DEMANIO E PATRIMONIO - USI CIVICI - REGIME GIURIDICO
Gli artt. 11 e 12 della legge 16 giugno 1927, n. 1766, nell'assoggettare i terreni posseduti dai comuni e gravati da uso civico di bosco e pascolo permanente ai vincoli di inedificabilità e di destinazione, impongono di ricondurre i predetti beni immobili nell'ambito di quelli appartenenti al patrimonio indisponibile dell'ente territoriale. Ne consegue, in tema di tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche, che legittimamente il giudice considera in tal caso sussistente il presupposto impositivo della tassa, ai sensi dell'art. 38 del d.lgs. 15 novembre 1993, n. 507, sulla base della presunzione - operativa in mancanza di prova contraria, il cui onere grava sul contribuente - non solo di esistenza dell'uso ci... _OMISSIS_ ...eralità degli appartenenti all'ente territoriale.
Un bene soggetto ad uso civico non può essere oggetto di espropriazione forzata, per il particolare regime della sua titolarità e della sua circolazione, che lo assimilano ad un bene appartenente al demanio, nemmeno potendo per esso configurarsi una c.d. sdemanializzazione di fatto.
In mancanza di provvedimenti di specifica destinazione di porzioni di tali fondi all’uso esclusivo, il regime giuridico dei beni destinati ad uso civico appartenenti alla collettività non può che essere quello ordinario, da cui deriva il divieto di alienazione, l'imprescrittibilità e il divieto di mutamento di destinazione, oltre all’uso indistinto e generalizzato, spettante all’intera collettività.
Gli usi civi... _OMISSIS_ ...sono sottoposti i beni gravati da usi civici determina che, al di fuori dei procedimenti di liquidazione dell'uso civico e prima del loro formale completamento, la preminenza del pubblico interesse che ha impresso al bene immobile il vincolo dell'uso civico ne vieta ogni circolazione e, pertanto, ogni atto di cessione tra privati di un tale bene - pur se riconosciuto come intervenuto - è affetto da nullità.
Se i beni di uso civico sono di norma inalienabili, incommerciabili ed insuscettibili di usucapione, allora essi sono sostanzialmente riconducibili al regime giuridico della demanialità.
La deroga all'utilizzazione del terreno gravato da uso civico, comportando necessariamente limitazioni dei diritti d’uso civico per le collettività cui appartengono ha caratt... _OMISSIS_ ...Nel disciplinare la destinazione delle terre sulle quali gravano usi civici, l’art. 12, co. 2., legge 1766/1927 ha sancito, in via di principio, l’inalienabilità e l’impossibilità di mutamento di destinazione, dei terreni convenientemente utilizzabili come bosco o come pascolo permanente e - solo in via di eccezione - la possibilità di richiedere l’autorizzazione alla Regione a derogare dai predetti limiti.
Il bene gravato da uso civico ha un regime tendenzialmente equiparabile o comunque avvicinabile a quello dei beni demaniali.
I beni gravati da usi civici, prima del completamento dei procedimenti di liquidazione o c.d. sclassificazione, sono da reputarsi inalienabili ed incommerciabili, nonché insuscettibili di usucapione.
Gli att... _OMISSIS_ ...clude la nullità delle compravendite di aree gravate da diritti di uso civico stipulate anteriormente all'emanazione della norma.
Un rapporto concessorio avente ad oggetto un terreno demaniale di uso civico resta sottratto alle disposizioni vincolistiche dei rapporti agrari poiché altrimenti resterebbe preclusa alla P.A. la possibilità di condizionarne la continuazione e la rinnovazione alla compatibilità in concreto con la destinazione ad uso civico del terreno.
