Competenze relative agli usi civici

DEMANIO E PATRIMONIO - USI CIVICI - COMPETENZE COMUNALI

Alla scadenza del provvedimento comunale di rinuncia all'uso civico, quest'ultimo rivive e può essere esercitato compatibilmente con le concessioni rilasciate dalle competenti autorità.

Il provvedimento municipale che prende atto della concessione demaniale rilasciata da altra autorità in relazione ad un bene soggetto ad uso civico di pesca va interpretato come una forma di rinuncia all'esercizio dell'uso civico da parte del Comune, rappresentante della locale Comunità.

In pendenza di procedimento giurisdizionale avanti all'organo competente, gli usi civici non possono essere affermati dal Comune né in virtù di apposita istruttoria né in forza delle dichiarazioni del sedicente gestore dell'u... _OMISSIS_ ...continuano a far parte del demanio comunale e come tali rimangono nel potere dispositivo del Comune.

L'art. 1 della legge fondamentale, in tema di usi civici, 16.6.1927, n. 1766 (di conversione in legge del R.D. 22 maggio 1924, n. 751, ancora in parte valida ed efficace ex art. 1, D.Lgs. 1° dicembre 2009, n. 179) regola gli usi civici e qualsiasi altro diritto di promiscuo godimento delle terre spettanti agli abitanti di un Comune, o di una frazione di Comune, individuando, in tal modo e del tutto chiaramente, il soggetto pubblico - il Comune - cui imputare i diritti ed i poteri connessi all'amministrazione ed alla gestione dei beni gravati dai detti usi.

In Sicilia la L.reg. 2 gennaio 1979 n. 1, all'art. 13 ha attribuito espressamente ai Comuni le funzioni region... _OMISSIS_ ...reni gravati da uso civico.

La legge 16 giugno 1927, n. 1766, art. 39 riguardante il riordinamento degli usi civici stabilisce inequivocabilmente che i compensi dovuti a periti, istruttori e delegati tecnici per gli incarichi connessi ad operazioni demaniali volte al riordino di usi civici sono a carico dei comuni o delle associazioni agrarie interessate, e non della Regione.

Nella Regione Abruzzo, l’avviso espresso dal Comune nell’ambito delle procedure volte ai mutamenti di destinazione e alienazione delle terre civiche ai sensi comma 3 dell’articolo 6 della legge regionale 3 marzo 1998, n. 25, pur assumendo un rilievo centrale e condizionante nell’ambito del complessivo procedimento, ha un valore meramente endoprocedimentale in vista del pro... _OMISSIS_ ...degli enti esponenziali di prossimità a vocazione specifica, esso non può giammai esercitare il diritto pieno ed esclusivo del proprietario, libero di far quel che crede del proprio bene, essendogli stato attribuito un diritto di proprietà limitato ab origine dalla destinazione impressa dalla legge. Il quadro non può mutare ove, in assenza di tali enti, il fondo venga attribuito al comune: del predetto bene l'ente territoriale non può disporre come crede, essendo tenuto a rispettarne la destinazione.

La L. 24 giugno 1888, n. 5489, art. 15 abolitiva delle servitù civiche dell'ex Stato pontificio, fa salva la libertà di disporre del bene nel solo caso in cui di esso il comune sia già pieno proprietario o utente, per cui non si applica ai beni assegnati al Comune, quale ente espone... _OMISSIS_ ...fronti dei relativi beni gravati da uso civico un diritto collettivo di natura reale che si esercita in forma congiunta con il Comune, il quale, come ente esponenziale dei diritti della collettività, li amministra ordinariamente in suo nome.

Il danno derivante al Comune dall'occupazione senza titolo di un bene gravato da uso civico va rapportato al mancato conseguimento di quanto il Comune avrebbe potuto conseguire da un ipotetico concessionario qualora vi fosse stato un formale provvedimento concessorio, oltre ad interessi compensativi.

