Le vicende «modificative» dell’Anas e la loro influenza sul regime giuridico della rete stradale

Anche l’Anas, così come numerosi altri enti pubblici, è stata oggetto, in particolar modo a partire dagli anni Novanta, di profonde trasformazioni giuridiche.

Infatti, a tale riguardo, il dato normativo di partenza è individuabile nel d.lgs. 143/1994…



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Lo Statuto di detto nuovo ente, invece, è stato approvato con il D.P.R. 21 aprile 1995 n. 242.

Il legislatore, però, è intervenuto nuovamente con il D.L. 8 luglio 2002, n. 138, che è stato, poi, a sua volta convertito in legge 8 agosto 2002 n. 178, il quale al suo art. 7 ha previsto la trasformazione dell’ente pubblico economico in società per azioni.

Inoltre, l’art. 7 comma 1 bis del predetto decreto legge ha disposto il trasferimento in favore della nuova società, «in conto aumento del capitale sociale» [1], della proprietà della rete stradale nazionale ed autostradale [2].

Per di più, la predetta disposizione ha avuto modo di precisare che il trasferimento non comporta una modifica del regime giuridico previsto agli artt. 823 e 829 comma 1 c.c. dei beni demaniali trasferiti.

Il legislatore, pertanto, aveva previsto che la titolarità dei beni demaniali venisse attribuita ad una società per azioni pubblica e che questa forma di «privatizzazione» subita dai beni non ne poneva, però, in discussione il regime vincolistico con tutte le conseguenze che ciò comportava in punto di disciplina giuridica applicabile.



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