L’uso civico che grava su di un terreno tollera la presenza di concessioni (o anche di contratti di affitto individuali) purché precari e temporanei; il che, di conseguenza, non può garantire né la stabilità né le procedure previste dalla speciale disciplina sui patti agrari di cui alla legge 203/1982.|... _OMISSIS_ ...alla collettività di appartenenza su terre destinate in via esclusiva al soddisfacimento delle esigenze primarie di ciascun componente quella collettività; la seconda, invece, è diretta ad assicurare maggior protezione nella dinamica strutturale del rapporto negoziale alla categoria economico sociale della piccola impresa agricola.
L'utilizzo collettivo sui beni, proprio degli usi civici, rende questi ultimi assimilabili ai beni pubblici in relazione al loro sostanziale assolvimento di interessi di carattere pubblicistico tra i quali la conservazione delle risorse ambientali in favore della collettività nazionale. Sotto questo profilo, la qualificazione tra proprietà pubblica e privata di tali beni dipende principalmente dalle funzioni che essi sono destinati a svolgere e presci... _OMISSIS_ ...ione o espropriazione forzata, salvo che la loro alienazione sia autorizzata ai sensi dell'art. 12 menzionata L. n. 1766 del 1927.
L'art. 12, comma 2, L. n. 1766 del 1927 stabilisce che le terre collettive sono soggette ad un regime d'indisponibilità e di destinazione vincolata alle primarie esigenze della comunità, salvo casi particolari e specifici. Pertanto, i comuni sono privi della facoltà di disporre di terreni su cui insistono usi civici, essendo questi sottoposti a vincolo di indisponibilità, di inalienabilità e di destinazione.
In ragione del regime che connota i terreni gravati da diritto di uso civico, non possono costituirsi proprietà private o altri situazioni soggettive di vantaggio in carenza di un titolo proveniente dall'autorità che ha il potere di di... _OMISSIS_ ...tituendo attuazione di un principio generale secondo cui l’uso dei beni gravati da uso civico deve essere correlato ad un utilizzo temporaneo e precario.
Con riferimento ad un bene gravato da uso civico non è configurabile una sdemanializzazione di fatto.
A seguito della L. n. 1766 del 1927, ciò che rileva al fine della sottoposizione dei beni al regime dei beni collettivi, ove in possesso dei Comuni, è la circostanza che ad essi siano pervenuti in liquidazione di usi civici, ovvero che su di essi si esercitino effettivamente, al momento dell'entrata in vigore della legge, gli usi civici: la destinazione all'esercizio dell'uso civico è pertanto indispensabile, mentre è irrilevante che l'acquisto sia avvenuto iure privatorum.
I beni d’uso civico ... _OMISSIS_ ...dinato alle specifiche condizioni di legge, tra le quali mette conto ricordare che le zone oggetto di legittimazione o di alienazione non interrompano la continuità del patrimonio collettivo, pregiudicandone la fruibilità nel suo complesso.
In relazione a fondi soggetti ad uso civico, non è possibile la sdemanializzazione di fatto, bensì esclusivamente la liquidazione commissariale secondo la formale procedura prevista dalla L. n. 1766 del 1927 e R.D. 332 del 1928.
Un bene gravato da uso civico non può essere oggetto di alienazione al di fuori delle ipotesi tassative previste dalla legge n. 1766 del 1927 e dal r.d. n. 332 del 1928 per il particolare regime della sua titolarità e della sua circolazione, che lo assimila ad un bene appartenente al demanio, nemmeno... _OMISSIS_ ...
Il regime di circolazione dei beni appartenenti al demanio civico prevede rigorose limitazioni: in particolare, è principio consolidato che l'espressa previsione dell'inalienabilità, prima del completamento dei procedimenti di liquidazione o sclassificazione, connota il regime giuridico dei beni di uso civico dei caratteri propri della demanialità, sicchè detti beni sono da reputarsi inalienabili ed incommerciabili, nonchè insuscettibili di usucapione.
La cessione tra privati di beni comunali, o di università o altre organizzazioni agrarie, soggetti ad uso civico è nulla non già per illiceità bensì per impossibilità dell'oggetto o per contrasto con norma imperativa.
