Le aree demaniali interessate dalle fasce di rispetto

1. Le aree demaniali interessate dalle fasce di rispetto.

In via del tutto generale e generica, possiamo affermare come i beni demaniali siano elencati tassativamente dall’art. 822 c.c. e che all’art. 823 c.c. sia specificata la qualitas juris dei predetti beni: «i beni che fanno parte del demanio pubblico sono inalienabili e non possono formare oggetto di diritti a favore di terzi, se non nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi che li riguardano».

Ciò può avvenire attraverso un atto formale che – come specifica la direttiva 2006/123/CE del 12/12/2006 (c.d. Direttiva Bolkestein o Direttiva servizi) – nei vari Stati membri può assumere la qualsivoglia denominazione. Nel nostro ordinamento, questi «diritti a favore di terzi» devono necessariamente essere oggetto di un provvedimento espresso da parte della Pubblica Amministrazione proprietaria del bene demaniale, non essendo possibile un mecc... _OMISSIS_ ...zio-assenso, che prende il nome di «concessione». L’art. 824 c.c. puntualizza, inoltre, che «i beni della specie di quelli indicati dal secondo comma dell’art. 822, se appartengono alle province o ai comuni, sono soggetti al regime del demanio pubblico» e che «allo stesso regime sono soggetti i cimiteri e i mercati comunali».


2. Il demanio marittimo.

Ai sensi del combinato disposto degli artt. 28 e 29 del codice della navigazione, fanno parte del demanio marittimo «il lido, la spiaggia, i porti, le rade; le lagune, le foci dei fiumi che sboccano in mare, i bacini di acqua salsa o salmastra che almeno durante una parte dell’anno comunicano liberamente col mare; i canali utilizzabili ad uso pubblico marittimo»; sono soggette al medesimo regime le pertinenze del demanio marittimo, id est «le costruzioni e le altre opere appartenenti allo Stato, che esistono entro i ... _OMISSIS_ ...nio marittimo e del mare territoriale». Trattasi di un elenco tassativo.

Dal canto suo, la giurisprudenza sostiene che «nel demanio marittimo è incluso, oltre il lido del mare (porzione di riva a contatto diretto con le acque del mare da cui resta normalmente coperta per le ordinarie mareggiate) e la spiaggia (che comprende quei tratti di terra prossimi al mare, che siano sottoposti alle mareggiate straordinarie), anche l’arenile, ovvero quel tratto di terraferma che risulti relitto dal naturale ritirarsi delle acque, restando idoneo ai pubblici usi del mare, anche se in via soltanto potenziale e non attuale». Peraltro, «quella degli “usi pubblici del mare” è una categoria aperta, nel senso che il suo contenuto può mutare e accrescersi in relazione a molteplici e variabili potenziali utilizzazioni ed anche in relazione al riconoscimento di nuovi interessi primari, quali, ad esempio, le utilizzazioni turistico - ric... _OMISSIS_ ...a venatoria» e da ciò deriva che «gli usi pubblici del mare rappresentano una categoria in costante evoluzione, determinata dalla necessità di contemperamento tra la funzione sociale della proprietà pubblica, la destinazione economica del demanio marittimo e la vocazione naturale della fascia costiera».

L’uso esclusivo di un bene del demanio marittimo può aversi per diverse finalità. Il legislatore le tipizza in finalità turistico-ricreative, per prestazione di servizi pubblici, per lo svolgimento di attività portuali e produttive, come stabilisce specificamente l’art. 1 del D.L. n. 400/1993. La giurisprudenza amministrativa è pressoché costante nel ritenere che il rilascio a privati di concessioni demaniali marittime per lo svolgimento di attività produttive (in particolare, per l’installazione e l’utilizzo di stabilimenti balneari) non consenta loro assumere il ruolo di gestore di servizi pubblici.

... _OMISSIS_ ...demanio cimiteriale.

Il cimitero – com’è noto – sin dal codice civile del 1942 rientra a pieno titolo tra i «beni demaniali»: l’art. 824, secondo comma c.c. afferma infatti testualmente che «allo stesso regime (id est, al regime del demanio pubblico, N.d.A.) sono soggetti i cimiteri e i mercati comunali». Ne deriva, in altre parole, che dal 1942 il cimitero fa parte del demanio comunale e, come tale, segue la disciplina dei beni demaniali dettata dall’art. 823 c.c., secondo il quale «i beni che fanno parte del demanio pubblico sono inalienabili e non possono formare oggetto di diritti a favore di terzi, se non nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi che li riguardano».

