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Determinazione dell'indennità definitiva: il collegio dei tecnici

Il collegio è composto da 3 tecnici, di cui due nominati dall’Autorità espropriante e uno dal Presidente del Tribunale. In caso di dissenso di uno dei tecnici, la relazione è adottata a maggioranza. Tale disposizione induce ad una riflessione circa la composizione del collegio: è necessario che esso sia composto da 3 tecnici o ne sono sufficienti 2? La nomina di un tecnico il cui apporto è irrilevante non è in contrasto con i principi di economicità e semplificazione dell'azione amministrativa?

Determinazione dell'indennità definitiva: la commissione provinciale

Se entro 20 giorni dall’invito a pronunciarsi circa l'intenzione di avvalersi del collegio dei tecnici, l’interessato non ha chiesto la procedura collegiale, l’Autorità espropriante fa istanza alla Commissione provinciale di pronunciarsi. La determinazione definitiva perviene all’Autorità espropriante che provvede a darne notizia a tutti coloro che risultino essere titolari di diritti. L’iter di determinazione dell’indennità definitiva nella procedura accelerata è lo stesso di quella ordinaria.

Espropriazione per pubblica utilità: procedura ordinaria e procedure accelerate

L’emanazione del decreto di esproprio, oltre alla conformità urbanistica, all’apposizione del vincolo e alla dichiarazione di pubblica utilità, è sottoposta alla preliminare determinazione dell’indennità. A tal fine il t.u. ha previsto una procedura, che chiameremo ordinaria e due procedure, che chiameremo accelerate. Solo nel primo caso l’emanazione del decreto di esproprio e l’immissione in possesso nei beni interessati dalla realizzazione sono preceduti da una rigorosa sequenza procedimentale

Procedure di espropriazione per p.u.: la sentenza TAR PE 445/2007

Un altro scenario è possibile nei rapporti tra procedura ordinaria e accelerata, come si desume dalla sentenza TAR PE 445/2007: l’innesto in corsa della procedura urgente nella procedura ordinaria. Nel caso in oggetto l’ente aveva intrapreso la procedura ordinaria, ma a seguito del comportamento non concordatario del proprietario si era determinata una situazione d'urgenza, che ha indotto ad abbandonare la procedura ordinaria per emettere senz’altro il decreto di esproprio di cui all'articolo 22

Espropri per p.u.: l'iter ordinario

Entro 30 giorni dall'efficacia della dichiarazione di p.u. il promotore dell’espropriazione compila l’elenco dei beni e delle ditte ed indica le somme per ciascun esproprio. Qualora l’efficacia della pubblica utilità derivi dall’approvazione di piani urbanistici esecutivi, il termine decorre dalla data di inserimento degli immobili da espropriare nel programma di attuazione dei piani. In questa fase il promotore dell’espropriazione beneficia dell’attività istruttoria effettuata dal progettista

Il contraddittorio sull'indennità d'espropriazione: artt. 20 e 17.2

La comunicazione con la quale si informa della data in cui è diventato efficace il progetto definitivo e dichiarativo della p.u., nonché della facoltà di prendere visione della relativa documentazione, contiene anche l’invito al proprietario di fornire ogni utile elemento per determinare il valore da attribuire all’area per la liquidazione dell’indennità di esproprio. Tale comunicazione si pone come il punto di raccordo tra la procedura precedente e la procedura successiva alla dichiarazione

Compilazione dell’elenco dei beni da espropriare e indicazione delle somme “offerte”

L’art.20 dispone che divenuto efficace l’atto che dichiara la p.u., entro i successivi 30 giorni il promotore dell’espropriazione compila l’elenco dei beni da espropriare, con una descrizione sommaria, e dei relativi proprietari, e indica le somme che offre per le loro espropriazioni. L’elenco va notificato a ciascun proprietario, nella parte che lo riguarda, con le forme degli atti processuali civili. Gli interessati nei successivi 30 giorni possono presentare osservazioni scritte e documenti

L'art.20 DPR 327/2001: notifica dell'elenco, documenti, contraddittorio

L'espropriante dovrà procedere alla notifica, effettuata nelle forme degli atti processuali civili, dell’elenco dei beni dichiarati di p.u. e sottoposti ad esproprio. Una volta effettuata la notifica, gli interessati potranno presentare osservazioni scritte e depositare documenti nei successivi trenta giorni. Si realizza così un contraddittorio in ordine alla quantificazione della indennità. Non potranno essere ammessi nel contraddittorio aspetti diversi dalla quantificazione dell'indennità

Indennità provvisoria di espropriazione: determinazione e notifica

I momenti di contraddittorio hanno una finalità precisa: consentire la quantificazione dell’indennità di espropriazione attraverso un processo in cui rilevante è anche il contributo del creditore stesso dell'indennità. In buona sostanza consentire una quantificazione della “giusta indennità”, idonea a favorire il raggiungimento di un accordo tra le parti. L’Autorità espropriante procederà alla determinazione dell’indennità provvisoria di espropriazione, valutate le osservazioni degli interessati

Accettazione dell'indennità di esproprio

L’accettazione deve essere espressa, non potendosi attribuire al silenzio della ditta l’effetto di un consenso. In caso di silenzio l’indennità si intende rifiutata. Quanto alla forma, deve ritenersi, anche se non espressamente prescritto, che l’accettazione debba avere forma scritta perché le conseguenze sul piano procedimentale e sostanziale della relativa dichiarazione appaiono difficilmente conciliabili con una sua manifestazione verbale. L’accettazione deve essere incondizionata nel quantum

Accettazione dell'indennità provvisoria e definitiva

Il termine di 30 giorni accordato al proprietario per l’accettazione della indennità offerta, decorrenti dalla data di notifica non è, con riferimento all'attività del proprietario espropriando, perentorio; l’inutile decorso dello stesso, infatti, non priva il proprietario della facoltà di esercitare il diritto al medesimo riconosciuto anche in un secondo momento. Con riferimento all’attività dell’Autorità espropriante il termine avrà semmai natura sollecitatoria ed, eventualmente, comminatoria

Cessione pro quota e rideterminazione dell’indennità provvisoria di espropriazione

Le SS.UU. della Corte di Cassazione hanno affermato la natura unitaria della indennità di espropriazione; il corrispondente diritto di credito non è frazionabile in diritti autonomi fino a quando la indennità stessa, unitariamente intesa, non diventi definitiva. Per quanto riguarda la rettifica di errori od omissioni non può mettersi in dubbio la possibilità per l’autorità espropriante di correggere ed integrare il provvedimento di determinazione dell'indennità provvisoria che risulti errato

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