In alternativa, si attendeva dalla Corte Costituzionale il risultato minimo del riconoscimento della iniquità del collegamento suoli inedificabili-suoli agricoli ai fini indennitari introdotto dal 4° comma dell’art. 5 bis o, rispettivamente, dell’aggancio anche della prima categoria di aree al parametro dei valori agricoli medi, tenuto conto che il 6° comma dell’art. 16 della legge 865/1971 era stato dichiarato costituzionalmente illegittimo dalla nota Corte Costit. 5/1980 con riferimento alle aree edificabili, proprio perché non conteneva specifici riferimenti al bene da espropriare ed al valore di esso secondo la sua destinazione economica, ma si fondava su elementi di valutazione del tutto astratti -le colture praticate nella zona- privi di qualsiasi relazione ...
_OMISSIS_ ... che in situazione identica versavano le numerose subcategorie di aree private dagli strumenti urbanistici (o dalla legge) delle possibilità legali di edificazione, ma nel contempo non destinate “ad usi agricoli”: perciò rendendo sempre più irridente, l’affermazione di Corte Cost. 261/1997, che anche per queste il sistema incentrato sui VAM in base alle tabelle formate dalle commissioni amministrative tiene in considerazione “una serie di elementi”, sì da non pregiudicare “il serio ed effettivo ristoro del proprietario espropriato”.
Questa volta, invece, la Consulta con la fondamentale sentenza 181 del 10 giugno 2011, non ha deluso nessuna di dette aspettative: prendendo anzitutto le distanze in modo radicale ed inequivoco dal...
_OMISSIS_ ...i ragioni, ad evidenziarne l’inconsistenza delle argomentazioni- in base al mero rilievo (§ 6.3 sent.) che detta pronuncia “era anteriore alla riforma attuata dalla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3 sicché nella fattispecie in essa trattata non poteva essere evocato come parametro costituzionale il nuovo testo dell'art. 117, primo comma Cost., attualmente vigente”. Ha invece prescelto quale necessaria premessa, il riferimento al proprio indirizzo iniziato dalla sentenza 5/1980 e continuato dalle successive, tutte ancorate all’ineludibile principio che non è possibile operare il giusto bilanciamento “del diritto del privato con l'interesse generale che l'espropriazione mira a realizzare” senza tener conto “per la determinazione dell'in...
_OMISSIS_ ... ripetere il consueto (inopportuno) suggerimento cui non si era sottratta neppure Corte Costit.348/2007, che “ il legislatore non ha il dovere di commisurare integralmente l'indennità di espropriazione al valore di mercato del bene ablato” in quanto “Livelli troppo elevati di spesa per l'espropriazione di aree edificabili destinate ad essere utilizzate per fini di pubblico interesse potrebbero pregiudicare la tutela effettiva di diritti fondamentali previsti dalla Costituzione (salute, istruzione, casa, tra gli altri) e potrebbero essere di freno eccessivo alla realizzazione delle infrastrutture necessarie per un più efficiente esercizio dell'iniziativa economica privata”. Aveva, quindi, privilegiato “la possibilità di arrivare ad un giusto mezzo, che possa ri...
_OMISSIS_ ... previsti in via generale dalle norme CEDU, così come interpretate dalle decisioni della stessa Corte”. Suggerimento questo, ricordato, ma subito capovolto dalla sentenza 181 e sostituito dalla regola (assoluta) di segno opposto, che “ in caso di "<espropriazione isolata>, pur se a fini di pubblica utilità, soltanto una riparazione integrale può essere considerata in rapporto ragionevole con il valore del bene” e che “proprio l'esigenza di effettuare una valutazione di congruità dell'indennizzo espropriativo, determinato applicando eventuali meccanismi di correzione sul valore di mercato, impone che quest'ultimo sia assunto quale termine di riferimento dal legislatore”.
PREVENTIVO RECEPIMENTO DEI PRINCIPI DELLA ...
