L’indennità da occupazione legittima ai sensi dell’art. 50 d.P.R. 327/2001

uo;indennità da occupazione legittima è liquidata dall’art. 50 d.P.R. 327/2001 in rapporto a quella che sarebbe l’indennità di esproprio e segnatamente, per ogni anno di occupazione, all’incirca nell’8,33% di essa.



La norma è inserita nel capo XI del testo unico, il quale contempla una sola forma di occupazione, ossia l’occupazione temporanea di aree non soggette ad esproprio. Con il d.lgs. 302/2002, tuttavia, il legislatore ha ricodificato nell’art. 22bis la tradizionale occupazione d’urgenza preordinata all’espropriazione, attribuendo al proprietario il diritto a percepire, per tutta la durata dell’occupazione, la stessa indennità già prevista in via generale per l’altra ipotesi di occupazione.

Ora, il dodicesimo annuo di cui all’art. 50 costituisce un indennizzo formalmente autonomo rispetto all’indennità di esproprio. Questo trova conferma, fra... _OMISSIS_ ... nell’espressa previsione di autonomi procedimenti amministrativi e giurisdizionali volti alla rideterminazione in caso di mancato accordo: disposizioni delle quali non vi sarebbe stato bisogno se si fosse trattato di una semplice componente dell’indennità di esproprio.

Ebbene, se si tratta di una indennità autonoma rispetto all’indennità di esproprio, è chiaro che essa mantiene la propria autonomia anche nei confronti dell’indennizzo ex art. 42bis.

Nella maggior parte dei casi, tuttavia, la liquidazione di quest’ultimo indennizzo non potrà prescindere dalla contestuale liquidazione anche dell’indennità da occupazione legittima. Infatti, ferma restando l’applicabilità dell’art. 42bis ad ogni ipotesi di occupazione illegittima (così come recentemente confermato dall’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato), non è un mistero che molte delle fattispecie da regolarizzare trovino or... _OMISSIS_ ...zioni preordinate all’esproprio seguite dalla realizzazione dell’opera pubblica ma non dalla tempestiva conclusione del procedimento espropriativo. Di conseguenza, l’occupazione illegittima si pone sovente quale lineare prosecuzione della precedente occupazione legittima, che l’autorità espropriante si troverà ad indennizzare proprio nel momento in cui indennizza anche l’acquisizione coattiva sanante.
Sebbene l’art. 42bis non lo prescriva espressamente, pertanto, l’autorità che ricorre a questo potere è tenuta a verificare se vi sia stata una occupazione legittima e, se non l’ha ancora fatto, liquidare la relativa indennità di occupazione, nella misura di cui all’art. 50 d.P.R. 327/2001. Questa regola praticooperativa, nonostante i dubbi di un’interessante dottrina, è condivisa da altri autori e trova conferma anche nella giurisprudenza di primo e di secondo grado.

Si precisa che, trattan... _OMISSIS_ ...to pecuniario sono anche dovuti gli interessi legali dal dì del dovuto, salva comunque la prescrizione decennale delle singole annualità, che trova fondamento nella dimostrata autonomia di questa indennità rispetto all’indennizzo ex art. 42bis.

Qualora invece l’indennità da occupazione legittima sia già stata percepita (ad esempio perché la procedura era pervenuta ad un decreto di esproprio successivamente annullato), la relativa esposizione nel provvedimento acquisitivo non sarà necessaria ; se ricomputata, ad ogni modo, l’indennità da occupazione legittima dovrà essere detratta in sede di quantificazione finale del credito dell’exproprietario, così da non dar luogo ad una duplicazione manifestamente irragionevole a favore del privato.


La tesi dell’occupazione illegittima assorbente e le sue conseguenze indennitarie


Sempre in ordine alla quantificazione dell’i... _OMISSIS_ ...upazione legittima, peraltro, vale la pena di evidenziare che si riscontra un orientamento giurisprudenziale (per vero assai minoritario) apparentemente incline ad estendere l’occupazione illegittima fino a comprendere l’occupazione legittima. In questo modo si perviene rapidamente ad appiattire l’indennità prevista per l’occupazione legittima sul ristoro per l’occupazione illegittima, che ammonta al 5% annuo ed è quindi inferiore alla misura di cui all’art. 50 del testo unico.

Tale orientamento, tuttavia, non appare condivisibile, e ciò per più ordini di ragioni.
Anzitutto la Suprema Corte è ferma nel negare che l’occupazione legittima possa risultare “assorbita” nella successiva occupazione illegittima, e dello stesso avviso è anche la giurisprudenza amministrativa tradizionale. Tale assorbimento, tuttavia, è il presupposto logico di questo orientamento, che sta e cade con esso.

... _OMISSIS_ ...ne qui avversata, del resto, osta anche la dimostrata autonomia dell’indennità da occupazione legittima, la quale non viene considerata dall’art. 42bis e resta quindi disciplinata dagli artt. 22bis e 50 del testo unico.
Se così non fosse, ad ogni modo, la riduzione fino al 5% annuo troverebbe ostacolo anche nel principio di simmetria, per il quale non è concepibile che il destinatario di un provvedimento di acquisizione coattiva sanante percepisca meno dell’espropriato.

Appare dunque nettamente preferibile l’orientamento che preserva tradizionalmente l’occupazione legittima dall’irragionevole assorbimento in quella illegittima. La questione che si pone, semmai, è se elevare il ristoro percentuale dell’occupazione illegittima fino al ristoro percentuale dell’occupazione legittima (sulla quale subito ci soffermeremo ), non essendovi assolutamente alcun margine per dare corso ad una irragionevol... _OMISSIS_ ... operazione di equiparazione nel senso opposto.