La nullità che affligge gli atti di trasferimento di beni appartenenti al demanio civico (... _OMISSIS_ ... figure organizzative di appartenenza delle terre civiche, genericamente indicate nell'art. 11 dalla L. n. 1766 del 1927 come "università ed altre associazioni agrarie") non può essere classificata come nullità relativa perchè essa discende dalla impossibilità dell'oggetto.
Le verifiche demaniali in materia di usi civici hanno finalità accertative, basandosi sulla ricostruzione di dati storici, usi e titoli, e non costitutive, con l'effetto che al loro esito ad ai provvedimenti amministrativi che li recepiscono non possono essere attribuiti effetti costitutivi inoppugnabili, vale a dire il valore di titolo autonomo ed incontestabile del diritto esercitato.
Ai sensi del r.d. 751 del 1924 sul riordinamento degli usi civici nel Regno, i boschi e i pascoli appartengono al... _OMISSIS_ ...eusi ed essere alienati all’assegnatario a seguito di affrancazione, secondo le regole generali; in particolare, l’art. 21, comma 3 del r.d. suddetto.
In tema di terre gravate da usi civici, la cui titolarità attiva è da sempre delle collettività locali (domini collettivi), l’ordinamento giuridico statale guarda con chiaro sfavore alle ipotesi di deroga ai vincoli all’utilizzo ed alla commercializzazione di terreni gravati da uso civico.
Il regime di circolazione dei beni del demanio degli usi civici, come quello dei beni demaniali tout court, prevede rigorose limitazioni ed è principio consolidato che l’espressa previsione dell’inalienabilità per entrambe le categorie di terreni e prima del completamento dei procedimenti di liquida... _OMISSIS_ ...scettibili di usucapione.
Gli usi civici sono disciplinati, in linea generale, dalla L. 16 giugno 1927, n. 1766 (mantenuta in vigore dall'allegato 1 del comma l dell'art. 1, D.Lgs. 1 dicembre 2009, n. 179, limitatamente agli articoli da 1 a 34 e da 36 a 43) e dal relativo regolamento di cui al R.D. n. 332 del 1928 nonché dalla recente L. n. 168 del 2017.
Un bene gravato da uso civico non può essere oggetto di sclassificazione al di fuori delle ipotesi tassative previste dalla legge n. 1766 del 1927 e dal r.d. n. 332 del 1928, per il particolare regime della sua titolarità e della sua circolazione, che lo assimila ad un bene appartenente al demanio, nemmeno potendo per esso configurarsi una cosiddetta sdemanializzazione di fatto. L’incommerciabilità derivante da ... _OMISSIS_ ...tivi, già prima dell’emanazione della legge 168/2017, potevano essere raggruppati in due grandi gruppi: da un lato quelli insistenti su proprietà raggruppate nell’alveo di una personalità giuridica privata (derivante da antiche consuetudini, riconosciuta da precedenti leggi dello Stato e su cui posizione dominicale e diritti d’uso civico possono anche convivere in capo ai medesimi soggetti) e, dall’altro, i domini non dotati di una personalità giuridica, perché frutto della concentrazione di diritti collettivi effettuata all’esito della legge 1766 del 1927, ed affidati al regime giuridico proprio del patrimonio indisponibile dei comuni (cui aggiungere i veri e propri beni di proprietà comunale). La nuova normativa ha inteso uniformare il regime giuridico delle... _OMISSIS_ ... e pubblici. Solo in taluni casi il patrimonio collettivo viene gestito da un ente dotato di personalità giuridica; in assenza di tale ente dotato di personalità giuridica privata, il bene è amministrato dall’amministrazione comunale che, quindi, svolge un’azione di supplenza.
