L’organizzazione amministrativa delle strade alla luce dell’attuale ordinamento regionale

uo;attuazione dell’ordinamento regionale, e di conseguenza del sistema autonomistico, ha inciso sul dettato dell’art. 822 c.c.: con l’avvento del nuovo ente territoriale ci sarebbe stata la cessazione del monopolio statale sulla categoria del c.d. demanio necessario (art. 119 Cost.) ed una maggiore frammentazione della titolarità della proprietà prevista dall’art. 822 c.c.

La frantumazione della disciplina codicistica è avvenuta senza dubbio con le norme contenute negli statuti delle Regioni ad autonomia speciale [1].

Il decentramento funzionale ha interessato anche le Regioni ordinarie anche sul piano patrimoniale, attraverso la costituzione del demanio che venne attribuito ad esse: infatti, ai sensi dell’art. 11 c.1 della legge 281 del 1970 ‹‹i beni della specie di quelli indicati dal comma 2 dell’articolo 822 del codice civile, se appartengono alle Regioni per acquisizione a qualsiasi... _OMISSIS_ ...uiscono il demanio regionale e sono soggetti al regime previsto dallo stesso codice per i beni del demanio pubblico››.

La legge n. 181 del 21 aprile 1962 conferiva all’art. 1, al Ministero dei lavori pubblici, il compito di assicurare lo sviluppo armonico della viabilità, attraverso il coordinamento delle programmazioni predisposte dalle amministrazioni e dagli enti competenti per le classi delle strade [2].

L’art. 9 del successivo d.p.r. n. 8 del 15 gennaio 1972 attribuisce, invece, allo Stato la funzione di indirizzo e di coordinamento delle attività amministrative delle Regioni a statuto ordinario attinenti ad esigenze di carattere unitario, disponendo che tale funzione venga esercitata (al di fuori dei casi in cui si provvede con legge o atto avente forza di legge) mediante deliberazione del Consiglio dei ministri su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri d’intesa con il Ministro competente (qu... _OMISSIS_ ... pubblici) [3].

Questo percorso ha avuto, poi, conferme nel d.p.r. n. 616 del 1977 e in modo più esplicito nelle previsioni della legge n. 59 del 1997 e quindi a seguito del d.lgs n. 112 del 1998 [4].

L’art. 7 della legge n. 59 del 1997 ha stabilito che ‹‹il trasferimento dei beni e delle risorse deve comunque essere congruo rispetto alle competenze trasferite e al contempo deve comportare la parallela soppressione o il ridimensionamento dell’amministrazione statale periferica, in rapporto ad eventuali compiti residui››, con la precisazione che all’individuazione dei beni e delle risorse finanziarie, umane, strumentali e organizzative da trasferire, alla loro ripartizione tra le Regioni ed Enti locali, si provvede con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, sentiti i Ministri interessati e il Ministro del Tesoro.

Il richiamo della sussidiarietà della stessa legge n. 59 d... _OMISSIS_ ...o;unico principio direttivo in base al quale il governo avrebbe dovuto procedere all’attuazione della delega volta a realizzare il conferimento alle Regioni e agli enti locali di tutte le funzioni volte a realizzare la promozione e sviluppo delle rispettive comunità, nonché di tutte le funzioni localizzabili nei rispettivi territori. Infatti non è da sottovalutare il principio di adeguatezza, destinato a conformare l’idoneità organizzativa dell’amministrazione ricevente, nonché l’ulteriore canone della differenziazione, che sorregge il momento dell’allocazione delle funzioni in stretta considerazione e non solo delle diverse caratteristiche associative, demografiche, territoriali, ma anche strutturali degli enti riceventi [5].

Il d.lgs n. 112 del 1998 si è dato carico di rimarcare, in sede di attuazione della delega legislativa, che la decorrenza dell’esercizio da parte delle Regioni e degli enti locali delle funzio... _OMISSIS_ ...eve ricollegarsi al trasferimento effettivo dei beni e delle risorse strumentali ed organizzative, oltre che finanziarie ed umane.

Il patrimonio stradale costituisce la parte più rilevante del complesso dei beni pubblici trasferiti alle Regioni con il d.lgs. n. 112 del 1998. Le strade si inseriscono, ormai, come elementi necessari nel contesto territoriale e fanno parte integrante dei bisogni territoriali di mobilità e di sviluppo che vanno interpretati nella dimensione regionale, per effetto della sussidiarietà amministrativa (artt. 117 e 118 Cost.), il quale giustifica il processo di federalismo che coinvolge anche le reti stradali alla luce dell’accresciuta dimensione costituzionale degli interessi regionali [6].

L’art. 101 del d.lgs. n. 112 del 1998 ha previsto il trasferimento al demanio delle Regioni e agli enti locali delle strade e autostrade, affidando ad essi la programmazione, gestione, progettazione, esecuzione, manut... _OMISSIS_ ...one di quelle non rientranti nella rete autostradale e stradale nazionale. In base all’art. 99 spettano alle Regioni le funzioni di programmazione e coordinamento della rete viaria e alle Province le funzioni di progettazione, costruzione e manutenzione della rete stradale, secondo le modalità e i criteri fissati dalla legge regionale [7].