Natura giuridica dell'atto di cessione volontaria delle aree nell'ambito del procedimento di espropriazione per p.u.

TRASFERIMENTO E ACQUISTO DEI DIRITTI REALI --> TITOLO --> CESSIONE VOLONTARIA --> NATURA

Il negozio espressamente previsto dalla L. n. 865/1971, art. 12, comma 1, appartiene alla categoria dei contratti c.d. ad oggetto pubblico, caratterizzati dal fatto che essi hanno per oggetto rapporti che soltanto il legislatore può regolare e costituisce una forma alternativa di realizzazione del procedimento espropriativo, mediante la utilizzazione di uno strumento privatistico, rimanendo tuttavia un accordo inserito nell'ambito di questo procedimento.

La cessione volontaria del bene, nel procedimento espropriativo, in quanto sostitutiva del decreto di espropriazione, di cui produce i medesimi effetti, non perde la connotazione di atto autoritativo, implicando, più semplicemente la confluenza in un unico testo di provvedimento e negozio e senza che la presenza del secondo snaturi l'attività dell'Amministrazione, dato che il fine... _OMISSIS_ ...ssere perseguito anche attraverso la diretta negoziazione del contenuto del provvedimento finale.

La cessione volontaria è atto conclusivo del procedimento di espropriazione, comportando l'effetto traslativo della proprietà interessata dalla realizzazione dell'opera pubblica. In questo senso, l'espropriazione può concludersi o con il decreto di espropriazione oppure, su richiesta del proprietario espropriando, con atto negoziale di cessione volontaria del bene. La cessione volontaria, in quanto sostitutiva del decreto di espropriazione, di cui produce i medesimi effetti, non perde la sua connotazione di atto autoritario implicando, più semplicemente, la confluenza, in un unico testo, di provvedimento e negozio.

Per costante giurisprudenza di legittimità, la cessione volontaria dell'immobile espropriando, quale subprocedimento predisposto dalla L. 22 ottobre 1971, n. 865, art. 12 si inserisce nell'ambito di un più ampio procedimento amministrativo da... _OMISSIS_ ...ne e dal quale è condizionata ed è caratterizzato da un collegamento genetico tra momento autoritativo della procedura ablativa e quello paritetico di incontro delle volontà al fine di acquisire il bene in via alternativa all'espropriazione (costituendo un momento della procedura ablatoria ed inquadrandosi nello schema del negozio di diritto pubblico).

L'accordo di cessione volontaria è negozio giuridico di diritto privato traslativo della proprietà, come tale soggetto alle regole poste dal Codice civile per i contratti in generale e per la vendita in particolare. Al contempo è atto che si inserisce nell’ambito di una procedura espropriativa e tiene luogo del decreto di esproprio: è, dunque, un contratto a oggetto pubblico stipulato nell’esercizio di potestà pubblicistiche.

Secondo la ricostruzione dell’istituto patrocinata dalla giurisprudenza civile di legittimità, la cessione volontaria, regolata dalla L. 22 ottobre 1971, n. 865... _OMISSIS_ ... contratto pubblicistico, siccome originato da un procedimento espropriativo, la cui conclusione provvedimentale mira proprio a prevenire, e si perfeziona con l'incontro delle volontà delle parti, con oggetto il trasferimento del bene.

La cessione volontaria regolata dalla legge n.865 del 1971 (art.12) è un contratto pubblicistico siccome originato da un procedimento espropriativo che si perfeziona con la volontà delle parti con oggetto il trasferimento del bene.

Secondo la ricostruzione dell’istituto patrocinata dalla giurisprudenza civile di legittimità, la cessione volontaria, regolata dalla L. 22 ottobre 1971, n. 865, art. 12, è un contratto pubblicistico, siccome originato da un procedimento espropriativo, la cui conclusione provvedimentale mira proprio a prevenire; essa cessione si perfeziona con l'incontro delle volontà delle parti, con oggetto il trasferimento del bene.

La cessione volontaria ha natura di contratto di diritt... _OMISSIS_ ...nte contestualmente struttura negoziale ed efficacia provvedimentale pari a quella del decreto di esproprio; trattasi pur sempre di un accordo stipulato nell’esercizio di potestà pubblicistica, il quale non rientra né negli accordi sostitutivi di provvedimento ex art. 11 L. 241/90 né si atteggia a mero negozio di diritto privato di compravendita.

