oneri economici connessi alla riconversione del terreno).

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Non è di certo ipotizzabile il diritto all’indennizzo connesso all’adozione di un provvedimento reiterativo di vincoli preordinati all’esproprio in mancanza di detto formale momento autoritativo. Né la mancata zonizzazione di un’area protrattasi nel tempo può fondare il suddetto diritto.

La domanda giudiziale risarcitoria da reiterazione del vincolo è infondata quando, a fronte dell'inerzia dell'autorità comunale o di reiterare il vincolo (con p... _OMISSIS_ ...dennizzo), ovvero, in alternativa, di provvedere all'integrazione dello strumento pianificatorio con l'assegnazione di una nuova destinazione, i ricorrenti avrebbero potuto e dovuto promuovere gli interventi sostitutivi della Regione (della L. n. 10 del 1977, ex art. 4, comma 7), oppure reagire attraverso la procedura di messa in mora per far accertare l'illegittimità del silenzio.Solo in caso di persistente inerzia della p.a. può configurarsi la lesione del bene della vita identificabile nell'interesse alla certezza circa la possibilità di razionale e adeguata utilizzazione della proprietà, con conseguente diritto del privato al risarcimento del danno subito

Il vincolo espropriativo, per sua natura, è soggetto a decadenza trascorso il periodo di cinque anni previsto dalla legge (o diverso periodo indicato dalla legge regionale) e se i proprietari non abbiano attivato le opportune iniziative volte ad ottenere una pianificazione urbanistica delle aree ed un... _OMISSIS_ ...e destinazione ad attività edificatoria, cioè volte a prevenire un aggravamento del pregiudizio - non provato - ai sensi dell’art. 1227 c. 2 cod. civ., viene meno il presupposto di eventuale risarcibilità dello stesso.

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Il fatto costitutivo del diritto all'indennizzo non è individuabile nell'imposizione originaria di un vincolo di inedificabilità, e neppure nella protrazione di fatto del medesimo dopo la sua decadenza - giacché in tal caso ben può il proprietario sollecitare l'esercizio del potere pianificatorio attraverso la procedura di messa in mora, e far accertare, di risulta, l'illegittimità del silenzio -, bensì nell'atto che esplicitamente lo reitera.

VINCOLI ED EDIFICABILITÀ --> VINCOLI URBANISTICI E LEGALI -... _OMISSIS_ ..., REITERAZIONE, INDENNIZZO --> INDENNIZZO --> INDENNIZZO DA REITERAZIONE --> CRITERI DI CALCOLO

L'indennizzo da reiterazione del vincolo va commisurato o al mancato uso normale del bene, ovvero alla riduzione di utilizzazione, ovvero alla diminuzione del prezzo (locativo o di scambio) rispetto alla situazione giuridica antecedente alla pianificazione che ha imposto il vincolo. La diminuzione del prezzo di mercato, locativo o di scambio, è oggetto di un accertamento tecnico cui sono tenuti la P.A., già nella fase di reiterazione del vincolo, e poi il giudice, che è investito della domanda del privato nei casi in cui la P.A. non vi provveda o vi provveda in misura ritenuta inadeguata. Analogo accertamento deve riguardare anche altri eventuali pregiudizi - che di regola si manifestano anch'essi in una riduzione del valore di mercato - suscettibili di essere arrecati all'immobile, in caso di ridotta possibilità di utilizzazione rispetto agli usi o all... _OMISSIS_ ...ai quali l'immobile era concretamente o anche solo potenzialmente vocato.

L'indennizzo da reiterazione del vincolo deve costituire un serio ristoro del pregiudizio subito, senza divenire fonte di un ingiustificato arricchimento per il privato. La Corte Costituzionale, nella sentenza 179/1999, si è preoccupata di osservare che tale risarcimento non può essere equivalente all'indennità d'esproprio, poiché quest'ultima deve essere commisurata alla perdita della proprietà, mentre il primo deve compensare solamente la diminuzione di valore di scambio o la riduzione della utilizzabilità del bene. In assenza della dimostrazione di un danno ulteriore, va riconosciuto un indennizzo pari all'interesse legale calcolato sull'indennità di esproprio, sulla base dei tassi vigenti al momento della determinazione dell'annualità, per ciascun anno a decorrere dalla reiterazione del vincolo e fino alla sua scadenza (in analogia a quanto disposto dall'art. 48 comma 4, L.R. Tr... _OMISSIS_ ...ge, 4 agosto 2015, n. 15).

L'indennizzo va quantificato in misura pari all'interesse legale calcolato sull'indennità di esproprio, sulla base dei tassi vigenti al momento della determinazione dell'annualità, per ciascun anno a decorrere dalla reiterazione del vincolo e fino alla sua scadenza, oltre gli interessi legali decorrenti dal novantesimo giorno successivo alla domanda fino al saldo, ex art. 39, 2 comma, TUE.

