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È giurisdizione del G.A. la legittimità del provvedimento acquisitivo ex art. 42 bis D.P.R. 327/2001

Il provvedimento di acquisizione sanante ex art. 42-bis, comma 3, DPR 327/2001 è per certo provvedimento autoritativo rientrante nel sindacato giurisdizionale del giudice amministrativo ai sensi dell’art. 133, comma 1, lett. f) cod. proc. amm.

Indennizzo per acquisizione sanante: la cognizione del quantum spetta al giudice ordinario

L'art. 42 bis DPR 327/2001 prevede un indennizzo e non un risarcimento del danno; ne discende che, per espressa previsione dell’art. 133, comma 1, lett. f), c.p.a., che esclude dall’ambito della giurisdizione esclusiva “le controversie riguardanti la determinazione e la corresponsione delle indennità in conseguenza dell’adozione di atti di natura espropriativa o ablativa” in senso lato, la cognizione del quantum è devoluta al giudice ordinario.

Le riforme dell'istituto della pensione ai superstiti

Negli ultimi venti anni le riforme dell’istituto della pensione ai superstiti sono state tutte mosse da un unico obiettivo: quello di razionalizzare il costo a carico della finanza pubblica. Ma nonostante i molteplici interventi da parte dei governi nel corso dei tempi, la situazione non è ancora del tutto stabile, soprattutto tenendo conto delle numerose ingerenze da parte dell’Unione Europea volte a incentivare il nostro Paese a introdurre una disciplina più severa in ambito pensionistico.

Riforme relative alla pensione di reversibilità: la legge n. 335/1995

In base all’art. 1, comma 41 di tale legge, a far data dal 17 agosto 1995 le pensioni ai superstiti vengono erogate nelle aliquote tradizionali unicamente laddove il beneficiario abbia un reddito inferiore a tre volte la pensione minima stabilita dall’INPS.

L'ultimo tentativo di razionalizzazione delle pensioni di reversibilità: il "d.d.l. povertà"

L’ultima riforma che ha riguardato le pensioni di reversibilità è stata pensata dal governo Renzi. Tanto ha fatto discutere il c.d. «d.d.l. povertà» approvato dal governo il 28 gennaio 2016 su proposta del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti, che in sostanza vorrebbe ancorare le prestazioni di natura assistenziale all'ISEE.

La recente sentenza della Corte di Giustizia UE sulla proroga italiana delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico ricreative

La Corte di Giustizia Europea, con la sentenza della V sezione del 14 luglio 2016, si è autorevolmente pronunciata in relazione alla compatibilità della normativa italiana all’ordinamento dell’Unione sulla materia afferente il regime delle concessioni demaniali marittime (e lacuali e fluviali) ad uso turistico-ricreativo.

I quesiti dei TAR sui rinnovi delle concessioni demaniali turistico ricreative e le conclusioni della Corte UE

L’articolo 49 TFUE deve essere interpretato nel senso che osta a una normativa nazionale, come quella di cui ai procedimenti principali, che consente una proroga automatica delle concessioni demaniali pubbliche in essere per attività turistico-ricreative, nei limiti in cui tali concessioni presentano un interesse transfrontaliero certo

Interesse transfrontaliero nelle concessioni nazionali di aree demaniali

La giurisprudenza europea è concorde nel ritenere che qualora l’assegnazione di una concessione non rientri tra le varie fattispecie oggetto di specifica disciplina, risulta comunque sottoposta alle regole fondamentali del TFUE, in generale, e al principio di non discriminazione, in particolare.

La tutela giurisdizionale del terzo: impostazione del problema; la maggiore effettività della tutela del controinteressato come possibile argomento a favore della ricostruzione pubblicistica.

Prima dei recenti interventi del legislatore e dell'Adunanza Plenaria, la problematica delle modalità di tutela dei soggetti che intendono opporsi allo svolgimento dell'attività oggetto di d.i.a. aveva trovato soluzioni divergenti in dottrina e in giurisprudenza a seconda dell'opinione che si intendeva accogliere a proposito della natura giuridica di tali strumenti di semplificazione.

Edilizia: la tutela giurisdizionale del terzo di fronte al giudice ordinario

La tutela civilistica e in sede di giurisdizione amministrativa del terzo sono rimedi che concorrono, senza che la prima escluda la seconda, e i mezzi di tutela dipendono dal tipo di situazione giuridica soggettiva che il terzo intende far valere.

Edilizia. La tutela del terzo di fronte al G.A.: l'utilizzo del rito avverso il silenzio. Critica

Una volta ravvisata la correttezza dell'opinione che sosteneva che al terzo dovesse essere riconosciuta una tutela anche nelle forme proprie del giudizio amministrativo, rimaneva la difficoltà di conciliare il carattere impugnatorio di tale processo con l'assenza di un provvedimento, mancanza che nelle ipotesi di d.i.a. non è una situazione patologica come quella del silenzio sull'istanza di un privato, ma fisiologica, in quanto si ha in tutti i casi in cui vi siano le condizioni e i requisiti.

Controinteressato in edilizia: l'azione di accertamento

Individuata nell'azione di accertamento lo strumento a tutela del terzo, il Consiglio di Stato passava ad elencare i dubbi avanzati dalla dottrina e dalla giurisprudenza in ordine all'ammissibilità innanzi al G.A. di tale azione.

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