Per consolidata giurisprudenza del Consiglio di Stato la cessione volontaria del bene, nel procedimento espropriativo, in quanto sostitutiva del decreto di espropriazione di cui produce i medesimi effetti, non perde la connotazione di atto autoritativo, implicando più semplicemente la confluenza in un unico testo di provvedimento e negozio, senza che la presenza del secondo snaturi l’attività dell’Amministrazione, dato che il fine pubblico può essere perseguito anche attraverso la diretta negoziazione del contenuto del provvedimento finale.

Il contratto di cessione volontaria dell'immobile... _OMISSIS_ ...ell'ambito del procedimento di espropriazione ed ha la funzione di conseguirne il risultato peculiare (acquisizione della proprietà dell'immobile all'espropriante), con uno strumento alternativo di natura privatistica.

La cessione bonaria è istituto diverso dall'accettazione dell'indennità e più conveniente per l'espropriante, che in tal modo evita di emettere un decreto di esproprio e le possibili contestazioni del medesimo, riducendo i rischi di contenzioso giudiziario.

La cessione volontaria delle aree espropriande è un contratto ad oggetto pubblico che si inserisce nell'ambito del procedimento di espropriazione ed assolve la funzione di consentire l'acquisizione del bene da parte dell'espropriante mediante uno strumento di natura privatistica alternativo all'ablazione.

Pur essendo la cessione volontaria un negozio traslativo della proprietà, come tale soggetto alla disciplina stabilita dal codice civile per i contratti in generale e p... _OMISSIS_ ...n particolare, configura un contratto ad oggetto pubblico, stipulato nell'esercizio di potestà pubblicistiche, che si inserisce necessariamente nell'ambito della procedura espropriativa, avendo l'espropriato il diritto di convenirla a seguito di uno specifico subprocedimento indennitario regolato dalla legge, con l'effetto di porre termine al procedimento, eliminando la necessità del decreto di espropriazione e del subprocedimento di determinazione dell'indennità definitiva.

La cessione volontaria è un contratto pubblicistico siccome originato da un procedimento espropriativo che si perfeziona con la volontà delle parti con oggetto il trasferimento del bene. La causa propria del contratto va ricondotta ad una forma alternativa di realizzazione del procedimento espropriativo mediante l’utilizzo dello strumento privatistico, soggetto per taluni aspetti, a norme imperative. Nondimeno è indubbio che la conclusione è soggetta alla disciplina del contratto pri... _OMISSIS_ ...tterizzata non dalla posizione di preminenza dell’amministrazione espropriante, ma dall’incontro paritetico delle volontà.

Può avvenire che, avviatosi il procedimento di espropriazione, le parti, espropriante ed espropriato, decidano di accordarsi per dar vita, in luogo dell'esproprio, a un atto di cessione volontaria, che rappresenta una sorta di contratto di compravendita che va a inserirsi nel procedimento espropriativo.

La cessione volontaria del bene che può essere convenuta nel procedimento espropriativo produce gli stessi effetti del decreto di esproprio: trattasi dunque di un contratto di compravendita, avente ad oggetto il trasferimento di un bene dietro corrispettivo di un prezzo, anche se determinato in base ai criteri per le indennità.

La cessione volontaria del bene, nel procedimento espropriativo, in quanto sostitutiva del decreto di espropriazione, di cui produce i medesimi effetti, non perde la connotazione di ... _OMISSIS_ ...vo, implicando, più semplicemente la confluenza in un unico testo di provvedimento e negozio e senza che la presenza del secondo snaturi l'attività dell'Amministrazione, dato che il fine pubblico può essere perseguito anche attraverso la diretta negoziazione del contenuto del provvedimento finale.

La cessione volontaria del bene, in quanto sostitutiva del decreto di espropriazione di cui produce i medesimi effetti, non perde la connotazione di atto autoritativo, implicando, più semplicemente, la confluenza in un unico testo del provvedimento e del negozio e senza che la presenza del secondo snaturi l'attività dell'Amministrazione.

La cessione volontaria, siccome regolata da disposizioni di carattere inderogabile e tassativo, ha natura di negozio di diritto pubblico, dotato della funzione propria del decreto di espropriazione di segnare l'acquisto a titolo originario, in favore della Pubblica amministrazione del bene compreso nel piano d'esecuzione d... _OMISSIS_ ...ica.