_OMISSIS_ ...a del tutto consolidata della CEDU ed, in particolar modo, dalla decisione 29 marzo 2006 della Grande Chambre muovendo dalla consapevole (seppur inespressa) presupposizione: a) che le norme della Convenzione, per come vivono nelle decisioni, della Corte Edu, non sono dotate di efficacia meramente programmatica, ma assumono forza privilegiata, in virtù degli artt. 10 e 117, comma 1, Cost. Ed, impongono agli Stati contraenti, veri e propri obblighi giuridici immediatamente vincolanti, tra cui quello di introdurle nell'ordinamento statale interno; Sicché una volta compiuta tale introduzione divengono fonte di diritti ed obblighi per tutti i soggetti; b)che ai sensi dell’art. 46 della Convenzione sussiste, quindi, l’obbligo del giudice nazionale di interpretare la norma interna in ...
_OMISSIS_ ... dello Stato italiano di porre fine al contrasto con la norma della Convenzione attraverso l'adozione di appropriate misure legali, amministrative e finanziarie: anche per evitare il ripetersi della serie di condanne succedutesi a causa della perdurante applicazione dell’art. 5 bis più volte dichiarato incompatibile con l’art. 1 del Protocollo 1 allegato alla Convenzione.
Anzi, la finalità prioritaria della sentenza 181, si è rivelata proprio quella di prevenire un nuovo intervento (dall’esito scontato) della Corte europea -questa volta sulla questione indennitaria per le aree inedificabili sulle quali nessuna pronuncia di condanna dello Stato italiano era sopravvenuta fino a quel momento - e di evitare la mortificante retromarcia che aveva caratterizzato l...
_OMISSIS_ ...solidata della CEDU. Ed a tal fine la Consulta, anche per eliminare dubbi interpretativi, non ha esitato a ripercorrere e ribadire i passaggi fondamentali che rendono ineludibile l’applicazione dei relativi principi, in qualsiasi genere di espropriazione: I) le tre norme di cui si compone l'art. 1 del protocollo n. 1 sono tra loro collegate, sicché la seconda e la terza, relative a particolari casi di ingerenza nel diritto al rispetto dei beni, devono essere interpretate alla luce del principio contenuto nella prima norma (punto 75); II) l'ingerenza nel diritto al rispetto dei beni deve contemperare un "giusto equilibrio" tra le esigenze dell'interesse generale della comunità e il requisito della salvaguardia dei diritti fondamentali dell'individuo (punto 93); III)il prende...
_OMISSIS_ ...ficabile, ai sensi dell'art. 1 del protocollo n. 1, soltanto in circostanze eccezionali, ancorché non sempre sia garantita dalla Convenzione una riparazione integrale (punto 95); IV) in caso di "espropriazione isolata", pur se a fini di pubblica utilità, soltanto una riparazione integrale può essere considerata in rapporto ragionevole con il bene (punto 96); V) solo obiettivi legittimi di pubblica utilità, come quelli perseguiti da misure di riforma economica o da misure tendenti a conseguire una maggiore giustizia sociale, potrebbero giustificare un indennizzo inferiore al valore di mercato (punto 97). Infine, la Corte si è data carico di anticipare anche la possibile obiezione che l’enunciazione di questi principi si riferiva esclusivamente alla disciplina dei suoli edifi...
_OMISSIS_ ...che le ha interpretate- si riferiscono con previsione chiaramente generale ai “beni”, senza operare distinzioni in ragione della “qualitas rei”; sia perché non è ravvisabile alcun motivo idoneo a giustificare un trattamento differenziato, in presenza di un evento ablativo, tra suoli sicuramente non omogenei, ma accomunati dall’esigenza posta per entrambe le categorie dall’art. 42 Costit., che l'indennità si ponga «in rapporto ragionevole con il valore del bene»; sia ancora perché detto punto di riferimento si identifica necessariamente con il suo valore di mercato (o venale, o commerciale) che, appartenendo quale dato ineludibile alla realtà di ogni immobile ablato, non può sussistere, attenuarsi o venir meno in funzione della sua destinazion...
