EDILIZIA URBANISTICA CASA

Stai vedendo 339-324 di 459 risultati

La sorte dell'immobile abusivo confiscato: demolizione o conservazione

Una volta conseguito il possesso dell'immobile abusivo, il comune si deve fare carico della sua gestione. A tal fine, la prima decisione da compiere (prevista dallo stesso art. 31 t.u. edilizia) riguarda la scelta fra mantenere e demolire il manufatto abusivamente realizzato dal trasgressore spossessato.

Parametri della discrezionalità comunale nella delibera di mantenimento dell'immobile abusivo confiscato

Il destino dell'immobile abusivo confiscato è rimesso alla discrezionalità del comune. Tale discrezionalità, tuttavia, non è illimitata, giacché il legislatore ha cura di specificare i parametri che devono guidare il consiglio nella sua valutazione: da un lato, infatti, l’organo politico deve valutare «l’esistenza di prevalenti interessi pubblici»; dall’altro è necessario che «l’opera non contrasti con rilevanti interessi urbanistici, ambientali o di rispetto dell’assetto idrogeologico».

Il recupero delle spese di demolizione dell'immobile abusivo confiscato dal Comune

Qualunque sia la modalità operativa concretamente selezionata per eseguire i lavori di demolizione dell'immobile abusivo confiscato, le spese sostenute dal comune (direttamente, o per finanziare l’attività di terzi) potranno e dovranno essere imputate ai trasgressori.

Fonti giuridiche sovranazionali della confisca edilizia

A proposito delle fonti sovranazionali della confisca edilizia va in particolare esaminata la compatibilità dell’istituto con la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo firmata a Roma il 4 novembre 1950 e successivamente integrata da una serie di protocolli aggiuntivi, come interpretata dallo specifico organo giurisdizionale permanente (la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo), finalizzato ad assicurare il rispetto degli impegni derivanti agli Stati contraenti dalla Convenzione stessa.

Presupposti ed ambito applicativo della confisca edilizia: gli abusi di massima gravità

La confisca edilizia è una misura sanzionatoria che scatta laddove il trasgressore non solo abbia realizzato un abuso edilizio di massima gravità, ma abbia anche omesso di ripristinare la legalità violata nei termini di legge: è solo in presenza di questi presupposti, infatti, che prende avvio il procedimento confiscatorio.

Il contenuto dell’ordinanza di demolizione quale comunicazione di avvio del procedimento acquisitivo

Per dare all’ordinanza di demolizione la dignità di una vera comunicazione di avvio del procedimento sarebbe opportuno che l’atto avesse i contenuti tipici dell’art. 8, comma 2, della L. 241/1990: quest’ultima norma, infatti, prescrive il contenuto minimo della comunicazione di avvio del procedimento, elencandolo in sei lettere, con un catalogo che il legislatore ritiene idoneo a garantire le esigenze partecipative degli interessati.

Effetti dell'istanza di sanatoria edilizia sulla demolizione e sulla confisca

Così come l’istanza di condono, anche l’istanza di accertamento di conformità (almeno se non pretestuosa) comporta una sospensione necessaria del procedimento sanzionatorio eventualmente intrapreso dall’autorità comunale, nonché l’inefficacia dell’ordinanza demolitoria eventualmente già spiccata.

L’obbligo di indicazione dell’oggetto della confisca edilizia

La maggior parte della giurisprudenza amministrativa, pur non rispettando la volontà legislativa di indicare l’area che viene acquisita di diritto al patrimonio comunale sin dall’ordinanza di demolizione, richiede per lo meno che essa sia indicata nel provvedimento di accertamento dell’intervenuta confisca, ad esempio con i riferimenti catastali.

Impugnazione del provvedimento di confisca edilizia in seguito all’impugnazione dell’ordinanza di demolizione

I motivi di impugnazione del provvedimento della confisca si possono ascrivere a tre categorie: per l’illegittimità derivata dall'invalidità dell'ordinanza di demolizione; per vizi del provvedimento acquisitivo, ma sostanzialmente analoghi ad altrettanti vizi dell'ordinanza di demolizione; per vizi squisitamente propri, ossia giammai formulati nei confronti dell’ordinanza ripristinatoria.

La notifica agli interessati quale condizione di efficacia del provvedimento di confisca edilizia

La confisca non può produrre i suoi effetti tipici (ossia non può autorizzare l’immissione in possesso e la trascrizione dell’acquisto) prima della sua notifica individuale ai privati interessati: si tratta degli stessi soggetti che hanno ricevuto l’ordinanza di demolizione: da un lato il proprietario (e tutti i contitolari del bene), dall’altra i responsabili dell’abuso, così come identificati in apposita norma del testo unico edilizia.

L’impossessamento del bene confiscato da parte della p.a.

L’art. 31 d.P.R. 380/2001 non si preoccupa di regolamentare come l’ufficio incaricato dell’esecuzione del provvedimento di confisca debba procurare all’amministrazione la materiale disponibilità del bene. Per colmare la lacuna è dunque opportuno ricercare nell’ordinamento una normativa applicabile in via analogica. A tal fine si può far riferimento alla disciplina dettata dal d.P.R. 327/2001 per l’esecuzione del decreto di esproprio.

La confisca edilizia nell'attuale formulazione ex art. 31 d.p.r. 380/2001

L'art. 31 del d.p.r. 380/2001 riprende e fa propria la struttura dell'art. 7 l. 47/1985, ma il legislatore ne approfitta per apportare alcune precisazioni di non poco momento, soprattutto sulla base dei contrasti che si erano delineati nel vigore della normativa precedente.

Pagina 27 di 39 20 27