La legge n. 168/2017 non dice nulla sui procedimenti e sull’esercizio dei poteri di accertamento e di reintegra degli usi civici, che quindi continuano ad essere oggetto della previgente normativa statale (L. 1766/1927 e RD n. 332/1097) e regionale. Tali istituti, peraltro, si appalesano come strumentali e preventivi non solo al riconoscimento ma anche alla disponibilità concreta dei beni assoggettati ad uso civico da gestire e, quindi, logicamente antecedenti rispetto alle realtà di bene... _OMISSIS_ ...i in mancanza degli enti esponenziali, ma non sostituisce l’intera previgente disciplina della materia specifica di cui si discute e che, pertanto, continua ad applicarsi.
L’art. 9 della L. n. 1766/1027 e dell’art. 29 del R.D. 332/1928 sono pienamente applicabili anche dopo l’emanazione della legge n. 168/2017 la quale non ha travolto gli istituti della verifica demaniale e della pianificazione (oggi quella paesistico-ambientale subentrata al piano agro-silvo-pastorale), i quali, alle molteplici funzioni di carattere generale, aggiungono anche quelle di presupposto necessario delle ipotesi di variazione del patrimonio civico.
La sdemanializzazione tacita è inammissibile in materia di usi civici, per i quali, la delicatezza e complessità degli a... _OMISSIS_ ...n via di mero fatto: sui beni gravati da uso civico, infatti, sussiste la compresenza di un complesso di diritti soggettivi esercitabili uti singulus da ciascuno dei beneficiari di quello, sicchè le situazioni da accertare sono molte e complesse, nel contraddittorio, almeno potenziale, con i singoli compartecipi e, per loro o in loro figurativa rappresentanza, con l'ente pubblico territoriale di riferimento individuato dalla legge; soltanto la garanzia dei passaggi procedurali volti a verificare l'effettiva perdita, da parte del bene, delle sue attitudini ad essere destinato all'uso civico - relazioni di organi tecnici dotati di particolare competenza, ricerche comparative su documenti, esame di provvedimenti di sfruttamento del bene a fini diversi da quelli originari e così via, a ... _OMISSIS_ ... venir meno di una situazione, almeno originariamente pacifica, di sussistenza di quell'uso civico.
I beni gravati da usi civici devono essere assimilati ai beni demaniali; la particolarità del regime cui sono sottoposti i beni in esame determina che, al di fuori dei procedimenti di liquidazione dell'uso civico e prima del loro formale completamento, la preminenza del pubblico interesse che ha impresso al bene immobile il vincolo dell'uso civico ne vieta ogni circolazione.
Gli “usi civici” sono risalenti diritti reali di natura collettiva, volti ad assicurare un’utilità o comunque un beneficio ai singoli appartenenti ad una collettività; essi sono disciplinati, in linea generale, dalla legge 16 giugno 1927, n. 1766.
In ordine alle modalità... _OMISSIS_ ...imentali di gestione non solo debbano corrispondere al predetto assetto istituzionale, ma soprattutto debbano comunque avvenire nel rispetto dei cardini della pubblicità, imparzialità, trasparenza e non discriminazione in quanto, analogamente alle concessioni di beni demaniali, anche qui il procedimento finisce per costituire un utilizzo privato di beni della collettività che, nel favorire le possibilità di lucro di un determinato imprenditore in danno degli altri, altera le naturali dinamiche del mercato.
La natura comunque “pubblica” dei diritti di uso civico comporta, in linea generale, l’applicazione dei principi di derivazione comunitaria, di concorrenza, parità di trattamento, trasparenza, non discriminazione, e proporzionalità, di cui all'articolo 1 dell... _OMISSIS_ ...tti su beni pubblici, non vi è una specifica norma che preveda la procedura dell'evidenza pubblica.
La legge n. 168/2017 d...
Il presente articolo è un'aggregazione di sintesi di pronunce giudiziali estratte da un nostro codice o repertorio, nel quale le sintesi qui visibili sono associate agli estremi e agli estratti originali delle pronunce a cui si riferiscono (vedasi il sampler del prodotto). Possono essere presenti sintesi ripetitive o similari, derivanti da pronunce di contenuto ripetitivo o similare.