CAVE MINIERE ACQUE MINERALI

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La concessione d’uso di una superficie per l’attività di gestione di cave o miniere

Le cave, intese come possibilità di sfruttamento del terreno in quanto inserite all’interno di un apposito Piano Cave, vanno date in affidamento a terzi attraverso l’istituto della concessione e non già dell’affitto.

Le concessioni di sorgenti di acqua minerale e per lo sfruttamento delle acque termali

La concessione delle sorgenti di acqua minerale si configura come concessione di beni, e non come concessione di servizi, ogni qual volta venga in rilievo la tutela e la valorizzazione del bene e non la prestazione di un servizio all’utenza

L’autorizzazione amministrativa alla coltivazione di una cava

L’attività di coltivazione di cava, anche da parte del proprietario del suolo, non è attività imprenditoriale libera, ma "amministrata" per la quale è possibile porre prescrizioni anche a tutela di altri interessi pubblici (ambiente, paesaggio, ecc.), come ad es. il divieto di vendita del materiale tout-venant.

Giurisdizione sulle controversie relative alle concessioni di attività minerarie

La controversia avente ad oggetto il pagamento del contributo per l'attività estrattiva rientra nella giurisdizione del G.O. e non del giudice tributario.

Pianificazione regionale e comunale delle attività estrattive

L'attività estrattiva ben può essere regolata dagli strumenti urbanistici in relazione ai profili paesistici e ambientali: pertanto, è legittima la previsione del piano regolatore che vieta l'apertura di nuove cave in una determinata zona.

Piani Regionali delle Attività Estrattive

Il PRAE quale atto di programmazione settoriale, è espressione del potere amministrativo di pianificazione ed ha come funzione principale quella della localizzazione territoriale delle attività e di fissazione dei relativi criteri di sfruttamento attraverso il contemperamento di tutti gli interessi, pubblici e privati, coinvolti a vario titolo nell’attività di coltivazione della cava. Pertanto contro di esso non possa essere promosso alcun sindacato di legittimità costituzionale.

La determinazione del contributo dovuto dal privato che esercita attività estrattive

Il contributo per l'attività estrattiva non ha natura tributaria, ma si configura come una somma avente specifica natura indennitaria del pregiudizio subito dalle collettività in conseguenza della gestione delle cave, al quale corrisponde uno specifico onere dei comuni che le rappresentano di ripristinare le condizioni ambientali e territoriali pregiudicate dall'attività di estrazione.

I siti minerari dismessi devono essere obbligatoriamente messi in sicurezza

L’obbligo di messa in sicurezza dei siti minerari dismessi costituisce un indefettibile vincolo giuridico sulla base della normativa nazionale ed europea (in particolare rileva il RD 29 luglio 1927 n. 1443) ed è rispondente a un evidente interesse pubblico, di cui il comune nel cui territorio risiede il sito minerario si fa portatore.