Secondo la giurisprudenza, il fatto stesso che il legislatore abbia optato per annoverare i cimiteri tra i beni demaniali comporta che essi siano «sottratti alla disponibilità dei privati e oggetto inv... _OMISSIS_ ...oni amministrative da parte dell’ente titolare, ovvero del Comune»; inoltre «con l’entrata in vigore dell’art. 824 c.c. il cimitero è definitivamente solo e soltanto demanio comunale, derivandone che solo il Comune può accordare la concessione in uso delle sepolture private a sistema di tumulazione (semplici loculi o cappelle gentilizie) oppure a sistema di inumazione (tombe terranee)».

Si sottolinea che il demanio cimiteriale fa parte del c.d. demanio accidentale e che tale sia solo quello di proprietà del Comune.

Come vedremo anche per il demanio aeroportuale, nulla vieta – infatti – che vi siano dei luoghi di sepoltura privata che esulano dall’area demaniale del cimitero: in tali casi – giocoforza, trattandosi di beni di proprietà privata – non si applicheranno le norme del codice civile dedicate ai beni demaniali.


4. Il demanio stradale e autostrad... _OMISSIS_ ...LF| Ai sensi dell’art. 822, secondo comma c.c., fanno parte dei beni demaniali anche le strade e le autostrade ove appartenenti allo Stato. Ai sensi dell’art. 2, comma 1 del Codice della Strada, «si definisce “strada” l’area ad uso pubblico destinata alla circolazione dei pedoni, dei veicoli e degli animali». Appare pertanto palese che la caratteristica principale di una strada appartenente al demanio sia il suo «uso pubblico».

Secondo la costante giurisprudenza, «l’uso pubblico di una strada presuppone tre concorrenti elementi, costituiti:
- dall’esercizio del passaggio e del transito iure servitutis publicae da parte di una moltitudine indistinta di persone, qualificate dall’appartenenza ad un ambito territoriale;
- dalla concreta idoneità della strada a soddisfare, anche per il collegamento con la via pubblica, le esigenze di carattere generale e pubblico;
... _OMISSIS_ ...o valido a sorreggere l’affermazione del diritto di uso pubblico, il quale può identificarsi nella protrazione dell’uso da tempo immemorabile (comportamento della collettività contrassegnato dalla convinzione di esercitare il diritto d’uso della strada)». Per contro, «deve escludersi l’uso pubblico di una strada quando il passaggio venga esercitato unicamente dai proprietari di determinati fondi in dipendenza della particolare ubicazione degli stessi, o da coloro che abbiano occasione di accedere ad essi per esigenze connesse alla loro privata utilizzazione, oppure, ancora, rispetto a strade destinate al servizio di un determinato edificio o complesso di edifici». Nello stesso senso, si ritiene in giurisprudenza che «a fronte del sedime stradale privato, la prova dell’esistenza di una servitù di uso pubblico non può discendere da semplici presunzioni o dal mero uso pubblico di fatto della strada, ma presuppone un atto... _OMISSIS_ ...vato (provvedimento amministrativo, accordo tra amministrazione e privato, testamento) o l'intervento dell’usucapione ventennale a condizione della idoneità della strada a soddisfare esigenze di carattere pubblico» e ciò in quanto «il riconoscimento della proprietà pubblica di una strada deve avvenire mediante un atto idoneo a trasferire il dominio e a destinare la stessa all’uso pubblico».


5. Il demanio aeroportuale.

L’art. 692 del codice della navigazione afferma recisamente che «fanno parte del demanio aeronautico civile statale:
a) gli aeroporti civili appartenenti allo Stato;
b) ogni costruzione o impianto appartenente allo Stato strumentalmente destinato al servizio della navigazione aerea», mentre «gli aeroporti militari fanno parte del demanio militare aeronautico».

Ai sensi del successivo art. 694 cod. nav., «la realizzazione... _OMISSIS_ ...to da parte dei privati, sul suolo di proprietà privata, di aeroporti e di altri impianti aeronautici, sono autorizzati dall’ENAC».