_OMISSIS_ ...limitarsi alla declaratoria di incostituzionalità della sola equiparazione voluta dal 4° comma dell’art. 5 bis- a determinare, memore dei precedenti di Strasburgo, il crollo totale e completo dell’intero impianto costruito sui VAM per le medesime ragioni che gli avevano già sottratto i suoli edificatori (sent.5/1980 Corte Costit.), ostinatamente mai estese (almeno) a quelli inedificabili, pur se non destinati all’agricoltura: malgrado l’insistenza di dottrina e giurisprudenza nel segnalare che per tutte indistintamente le categorie interessate “il valore tabellare così calcolato prescinde dall'area oggetto del procedimento espropriativo, ignorando ogni dato valutativo inerente ai requisiti specifici del bene”. Per tale ragione la sentenza ha f...
_OMISSIS_ ...dquo;meramente apparente o irrisorio rispetto al valore del bene”, ancora una volta invocando il conforto della CEDU, richiamata perfino onde giustificare deroghe e meccanismi di correzione consentiti.
CONTENUTO DELLA DECLARATORIA.
A tali argomentazioni è seguita l’inevitabile declaratoria di illegittimità costituzionale dell'intero art. 5 bis, comma 4, della legge 359 del 1992, in combinato disposto con gli articoli 15, primo comma, secondo periodo, e 16, commi quinto e sesto, della legge 865 del 1971; nonché in via consequenziale, dell'articolo 40, commi 2 e 3, del T.U appr. con decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327. E l’incostituzionalità è stata dichiarata (§ 7) , in perfetta aderenza con la mo...
_OMISSIS_ ...mo, nell’interpretazione datane dalla Corte di Strasburgo, che ha ritenuto violata la tutela dei beni privati, accordata da quella clausola della Convenzione da qualsiasi normativa interna che non prevedesse, per le espropriazioni per pubblica utilità non generalizzate e non necessitate dall’attuazione di grandi riforme economiche e sociali, un’indennità corrispondente al valore di mercato: e conseguentemente per la violazione del precetto contenuto nel 3° comma dell’art. 42 Costit.
La pronuncia ha perciò eliminato in radice il meccanismo fondato sui “valori agricoli medi” dai criteri di stima di qualsiasi indennità di espropriazione, ed indistintamente da entrambe le categorie di fondi indicate dal 4° comma dell’art. 5 bis. ...
_OMISSIS_ ...inalterato anche nel T.U. per via della sopravvivenza del meccanismo dei VAM e dell’applicazione “alle aree non edificabili” dei diversi coefficienti di stima parametrati dall’art. 40 alla loro “effettiva coltivazione”.
Proprio questo percorso logico-giuridico è stato, infatti, azzerato e travolto dalla sentenza 181 che ha utilizzato per l’ultima volta il collegamento suddetto in un’ottica perfettamente opposta a quella del comma 4° e della pronuncia 261/97, alle quali era servito per attrarre i suoli inedificabili nel parametro riduttivo tabellare: e cioè, per coinvolgere anche i suoli agricoli nella radicale declaratoria di incostituzionalità dell’intero sistema di stima. Venuto meno, infatti in ogni sua parte, il ...
_OMISSIS_ ...irrilevante il riferimento alle singole categorie di suoli che di esso si avvalevano, poiché la declaratoria le ha inglobato tutte indistintamente; ed il collegamento di cui al 4° comma dell’art. 5 bis da maggiore imputato di una equiparazione ingiusta quanto irrazionale, è accomunato nella pronuncia di incostituzionalità per la ragione meramente consequenziale, che è risultato illegittimo proprio l’altro termine del collegamento nei cui confronti il legislatore aveva concepito l’aggancio. Il che si evince chiaramente dall’intero discorso condotto dalla Consulta sempre in chiave unitaria (aree agricole-aree non edificabili) ed ancor più dal salvataggio dell’art. 40, 1° comma del T.U. proprio per la possibilità, una volta espunto il criterio tabellare, ...