Il risarcimento per la reiterazione del vincolo espropriativo è determinato nel saggio legale degli interessi, ridotto alla metà, sul valore per ogni anno attribuito al bene, calcolato con il metodo di stima sintetico-comparativo, in base al prezzo di compravendita dei beni aventi le stesse caratteristiche e senza tener conto del vincolo illegittimamente reiterato. Sul valore determinato per ogni anno va poi calcolato l’importo corrispondente al saggio degli interessi al tasso legale dell’epoca, riducendolo della metà... _OMISSIS_ ... dovuto a titolo di risarcimento, va rivalutato all’attualità e maggiorato a sua volta degli interessi al saggio legale (sull’importo nominale, non rivalutato) sino all’effettivo soddisfo.

La determinazione comunale si appalesa erronea laddove - in sede di quantificazione dell'indennizzo da reiterazione del vincolo decaduto - ha calcolato il valore venale dell’area sulla base dei prezzi ICI/IMU, in assenza di una istruttoria tendente a verificare la concreta corrispondenza di tali valori all’effettivo prezzo di compravendita di beni aventi le stesse caratteristiche e senza tener conto del vincolo illegittimamente reiterato.

Il criterio di liquidazione dell'indennizzo da reitera del vincolo non può essere rinvenuto nel ritardo all'incasso dell'indennità di espropriazione: legittimamente, infatti, la pubblica amministrazione potrebbe successivamente reputare la realizzazione della prevista opera non più aderente a... _OMISSIS_ ...bblico per cui il vincolo è stato imposto e ciò comporterebbe soltanto la decadenza del vincolo stesso, nonché dell'eventuale dichiarazione di p.u., ma non anche diritti indennitari o risarcitori del proprietario connessi al mancato compimento del procedimento d'esproprio.

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La reiterazione dei vincoli scaduti preordinati all’esproprio o sostanzialmente espropriativi, oltre il limite temporale consentito, è riconducibile a un’attività legittima della P.A., la quale è tenuta a svolgere una specifica ed esaustiva indagine sulle aree incise, tenendo conto delle loro caratteristiche in concreto, al fine di determinare nell’atto medesimo, quantomeno in via presuntiva, e poi di liquidare, un indennizzo in misura non simbolica, che ripaghi il proprietario della dimi... _OMISSIS_ ...ore di mercato o delle possibilità di utilizzazione dell’area rispetto agli usi o alle destinazioni ai quali essa era concretamente, o anche solo potenzialmente, votata; inoltre al privato non si richiede di fornire la prova di aver subito un danno ingiusto, competendogli un indennizzo per il sacrificio sofferto in conseguenza di un atto lecito della P.A., e non il risarcimento del danno conseguente ad un atto illecito.

VINCOLI ED EDIFICABILITÀ --> VINCOLI URBANISTICI E LEGALI --> DECADENZA, REITERAZIONE, INDENNIZZO --> INDENNIZZO --> INDENNIZZO DA REITERAZIONE --> PEREQUAZIONE/COMPENSAZIONE

I diritti edificatori riconosciuti a titolo di compensazione per la reiterazione di vincoli espropriativi decaduti non possono essere cancellati per confusione nella nuova disciplina urbanistica generale. Si tratta, infatti, di posizioni giuridiche già acquisite dai proprietari che hanno subito l’incertezza giuridica collegata ... _OMISSIS_ ...a delle decisioni dell’amministrazione sull’utilizzazione delle superfici vincolate. L’amministrazione deve quindi porsi il problema di salvaguardare questi diritti edificatori. Possono variare il modo e la misura, ma non la capacità riparatoria dell’indennizzo.

La compensazione per i vincoli espropriativi può certamente consistere in nuovi diritti edificatori. Tuttavia, se questi diritti non possono essere utilizzati su un’area nella disponibilità del proprietario che subisce l’espropriazione, sorge il problema di quale sia il valore della compensazione. In particolare, se vengono attribuiti diritti edificatori ma contemporaneamente vengono ridotte in modo significativo le potenziali aree di atterraggio, la compensazione non raggiunge il suo scopo, avendo un oggetto privo di mercato e sostanzialmente non monetizzabile.

VINCOLI ED EDIFICABILITÀ --> VINCOLI URBANISTICI E LEGALI --> DECADENZA, REITERAZ... _OMISSIS_ ...O --> INDENNIZZO --> INDENNIZZO DA REITERAZIONE --> PROVA

L’art. 39 del Dpr 327/2001, prevede nell’ipotesi di reiterazione del vincolo l’attivazione, ad istanza di parte di uno specifico procedimento finalizzato ad attribuire un indennizzo, previa la dimostrazione del pregiudizio concretamente ricevuto dagli atti amministrativi.

L'indennizzo da reiterazione del vinco...


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