La cessione volontaria rientra nel genus dei contratti ad oggetto pubblico, inserendosi nell'ambito di un procedimento di espropriazione per pubblica utilità, nell’ambito del quale consente di acquisire il bene alternativamente all'ablazione d'autorità mediante decreto di esproprio, facendo seguito ad una dichiarazione di pubblica utilità efficace e ad un subprocedimento di determinazione dell'indennità e delle relative offerte ed accettazione.

La natura negoziale dell'accordo amichevole sull'ammontare dell'indennità deriva dall'inserimento dell'accettazione nel procedimento ablatorio, essendo le relative pattuizioni integrative del procedimento stesso e condizionate alla sua conclusione ovvero alla stipulazione della cessione volontaria o all'emanazione del decreto di esproprio. Ancora la natura pubblica assume rilievo perchè l'accordo è inserito nella procedura espropriativa ed è successivo all'offerta di un'indennità provvisoria, deter... _OMISSIS_ ...egua dei criteri inderogabili di liquidazione previsti dal legislatore, cosicchè l'ammontare del corrispettivo deve essere correlato in modo vincolante a tali parametri, non essendo consentito alle parti discostarsene.

La cessione a titolo gratuito da un privato ad un Comune di aree gravate da vincolo preordinato all'espropriazione per pubblica utilità con la compensazione di diritti edificatori (ancora "in decollo") su aree da individuare (a seguito di "atterraggio") in altro sito, integra una convenzione urbanistica soggetta ad imposta di registro in misura fissa L. 28 gennaio 1977, n. 10, ex art. 20 (e non ad imposta di registro in misura proporzionale il D.P.R. 26 aprile 1986, n. 131, allegata tariffa - parte prima, ex art. 1), atteso che non si delinea alcun vincolo di sinallagmaticità e corrispettività tra le contrapposte prestazioni delle parti, che, invece, si integrano e si compongono nella realizzazione di una più complessa funzione di pianificazione... _OMISSIS_ ...di trasformazione edilizia del territorio comunale.

La cessione a titolo gratuito da un privato ad un Comune di aree gravate da vincolo preordinato all'espropriazione per pubblica utilità con la compensazione di diritti edificatori (ancora "in decollo") su aree da individuare o già individuate (a seguito di "atterraggio") in altro sito, integra una convenzione urbanistica soggetta ad imposta di registro in misura fissa L. 28 gennaio 1977, n. 10, ex art. 20 (e non ad imposta di registro in misura proporzionale al D.P.R. 26 aprile 1986, n. 131, allegata tariffa - parte prima, ex art. 1), atteso che non si delinea alcun vincolo di sinallagmaticità e corrispettività tra le contrapposte prestazioni delle parti, che, invece, si integrano e si compongono nella realizzazione di una più complessa funzione di pianificazione urbanistica e di trasformazione edilizia del territorio comunale.

L'atto di cessione volontaria dei beni si qualifica come negozio di dir... _OMISSIS_ ...sostitutivo del decreto di esproprio, che, come tale, diviene elemento di una fattispecie complessa che conduce all'acquisto a titolo originario della proprietà in capo alla pubblica amministrazione.


TRASFERIMENTO E ACQUISTO DEI DIRITTI REALI - TITOLO - CESSIONE VOLONTARIA - NATURA - ART. 11 L. 241/1990

L'impostazione in base alla quale la cessione volontaria all'interno di un procedimento espropriativo non sia species dell’accordo ex art. 11 L. n. 241/1990, non può essere condivisa: presupposto dell’accordo è la preesistenza di un potere autoritativo, che viene sostituito da uno strumento negoziale, non importa se la discrezionalità attiene soltanto all’an e non al quomodo.

Non residuano dubbi circa la qualificazione anche dell’accordo preliminare di cessione nell’alveo dell’art. 11 della l.n. 241/90, come riconosciuto da un recente intervento del Consiglio di Stato (sez. IV, ... _OMISSIS_ ...13, n. 4872).

La cessione volontaria degli immobili assoggettati ad espropriazione e la determinazione amichevole della relativa indennità non rientrano nel genus degli accordi ex art. 11 della L. n. 241/90, circostanza che implica la non operatività della previsione di cui all’odierno art. 133, comma 1, lett. a) n. 2, del C.P.A. Ciò comporta che ogni vertenza relativa all’esecuzione ed all’adempimento dell’ac...


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