_OMISSIS_ ...imite della declaratoria che non si estende: A)anzitutto al precedente art. 15 della legge 865/1971 nella parte relativa al collegamento con l’azienda agricola: perciò mantenendo in vita –ed anzi evidenziandone la piena attualità- tutta l’elaborazione della giurisprudenza soprattutto di legittimità di cui si è detto, sul riferimento al parametro dell’azienda agricola e sul suo collegamento in particolar modo al criterio differenziale dell’art. 40 legge 2359 del 1865, onde adeguare anche nel settore dei terreni non edificatori il nostro sistema ai principi dettati dalla CEDU ed ora condivisi dalla Corte Costituzionale; B) quindi al 1° comma dell’art. 40 del T.U., che ha recepito e completato proprio il suddetto parametro, salvato espressamente in quan...
_OMISSIS_ ...ltro demandata ai giudici ordinari”; C) alle Commissioni provinciali ed alle loro funzioni come individuate dai primi 4 commi dell’art. 16 della legge 865, per quel che riguarda il regime previgente al T.U.; nonché dall’intero art. 41 di detto T.U. per il periodo successivo. Ed infine agli stessi valori agricoli medi come stabiliti dalle Commissioni in questione nelle varie regioni agrarie, ove non utilizzati per la determinazione dell’indennità di espropriazione; D)conseguentemente, alle indennità aggiuntive, prive di collegamento con la vicenda ablatoria del diritto dominicale, e correlate piuttosto alla perdita del lavoro svolto dal proprietario nonché dai soggetti indicati dall’art. 42 TU, per la coltivazione della terra (cap.23 § 6).
M...
_OMISSIS_ ...relativa ai suoli edificatori a seguito di Corte Costit.5/1980) proprio perché la norma disponeva che anche il relativo indennizzo dovesse essere determinato dalle Commissioni provinciali; ed essere quantificato in una relazione percentuale di quello di espropriazione (anche virtuale) calcolata a norma dell'incostituzionale art. 16. E che identica conclusione debba valere anche per l’art. 45, 2° comma T.U. avente per oggetto il corrispettivo della cessione “di un’area non edificabile”, perché calcolato mediante rinvio all’incostituzionale art. 40, comma 3°.
Questo non significa che dopo la sentenza 181, per la determinazione delle indennità ablatorie il riferimento da parte dell’autorità amministrativa o giurisdizionale, a taluno d...
_OMISSIS_ ...;, come tale obbligatorio ed inderogabile, nella valutazione dell’immobile, per assumere il ruolo assai più modesto di fattore o elemento che al pari di tanti altri, può concorrere, quando ciò si renda necessario ed utile, alla ricerca ed all’individuazione del relativo valore venale.
Basta considerare al riguardo l’ipotesi di fondi destinati all’agricoltura ubicati in campagne remote e prive di facili collegamenti con i centri urbani; o per converso di altre tipologie di suoli inedificabili che per la loro ubicazione, struttura o particolari condizioni (per esempio, di relitto), risultino difficilmente stimabili con i metodi sintetici-comparativi e/o sostanzialmente privi di valore commerciale apprezzabile: per carenza di domanda ovvero perché manchi...
_OMISSIS_ ... o il giudice in mancanza (o in aggiunta) di altri dati valutativi, si avvalgano di questo o quello dei coefficienti tabellari, per evitare che attesa la peculiare situazione, la stima si trasformi in un giudizio del tutto soggettivo ed arbitrario (oltreché immotivato e non motivabile), e garantire che resti ancorata ad un prezzo storico certo ed oggettivamente compatibile con quel terreno...