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L'allontanamento cautelare e l'imputabilità dello stalker

L’imputabilità è definita come «capacità di intendere e di volere», ossia l’idoneità del soggetto agente ad autodeterminarsi nella consapevole percezione del significato delle proprie azioni e delle relative conseguenze. Tale capacità può essere esclusa o grandemente scemata al ricorrere di determinate condizioni, con conseguente assoluzione dell’imputato o diminuzione della misura di pena applicabile. Spesso, chi pone in essere condotte persecutorie è affetto da sindromi maniacali e ossessive

Il risarcimento del danno da stalking

Il reato di stalking è reato di evento e non di mero pericolo. La stessa norma incriminatrice richiede la necessaria verificazione di tre, alternativi, eventi di danno che completano, insieme alla condotta e al nesso di causalità, l’elemento oggettivo costitutivo della fattispecie. La persona offesa dagli atti persecutori, pregiudicata tanto sul piano patrimoniale quanto e maggiormente su quello non patrimoniale, potrà richiedere il ristoro dei danni subiti sia in sede penale che in sede civile

La mediazione nelle controversie condominiali

Le statistiche registrano che le controversie condominiali rappresentano una parte rilevante dell’intero contenzioso civile, ma, il più delle volte, hanno ad oggetto questioni di poco conto e di scarso valore economico che potrebbero essere facilmente risolte in via bonaria. Al fine di decongestionare le aule dei tribunali dall’intasamento di siffatte controversie il legislatore ha incluso la materia condominiale nell’elenco di materie per cui è esperibile il nuovo strumento della mediazione

Il Consiglio di Stato sostiene la natura giuridica pubblicistica delle «Case cantoniere» con una tesi singolare

Il giudizio espresso dal Consiglio di Stato trae origine dall’appello mosso verso una sentenza di primo grado, che aveva provveduto a rigettare l’impugnazione del provvedimento di sgombero realizzato dall'Anas ed eseguito in via amministrativa, e aveva risolto la questione sottoposta al suo esame deponendo a favore della tesi che qualificava i beni oggetto di causa come patrimoniali indisponibili e ravvisando così il presupposto di fatto e di diritto per l’esercizio di poteri di autotutela

La privatizzazione dell'amministrazione ferroviaria e sua incidenza sulla natura giuridica della rete

Quando si parla di demanio ferroviario si fa riferimento a tutti quei beni necessari per lo svolgimento del servizio di trasporto ferroviario. Tali beni, all’esito di un acceso dibattito interpretativo e utilizzando come dato normativo di partenza l’art. 822 cc, sono stati inseriti nell’ambito categoriale del demanio eventuale e assoggettati alla relativa disciplina giuridica. Tra i beni ferroviari classificati come demaniali sono stati inseriti: sedi ferroviarie, fabbricati, magazzini, officine

L’orientamento del Consiglio di Stato sulla natura giuridica dei beni appartenenti a Ferrovie dello Stato S.p.a.

È opportuno analizzare un’importante pronuncia del Consiglio di Stato, in cui sembra escludersi che le modifiche organizzative che hanno interessato nel tempo l’ente gestore del servizio ferroviario abbiano modificato il regime giuridico dei beni ad esso trasferiti in proprietà, rispetto a quanto codificato dall’art822 cc. Pertanto, l’inclusione dei beni ferroviari e delle relative pertinenze nel demanio accidentale risulta compatibile con la forma societaria della Ferrovie dello Stato S.p.a..

Natura giuridica dei beni conferiti a società partecipate: il servizio idrico integrato

I beni demaniali si articolano in due categorie: il demanio necessario all’interno del quale vengono ricompresi i beni che per la loro stessa natura non possono che essere deputati al perseguimento dei fini pubblici e il demanio accidentale, che ricomprende, invece, quei beni che solo a seguito di un provvedimento dell’autorità amministrativa (o anche in forza di una disposizione normativa) sono utilizzati per l’esercizio di funzioni pubbliche. Il demanio idrico appartiene alla prima categoria.

La Corte Costituzionale interviene sulla natura giuridica delle reti idriche: la pronuncia 320/2011

La tematica relativa alla natura giuridica delle reti idriche ha avuto modo di interessare recentemente sia la Corte Costituzionale che la Corte dei Conti. La Consulta è stata chiamata ad intervenire a seguito della proposizione, ad opera del Presidente del Consiglio dei Ministri, di una questione di legittimità costituzionale della legge della Regione Lombardia in cui si dispone la cessione ad un soggetto di diritto privato beni demaniali, incidendo sul regime giuridico della proprietà pubblica

La Corte dei Conti interviene sulla natura giuridica delle reti idriche: il parere 9/2012

La Corte dei Conti, sezione regionale controllo per l’Emilia Romagna, ha avuto l'occasione di pronunciarsi su problematiche interpretative relative all'art14 DL 78/2010 sulle dismissioni societarie da parte di enti a minore densità demografica. È stato chiesto infatti alla Sezione di precisare se per i Comuni di minori dimensioni alcune tipologie di società previste dal TUEL, fra cui le società patrimoniali alle quali sono state conferite le reti idriche, fossero da ritenersi consentite.

Natura giuridica dei beni trasferiti e/o acquisiti da società partecipate: dubbi e contrasti interpretativi

Il problema circa la natura giuridica dei beni trasferiti o acquisiti dalle società partecipate si è posto con l’avvento del modello societario nel settore dei servizi pubblici. Tali soggetti di matrice privatistica sono stati il frutto di un processo di privatizzazione degli enti pubblici volto a superare le inefficienze che erano state riscontrate nell'erogazione dei servizi di interesse collettivo. Il modello societario si è poi diffuso a seguito delle scelte organizzative degli enti locali

Caratteristiche dei beni pubblici e loro regime giuridico

L’art42 della nostra Carta Costituzionale statuisce che la proprietà è pubblica o è privata. I beni pubblici, in particolare, costituiscono quella peculiare categoria di beni di cui si avvale la Pubblica Amministrazione per il perseguimento dei propri fini istituzionali. Unitamente al pubblico impiego privatizzato, attengono alla più generale tematica dei mezzi pubblici ossia di quegli strumenti di cui si avvalgono gli apparati amministrativi per il perseguimento degli interessi pubblici primari

Regime giuridico della proprietà pubblica

L’appartenenza alla mano pubblica determina l'assoggettamento di specifici beni a una disciplina giuridica distinta rispetto a quella cui vengono sottoposti i beni privati. La disamina dovrà partire dal regime giuridico cui sono vincolati i beni demaniali. Tale problema prende necessariamente le mosse dall’individuazione del momento costitutivo, modificativo ed estintivo di tale status da cui consegue l’applicazione o la cessata applicazione della disciplina giuridica peculiare del codice civile

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