La legge n. 168/2017 ammette che in caso di mancata costituzione degli enti esponenziali delle collettività i beni, solo se di proprietà collettiva o gravati da diritti di uso civico, devono essere gestiti dai comuni con amministrazio... _OMISSIS_ ...RLF|L’art. 1, c. 3, della L.R. Abruzzo n. 68/1998 lascia intendere che il legislatore abbia inteso rimettere ai competenti uffici dell’Ente locale il compito di valutare, in base alle circostanze del caso concreto, il valore effettivo del terreno, non rigidamente ancorato ai criteri di stima dei terreni allodiali. Compito dell’Amministrazione è, quindi, quello di salvaguardare il patrimonio civico, evitando speculazioni edilizie da parte di chi, dopo aver beneficiato di condizioni di acquisto eccezionalmente favorevoli, benefici di successive, eventuali variazioni urbanistiche.

Il parere disciplinato nell'art. 4, comma 1, della L.R. Piemonte n. 29/2009 (in ordine alle attività preliminari per il rilascio delle autorizzazioni all'alienazione di un bene gravato d... _OMISSIS_ ...strative in ordine ai relativi cespiti.

La legge fondamentale 16.6.1927, n. 1766 (di conversione in legge del R.D. 22 maggio 1924, n. 751), ancora in parte valida ed efficace ex art. 1, D.lgs. 1° dicembre 2009, n. 179, radica gli usi civici e qualsiasi altro diritto di promiscuo godimento delle terre in testa agli abitanti di un Comune, o di una frazione di Comune, individuando, in tal modo e del tutto chiaramente nel Comune il soggetto pubblico cui imputare i diritti ed i poteri connessi alla gestione dei beni gravati dai detti usi.

In base alla legge n. 168 del 2017, l’amministrazione dei beni collettivi avviene in forma “duale”: al Comune - quale ente esponenziale dei diritti della collettività – spetta l’ordinaria amministrazione ... _OMISSIS_ ...rio.

In mancanza di enti esponenziali delle collettività titolari, i beni di proprietà collettiva e quelli gravati da diritti di uso civico sono gestiti dai comuni con amministrazione separata, a riprova dell’autonomia del c.d. dominio collettivo rispetto ad altri beni pubblici con i quali il medesimo venga eventualmente in relazione.


DEMANIO E PATRIMONIO - USI CIVICI - COMPETENZE REGIONALI

La Regione è l'ente cui compete l’esercizio della funzione amministrativa (già di appannaggio del commissario per la liquidazione degli usi civici) inerente il procedimento di legittimazione degli usi civici.

È legittimo il provvedimento regionale che sclassifica terreni in precedenza destinati ad uso civico qualora la des... _OMISSIS_ ...esenti un reale beneficio per la generalità degli abitanti non solo nell’immediato ma anche per il futuro: tale valutazione non deve essere ancorata a profili di carattere solamente economico, ma deve abbracciare anche tutte le altre possibili variabili coinvolte nelle determinazioni effettuate in sede di controllo regionale e deve tenere conto dei costi e della garanzie del futuro ripristino dei luoghi una volta venuto meno, per qualsiasi motivo, il soggetto benificiario.

L'autorità regionale, nel suo ruolo di vigilanza sulle richieste di mutamento di destinazione dei terreni di uso civico, deve far luogo ad una valutazione complessiva diretta a dimostrare in concreto che la nuova diversa destinazione rappresenti davvero un beneficio presente e futuro per la generalità de... _OMISSIS_ ...che depongono per il mantenimento dello status quo.

La competenza ad adottare un provvedimento di reintegra demaniale di un terreno spetta alla Regione in virtù della delega di funzioni in favore delle Regioni in materia di agricoltura e foreste prevista dall’art. 66 del d.P.R. n. 616/1977. Conseguentemente sono state trasferite alle Regioni tutte le funzioni amministrative relative alla liquidazione degli usi civici, allo scioglimento delle promiscuità, alla verifica delle occupazioni e alla destinazione delle terre di uso civico e delle terre provenienti da affrancazioni, ivi comprese le nomine di periti ed istruttori per il compimento delle operazioni relative e la determinazione delle loro competenze.