In giurisprudenza si ritiene che «il mero utilizzo “comune” di un’area dell’aeroporto non attribuisce per ciò solo alla stessa una natura demaniale o di bene comune indisponibile o vincolato ad un uso promiscuo».


6. Il demanio idrico.

Il demanio idrico comprende tutte le acque destinate a fini di pubblico interesse: i fiumi, i torrenti, i laghi; le acque sorgenti (tranne quelle minerali e termali, che sono disciplinate come le miniere); le rive, i rivi e i fossati; le acque sotterranee quando sono portate in superficie; i ghiacciai; i porti e gli approdi per la navigazione interna.

Più in particolare, rientrano della categoria del «demanio naturale necessario» e appartengono allo Stato oppure, in casi eccezionali, ... _OMISSIS_ ...l caso di attribuzione dei porti lacuali e di navigazione interna. Sono altresì definiti beni pubblici a fruizione collettiva, nel senso che appartengono, sulla base di una riserva originaria di legge, all’ente pubblico territoriale che si occupa della loro gestione e conservazione ma sono destinati all’uso da parte della collettività in generale.

La stessa giurisprudenza da sempre afferma che «tutte le acque superficiali e sotterranee sono pubbliche … sicché – tranne particolari categorie oggetto di disciplina speciale – esse rientrano nel demanio idrico e sono incommerciabili, a prescindere dalla loro attitudine a soddisfare un pubblico interesse».

La giurisprudenza di legittimità ha da sempre ritenuto che l’elenco delle acque pubbliche abbia un valore meramente dichiarativo e non tassativo: pertanto, è ben possibile che ci siano corsi d’acqua non segnati negli elenchi che in re... _OMISSIS_ ...arte del novero delle acque pubbliche. Infatti, «per definire pubblico un corso d’acqua ciò che rileva è l’obiettiva attitudine dell’acqua a servire al pubblico interesse» ed inoltre «tutte le acque superficiali e sotterranee sono pubbliche ai sensi della legge n. 36/1994, art. 1 sicché, tranne particolari categorie oggetto di disciplina speciale, esse rientrano nel demanio idrico e sono incommerciabili, a prescindere dalla loro attitudine a soddisfare un pubblico interesse».


7. Il c.d. patrimonio culturale.

Peculiare è la definizione del c.d. patrimonio culturale, come contenuta nell’art. 2 del D.lgs. n. 42/2004: «il patrimonio culturale è costituito dai beni culturali e dai beni paesaggistici. Sono beni culturali le cose immobili e mobili che, ai sensi degli articoli 10 e 11, presentano interesse artistico, storico, archeologico, etnoantropologico, archivistico e bibliografico e... _OMISSIS_ ...individuate dalla legge o in base alla legge quali testimonianze aventi valore di civiltà. Sono beni paesaggistici gli immobili e le aree indicati all’articolo 134, costituenti espressione dei valori storici, culturali, naturali, morfologici ed estetici del territorio, e gli altri beni individuati dalla legge o in base alla legge. I beni del patrimonio culturale di appartenenza pubblica sono destinati alla fruizione della collettività, compatibilmente con le esigenze di uso istituzionale e sempre che non vi ostino ragioni di tutela».

Orbene, possiamo pertanto affermare come i beni culturali siano una delle due species – unitamente ai beni paesaggistici – che compongono il c.d. patrimonio culturale della Nazione.

Peraltro, secondo una recente giurisprudenza, «i beni culturali sono tutte quelle cose mobili e immobili che presentano, secondo criteri dati dalla normativa sui beni culturali, un interesse artistico, s... _OMISSIS_ ...ogico, archivistico, bibliografico, etnoantropologico, nonché un interesse quali testimonianze aventi valore di civiltà, mentre i beni paesaggistici sono, sostanzialmente, delle porzioni di territorio più o meno estese – da singole strade o piazze fino a quartieri o interi paesi e località – che presentano, secondo criteri dati dalla normativa sui beni culturali, un interesse quali espressione dei valori storici, culturali, naturali, morfologici ed estetici di una determinata area geografica»; inoltre «i beni culturali hanno caratteristiche estremamente eterogenee e multiformi tra loro, sicché, per essere meglio indivi...