Salvo che l'opposizione importi contestazione della quali... _OMISSIS_ ...a più nelle attribuzioni dello stesso, essendo state trasferite alle regioni, mediante l'art. 66, d. p. r. 24 luglio 1977, n. 616, tutte le funzioni amministrative attinenti alla liquidazione degli usi civici, allo scioglimento delle promiscuità, alla verifica delle occupazioni ed alla destinazione delle terre di uso civico.

Correttamente la Regione, a seguito dell'attivazione del procedimento di svincolo degli usi civici, deve chiedere la documentazione istruttoria necessaria a comprendere gli eventuali effetti pregiudizievoli sulla proprietà collettiva.

La ricostruzione di una Regola è subordinata alla verifica della sussistenza dei presupposti da parte dell’amministrazione regionale in ordine ai fuochi famiglia (ovvero agli utenti aventi diritto) e ai beni de... _OMISSIS_ ...utorizzazione da parte della Regione.

A fronte della manifestazione da parte del Comune, quale ente ente esponenziale della collettività titolare dei diritti di uso civico, della volontà della collettività medesima di rientrare in possesso del terreno di uso civico abusivamente occupato, con contestuale richiesta al Presidente della Giunta Regionale dell’emissione dei provvedimenti necessari alla rimessione in pristino dello stato dei luoghi e al rilascio del terreno, affinché lo stesso sia reintegrato al demanio civico e destinato all’esercizio delle attività silvo – pastorali, il provvedimento adottato dalla Regione ha natura vincolata, stante la necessità e l’urgenza di rimettere in pristino il sito.

Dall'entrata in vigore dell'art. 66 del d... _OMISSIS_ ...ento amministrativo, connotato, come è proprio degli atti di approvazione, da un carattere discrezionale, giacché l’atto non è contenutisticamente limitato alla mera verifica della sussistenza dei presupposti, ma, al contrario, è teso a scandagliare l’effettiva e concreta rispondenza dell’anelata legittimazione all’interesse pubblico, quale momento di esercizio della più generale potestà di governo del territorio allocata alle regioni.

la L.R. Lazio n. 1 del 1986, non ha realizzato una sdemanializzazione generalizzata dei beni gravati da usi civici nella Regione Lazio, ma l'ha predisposta solo per quei casi in cui l'interesse alla fruizione collettiva del bene medesimo deve bilanciarsi con il pari interesse a contrastare lo spopolamento delle aree rurali.... _OMISSIS_ ...nale, bensì un istituto condizionato dalla preesistenza degli indefettibili requisiti di legge in presenza dei quali è possibile l’estinzione della natura pubblica del bene e il suo conseguente assoggettamento ad un pieno regime di diritto privato.

La procedura di cui alla L. n. 1766 del 1927, art. 13, nel prevedere la possibilità di ripartire i terreni già gravati da usi civici che siano "convenientemente utilizzabili per la coltura agraria" fra le famiglie dei coltivatori diretti del Comune titolare dell'uso civico, previa determinazione di un canone enfiteutico da corrispondere da parte dell'assegnatario al Comune concedente, non è procedura fine a se stessa ma oltre ad essere prodromica alla successiva affrancazione del fondo, unico provvedimento per effetto del... _OMISSIS_ ...la "approvazione sovrana" e che, ad oggi, considerata la allocazione delle rilevanti competenze amministrative, deve intendersi come approvazione regionale.

Ai sensi dell’art. 66, comma 5, del d.p.r. n. 616/1977 la verifica da parte delle Regioni della persistenza o meno dei diritti di uso civico – tanto ai fini della loro eventuale liquidazione, quanto ai fini della loro eventuale reintegra –, nonché delle condizioni di alienazione, concessione in enfiteusi, trasformazione funzionale, ecc. non può debordare nel campo della tutela dei beni "in sé", ossia riguardati a prescindere dai diritti di uso pubblico su di essi gravanti, e della loro gestione nei profili avulsi da questi ultimi.

La competenza regionale in materia di usi civici è ancorata dal le... _OMISSIS_ ...privata o pubblica. Si riferisce cioè alla verifica di persistenza o meno dei diritti di uso civico – tanto ai fini della loro eventuale liquidazione, quanto ai fini della loro eventuale reintegra –, nonché delle condizioni di alienazione, concessione in enfiteusi, trasformazione funzionale, ecc.; e la stessa non può debordare nel campo della tutela dei beni ‘in sé’, ossia riguardati a prescindere dai diritti di uso pubblico su di essi gravanti, e della loro gestione nei profili avulsi da questi ultimi.

Salvo che l'opposizione importi contestazione della qualitas soli, l'azione di reintegra, che già apparteneva alla competenza del commissario regionale (ai sensi dell'art. 9, l. 16 giugno 1927, n. 1766, nonché degli art. 25, 29, 30, 31, r. d. 26 febbraio 1... _OMISSIS_ ...inistrative attinenti alla liquidazione degli usi civici, allo scioglimento delle promiscuità, alla verifica delle occupazioni ed alla destinazione delle terre di uso civico.

In base all'art. 6 della legge regionale Abruzzo, che disciplina i mutamenti di destinazione e l’autorizzazione all'alienazione di terre civiche, ai sensi dell’art. 12 della L. 16 Giugno 1927, n. 1766 e dell’art. 41 del relativo regolamento, il potere di disporre tali modifiche spetta alla Regione, che, previa istruttoria, provvede sulle istanze con deliberazione espressamente motivata, mentre la deliberazione del consiglio comunale esprime il suo definitivo avviso sulle istanze presentate. La determina regionale è quindi l’elemento fondamentale della fattispecie della modifica della... _OMISSIS_ ...sulle richieste di mutamento di destinazione dei terreni di uso civico e nel valutare se la nuova diversa destinazione rappresenti o meno un beneficio per la generalità, è libera di prendere in considerazione qualunque tipo di interesse collettivo ritenuto più congruo, purché trattasi di beneficio per la generalità degli abitanti.

I d.P.R. n. 11/1972 e 616/1977 richiamano la disciplina degli aspetti organizzativi e di gestione del fenomeno degli usi civici che, come tale, rientra nella competenza concorrente delle Regioni; nelle previsioni costituzionali tanto si realizza sul fronte della "valorizzazione dei beni culturali e ambientali", materia che rientra tra quelle su cui si esercita la potestà legislativa regionale concorrente con quella dello Stato.

La Regione p... _OMISSIS_ ...zazione e funzionamento degli enti esponenziali che delle prime ben può intendersi come espressione.

Posto che l’atto di reintegra delle terre demaniali ha natura amministrativa, in quanto emanato nell’esercizio del potere di autotutela amministrativa, si deve rilevare che l’art. 66 del D.P.R. 24 luglio 1977, n.616 ha trasferito alle Regioni a statuto ordinario le funzioni amministrative in materia di usi civici, comprendendovi in particolare “le competenze attribuite ... al Commissario per la liquidazione degli usi civici dalla legge 16 giugno 1927, n.1766” e che la tabella A allegata al citato decreto presidenziale include nell’elenco degli uffici statali trasferiti alle regioni, gli uffici amministrativi dei commissari per la liquidazione d... _OMISSIS_ ...e di affrancazione, si è al di fuori della giurisdizione tanto commissariale quanto di altro giudice, rientrandosi in un ambito riservato all'amministrazione regionale.


DEMANIO E PATRIMONIO - USI CIVICI - COMPETENZE STATALI

L’approvazione della legittimazione delle occupazioni di usi civic...

Il presente articolo è un'aggregazione di sintesi di pronunce giudiziali estratte da un nostro codice o repertorio, nel quale le sintesi qui visibili sono associate agli estremi e agli estratti originali delle pronunce a cui si riferiscono (vedasi il sampler del prodotto). Possono essere presenti sintesi ripetitive o similari, derivanti da pronunce di contenuto ripetitivo o similare.